Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1989/1990
Serie C1
12-11-1989 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Mantova AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 9. rig. De Gradi G.[A]

Alessandria Calcio US Caniato Massimiliano Giovanni, Chiti Flavio, Manetti Maurizio, Riccitelli Onesto, Carrara Marco, Di Bin Riky [92. Lazzarini Marco], Briata Roberto, De Gradi Giuseppe, Fiori Francesco, Sereni Simone [81. Briaschi (II) Alberto], Tortora Giuseppe A disp.:(P) Conti Roberto, (P) Conti Roberto, Maddè Emiliano, Volpara Mauro, Volpara Mauro All.: Melani Renzo

Formazione avversaria
MANTOVA AC: Benevelli [35. D'Amico], Lampugnani, Bazeu, Mazzi, Bacci, Castagna, Rastelli, Ronzani , Baldini, Agostinelli, Bergossi [84. Bertoldo]. A disp.: Di Loreto, Petrullo, Battistella. All.: Ghio Giampiero

Arbitro: Rivola Massimo (Roma)
Note
Espulso: 86. Briaschi [A]. Ammoniti: Lampugnani [M], Tortora [A]. Angoli: 3-6. Spettatori 3.500 circa (2.765 paganti, incasso L. 35.951.000). Giornata di nebbia Inizio gara ore 14.30.

Commento
La vittoria insperata sul Mantova arriva su rigore dopo una brutta partita ALESSANDRIA I GUAI FINISCONO AL 91' Espulso Briaschi, aspre le critiche di Melani Soltanto un rigore realizzato da Degradi, giunto addirittura al 91', ha consentito all'Alessandria di imporsi al Mantova al termine di una brutta partita, specialmente da parte dei grigi. «Peggio di come si è giocato nel primo tempo non era possibile — ha commentato a fine gara l'allenatore Renzo Melani — sarebbe facile cercare giustificazioni per l'assenza di quattro titolari come Mazzeo, Fogli, Sacchetti e Mariani, ma è pur vero che alcuni elementi, magari per problemi di allenamento, sono mancati. D'altra parte, continuo a ripeterlo, il livello della squadra è quello che è e dovremo sudare e lottare sino alla fine per centrare l'unico obiettivo possibile, la salvezza». E Melani, riferendosi alle contestazioni di parte della tifoseria, ha aggiunto con una punta polemica: «Nessuno, io per primo, dice che non bisogna fare spettacolo, ma non dobbiamo scordare che giochiamo come sappiamo. Non sono certo io a dire al portiere di lasciarsi passare il pallone tra le gambe, oppure a questo o quel giocatore di sbagliare a stoppare nei passaggi». L'Alessandria di ieri, anche se il gioco è migliorato nel secondo tempo, è apparsa brutta. Più incisivo e veloce il Mantova, senza comunque brillare e evidentemente deciso, dopo i primi 45', più a strappare un pareggio che a puntare alla vittoria. Al 35' il portiere del Mantova, Benevelli, in una uscita su Tortora, ha riportato una ferita lacero contusa al cuoio capelluto ed ha dovuto lasciare il campo; all'ospedale gli sono stati poi praticati cinque punti di sutura. All '86' Briaschi, entrato in sostituzione di Sereni appena cinque minuti prima, è stato ammonito, ha protestato ed è stato espulso. Veramente poche le azioni da ricordare nel primo tempo. Al 1 ' Bergossi, approfittando di una incertezza della difesa grigia, tira a rete e il pallone passa di poco a lato. Al 19' punizione di Agostinelli, devia di piede Ronzani e Caniato blocca. Rasoterra di Fiori al 35', deviato da Bacci, sul pallone si avventano Tortora e il portiere Benevelli che para ma s'infortuna. Nella ripresa c'è un certo risveglio dell'Alessandria ed al 53', su punizione di Sereni, Tortora, di testa, manda di poco sopra la traversa. C'è ancora un colpo di testa di Tortora, servito da Sereni, al 61', ma D'Amico para. Lo stesso Tortora al 67' colpisce l'esterno del palo. Contropiede mantovano al 74' e la difesa dei padroni di casa libera in corner; situazione che all'82' si ripete con Di Bin, su cross di Rastelli. All'86' l'espulsione di Briaschi ma, ridotti in dieci, i grigi continuano ad attaccare subendo comunque, all'87', un pericoloso contropiede avversario: Caniato esce a vuoto e fortunatamente la palla colpita da Rastelli attraversa tutta la luce della porta e si perde sul fondo. Al 91' il rigore: in piena area Bertoldo afferra per la maglia Fiori, atterrandolo. L'arbitro non ha esitazione ad indicare il dischetto, si incarica della massima punizione Degradi ed è il gol della vittoria alessandrina, tra l'entusiasmo dei tifosi ormai rassegnati all'ennesimo pareggio. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) IMPORTANTISSIMA LA VITTORIA SUL MANTOVA Grigi, finale da brivido L’Alessandria segna al 90’ su rigore e Melani replica alle critiche: «Abbiamo giocato male perché eravamo privi di quattro titolari. Però a questa squadra non si può chiedere più di quello che può dare. Il nostro obiettivo è la salvezza» Vincere al 90’ e presentarsi ai cronisti scuro in volto. È capitato a Melani, dopo Alessandria-Mantova, decisa da un rigore di De Gradi in piena fase di recupero, a conclusione di una partita brutta e sofferta. L’allenatore della squadra che ha vinto ha sfiorato una dura contestazione, in parte sfumato dopo la rete che ha deciso l’incontro. Alle sue spalle,per tutto rincontro, il pubblico del parterre lo ha bersagliato di critiche. Qualche volto Melani ha risposto. Una strana ruggine che esce fuori ogni volta che l’Alessandria gioca al di sotto del suo già non eccelso Standard di gioco. E contro il Mantova i grigi hanno disputato un primo tempo disastroso ed una ripresa appena migliore. Le assenze, quattro, di Mariani, Fogli, Mazzeo e Sacchetti hanno indubbiamente penalizzato la squadra alessandrina che soprattutto a centrocampo ha dimostrato di avere poche idee e confuse. Oltretutto alcuni elementi non erano in gran giornata, come ad esempio Riccitelii che a causa dello svolgimento della partita è stato costretto a prodursi in numeri che non fanno parte del suon repertorio: ad esempio il lancio in profondità. De Gradi ha faticato; Briata è rimasto avulso dal gioco; Di Bin era sotto tono. Alcuni erano fisicamente sotto tono a causa di vecchi e nuovi malanni. Questo spiega anche grossolani errori nei fondamentali e, di conseguenza, in fase di impostazione della manovra. E così il Mantova ha facilmente controllato la partita, avventurandosi anche in attacco quando,dopo la scellerato espulsione di Briaschi (ingresso in campo all’81’, uscita all’86 dopo un...breve dialogo con l’arbitro) la squadra di Melani ha dovuto disputare in 10 le fasi finali della partito. Per fortuna dei grigi il neo entrato, Bertoldo, non ha trovato di meglio che afferrare Fiori per la maglia e schiacciarlo a terra, in area. Altrove, in un’altra situazione, i salmi sarebbero finiti in gloria; nel senso che quel gol miracoloso, segnato dal dischetto, avrebbe fatto dimenticare tutto quello che si era visto (o non visto) prima. Ma ad Alessandria e con Melani, no. L’allenatore ha chiesto di fare le sue precisazioni: «Sono necessarie — ha spiegato — dopo questa partita che, tutto sommato, è stata vinta con grinta. Sarebbe facile dire che ci mancavano quattro titolari, perchè questi sono vantaggi che non si possono concedere a nessuno. Ma io non ho mai raccontato barzellette e non si può negare che la partita sia andata nel modo in cui avete tutti quanti visto. Però dev’esserci qualcuno che non capisce; è ovvio che non sono io che chiedo ai ragazzi di giocare male, così come non è colpa mia se qualcuno sbaglia a stoppare la palla o la scarventa a casaccio in avanti. Chiariamo determinate cose una volta pertutte, alla città e ai tifosi. Questa è la squadra che è: il perchè lo sappiamo tutti. La gente non deve però dimenticare che tre anni fa l’Alessandria era in Interregionale e, anche adesso, non siamo il Milan o la Juventus. Sono il primo ad essere arrabbiato quando si gioca male; nell’intervallo ho detto ai ragazzi che dalla ripresa mi aspettavo certamente qualcosa di più, anche perchè peggio del primo tempo non si poteva andare: passaggi sbagliati, errori di controllo. È evidente che qualcuno non era fisicamente a posto, altri non erano in gran spolvero. Possiamo fare meglio, però tutti quanti ci dobbiamo rassegnare: come avevo detto in tempi non sospetti, quest’anno dovremo soffrire, fino all’ultimo. Il nostro obiettivo resta la salvezza e se qualcuno si è messo in testa qualche altra cosa, si sbaglia di grosso». In effetti l’Alessandria si è ripresa il punto perso a La Spezia. Questo volte la fortuna ha dato una mano ai grigi, in credito con la sorte nell’ultima,sfortunate trasferta. Il Mantova, per necessità di classifica, si è disposto in campo con rigide marcature a uomo. In difesa, Lampugnani sovrastava Fiori di una ventina di centimetri e Bazeu non perdeva mai di visto Tortora, che con Sereni (anche lui l’altro ieri abbastanza deludente) si alternavanel ruolo di seconda punto. Ma era in particolare a centrocampo che i biancorossi di Ghio risultavano superiori alla squadra di casa. Agostinelli e Ronzani facevano molta strada; Bergossi teneva i collegamenti con l’attacco. Complessivamente il Mantova teneva bene il campo e soltanto nella ripresa, a causa di alcuni colpi di testo di Tortora, correva qualche rischio in più. Per questo la vittoria strappato coni denti dall'Alessandria diventa doppiamente importante. Ed il gioco? Chiarisce Melani :«La mia squadre, cifre alla mano, hanno segnato più gol e subito meno reti di tutte le altre. Questi sono dati inconfutabili. Ma quest’anno la musica sarà diversa, adesso poi che dobbiamo fare a meno di elementi importanti. Io non credo di avere problemi con i tifosi. Sono in sintonia con loro, ho sofferto le pene dell’inferno». Sacchetti, subito fuori. All’annuncio della formazione, il pubblico del ‘Moccagatta’ ha avuto un sussulto. Un giocatore acquistato a novembre, a lungo inattivo, che si infortuna dopo la prima partita, fa subito discutere. Ma per l’ex centrocampista del Verona e della Fiorentina si tratta diuno stop assolutamente casuale. Subito una botto al piede, nell’allenamento di venerdì, Sacchetti ha provato sabato a forzare. Aveva qualche problema, era pericoloso mandarlo in campo il giorno dopo. Stamane, alla ripresa della preparazione, saranno esaminate anche le condizioni fisiche di Mazzeo, che accusa guai ad un polpaccio. Vincere al 90’ e presentarsi ai cronisti scuro in volto. È capitato a Melani, dopo Alessandria- Mantova, decisa da un rigore di De Gradi in piena fase di recupero, a conclusione di una partito brutto e sofferto. L’allenatore della squadra che ha vinto ha sfiorato una dura contestazione, in parte sfumato dopo la rete che ha deciso l ’incontro. Alle sue spalle, per tutto rincontro, il pubblico del parterre lo ha bersagliato di critiche. Qualche volto Melani ha risposto. Una strana ruggine che esce fuori ogni volta che l’Alessandria gioca al di sotto del suo già non eccelso Standard di gioco. E contro il Mantova i grigi hanno disputo to un primo tempo disastroso ed una ripresa appena migliore. Le assenze, quattro, di Mariani, Fogli, Mazzeo e Sacchetti hanno indubbiamente penalizzato la squadra alessandrina che soprattutto a centrocampo ha dimostrato di avere poche idee e confuse. Oltretutto alcuni elementi non erano in gran giornata, come ad esempio Riccitelii che a causa dello svolgimento della partito è stato costretto a prodursi in numeri che non fanno parte del suon repertorio: ad esempio il lancio in profondità. De Gradi ha faticato; Briata è rimasto avulso dal gioco; Di Bin era sotto tono. Alcun erano fisicamente sotto tono a causa di vecchi e nuovi malanni. Questo spiega anche grossolani errori nei fondamentali e, di conseguenza, in fase di impostazione della manovra. E così il Mantova ha facilmente controllato la partito, avventurandosi anche in attacco quando, dopo la scellerato espulsione di Briaschi (ingresso in campo a ll’81’, uscita a ll’86 dopo un...breve dialogo con l’arbitro) la squadra di Melani ha dovuto disputare in 10 le fasi finali della partito. Per fortuna dei grigi il neo entrato, Bertoldo, non ha trovato di meglio che afferrare Fiori per la maglia e schiacciarlo a terra, in area. Altrove, in un’altra situazione, i salmi sarebbero finiti in gloria ; nel senso che quel gol miracoloso, segnato dal dischetto, avrebbe fatto dimenticare tutto quello che si era visto (o non visto) prima. Ma ad Alessandria e con Melani, no. L’allenatore ha chiesto di fare le sue precisazioni: «Sono necessarie — ha spiegato — dopo questa partita che, tutto sommato, è stata vinta con grinta. Sarebbe facile dire che ci mancavano quattro titolari, perchè questi sono vantaggi che non si possono concedere a nessuno. Ma io non ho mai raccontato barzellette e non si può negare che la partita sia andata nel modo in cui avete tutti quanti visto. Però dev’esserci qualcuno che non capisce; è ovvio che non sono io che chiedo ai ragazzi di giocare male, così come non è colpa mia se qualcuno sbaglia a stoppare la palla o la scaraventa a casaccio in avanti. Chiariamo determinate cose una volta per tutte, alla città e ai tifosi. Questa è la squadra che è: il perché lo sappiamo tutti. La gente non deve però dimenticare che tre anni fa l’Alessandria era in Interregionale e, anche adesso, non siamo il Milan o la Juventus. Sono il primo ad essere arrabbiato quando si gioca male; nell’intervallo ho detto ai ragazzi che dalla ripresa mi aspettavo certamente qualcosa di più, anche perchè peggio del primo tempo non si poteva andare: passaggi sbagliati, errori di controllo. È evidente che qualcuno non era fisicamente a posto, altri non erano in gran spolvero. Possiamo fare meglio, però tutti quanti ci dobbiamo rassegnare: come avevo detto in tempi non sospetti, quest’anno dovremo soffrire, fino all’ultimo. Il nostro obiettivo resta la salvezza e se qualcuno si è messo in testa qualche altra cosa, si sbaglia di grosso». In effetti l’Alessandria si è ripresa il punto perso a La Spezia. Questo volte la fortuna ha dato una mano ai grigi, in credito con la sorte nell’ultima, sfortunate trasferta. Il Mantova, per necessità di classifica, si è disposto in campo con rigide marcature a uomo. In difesa, Lampugnani sovrastava Fiori di una ventina di centimetri e Bazeu non perdeva mai di visto Tortora, che con Sereni (anche lui l ’altro ieri abbastanza deludente) si alternava nel ruolo di seconda punto. Ma era in particolare a centrocampo che i biancorossi di Ghio risultavano superiori alla squadra di casa. Agostinelli e Ronzani facevano molto strada ; Bergossi teneva i collegamenti con l’attacco. Complessivamente il Mantova teneva bene il campo e soltanto nella ripresa, a causa di alcuni colpi di testo di Tortora, correva qualche rischio in più. Per questo la vittoria strappato con i denti dall’Alessandria divento doppiamente importante. Ed il gioco? Chiarisce Melani : «Le mia squadre, cifre alla mano, hanno segnato più gol e subito meno reti di tutte le altre. Questi sono dati inconfutabili. Ma quest’anno la musica sarà diversa, adesso poi che dobbiamo fare a meno di elementi importanti. Io non credo di avere problemi con i tifosi. Sono in sintonia con loro, ho sofferto le pene dell’inferno». Sacchetti, subito fuori. All’annuncio della formazione, il pubblico del ‘Moccagatta’ ha avuto un sussulto. Un giocatore acquistato a novembre, a lungo inattivo, che si infortuna dopo la prima partito, fa subito discutere. Ma per l’ex centrocampista del Verona e della Fiorentina si tratto di uno stop assolutamente casuale. Subito una botto al piede, nell’allenamento di venerdì, Sacchetti ha provato sabato a forzare. Aveva qualche problema, era pericoloso mandarlo in campo il giorno dopo. Stamane, alla ripresa della preparazione, saranno esaminate anche le condizioni fisiche di Mazzeo, che accusa guai ad un polpaccio. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) RISULTATI: Carrarese – Derthona 1-0 Empoli – Chievo 1-1 L.R. Vicenza – Casale 2-1 Modena – Lucchese 0-0 Montevarchi – Trento 1-0 Piacenza – Spezia 2-1 Prato – Spezia 1-2 Venezia – Arezzo 1-0 CLASSIFICA: Venezia p.14; Modena, Empoli 13; Piacenza 11; Lucchese, Chievo, Carrarese 10; Casale, Carpi, Alessandria 9; Trento, L.R. Vicenza, Spezia 8; Montevarchi 7; Derthona, Mantova, Arezzo 6; Prato 5 MARCATORI: 5 RETI: Fiorio (Chievo), Bonaldi (Modena) e Comacchini (Piacenza). 4 RETI: Pistella (Carrarese),Soda, Vignola (Empoli), Nitti (Modena), Castelli e Solimene (Venezia). 2 RETI: Melchiori e Vignali (Casale) Il punto sul campionato Grazie al successo interno contro l’Arezzo, il Venezia si è trovato solo al comando del girone; alle sue spalle due pareggi per Modena, senza reti la gara contro la Lucchese e Empoli nel match interno contro il Chievo. Il Piacenza voleva i due punti, li ha ottenuti ma faticando parecchio sfruttando il vantaggio numerico in quanto lo Spezia ha giocato in dieci uomini dal termine del primo tempo grazie ai gol di Cappellini e Cornacchi, su rigore. La Carrarese ha conquistato la vittoria al novantesimo minuto quando era ormai rassegnata al pareggio: Dalbino è stato l’uomo della provvidenza. Il Casale è stato sconfitto al Menti di Vicenza ma ha lasciato il campo a testa alta: Francioso aveva portato avanti i nero stellati ma le reti di Chiappino, su rigore e Tacchi hanno indirizzato la sfida a favore dei veneti.