Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
02-11-2014 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Arezzo US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 88. Marconi M.[A]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Sosa Cristian, Mora Luca, Sabato Roberto, Mezavilla Adriano [60. Cavalli Gabriele], Terigi Leonardo, Spighi Mirco [72. Vitofrancesco Ferdinando], Obodo Kenneth, Marconi Michele, Scotto Luigi [80. Valentini Michele], Taddei Riccardo A disp.:Gentile Marco, Nicolao Giuseppe, (P) Poluzzi Giacomo, Sirri Alex All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
AREZZO US: Benassi, Panariello, Pisani, Gambadori, Dettori, Villagatti, Brumat [75. Campagna], Coppola, Bonvissuto [46. Montini], Erpen [60. Padulano], Millesi. A disp.: Leuci, Diana, Guarino, Morga. All.: Capuano Eziolino

Arbitro: Mainardi Marco(Bergamo) [Bresmes, Semperboni]
Note
Ammoniti: Obodo [Al], 53. Erpen [Ar], 55. Pisani [Ar], 65. Terigi [Al], 79. Mora [Al], 83. Coppola [Ar]. Angoli: 9-2. Recuperi: 4.+ 3. Spettatori: 1.600 (824 paganti, 764 abbonati) Giornata di sole, terreno discreto. Inizio gara ore 14.30

Commento
Non avrebbe potuto esserci conclusione più bella, a coronare il costante e commovente incitamento dei ragazzi della Curva Nord. Con un gol di Marconi all’86’, segnato proprio davanti al cuore pulsante del tifo grigio, l’Arezzo esce sconfitto dal Moccagatta facendo registrare il terzo ko consecutivo in trasferta. L’Orso sale invece a quota 17 punti, a sei lunghezze dalla capolista Como. Il tecnico amaranto Capuano recuperava sia Panariello in difesa che Bonvissuto in attacco dovendo però fare a meno di Carcione e di Cucciniello, bloccato da un problema al flessore. L’Alessandria ha risposto con un identico 3-5-2 affidando a Taddei il compito di muoversi tra le linee e ispirare il tandem Scotto-Marconi. Il Mister mandrogno ha deciso infatti di mettere i tre attaccanti disponibili (Guazzo ha marcato visita per problemi fisici), impostando la difesa a tre con Terigi affiancato da Sosa e Sabato mentre a centrocampo Mora è stato preferito a Nicolao a sinistra, Spighi ha agito a destra con al centro Mezavilla e Obodo. Proprio il duo Mora-Mezavilla a ben guardare non ha funzionato a dovere, tanto è vero che il lo stesso D’Angelo ha provato a cambiare qualcosina inserendo il volonteroso e lineare Cavalli. È stato proprio il fantasista dei Grigi, il collaudato Taddei, il primo ad andare al tiro creando il primo brivido dell’incontro con una punizione che ha chiamato Benassi al primo intervento. Gli amaranto sono più abbottonati del solito, Erpen rincorre e cerca di bloccare il lavoro di Obodo, primo giocatore dei Grigi a impostare il gioco dei padroni di casa che hanno lamentato in più di una occasione l’atteggiamento di un Arezzo che nel primo tempo ha cercato di far passare minuti rallentando il ritmo e tenendo gli avversari lontani dalla propria trequarti. Il pressing dell’Alessandria si è fatto sentire, ma non ha prodotto particolari pericoli. Taddei ha continuato ad essere una spina nel fianco e sulla sinistra Millesi ha dovuto fare i conti con il diretto avversario. L’unico lampo firmato Arezzo nel primo tempo è arrivato con la fiammata di Brumat che ha provato a capitalizzare al meglio il lancio con il contagiri di Erpen, ma la palla è uscita di poco a lato. Capuano toglie Bonvissuto per Montini con l’intenzione di alzare il baricentro della propria formazione troppo schiacciata nella propria metà campo, ma per tutta risposta ecco arrivare un nuovo pericolo con Obodo che ha testato i riflessi di Benassi dalla distanza. L’ex estremo del Lecce ha strappato ancora applausi dicendo di no al tiro insidioso di Marconi al 65′. Al 75′ è stato ancora Marconi ad andare al tiro trovando la deviazione vincente, ma l’arbitro ha annullato per fuorigioco. È stato il preludio del gol che è arrivato all’86’ su un’amnesia difensiva della squadra di Capuano: Taddei ha recuperato palla sulla sinistra e senza nemmeno trovare un avversario davanti si è involato verso Benassi, ha saltato Paneriello e ha appoggiato a Marconi la palla del gol partita. È finita quindi 1 a 0 per i padroni di casa contro un Arezzo che ha fatto davvero ben poco per provare a strappare almeno un punto in casa dell’Alessandria. Tra i Grigi, il migliore in assoluta, senza la minima ombra di dubbio è stato Riccardo Taddei che, nonostante le esigenze tattiche gli abbiano imposto il sacrificio di giocare da mezzala, ha giocato con grinta e classe, anche se non sempre supportato a dovere dai compagni, che non sempre sembrano comprendere al meglio il suo linguaggio sul terreno di gioco. Curva Nord in delirio alla fine, con addirittura il presidente Luca Di Masi a sfogare la sua gioia dopo lo stress insieme ai giocatori. Ma nella sala stampa non è mancato un colpo di fioretto del patròn rivolto a chi non è venuto al Moccagatta: ”Oggi eravamo in pochi, i 3000, 3500 di Pavia e Novara, che si perdono partite del genere e vengono solo con il Bassano o occasionalmente, mi spiace per loro, cavoli loro perchè queste sono le gare che ti attaccano alla maglia ed alla squadra”. (Museo Grigio) Si rivede il catenaccio e l’Alessandria fa sua una sfida da Anni ’70 Solo applausi questa volta per i grigi. Imbattibilità al Moccagatta mantenuta, tre punti meritati contro un Arezzo imbarazzante per ostruzionismo e catenaccio, ma anche tanto cuore e una prova di sostanza. L’unico neo è lo scarso pubblico e questo al presidente Di Masi non va giù: «Queste sono le partite che dimostrano l’attaccamento alla maglia, si giocava di domenica, il giorno preferito da molti, eppure c’erano larghi vuoti. Cosa pretende la gente che si lamenta dello “spezzatino”?». Sfogo a parte il presidente è molto soddisfatto perché il match si stava incanalando verso un pareggio bugiardo e invece il gol di Marconi a 3’ dal novantesimo può essere la svolta della stagione. L’Arezzo messo in campo da Capuano farebbe impallidire persino il «paron» Rocco. Tutti dietro la linea del pallone, speranze di pareggio affidate alle doti di un portiere di alto livello come Benassi (almeno tre parate importanti) e la sostituzione dei soli uomini in grado di pungere, ovvero Erpen e Bonvissuto. Di fronte a una muraglia, l’Alessandria staziona per 75’ nella metà campo amaranto ma fatica a penetrare. Non c’è pressing, i toscani lasciano giocare fino alla tre quarti, attendono i grigi per poi far partire raddoppi e marcature triplicate. Ironia della sorte, però, l’Arezzo becca gol in contropiede, nell’unica occasione in cui si fa ingolosire da una possibile ripartenza in superiorità numerica ma perde palla ed è scoperto in difesa. Se il risultato non fa una grinza e la squadra di D’Angelo merita la lode per impegno e caparbietà, c’è ancora da lavorare per essere più incisivi. Taddei è strepitoso, i compagni provano a seguirlo ma l’azione si sviluppa sempre con un po’ di lentezza e sulle fasce Spighi e Mora, pur cercando di dare ampiezza al campo, non trovano mai l’uno contro uno che crei superiorità numerica. A conti fatti, è il tiro da fuori l’arma più pericolosa dei padroni di casa, che però esaltano l’esperto Benassi. Il centrocampo dell’Alessandria lavora molti palloni, ma non ci sono inserimenti e lo stesso Mezavilla, l’unico in grado di andare a far male nell’area avversaria, è chiamato a compiti diversi. Con l’inserimento di Valentini arrivano alcune verticalizzazioni che danno il via al forcing finale. Quando il Moccagatta quasi non ci crede più, arrivano la grande giocata di Taddei e il tocco a porta sguarnita di Marconi a scongiurare l’ennesimo pareggio. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) Taddei show, Marconi gol Alessandria in extremis L’Arezzo mai pericoloso L’Alessandria ha impiegato quasi tutta la gara prima di aver ragione di un Arezzo sceso in campo solo per difendersi. Nordi è rimasto inoperoso per tutti i 90’ al contrario di Benassi, decisivo in diverse circostanze. I ragazzi di D’Angelo sono riusciti a non perdere la calma cercando in tutti i modi di scardinare la difesa toscana e, quasi allo scadere, hanno trovato la rete grazie a un’invenzione di Taddei: fuga sulla destra e tocco per Marconi, che ha segnato a porta vuota. Tante le occasioni per l’Alessandria durante il match. Al 10’ del primo tempo Taddei si è reso pericoloso con una delle sue punizioni, ma Benassi ha messo in angolo. Nella ripresa i padroni di casa ci hanno provato con Obodo e Marconi, ma Benassi è stato insuperabile. Poi il gol decisivo di Marconi. (Gazzetta dello Sport - Nicola Pilotti) L'ATTACCO AL COMPLETO PER SBARCARE SULL'ISOLA Ieri due recuperi e più scelta in avanti. D’Angelo: ‘L’Alessandria non giocherà mai come l’Arezzo’ Non avrà mai sfondato centralmente, l’Alessandria. Per dirla con Eziolino Capuano non avrà mai preso in filata l’Arezzo, anche perché a fare insistentemente l’ariete contro un muro così solido si rischia solo di spaccarsi la testa e meglio sarebbe, invece, sfruttare di più le fasce (se gli esterni fossero più in condizione per spingere). Però, adesso, conta solo scoprire, da sabato a Sassari, che la battaglia vinta contro le barricate amaranto è solo il primo passo per vincere anche la guerra. Perché sarà svolta vera se i Grigi continueranno a giocare da Grigi, a testa bassa, quando serve, soprattutto ragionando, e sfruttando gli uomini che stanno meglio. L’Alessandria, in questo momento, non può prescindere da Taddei, che è così forte e così in condizione da adattarsi all’ennesimo cambio di modulo e, nel suo caso, di ruolo. Chiamiamola duttilità: se ben sfruttata è un vantaggio, perché toglie punti di riferimento agli avversari. Attenzione però, a che le troppe variazioni non finiscano per creare confusione. Non è accaduto con l’Arezzo: l’Alessandria ha fatto fatica, soprattutto nel primo tempo, cercando troppo spesso la soluzione centrale contro la miglior difesa del campionato e contro le scelte tattiche di un allenatore, Capuano, che sacrifica la qualità, non poca, dei singoli per coprirsi al massimo, concedere nulla e sfruttare le ripartenze. «Difficile passare con undici giocatori costantemente dietro la linea della palla, impegnati in assurde sceneggiate. Noi, però - l’analisi del ‘Cino’ Sosa - siamo stati bravi a non cadere nella trappola della provocazione e a rifugiarci in palloni lunghi sparacchiati in avanti, che sarebbero stati facile preda del muro del centrocampo appiattito sulla linea di difesa. Bravi, noi, anche a non concedere all’Arezzo la possibilità di giocare le seconde palle, a non lasciar fare, agli amaranto, il primo passaggio e ad accorciare sempre sugli attaccanti, che non hanno avuto opportunità per le ripartenze». ‘Noi mai come loro’ _ Un atteggiamento che paga. «Potete star certi che non vedrete mai l’Alessandria giocare come l’Arezzo di domenica al Moccagatta. Per una ragione semplice: perché non troveremo mai un’avversaria che gioca bene come noi». Per Luca D’Angelo l’atteggiamento degli amaranto è, anche, anzi prima di tutto, figlio dell’interpretazione che i suoi giocatori danno della gara. «Riconosciamo i meriti ai ragazzi. Sono stati tutti enormi». A sinistra, però, troppa fatica, con Mezavilla e Mora ‘legati’? «Non sono d’accordo. Giocando con Taddei mezzala, sono stato io a chiedere di non sganciarsi troppo, perché saremmo stati troppo offensivi». Guazzo e Rantier ci sono. Solo mezza giornata di riposo: ieri pomeriggio di nuovo in campo e nel gruppo, a tempo pieno, anche Matteo Guazzo e Julien Rantier, il primo senza più l’infiammazione cervicale che lo ha bloccato per una settimana, il secondo al rientro dopo più di tre settimane. Ancora lavoro differenziato per Pappaianni, recuperabile per la sfida con il Bassano. Presto Ferrani lascerà l’ospedale e fra una quindicina di giorni riprenderà a correre. Oggi doppia seduta, la partenza venerdì dopo l’allenamento (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Como - Pordenone 3-1 Mantova - FeralpiSalò 1-0 Monza - Lumezzane 3-0 Pavia - Torres 1-1 Pro Patria - Bassano 2-2 Real Vicenza - Cremonese 1-1 Renate - Novara 1-3 Sudtirol - AlbinoLeffe 1-1 Venezia - Giana Erminio 2-1 CLASSIFICA: Como p. 23, Bassano 22, Pavia 21, Monza, Real Vicenza 20, Novara 19, Alessandria 17, Torres, Arezzo 16, FeralpiSalò 14, Sudtirol, Venezia, Cremonese, Giana Erminio, Renate 13, Mantova 11, AlbinoLeffe 10, Pro Patria 8, Lumezzane 7, Pordenone 5. MARCATORI: 6 reti: Brighenti (1, Cremonese); Soncin (3, Pavia); Bruno (2, Real Vicenza); Fischnaller (Sudtirol). 5: Momente’ (1, AlbinoLeffe); Guazzo e Marconi (Alessandria); Nole’ (1) e Pietribiasi (Bassano); Corazza (Novara); Maiorino (Torres). Il punto sul campionato Altro pareggio del Bassano che viene superato dal Como cui il 3-1 rifilato al Pordenone consegna il primato solitario; perde l'occasione il Pavia bloccato sull' 1-1 dalla Torres, mentre sale prepotentemente il Novara al terzo successo pieno consecutivo (questa volta ai danni del Renate in trasferta). Con il successo sull'Arezzo l'Alessandria resta a ruota del Novara e fa tramontare definitivamente le speranze dei toscani. In coda solo Giana e Mantova fanno bottino pieno ma anche buona parte delle altre ottiene punti più o meno importanti. Bella la prova di orgoglio della Pro Patria che ferma sul pareggio il Bassano nell'ennesima partita con risultato “over” che vede protagonisti i tigrotti.