Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
25-10-2014 - Giornata: 10 - Bergamo - Atleti Azzurri d'Italia


Albinoleffe UC - Alessandria US 1912 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 50. Momentè [Al] , 53. Momentè [Al]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Sosa Cristian, Sabato Roberto [81. Nicolao Giuseppe], Ferrani Manuel, Mezavilla Adriano, Terigi Leonardo, Spighi Mirco [59. Scotto Luigi], Obodo Kenneth, Marconi Michele, Cavalli Gabriele [59. Taddei Riccardo], Guazzo Matteo A disp.:Mora Luca, (P) Poluzzi Giacomo, Valentini Michele, Vitofrancesco Ferdinando All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
ALBINOLEFFE UC: Offredi, Moi, Allievi, Ondei [19. Geroni], Cortinovis, Taugourdeau, Maietti, Gazo, Pesenti, Vorobjovs [81. Calì], Momentè [87. Personè]. A disp.: Amadori, Barzaghi, Nichetti, Aurelio. All.: Pala Alessio

Arbitro: D'Apice Francesco (Arezzo) [Dal Borgo, Moraglia]
Note
Ammoniti: Geroni [Alb], Marconi [Ale]. Angoli: 0-3 Recuperi: 2.+ 5. Spettatori: 1.200 (paganti 178, abbonati 1.014, incasso 3.114 €) Serata fresca, terreno buono. Inizio gara ore 19.30

Commento
Una delle più deludenti partite dell’Alessandria (con il look giallo) negli ultimi due anni. È questo il commento sintetico dopo la netta (e meritata) sconfitta di Bergamo contro l’Albinoleffe per 2-0. Quella andata in onda allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” è stata la recita dell’ uno-due di Momentè, che ha steso una squadra tatticamente mandata in campo in maniera del tutto sbagliata. Tanto che il presidente Luca Di Masi a fine gara è stato sin troppo esplicito con l’allenatore e i giocatori: “Tutti in discussione. Se avessimo messo in molte trasferte la grinta evidenziata con Novara e Pavia, adesso avremmo 5-6 punti in più”. Al 51’ l’attaccante bergamasco è riuscito a concludere positivamente una sgroppata di trenta metri palla al piede (colpevole non solo direttamente Terigi, ma l’intera linea difensiva) e, due minuti dopo, lo stesso Momentè ha trafitto nuovamente Nordi con un sinistro teleguidato dal limite. I Grigi, nonostante le sostituzioni operate da Mister D’Angelo, non sono stati in grado di reagire. Per l’Albinoleffe si è trattata della seconda, meritata, vittoria in campionato, mentre l’Alessandria ha interrotto una serie positiva che durava dalla seconda giornata, fatta comunque di troppi pareggi, che a ben guardare non portano lontano. L’Alessandria è dunque riuscita nella non facile impresa di far segnare all’Albinoleffe due reti. Quante i seriani ne avevano realizzate nelle precedenti nove gare di campionato. Gi stessi hanno poi avuto altre due nitide occasioni realizzative. Dopo un inizio accettabile - le iniziative di Spighi e Sabato mandano in difficoltà la retroguardia di casa, e proprio quest’ultimo da sinistra premia l’inserimento di Spighi, la cui sforbiciata è controllata sulla linea di porta da Offredi - la squadra di D’Angelo si è sfaldata. A risultato ormai compromesso, Taddei ci prova al 32’, ma l’estremo difensore di casa si fa però trovare pronto alla respinta. A fine partita i Grigi vanno verso i tifosi, che però non hanno certo parole tenere all'indirizzo dei giocatori. (Museo Grigio) TADDEI: “LE COLPE SONO DI TUTTI NON DI CERTO SOLO DEL MISTER” “La partita non dura solo 90”, alla costruzione di una gara si lavora una settimana Nei momenti delicati - anche se al direttore sportivo Giuseppe Magalini l’aggettivo piace poco - fa sempre bene ascoltare Riccardo Taddei. Perché aiuta a ragionare e a trovare la strada. Proprio come un anno fa a Cuneo. Anche a Bergamo toglie dalle spalle del tecnico il peso di tutte le responsabilità che lo stesso Luca D’Angelo si è caricato sulle spalle subito dopo la sconfitta e la contestazione a Bergamo. «La squadra, in campo, ha eseguito tutto quanto ho chiesto io di fare. Quindi la responsabilità, per un epilogo negativo, è esclusivamente mia. Non dei ragazzi». Taddei non ci sta. Condivide solo la valutazione del primo tempo - «è vero, credo che sia stato il migliore fino ad ora, in cui abbiamo creato molto, fatto circolare bene palla, liberato sistematicamente un uomo sulla trequarti, per tagliare dentro. Ci è mancato solo il gol. E ci abbiamo provato con Spighi in avvio di ripresa e poi subito dopo il primo gol dell’Albinoleffe, con Guazzo. Senza quel salvataggio sulla linea - aggiunge Taddei - saremmo quai ad analizzare un risultato diverso. Questa sconfitta, anche nel punteggio, ci penalizza troppo». Però la responsabilità, per Taddei, è collettiva. «Quando si perde tutti sono responsabili: tutti quelli che, a vario titolo, salgono sul pullman per la trasferta, tutti coloro che vestono questa maglia. Lo è chi gioca, chi entra a gara in corsa, chi resta in panchina e anche chi va in tribuna. Perché la partita non è mai solo l’episodio che dura 90 minuti più recupero. La partita si vive, si costruisce, si prepara, si interpreta per tutta una settimana. Ecco perché tutti, lo ribadisco, siamo un po’ responsabili. Il mister sbaglia a prendersi colpe che sono di tutti e non solo sue (Il Piccolo – Mimma Caligaris) Grigi senza idee e carattere al tappeto dopo due schiaffi Ci volevano i grigi per risollevare l’Albinoleffe, penultimo in classifica e capace di segnare in 90’ lo stesso numero di gol mandato a referto complessivamente nei precedenti nove turni di campionato. Ancora una volta il giudizio sulla gara va scisso in due. I primi 20’ del primo tempo vengono giocati dall’Alessandria in maniera buona con buon pressing a centrocampo e gli esterni che pressano alti fin quasi sulla linea dei terzini. Un paio di occasioni sui piedi di Spighi sembrano essere avvisaglie di ben altro risultato. Poi il black out con l’Alessandria che perde progressivamente smalto ed è «uccisa» psicologicamente dalla doppietta di Momentè. Col 3-5-2 iniziale i grigi viaggiano però a corrente alternata ed un paio di contropiedi condotti dai padroni di casa creano timori nell’Alessandria che nel retrocedere perde le distanze tra i reparti con la conseguenza di allungarsi troppo e di prestare il fianco alle iniziative dei padroni di casa che, nei primi 45’, hanno comunque un paio di occasioni anche se forse meno nitide rispetto a quelle dei mandrogni. Poi, ancora una volta, l’ago della bilancia è il centrocampo alessandrino, che cala tant’è che la squadra progressivamente smette di essere fluida. Insufficiente la prova di Cavalli e di Obodo che toccano sempre una volta di troppo il pallone facendosi raddoppiare in maniera quasi sistematica. Così facendo gli attaccanti hanno pochissimi palloni giocabili, si ritrovano spesso spalle alla porta e la difesa di casa ha buon gioco. Il tremendo «uno-due» di Momentè ad inizio ripresa fa così viaggiare sul velluto gli uomini di mister Pala. D’Angelo infatti compie la mossa della disperazione rendendo ancora più offensiva la squadra ma esponendosi alle ripartenze degli avversari: ovvio che con due gol di vantaggio gli azzurri di casa si rintanino in difesa e pungano in contropiede col giovanissimo Vorobjovs (19 anni) i cui continui inserimenti mandano fuori giri gli avversari, in primis Mezavilla che gli corre dietro tutta la partita senza quasi mai riuscire a contrastarlo. Purtroppo per l’Alessandria i gol sono anche colpa della difesa, nel primo caso di Terigi e dell’intero reparto, mentre in occasione del raddoppio Momentè è libero di tirare e nessuno della retroguardia si preoccupa di andargli incontro. Anche questo è un indicatore di scollamento. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) Momentè dà spettacolo e affonda l’Alessandria L’AlbinoLeffe si rianima Sempre e soltanto Matteo Momenté. Nel miglior AlbinoLeffe della stagione, che torna alla vittoria dopo quasi un mese di digiuno, infatti, è ancora l’attaccante a mantenere il cento per cento di realizzazione dei bergamaschi: rigore per il successo sul Monza, acuto ininfluente a Pavia e doppietta a un’effimera Alessandria in una gara che, dopo un primo tempo già gradevole, vive la sua svolta tra il 6’ e l’8’ della ripresa. L’attaccante ex Varese inizia il suo show sfruttando un lancio lungo di Moi, resistendo al ritorno di Terigi e trafiggendo Nordi mentre, dalla parte opposta, Offredi dice no a Guazzo, poi sugli sviluppi dell’azione Maietti salva sulla linea. Se la difesa seriana tiene, Momenté non perdona e, al giro di lancette successivo, con un sinistro dalla lunetta mette i titoli di coda. (Gazzetta dello Sport - Nicola Pilotti) RISULTATI: Arezzo - FeralpiSalò 0-0 Bassano - Torres 0-0 Como - Renate 2-0 Cremonese - Venezia 2-1 Giana Erminio - Real Vicenza 1-1 Lumezzane - Pro Patria 2-2 Mantova - Monza 0-0 Novara - Sudtirol 1-0 Pordenone - Pavia 0-1 CLASSIFICA: Bassano p. 21, Como, Pavia 20, Real Vicenza 19, Monza 17, Novara, Arezzo 16, Torres 15, Alessandria, FeralpiSalò 14, Giana Erminio, Renate 13, Sudtirol, Cremonese 12, Venezia 10, AlbinoLeffe 9, Mantova 8, Lumezzane, Pro Patria 7, Pordenone 5. MARCATORI: 6 reti: Brighenti (1, Cremonese); Soncin (3, Pavia); Bruno (2, Real Vicenza). 5: Guazzo (Alessandria); Nole' (1, Bassano); Fischnaller (Sudtirol); Maiorino (Torres). 4: Momente' (1, AlbinoLeffe); Marconi (Alessandria); Pietribiasi (Bassano); Le Noci (Como); Abbruscato (Feralpi Salo'); Corazza e Evacuo (1, Novara); Serafini (2, Pro Patria); Magnaghi (Venezia). Il punto sul campionato Il Bassano non riesce a battere la Torres sul proprio terreno e viene avvicinata in classifica: non dal Real Vicenza che a sua volta fa 1-1 a Monza con il Giana, bensì da Como e Pavia che vincono con il Renate (2-0) e a Pordenone (1-0). Il contemporaneo pareggio del Monza a Mantova crea una piccola frattura tra le prime quattro classificate e le altre. Intanto ottenendo la seconda vittoria consecutiva il Novara comincia a farsi sotto raggiungendo quota quattordici. Lo straordinario equilibrio che regna nel torneo è sufficiente a giustificare balzi notevoli al solo verificarsi di due risultati favorevoli e lo dimostra la Cremonese che battendo il Venezia si allontana dalla zona playout e contemporaneamente inguaia i lagunari sorpassandoli. Lumezzane e Pro Patria chiudono 2-2 la sfida tra loro ed ottengono un punto ciascuna, utile forse per evitare l'ultimo posto ma non per uscire dalla zona calda della classifica.