Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
13-02-2022 - Giornata: 22 - Brescia - Mario Rigamonti


Brescia FC - Alessandria US 1912 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 90. Moreo S. [Br] 69. Corazza S.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Prestia Giuseppe, Di Gennaro Matteo, Coccolo Luca, Mustacchio Mattia [58. Mattiello Federico], Casarini Federico, Ba Abou-Malal, Lunetta Gabriel Antonio [78. Benedetti Simone], Milanese Tommaso [73. Gori Mirko], Corazza Simone [78. Palombi Simone], Kolaj Aristidi [57. Marconi Michele] A disp.:(P) Cerofolini Michele, (P) Crisanto Lorenzo, Fabbrini Diego, Filipi Andrea, Mantovani Valerio, Parodi Luca, Pellegrini Lorenzo All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
BRESCIA FC: Joronen, Sabelli, Cistana, Mangraviti, Pajac, Bisoli, Van De Looi [46. Bertagnoli], Lèris, Jagiello [68. Palacio], Ayé, Bajic [46. Moreo]. A disp.: Perilli, Andrenacci, Karacic, Bianchi, Huard, Tramoni, Andreoli, Papetti. All.: Inzaghi Filippo.

Arbitro: Paterna Daniele (Teramo) [Di Vuolo, Avalos; IV: Lovison; VAR: Di Martino; AVAR: Rossi M.]
Note
Ammoniti: 25. Crisanto [A- dalla panchina], 28. Mustacchio [A], 32. Van De Looi [B], 79. Coccolo [A], 93. Moreo [B], 95. Palombi [A] Angoli: 11-2 Recuperi: 1.+ 7. Spettatori: 1.317 paganti, 2.834 abbonati Statistiche: Possesso palla 60%-40% Tiri totali 17-8, in porta 2-4, parate 3-1; Falli: 12-14; Fuorigioco: 2-3, Passaggi totali: 431-293; Precisione Passaggi: 69,8%-55,3% (dati: Diretta.it) Giornata di sole. Terreno in buone condizioni. Il turno di campionato, previsto inizialmente per il 22.01.2022 è stato posticipato per permettere il recupero delle giornate rinviate a dicembre Inizio domenica ore 15,30

Commento
ALESSANDRIA, CHE PECCATO! Minuto 90’: dallo sguardo attento e concentrato di Moreno Longo in piedi davanti alla panchina dell’Alessandria traspare la preoccupazione che il match durerà ancora 5 minuti. Pippo Inzaghi cammina nervosamente, gli occhi puntano il terreno quasi con rassegnazione; Cellino lo “fulmina” dalla tribuna. L’Alessandria fino a quel momento ha meritato la vittoria, grazie alla prova praticamente perfetta dell’intero organico con un tecnico che, come sempre, ha saputo toccare le corde giuste dei suoi uomini ribadendo che non contano solo i nomi ma le motivazioni e la bravura (non ci stancheremo mai di dirlo) nel disporli in campo. Poi Moreo trova l’imbucata giusta per pareggiare e, in pieno recupero del recupero, ecco l’episodio che potrebbe cambiare la partita. Quasi una beffa qual pallone respinto dalla difesa, che dopo aver colpito il petto di Ba gli carambola sul braccio. Il direttore di gara (a pochi metri) lascia proseguire e fischia la fine dell’incontro. Ma c’è l’epilogo che non ti aspetti: il VAR tiene tutti con il fiato sospeso poi conferma la decisione dell’arbitro. L’Alessandria conquista un punto pesante a Brescia, meritatissimo e che, seppur lasciando l’amaro in bocca per il pareggio subito al 90’, conferma la bontà di questa squadra. Longo ora può sorridere, ma è un sorriso amaro perchè la sua squadra ha disputato un buon primo tempo (sfiorando in ben 4 occasioni il gol), ribattendo colpo su colpo e cullando fino alla fine il colpaccio (Marconi ha avuto sui piedi la palla del 2 a 0 conclusione forte e centrale respinta da Joronen). Il tempo è poco per analizzare se, complessivamente il bicchiere risulta mezzo pieno o mezzo vuoto, sicuramente questa squadra ha la mentalità giusta per fare bene contro tutti, Benevento, Pisa e Brescia ne sanno qualcosa. (Museo Grigio - Mauro Bavastri) Settimana complicata con l’esonero “fantasma” di Inzaghi: i lombardi puntano il primo posto, cercando di ritrovare la vittoria casalinga che manca da quattro turni; di fronte, Grigi al limite della zona rossa con la possibilità di scavalcare la SPAL. Nelle Rondinelle squalificato Adorni, gioca Mangraviti. Inzaghi scala Leris in mediana e opta per Jagiello alle spalle del tandem Aye-Bajic. Longo si affida a Milanese-Kolaj a supporto di Corazza con Mustacchio e Lunetta sulle fasce. Ba preferito a Gori in mediana, Prestia e Coccolo al posto di Parodi e Mantovani in difesa. Fine primo tempo: gara tattica, lombardi sottoritmo non riescono a rendersi pericolosi in fase offensiva, i Grigi si difendono con ordine e pungono in ripartenza con Kolaj che prima impegna Joronen e poi colpisce una traversa con un gran destro a giro. Inzaghi ha bisogno di valutare alternative e alzare il livello qualitativo delle giocate per poter impensierire Pisseri; Longo può dirsi soddisfatto della prestazione, è mancata finora solo la finalizzazione per una questione di centimetri. I lombardi alzano i ritmi nella ripresa creando diverse occasioni pur mancando di precisione, passano in svantaggio per la rete di Corazza e rischiano di capitolare – Joronen salva su Marconi, Palombi si divora un contropiede due contro due – Moreo impatta allo scadere. Nel recupero, pasticcio di Paterna: fischia la fine poi rettifica permettendo ai padroni di casa di calciare l’ultimo corner, nell’azione c’è un tocco di braccio di Ba, l’arbitro fischia nuovamente la fine e attende il VAR (niente rigore) tra le polemiche di entrambe le squadre. Per l’Alessandria altra buona prestazione dopo il pari con il Pisa; la difesa regge al meglio e nel primo tempo sono i Grigi ad avere la maggior parte delle occasioni. Il gol di Moreo cancella due punti che sarebbero stati preziosi; se i ragazzi di Mister Longo fossero usciti vincitori dal Rigamonti non ci sarebbe stato da stupirsi per quanto visto. Grigi nel complesso ampiamente sopra la sufficienza, ad eccezione di Abou Ba (pochi spunti di qualità, rischia di macchiare la sua prova con un tocco di mano in area), Mirko Gori (entra al 71’ al posto di Milanese, da uno della sua esperienza ci saremmo aspettati la capacità di entrare subito nello spirito della gara) e Simone Palombi (sostituisce Corazza, spreca troppo). Molto bene Luca Coccolo (non sbaglia nulla sui palloni alti mandati dalle sue parti, subisce un duro colpo al ginocchio, non molla ed è prezioso nel finale di gara), Simone Corazza (riceve pochi palloni, ma mette una firma decisiva sulla gara) e il giovane Aristidi Kolaj, pregevole e incontenibile nel primo tempo. Turno infrasettimanale, si torna subito in campo per la ventitresima giornata: i ragazzi di Inzaghi faranno visita al Crotone mentre la squadra di Longo ospiterà il Lecce. (Museo Grigio - Mario Bocchio) Fallito il balzo al primo posto IL BRESCIA SALVO AL 90’ MA MANCA UN RIGORE L’ALESSANDRIA PIACE Brividi, nel finale, dopo un primo tempo di noia. L’Alessandria parte meglio, il Brescia cresce alla distanza. Ed è pareggio. Risultato che ci può stare, per l’andamento della partita, anche se pesa come un macigno l’errore commesso a tempo scaduto dall’arbitro Paterna (e dal Var che non corregge). Visto e rivisto, il tocco di braccio di Ba può essere considerato da rigore. L’episodio poteva cambiare l’esito della sfida e riportare in vetta il Brescia, reduce da una settimana tempestosa. Allontanato e poi richiamato, Inzaghi si è ripreso la panchina e ha provato a caricare una squadra che in casa non vince dal 6 novembre (1-0 al Pordenone). Ora come allora al Rigamonti c’è voluta una giocata di Moreo, capocannoniere del club con 6 reti. Ma il 4-3-1-2 proposto ha faticato a sfondare. Van de Looi non ha dettato il ritmo da regista, Jagiello non ha trovato la posizione sulla trequarti e il corridoio centrale è diventata una comfort zone per l’Alessandria, in campo con una difesa a tre ben presidiata sugli esterni. La formazione di Longo ha dimostrato di avere tutto quello che serve per sopravvivere in Serie B: un ordine tattico chiaro, attaccanti che sanno pungere. Non a caso le prime occasioni dopo mezz’ora di nulla sono state di Kolaj: parata di Joronen dopo incertezza di Cistana, quindi la traversa. La svolta A questo punto Inzaghi, a caccia della centesima vittoria da allenatore a 99 giorni dall’ultimo successo interno, si è giocato le carte migliori dalla panchina. Con Bertagnoli al posto di Van de Looi il centrocampo ha guadagnato consistenza e ha cambiato marcia Leris. Il gol però l’ha fatto l’Alessandria con Corazza (nono gol), pronto a catturare la ribattuta di Joronen su tiro di Milanese per infilare da due passi. La profondità della rosa del Brescia ha fatto la differenza: 3-4-1-2 con l’ingresso di Tramoni che ha spinto sull’acceleratore, scaldato le mani di Pisseri e avviato l’azione che Bianchi (altro nuovo entrato) ha rifinito per Moreo. Il destro dalla media distanza dell’ex Empoli ha firmato l’1-1. Poi il rigore negato che ha fatto infuriare il Brescia, a partire da Cellino. (La Gazzetta dello Sport – Gian Paolo Laffranchi) L’ALESSANDRIA ROVINA I PIANI DI UN’ ALTRA BIG Il pari a Brescia va persino stretto ai grigi, protagonisti di un primo tempo memorabile e raggiunti in extremis Essere arrabbiati per aver «solo» pareggiato a Brescia la dice lunga sul cuore dell’Alessandria, plasmata a immagine e somiglianza di mister Longo. I grigi mettono paura alle rondinelle almeno per un’ora, giocano col piglio della grande squadra al cospetto di chi ha ambizioni ben diverse ed escono dal campo fra gli applausi. Per la trasferta al Rigamonti, l’allenatore cambia alcuni interpreti. La prima novità è la rinuncia allo stakanovista Parodi (è anche diffidato), al suo posto c’è Coccolo. Torna Kolaj dal primo minuto (ultimo match a Reggio Calabria a metà dicembre) come spalla di Corazza punta centrale, c’è anche Milanese a supporto dell’attacco vista la squalifica di Chiarello. Il turn over pagherà dividendi. Il Brescia prende subito in mano il pallino del gioco, l’Alessandria prova diverse soluzioni per far partire l’azione. Sulle corsie esterne, in avvio meglio Lunetta a sinistra rispetto a Mustacchio: Milanese si incunea tra le linee non dando punti di riferimento e provando il dialogo nello stretto con Kolaj. Certo, dalla parte opposta ci sono difensori esperti e molto strutturati ma i ragazzi di Longo tengono il campo con ordine. Più difficile invece essere efficaci quando gli uomini di Inzaghi partono palla al piede: l’asse Bisoli-Jagiello procura grattacapi, Lunetta in fase difensiva si ritrova in inferiorità numerica e diventano fondamentali i raddoppi di Ba. In un primo tempo nel quale i grigi praticamente non rischiano nulla sono proprio gli ospiti a sfiorare il gol in due occasioni con Kolaj. Il portiere e la traversa non sono alleati. Ben altre difficoltà devono affrontare i piemontesi nel secondo tempo: le rondinelle mettono in difficoltà i rivali sulla sinistra. Con gli ingressi di Marconi e Mattiello c’è anche più fisicità, ma i padroni di casa hanno ormai alzato di molto il baricentro dell’azione mentre il filtro a centrocampo dei grigi è meno efficace rispetto ai primi minuti e sulle seconde palle arrivano prima gli azzurri. Invece, quando meno te lo aspetti, arriva la zampata di Corazza al termine di un’azione che vede coinvolti Lunetta, Milanese, Mattiello e l’autore del vantaggio. Inzaghi manda in campo tutti gli attaccanti, l’Alessandria ha il merito di resistere anche con ordine ma la zampata di Moreo gela le ambizioni di successo. Nei 5 minuti di recupero subentra anche un po’ di paura, i grigi si difendono con le unghie e coi denti, i lombardi reclamano a gran voce un rigore per un intervento di mano di Ba: per l’arbitro, però, la partita è finita. (La Stampa ed. Piemonte – Francesco Gastaldi) A Brescia, grigi avanti col 9° gol di Corazza, dopo una traversa di Kolaj, ma poi Moreo firma l’1-1 RIMPIANTO ALESSANDRIA, RAGGIUNTA AL 90’ Un pareggio che nell’economia globale del match ci sta tutto. Gli episodi però lasciano l'amaro in bocca ad entrambe. E così in sala stampa Longo e Inzaghi esprimono lo stesso concetto: «Meritavamo di vincere». L'Alessandria gioca un bel primo tempo, imbriglia le rondinelle facendo densità in mezzo al campo e sulle fasce e va vicina al gol con Kolaj (traversa) e Mustacchio (bravo Joronen). Nella ripresa il Brescia reagisce, sfiora subito il vantaggio con Ayè e Léris, ma sono i piemontesi a passare a condurre dopo una sbracciata di Coccolo su Ayè in area che Paterna ritiene regolare: siamo al 25’ quando Lunetta crossa da sinistra, Mattiello l'appoggia di testa per Milanese il cui diagonale è respinto da Joronen che nulla può sul tapin di Corazza (9°gol stagionale) tenuto in gioco da Pajac che non sale, al contrario dei suoi compagni di difesa. Il Brescia sbanda e Joronen lo tiene in piedi respingendo una conclusione a colpo di sicuro di Marconi. I cambi di Inzaghi danno nuova linfa. Bertagnoli e Moreo erano già entrati a inizio ripresa, Palacio, Tramoni e Bianchi danno qualità e il pareggio arriva al 90' quando Tramoni trova la superiorità numerica con un dribbling, appoggia per Bianchi che pulisce il pallone a Moreo per il destro vincente nell'angolino di un fedelissimo di Inzaghi. Insieme a Venezia, insieme in biancoazzurro in una partita che non risolve la crisi delle rondinelle, ma che avrebbe potuto portare Super Pippo da solo in testa alla classifica se in pieno recupero Paterna avesse assegnato il rigore per un fallo di mano con il braccio largo di Ba. Recriminazione su ambo i fronti quindi, ma per l'Alessandria è pur sempre un pareggio prezioso nella lotta salvezza (con una vittoria sarebbe uscita dalla zona playout) mentre per il Brescia dopo l'assurda settimana vissuta (Inzaghi di fatto esonerato e poi richiamato) è già stato tanto non perdere reagendo a quello che poteva essere un colpo da ko per le ambizioni di Serie A, con un cammino interno che resta comunque deficitario: appena 14 punti, finora. (Tuttosport – Cristiano Tognoli) L’Alessandria subisce in extremis il pareggio in casa del Brescia I GRIGI SFIORANO IL COLPACCIO E LA RISCOSSA NON RALLENTA Se alla vigilia del match ci fosse stata la certezza di tornare da Brescia con un punto, probabilmente in casa Alessandria avrebbero firmato senza esitazioni. Per come si è però messa la partita di ieri, il colpaccio è invece sembrato ben più vicino di quanto si potesse prevedere. Ci è infatti voluto un guizzo del neo entrato Moreo, a recupero quasi iniziato, per pareggiare il gol di rapina realizzato a metà ripresa da Corazza. I rimpianti nascono non tanto da una rete subita nel momento di massima pressione delle rondinelle, ma da un contropiede divorato da Palombi pochi minuti prima con quest’ultimo che, in due contro uno, ha servito malamente Marconi che avrebbe a quel punto potuto calciare tutto solo davanti a Joronen. Oltre al punto guadagnato con merito rimane pure una prestazione più che positiva per una formazione cambiata in diversi dei suoi interpreti dal primo minuto e capace di mettere più volte in difficoltà l’attuale terza forza del campionato. Mister Longo ha infatti lasciato in panchina Parodi per la prima volta in stagione e inserito il rientrante Ba a centrocampo, oltre che Mustacchio sulla destra al posto dell’infortunato Pierozzi. Fuori anche il quasi insostituibile Chiarello. Scelte dettate dalla necessità di fare turnover in vista del turno infrasettimanale di mercoledì, quando al Moccagatta arriverà la temibile capolista Lecce alle 18,30. ´Inutile girarci troppo attorno, quando sei in vantaggio 1-0 al 90 e pareggi sono due punti persi - commenta il tecnico - Il rammarico è ancora maggiore visto che si poteva andare 2-0 con Marconi e c’è stata pure la possibilità di un contropiede pericolosissimo ma è mancata lucidità. Il primo tempo è stato davvero ottimo, abbiamo pressato, creato. Poi nella ripresa o, meglio, negli ultimi quindici minuti, si gioca la partita nella partita. Loro coi cambi hanno aggiunto qualità, noi eravamo un po’ stanchi ed è arrivato il pareggio’. La classifica vede ora i grigi ancora al quintultimo posto a quota 22 punti e in piena zona playout, ma con la salvezza diretta, ora rappresentata dalla Spal, distante solamente una lunghezza. Prestia e compagni sono chiamati a tenere botta fino al termine di questo ciclo infuocato, che li vede affrontare avversarie di altissima classifica. (Il Secolo XIX – Luca Lovelli) Pari al 90’. Manca un rigore MOREO NON EVITA LE IRE DI CELLINO Dopo una settimana di tormenti e di esoneri annunciati e rimangiati, il Brescia fallisce l'aggancio alla vetta e, in extremis, il ko contro l'Alessandria. Una partita tutt’altro che spettacolare, con poche occasioni da gol, ma i grigi si sono fatti preferire. Il primo tiro è di Kolaj al33’, Joronen devia in corner. Poi la traversa salva il Brescia; il pallone torna in campo, sui piedi di Ba, che imbecca Corazza la cui girata si spegne sul fondo. Nella ripresa Brescia vicino al gol con Ave e Lerîs. Nel momento migliore del Brescia, Cistana non è impeccabile e Milanese impegna Joronen che nulla può su Corazza. Il colpo di testa di Bisoli va sulla traversa, Joronen dice no a Marconi. Inzaghi non molla e al 90 pareggia: Bianchi suggerisce e Moreo la piazza dove Pisseri non può arrivare. All’ultimo dei 7’ di recupero di recupero il Brescia protesta per un mani di Ba in area. Ma il Var e Paterna dicono no scatenando l'ira di Cellino: «E una vergogna». (Corriere dello Sport – Claudio Baffico) Continua il digiuno interno dei biancazzurri, che in classifica ora sono quarti PARI BRESCIA AL 90’ MA LA CASA È STREGATA ORMAI DA 100 GIORNI Contro l’Alessandria una rete di Moreo allo scadere evita la sconfitta Proteste per un rigore negato al 95’. Al Rigamonti non si vince più D’accordo l’anima, la reazione al gol dell’Alessandria. Ma sono 100 giorni tondi che il Brescia non vince in casa e per una squadra che lotta per la promozione diretta è un ostacolo che, se non verrà superato alla svelta, può compromettere l’obiettivo. Cara grazia aver pareggiato al 90’ al culmine di un secondo tempo giocato più sul cuore e sui nervi che con un gioco organizzato. Nel primo, invece, non un tiro, non un’azione degna di nota, non un minimo di organizzazione. All’Alessandria basta mantenere le giuste distanze tra i reparti per rischiare di colpire (paratona di Joronen su Corazza, traversa di Kolaj). Nel secondo tempo bastano un paio di cambi (Bertagnoli per lo spaesatissimo van de Looi, Moreo per Bajic, che gioca troppo spesso lontano dall’area di rigore e con le spalle alla porta) per vedere un’altra squadra. Di schemi manco l’ombra: si gioca con lanci lunghissimi per le punte, si punta sulle corsie laterali, si butta in area piemontese una quantità imprecisata di traversoni troppo spesso preda dei difensori alessandrini o del portiere Pisseri. Ma almeno il Brescia, per dirla con Inzaghi, ha un’anima, cinge d’assedio l’avversario. Ma il calcio sa essere sport infinitamente strano. E nel suo momento migliore, appena passata la metà della ripresa, un doppio errore di Pajac genera lo svantaggio: il terzino prima respinge maldestramente di testa sui piedi di Milanese che calcia in porta, poi tiene in gioco Corazza pronto a toccare in rete da due passi la respinta di Joronen. Lungi dall’arrendersi, il Brescia riparte più arrembante di prima. La confusione regna sovrana, ma è sparita la sensazione di nulla cosmico della prima parte di gara. L’assedio all’area dell’Alessandria ora è continuo. L’ingresso di Tramoni alla mezz’ora e quello successivo di Bianchi sono mosse azzeccate. E l’1-1 al 90’ nasce dalla caparbietà del corso di tenere viva l’azione, dall’intelligenza del nuovo attaccante nell’invitare Moreo alla conclusione vincente dal limite: Pisseri stavolta rimane immobile. Ancor prima di rimettere il pallone in gioco, la lavagnetta luminosa a bordo campo indica 5 minuti di recupero. Il Brescia è animato da uno spirito incredibile, guadagna ancora angoli su angoli, alla fine sono 10, tutti nella ripresa. La difesa dei grigi barcolla ma non crolla. Si pensa con rabbia a quel primo tempo buttato via, al traguardo anche psicologico dei 100 giorni senza vincere al Rigamonti. Si è perso ormai il ricordo dell’1-0 al Pordenone, firmato da Moreo: era il 6 novembre. Ma c’è ancora una possibilità, dopo il 95’. L’ultimo angolo: dalla bandierina il pallone spiove in area, respinta, nuovo traversone e qui succede il fattaccio. Palombi allontana di testa e il pallone in piena area incoccia il braccio di Ba sotto gli occhi del direttore di gara. Che fischia la fine ma prima vuole essere certo di ciò che ha appena visto: la sfera sbatte prima sul petto e poi sul braccio del centrocampista dell’Alessandria. Non resta che affidarsi a De Martino e Rossi al Var. Che confermano a Paterna ciò che ha visto sul campo: la palla colpisce prima il petto, poi il braccio di Ba. Le immagini rallentate non chiariscono, resta la rabbia per una decisione molto dubbia. E la preoccupazione per il quarto posto, anche se le distanze dal vertice e dalla seconda sono immutate (2 e un punto), per quel primo tempo regalato, per i 100 giorni senza essere padroni a casa propria. (BresciaOggi – Vincenzo Corbetta) RISULTATI: Ascoli – Como 1-1 Cittadella – Cremonese 0-2 LR Vicenza – Cosenza 0-0 Lecce – Benevento 1-1 Monza – Spal 4-0 Parma – Pordenone 4-1 Perugia – Frosinone 3-0 Pisa – Ternana 0-0 Reggina – Crotone 1-0 CLASSIFICA: Lecce p. 42, Cremonese, Pisa 41, Brescia 40, Monza 38, Frosinone, Benevento 37, Perugia 34, Ascoli 33, Cittadella 32, Parma, Ternana, Como 28, Reggina 26, Spal 23, Alessandria 22, Cosenza 19, Crotone 14, LR Vicenza, Pordenone 12. MARCATORI: 10 RETI Lapadula (Benevento), Strefezza (Lecce), 9 RETI Corazza (Alessandria); Coda (Lecce), De Luca (Perugia); 8 RETI Charpentier (Frosinone); Mota Carvalho (Monza); Falletti (Ternana).