Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
22-11-2014 - Giornata: 14 - Busto Arsizio - Carlo Speroni


Aurora Pro Patria 1919 - Alessandria US 1912 1 - 3 (1 - 0)
RETI: 9. Candido [Au] 55. rig. Marconi M.[A], 67. Marconi M.[A], 86. Terigi L.[A]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Sosa Cristian, Sirri Alex, Sabato Roberto, Vitofrancesco Ferdinando, Mezavilla Adriano, Obodo Kenneth, Taddei Riccardo [74. Terigi Leonardo], Mora Luca, Scotto Luigi [59. Spighi Mirco], Marconi Michele [88. Guazzo Matteo] A disp.:Nicolao Giuseppe, (P) Poluzzi Giacomo, Rantier Julien, Valentini Michele All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
AURORA PRO PATRIA 1919: Melillo, Taino, Lamorte [79. Cannataro], Botturi, Guglielmotti, Bovi, Arati, Cannoni [69. Baclet], D'Errico [83. Romeo], Serafini, Candido. A disp.: Perilli, Zaro, Giorno, Casantini. All.: Pea Fulvio

Arbitro: Paolini Edoardo (Ascoli Piceno) [Margini, Pizzagalli].
Note
Espulso 57. Mora [A]. Ammoniti: Mora [A], Arati [P], Cannoni [P]. Angoli: 8-8. Recuperi: 0.+ 6. Spettatori: 1.200 (paganti 507, abbonati 474, incasso 5.490 €) Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 16.00

Commento
La Pro Patria ha gettato alle ortiche l’occasione di ricominciare a far punti e ha permesso all'Alessandria di espugnare lo stadio "Speroni" con una gagliarda ripresa, per di più conclusa in inferiorità numerica. I Tigrotti erano passati in vantaggio all'8' con Candido, chiudendo la prima parte del tempo in vantaggio. All'11' i Grigi hanno pareggiato grazie a un rigore di Marconi, che poi ha raddoppiato di testa al 22' - con la difesa bustocca rimasta a guardare - nonostante l'Alessandria fosse rimasta in dieci per l'espulsione dell'ex Mora (doppia ammonizione). La gara s'è chiusa al 42' della ripresa col 3-1 siglato da Terigi in spaccata sull'ennesima disattenzione difensiva dei padroni di casa, nella rirpesa pressoché imbambolati, forse anche complice l'espulsione di Mister Monza, cacciato dall'arbitro come anche il suo collega alessandrino D'Angelo. Al di là della forza dell’intero collettivo, ci è particolarmente piaciuto Marconi, capace di portare sulle proprie spalle tutto il peso dell’attacco grigio. Ha realizzato una doppietta, ha colpito un palo clamoroso nel primo tempo, ha lottato su ogni pallone e ha calciato anche dalla distanza. Cosa chiedere di più ad un attaccante? Le reti Pro Patria in vantaggio all’8': Candido batte un calcio di punizione dai venti metri dalla porta difesa da Nordi. La palla supera la barriera e si insacca sul palo più lontano dal portiere grigio. Pareggio dell’Alessandria al 55′: l’arbitro concede un calcio di rigore per l’atterramento di Taddei in area di rigore da parte di Cannoni. Sul dischetto va Marconi che spiazza Melillo e realizza l’1-1 grigio. Al 66′ Marconi porta in vantaggio l’Alessandria con uno splendido colpo di testa su assist di Taddei. All’85’ chiude i conti l’Alessandria grazie al tapin vincente di Terigi, che raccoglie il pallone a pochi passi dalla porta difesa da Melillo, dopo il palo colpito da Mezavilla. (Museo Grigio) Marconi ribalta la Pro Patria Blitz Alessandria Partita dai due volti. Nel primo tempo meglio la Pro Patria, che passa in vantaggio al 10’ con una punizione di Candido. Nella ripresa si sveglia l’Alessandria che domina e centra il blitz: Marconi pareggia con un rigore (su spinta di Cannoni a Taddei) e poi segna con un colpo di testa. Nel finale gli ospiti triplicano con Terigi che risolve una mischia e volano verso i primi posti. (Gazzetta dello Sport) “Vertigini” da alta quota per i grigi perfetti a Busto Dopo 26 anni, i grigi espugnano Busto ancora una volta nel segno di un centravanti. Se nel 1988 era stato Marescalco a lasciare il sigillo, ora tocca a Marconi ergersi a protagonista: freddo sul rigore, acrobatico con il colpo di testa in tuffo. Il tutto a corollario di una prova di grande intensità nella quale si rivela anche utilissimo per la squadra. Nel dare fiducia alla formazione di Sassari, mister D’Angelo dovrà ricredersi solo per la prestazione di Scotto, un gradino sotto quella dei compagni. La Pro Patria teme l’Alessandria e schiera tre difensori centrali (che contro Marconi, però, non la vedono mai di testa), un centrocampo fisico e guardingo che tuttavia naufragherà in superiorità numerica anche se nel primo tempo i grigi faticano più dei bustocchi. Le fasce laterali sono «inchiodate»: Guglielmotti va a ripiegare su Mora e Vitrofrancesco riceve analogo trattamento da Cannoni. Un po’ più intraprendente l’ex di turno, mentre Vitofrancesco rimane troppo a ridosso della linea di metà campo senza garantire apporto in fase offensiva: dà aiuto ai compagni nei ripiegamenti ma si ritrova, sui ribaltamenti di fronte, con troppi metri di campo da coprire prima di poter arrivare sul fondo a crossare. Per Taddei trattamento particolare: a lui Monza riserva una marcatura praticamente a uomo di Arati, con raddoppi di Cannoni se punta il fondo dalla destra oppure Bovi quando si accentra. In attacco Marconi fa reparto e prova a duettare con Taddei mentre Scotto è confusionario: nel giocare troppo spalle alla porta perde un numero eccessivo di palloni e non riesce a far salire i compagni. L’unica vera pecca comunque dei primi 45’ è il gol al passivo: sul calcio di punizione di Candido, Nordi sembra partire tardi ma la barriera gira sopra la barriera. Nonostante lo 0-1 i grigi sono vivi ed è questa la differenza rispetto a trasferte dei primi due mesi di stagione. Il gol di Marconi su rigore dà morale, ma è il raddoppio del numero nove a dare una mazzata incredibile al morale dei padroni di casa, in superiorità numerica per l’espulsione di Mora. Bravissimo D’Angelo a ridisegnare la squadra che riesce a giocare addirittura in maniera più fluida di quando era in parità numerica. Piace poi la tenuta a livello mentale: Taddei e compagni non si piangono addosso dopo il rosso e non «rinculano» pericolosamente: anzi usano la filosofia cara al barone Liedholm («in dieci si gioca meglio») e mandano in confusione la Pro Patria che non tocca palla. Il centrocampo sale di tono con Obodo che intercetta palloni, mentre Vitofrancesco si carica sulle spalle buona parte delle ripartenze, aiutato da Spighi che ha un buon impatto sulla partita. (La Stampa Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) GRIGI, L'ARMA IN PIU' SI CHIAMA CONVINZIONE La conferma a Busto. Marconi svela: ‘Il rigore tocca a Vitofrancesco, ma sentivo che avrei segnato’ Più vicini al vertice. Quattro o cinque punti poco conta se l’Alessandria è questa. Se i Grigi sono quelli di Busto Arsizio, che reagiscono quando vanno sotto, non realizzano la rimonta nel primo tempo, ma siccome adesso sono più convinti di essere forti, i tre punti li vanno a prendere in una ripresa che è davvero il paradigma della prova di forza figlia della certezza nelle qualità, nei mezzi e negli interpreti. Anche se gli interpreti sono uno in meno, perché Luca Mora proprio non ne vuole sapere di terminare una partita da ex allo ‘Speroni’. Ha ragione Luca D’Angelo, «non mi dite che in dieci si gioca meglio che in undici. Io preferisco sempre la parità numerica». Però questa volta proprio non si nota, anzi, per dirla con Fabio Tricarico, direttore sportivo della Pro Patria, «l’impressione è che noi fossimo in dieci e i Grigi in undici». Un giudizio, l’ennesimo, che consacra il cambiamento: perché l’Alessandria, a parte il secondo tempo a Lumezzane, ha sempre provato a vincere, non è mai stata remissiva o adagiata al ritmo degli avversari. Però al primo ostacolo il castello di desideri vacillava, da un mese a questa parte non accade più: perché la testa è diversa e il gioco è una conseguenza, per qualità e per intensità. «Anche nel primo tempo la squadra avrebbe meritato un risultato diverso. Perché non abbiamo perso neppure un attimo, dopo la punizione di Candido, a guardarci negli occhi: reazione immediata, di chi ribatte a intensità con intensità - aggiunge D’Angelo - con la certezza di avere, comunque, qualcosa in più» Marconi, fa tutto lui. E qualcuno in più, Michele Marconi: un anno fa, di quest’epoca, aveva appena riconquistato il posto da titolare, due soli gol all’attivo. saranno 7 alle fine dell’andata. «Adesso ci sono già a quota 7. Magari riesco anche a migliorarmi. lavoro per questo. E per la squadra: se mi devo sacrificare lo faccio, lo vedete tutti. Però segnare è importante, eccome: perché se in un anno faccio 100 sponde e due sole reti, chi mi deve valutare alla fine dice “bravino, gioca per gli altri, ma segna poco”. Se mi riesce di essere utile e segnare è il massimo». Il rigore del pareggio confessa di averlo ‘rubato’ a Vitofrancesco. «Sarebbe toccato a Taddei, ma era fuori a farsi medicare. Ho chiesto a Vito di battere: sentivo che potevo segnare, ho sbirciato i movimenti del portiere e l’ho infilato. Il raddoppio? Grazie a Ricky: chi non segnerebbe con un assist così?». A Monza per andare più forte Sul sito il nuovo slogan, “Tutti a Monza per andare ancora più forte”. Il gruppo ci crede, «siamo più consapevoli della nostra forza», insiste Leo Terigi, la conferma di quanto peso può avere la panchina in un gruppo di 22 titolari. «Chiunque giochi, garantito che il risultato non cambia», insiste Marconi. Scusate se è poco (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Arezzo - Real Vicenza 2-0 Bassano - Como 1-0 FeralpiSalò - Monza 1-0 Giana Erminio - Mantova 0-2 Lumezzane - Venezia 3-2 Novara - AlbinoLeffe 4-1 Pavia - Cremonese 4-1 Pordenone - Renate 1-3 Torres - Sudtirol 0-1 CLASSIFICA: Bassano* p. 28, Pavia 27, Real Vicenza 26, Novara 25, Como, Alessandria, Monza, FeralpiSalò 23, Arezzo 22, Venezia, Sudtirol 19, Mantova 17, Torres, Giana Erminio, Renate 16, Cremonese, Lumezzane 13, Pro Patria 11, AlbinoLeffe 10, Pordenone 5. Ogni = 1 gara in meno. MARCATORI: 8 reti: Bruno (2, Real Vicenza); Fischnaller (Sudtirol). 7: Marconi (1, Alessandria). 6: Momente’ (2, AlbinoLeffe); Nole’ (2) e Pietribiasi (Bassano); Brighenti (1, Cremonese); Soncin (3, Pavia). 5: Guazzo (Alessandria); Corazza, Evacuo (1) e Gonzalez (Novara); Ferretti (Pavia); Serafini (2, Pro Patria); Maiorino (Torres); Magnaghi (Venezia). Il punto sul campionato Il Real Vicenza cade ad Arezzo e viene superato dal Bassano (che ha battuto il Como) e dal Pavia che a sua volta ne ha rifilate 4 alla Cremonese. In crescita anche Novara ed Alessandria. In coda passo avanti del Lumezzane, unico del gruppo delle pericolanti a fare punti: vincendo con il Venezia ha superato AlbinoLeffe e Pro Patria.