Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2011/2012
Lega Pro 2ª Div.
16-10-2011 - Giornata: 8 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Treviso FC 1 - 4 (0 - 4)
RETI: 68. Menassi R.[A] 5. Madiotto [Tr] , 10. Perna [Tr] , 20. Ferretti [Tr] , 28. Ferretti [Tr]

Alessandria US 1912 Servili Andrea, Ciancio Simone, Viviani Federico, Cammaroto Vincenzo, Barbagli Mirko, Cuneaz Andrè [30. Segarelli Gianluca], Menassi Roberto, Roselli Fabio [62. Simeoni Luca], Degano Daniele [68. Negrini Matteo], Artico Fabio, Martini Marco A disp.:(P) Bucuroiu George Alin, Daino Daniele, Miceli Mirko, Pandiani Jurgen All.: Sonzogni Giuliano

Formazione avversaria
TREVISO FC: Sartorello, Cernuto, Visentin, Di Girolamo, Paoli, Maracchi, Giorico [86. Bandiera], Malacarne [66. Spinosa], Madiotto, Ferretti [82. Gallon], Perna. A disp.: Zattin, Biagini, Beccia, Torromino. All. Zanin Diego

Arbitro: Intagliata Gaetano (Siracusa) [Sala, Ficarra]
Note
Ammoniti: Roselli [A]; Madiotto [T]; Artico [A] Recuperi: 1.+ 4. Spettatori: 1300 circa (1271, di cui 691 paganti e 444 abbonati). Giornata di sole, terreno in buone condizioni Inizio gara ore 15.00

Commento
Umiliati in casa, quattro gol al passivo in 27' e i tifosi quasi non ci vogliono credere. Clima surreale al Moccagatta, con l’Alessandria che rimedia 4 meritate «pappine» dalla capolista Treviso e già alla fine del primo tempo i giocatori non ci sono più con la testa. Squadra imbarazzante, ferma sulle gambe e impreparata per una categoria in cui si corre prima di tutto. Dopo 5' il match per i grigi è già in salita: cross dalla sinistra di Paoli, incerta respinta coi pugni di Servili, la difesa fa il resto rimanendo imbambolata e Madiotto con un diagonale porta in vantaggio i suoi. Al 10' il Treviso raddoppia. Cross di Giorico, sponda di Ferretti, che salta senza essere contrastato, ma è ancora più clamoroso il fatto che Perna sia solo al centro dell'area piccola e possa spingere il pallone indisturbato alle spalle di Servili. Al 20' il Treviso triplica. Rilancio dalla difesa ospite, la palla sembra innocua ma Servili si «addormenta» nell'uscita e Ferretti si infila tra l'estremo e Cammaroto e sono tre gol al passivo. Parecchi supporters della Nord escono dallo stadio oltre ad accendersi un battibecco tra alcuni tifosi del parterre e altri della tribuna centrale. E al 28' il tracollo è completo: da calcio d'angolo ancora difesa in bambola e Ferretti sotto misura infierisce sui padroni di casa ormai in uno stato confusionale completo. Alla fine del primo tempo giocatori bersaglio degli inferociti tifosi alessandrini che a ridosso del quarto d'ora della ripresa si spazientiscono al punto tale da sottolineare con gli «olè» i passaggi dei giocatori ospiti. Nel secondo tempo il Treviso sta in campo per onor di firma poiché il vantaggio è tale (e la pochezza dell'Alessandria altrettanto palese) che i veneti possono gestire in tutta tranquillità la partita. Al 23' della ripresa gol della bandiera in comproèprietà fra Simeoni e Martini (l’attaccante rivendica un ultimo tocco) ma è utile solo per la statistica. Alla fine applausi per il Treviso e fischi per i grigi senz'anima. In sala stampa Sonzogni, dopo aver fatto autocritica, «affonda» la stoccata nei confronti dell'ex ds Cardini (senza peraltro mai nominarlo): «E' una squadra che sembra quasi costruita per interessi personali, se mi servono tre difensori non ne prendo otto» (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) AFFONDATI E UMILIATI: GRIGI A PICCO Quattro gol in 23 minuti, errori individuali e di reparto. Nessuna reazione Quattro gol in 23 minuti. A Giuliano Sonzogni non era mai successo, all’Alessandria neppure. Il Treviso passeggia su quel che resta dei grigi. Su quello che non sono mai stati in questa stagione, una squadra: non c’è gioco, non c'è identità, non c'è voglia, solo confusione, paura, errori che neanche nelle più brutte gare amatoriali si vedono. Errori che traducono paura, insicurezza, fragilità tecnica e caratteriale. Limiti enormi, che ad ogni gara si spera di vedere almeno limitati, in parte arginati. E, invece, puntuali, ricompaiono, amplificati, ogni partita una lacuna in più, uno sbaglio cruciale, una tensione palpabile. E, aspetto più grave, l’assenza di gioco. D’altra parte chi deve fare gioco? La squadra. E, invece, la causa principale di qyesta situazione, del penultimo posto diviso con Pro Patria e Valenzana, è proprio la mancanza di una squadra: ci sono ruoli scoperti e altri con una abbondanza numerica (non di qualità) senza senso. Non c'è equilibrio e non c'è neppure la voglia di trovare almeno un assetto accettabile. ‘Vergognatevi’ urla la Nord dopo il terzo gol del Treviso, uguale ai primi due e identico anche al quarto: l’im - magine dei grigi di oggi sono quegli striscioni arrotolati in fretta, anche quello che era stato preparato per suonare la carica - ‘Ora basta, bisogna vincere’ - che non ha sortito effetto alcuno. E come avrebbe potuto, visto che oggi questo gruppo, assortito male, con ruoli scoperti e altri coperti male, non è in grado, temiamo, neppure di recepire una contestazione forte e da questa iniziare la trasformazione. La sensazione è che ci sia poco o nulla su cui rifondare l’Alessandria: c’è il tempo, ancora, quello sì, anche se sarebbe meglio smetterla di convincerci che con un campionato lungo i margini di recupero ci sono ancora. È un errore, questa regola, in questo momento, non funziona per l’Alessandria, che è in stato confusionale e ancora non si è tolta dalla testa che, comunque, ha la qualità superiore alle avversarie. A forza diripeterlo, sbagliando, ci siamo convinti tutti di un falso che l’umiliazione con il Treviso ci ha messo sotto gli occhi, in tutta la sua crudezza e la sua pericolosità. Si è rotto anche qualcosa in quell’ingranaggio, forte, che è stato il legame con la tifoseria: dopo certe prestazione il minimo da fare è chiedere scusa, non rispondere, come è accaduto ieri, anche nel dopo gara. Con i nervi tesi, con la paura non si fa strada. E non se ne fa anche se non si interviene, in fretta, su una rosa incompleta e sbagliata. Ci sarà il momento anche per fare il processo ai responsabili, adesso c’è solo la necessità di agire in fretta. Nell’anno del centenario è impensabile pensare che l’obiettivo sia la salvezza. Adesso lo è. E non così scontato. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Casale - Renate 0-0 Cuneo - San Marino 2-1 Lecco - Borgo a Buggiano 1-1 Mantova - Savona 1-1 Poggibonsi - Sambonifacese 1-1 Pro Patria - Valenzana 0-0 Rimini - Bellaria Igea M. 2-1 Santarcangelo - Montichiari 3-2 V.Entella - Giacomense 2-0 CLASSIFICA: Treviso 20; Casale 17; Cuneo, Santarcangelo 16; Rimini 15; Savona, Bellaria Igea M. 13; Poggibonsi, Montichiari 12; V.Entella, Giacomense 11; Mantova 10; Borgo a Buggiano 9; Renate 8; San Marino, Sambonifacese 7; Pro Patria, Valenzana, Alessandria 5; Lecco 4 Pro Patria -3 punti di penalizzazione / Alessandria -2 / Savona -1 MARCATORI: 7 gol Taddei (Casale) e Graziani (Santarcangelo); 6 gol Lapadula (S. Marino) e Ferretti (Treviso); 5 gol Varricchio (Cuneo); 4 gol Martini (Alessandria, Paganelli e Rocchi (Borgo a Buggiano), Paci (Giacomense), Perna (Treviso), Rosso (Virtus Entella). Il punto sul campionato Clamorosa vittoria del Treviso, che segna quattro reti nei primi 28' ad Alessandria e vola in fuga, salendo da uno a tre punti di vantaggio e peggiorando terribilmente la posizione dei grigi (2 sconfitte su 2 per Sonzogni), contestati anche alla fine della gara. Tra gli immediati inseguitori vincono le altre neopromosse Cuneo e Santarcangelo, per il resto è stata la giornata dei pareggi: a Poggibonsi comunque la Sambonifacese ha sfiorato il successo avendo fallito un rigore con Brighenti (para Gori) a 6' dalla fine. Da segnalare anche i successi del Rimini nel derby contro il Bellaria, e quello dell' Entella, che forse s' è svegliata. (La Gazzetta dello Sport)