Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
28-10-2021 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Frosinone Calcio 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 54. Chiarello R.[A] 97. Charpentier G. [Fr]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Mantovani Valerio [75. Prestia Giuseppe], Di Gennaro Matteo, Parodi Luca, Pierozzi Edoardo [65. Mustacchio Mattia], Casarini Federico, Milanese Tommaso, Beghetto Andrea [75. Benedetti Simone], Chiarello Riccardo, Corazza Simone [65. Arrighini Andrea], Kolaj Aristidi [82. Palazzi Andrea] A disp.:(P) Crisanto Lorenzo, Lunetta Gabriel Antonio, Orlando Francesco Pio, Palombi Simone, Pellegrini Lorenzo, (P) Russo Alessandro, Speranza Mattia All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
FROSINONE CALCIO: Ravaglia, Casasola, Gatti, Szyminski, Zampano, Boloca, Maiello [91. Manzari], Rohden [56. Canotto], Zerbin [57. Garritano], Novakovich [57. Ciano], Cicerelli [67. Charpentier]. A disp.: De Lucia, Minelli, Gori, Tribuzzi, Lulic, Cotali, Ricci. All.: Grosso Fabio.

Arbitro: Cosso Francesco (Reggio Calabria) [Garzelli, Miniutti; IV: Maggio; VAR: Ghersini; AVAR: Tolfo]
Note
Ammoniti: 5. Gatti [F], 19. Cicerelli [F], 37. Boloca [F], 38. Chiarello [A], 42. Zerbin [F], 62. Ciano [F] Angoli: 4-5. Recupero: 2.+ 7. Spettatori: 2.500 circa (1.496 paganti, 936 abbonati) Statistiche: Possesso palla 40,3%-59,7% Tiri totali 10-18, in porta 1-5 ; Falli: 13-18; Passaggi totali: 285-415; Precisione Passaggi: 59,6%-71,6% Pomeriggio sereno, temperatura fresca; terreno in buone condizioni Inizio giovedì ore 18,00

Commento
LA BEFFA ARRIVA AL MINUTO NOVANTASETTE Nelle sfide pomeridiane del decimo turno di Serie B l’Alessandria (8 punti) subisce al 97′ il gol del pari di Charpentier, che regala un punto insperato al Frosinone (15). Al 6′ si fanno vivi i Grigi, con una zampata di Di Gennaro su una punizione di Casarini, palla che termina a lato. Due minuti e il Frosinone replica con il colpo di testa di Boloca, palla out. Al 18′ a provarci è Casarini, da fuori sugli sviluppi di un corner, alto. Ancora Alessandria al 27′ con un mancino di Chiarello che, servito da Kolaj, conclude non di molto a lato. Ampiamente fuori, invece, la conclusione di Pierozzi al 33′. Nel finale, al 44′, ci prova Cicerelli dalla destra, Parodi devia in calcio d’angolo. I Grigi passano in vantaggio al 4’ della ripresa con Chiariello, bravo ad agganciare il lancio di Di Gennaro e superare Ravaglia con un pallonetto. La risposta degli ospiti arriva al quarto d’ora con Cicerelli che si ritrova il pallone sui piedi su azione da corner dopo l’uscita sbagliata di Pisseri, bravo però a recuperare e a murare l’avversario. Il gol del pari laziale arriva al 25’, con Canotto ben servito da Garritano che batte Plisseri: la terna arbitrale, però, annulla per fuorigioco. Al 43’ il Frosinone, tutto riversato nella metà campo avversaria, ci prova con Boloca, ma il suo sinistro si spegne sui pugni di Pisseri. All’ultimo assalto (97’) il Frosinone trova il gol del pari con Charpentier, che svetta più in alto di tutti sul cross di Casasola e di testa non lascia scampo a Pisseri. (Museo Grigio) LA BEFFA NEL FINALE GRIGI MOLTO AGGRESSIVI E CORAGGIOSI. MA IL TRIS AL MOCCAGATTA SFUMA QUANDO SCORRONO GIÀ I TITOLI DI CODA Doveva essere vittoria. L'Alessandria ha fatto tutto per un tris casalingo che avrebbe significato slancio. La corsa continua, con una frenata che ha il sapore della beffa, perché la rete di Charpentier arriva quando i 6’ di recupero sono già scivolati via e pure il mezzo minuto del cambio che il Frosinone, con malizia, fa al 46’, per guadagnare tempo. Cinque punte: Grosso, che perde, e di molto, il duello tattico con Longo, non sa più cosa fare per andare a prendere una avversaria che si aspettava «spigolosa e tosta» e che tosta la è stata, e tanto. Ma anche intelligente veloce, solida, capace di andare anche oltre il peso, indiretto, del lungo stop a Marconi (che farà ricorso al Collegio di garanzia del Coni). La gioia di un inesauribile Chiarello, che raccoglie il lancio di Di Gennaro e infila Ravaglia con un pallonetto, la resistenza fatta bene dai Grigi, che avrebbero anche la possibilità di andare a segno, con accelerazioni e incursioni centrali di Kola) e Milanese. Non basta: all'ultimo assalto Charpentier trova l'incomata giusta, che toglie ai padroni di casa due punti legittimati con gioco, atteggiamento e coraggio. Nei conti finali potrebbero anche pesare, ma lo spirito degli uomini di Longo è una bella, incoraggiante garanzia che la strada, non facile, non è più solo in salita. La parola d’ordine Aggredire, è la parola d'ordine che Longo ha spiegato ai suoi. Che significa intensità, attenzione, accelerazioni. Ripartenze, che bucano la solidità della retroguardia ospite: soprattutto Kolaj e Chiarello si inseriscono rapidamente, le conclusioni più pericolose sono tutte dei Grigi, anche Casarini, monumentale, che rompe molto il gioco in mezzo, ci prova dal limite. A sinistra Beghetto va in sovrapposizione, visto che alle spalle ha una garanzia come Parodi, nei primi 45’ più votato alla copertura, ma è così incisivo che a metà tempo Grosso accentra Zerbin, per toglierlo dalle grinfie del motorino, e mette da quella parte Cicerelli, che fisicamente potrebbe creare qualche problema in più in marcatura, Il sogno dura 43’ L’Alessandria ha mentalità vincente. Lo dimostra anche quando rientra in campo: la carburazione lenta delle prime gare, dopo l’intervallo, non c'è più, adesso i Grigi osano, rubando palloni che provano subito a finalizzare. Al 9’, da un lancio lungo di Di Gennaro, che sa impostare, nasce il vantaggio: il difensore pesca Chiarello in corsa, controllo e pallonetto a scavalcare Ravaglia, un po’ azzardato nell’uscita. Attimi di attesa, perché pare ci sia un tocco di mano o una posizione irregolare. Ma il Var dice che è gol, che gli uomini di Longo, intensi e lucidi, anche opportunisti, sono in vantaggio. Il Moccagatta spinge la squadra, Grosso butta dentro tutti gli attaccanti, «gente da altra categoria», per dirla con il tecnico dei Grigi, e l'Alessandria paga un po’ le molte energie spese, anche se le due parate di Pisseri arrivano quando Cosso ha già fischiato. Longo con il passare dei minuti si protegge, con Benedetti e Prestia e poi con Palazzi in mezzo, passando di fatto a un 4-5-1 che tiene. Fino a quando inizia il 7° di recupero. E in quella manciata di secondi sfumano tre punti meritati. Ma c'è la fiducia nel gruppo che cresce. (Il Piccolo – Mimma Caligaris) SOLO APPLAUSI AI GRIGI, BEFFATI AL MINUTO 97 Prova da incorniciare per tre quarti di partita, poi la fatica e la forza del Frosinone impongono il finale thrilling Due punti pesanti persi per strada ma la consapevolezza di essere all’altezza della B: la salvezza è alla portata Pareggio amarissimo per i grigi, che accarezzano fino al 97’ il sogno di battere il Frosinone ma subiscono la beffa sotto forma del gol di Charpentier che gela il Moccagatta. L’1-1 brucia, ma non cancella la prova della squadra che esce giustamente tra gli applausi del pubblico. Longo in avvio conferma buona parte dei titolari vittoriosi col Crotone: per ovviare alle tante defezioni, a centrocampo inserisce Milanese mezzala sinistra a dare man forte a Casarini, con Chiarello trequartista dietro le punte. Frosinone che parte subito col piede schiacciato sull’acceleratore facendo valere la maggiore fisicità in ogni reparto, i grigi si fanno valere palla a terra per mettere in difficoltà gli ospiti. Beghetto-Casasola e Parodi-Zerbin i duelli che si delineano fin dai primi minuti. A sinistra uno degli ex regge botta, dalla parte opposta Pierozzi viene invece innescato a intermittenza e fatica di più con Zampano, il quale stringe subito la marcatura. Un paio di rinvii corti della difesa fanno arrabbiare Longo: i ciociari innescano gli esterni offensivi che sono veloci e tecnicamente dotati. Chi, invece, deve dannarsi l’anima tra due difensori (Gatti e Szyminsky) che lo sovrastano fisicamente è Corazza: spesso si stacca dalla marcatura e si fa servire spalle alla porta per innescare chi arriva in appoggio. Il fraseggio dell’Alessandria mette in difficoltà i laziali e procura la migliore occasione gol a ridosso della mezz’ora con Chiarello ben servito da Kolaj. Grosso vede in sofferenza le punte e ne inverte la posizione. I grigi impiegano qualche minuto per ritrovare le distanze, ma non mollano anche se nel finale di frazione sono gli uomini di Grosso a rendersi più intraprendenti. Pisseri però non corre grossi rischi e il risultato a occhiali, a fine primo tempo, è più che giusto. Spiccano invece i quattro ammoniti (contro uno) in casa Frosinone. Non cambia il refrain nel secondo tempo con l’Alessandria che aspetta l’avversario per ripartire con accelerazioni improvvise: su una di queste arriva il gol di Chiarello, convalidato dopo oltre un minuto di valutazione da parte del Var. Grosso decide di cambiare completamente volto all’attacco con tre cambi contemporanei e per i grigi c’è da soffrire perché il potenziale offensivo dei ciociari è notevole. Il Frosinone si getta in avanti alla ricerca del pareggio e l’Alessandria, arcigna in difesa, sfrutta gli spazi nei quali si lancia con facilità Kolaj. Al 30’ Longo rinforza il pacchetto arretrato che sta soffrendo le iniziative di Ciano: quando gli ospiti attaccano i grigi difendono praticamente con cinque uomini ma il tridente del Frosinone mette paura soprattutto quando riesce a prendere palla sulla trequarti. Con l’ingresso di Palazzi i grigi si piazzano con un 5-4-1 con Arrighini a cercare di far salire la squadra che dimostra di saper soffrire pur avendo qualche giocatore che accusa crampi. La beffa arriva quando i 6’ di recupero indicati erano passati da oltre 30 secondi, ma l’arbitro aveva prolungato di un minuto. Peccato, ma l’1-1 non toglie nulla alla prestazione della squadra. (La Stampa – Francesco Gastaldi) Grigi, vittoria sfumata L’ALESSANDRIA S’ILLUDE CHARPENTIER SALVA IL FROSINONE AL 97’ Il guizzo di Charpentier al minuto 97 ha gelato il Moccagatta, togliendo all’Alessandria la terza vittoria casalinga e mantenendo l’imbattibilità esterna del Frosinone in campionato. La squadra di Longo avrebbe meritato la vittoria per la partita giocata, fatta di pressing, inserimenti e sacrificio, abbinati ad una rigorosa disciplina tattica, nonostante il gol di Chiarello sia stato l’unico tiro nello specchio della porta nell’arco dell’intera partita. Eppure il modo in cui il tecnico di casa ha preparato la gara ha messo di fatto in difficoltà gli uomini di Grosso, sicuramente più forti fisicamente e più dotati tecnicamente, così come successe sei giorni fa con il Crotone. Partita sporca e differenze azzerate, più congeniale ai ragazzi di Longo che solo giocando in questo modo possono raccogliere punti per la salvezza. Ma i due punti persi ieri potrebbero pesare alla fine, segnando un sottilissimo confine tra permanenza in B e il rischio di un ritorno in Serie C. Squadre blindate Nel primo tempo squadre molto chiuse e zero tiri in porta, fatta eccezione per qualche tentativo pericoloso di Chiarello da parte piemontese e di Rohden per i ciociari. Ma portieri quasi senza lavoro. Nella ripresa Grosso ha preparato tre giocatori a bordo campo pensando a spingere, ma il lungo lancio di Di Gennaro ha sorpreso la difesa ospite trovando l’inserimento di Chiarello: pallonetto a scavalcare Ravaglia e primo gol in B. Fuorigioco. Var, silent check e rete convalidata. Il Frosinone ha reagito impegnando Pisseri con Cicerelli e Szyminski, poi dopo due contropiedi di Kolaj, al 25’ annullata una rete a Canotto col Var. L’Alessandria è passata al 5-4-1, gli ospiti hanno azzardato un 4-2-4. Il bunker alessandrino ha retto fino al cross di Casasola per Charpentier. Gol. Che beffa. (La Gazzetta dello Sport – Raimondo Bovone) In pieno recupero i grigi perdono due punti ALESSANDRIA, BEFFA FIRMATA CHARPENTIER Al 97’ il Frosinone pareggia con la zuccata del centravanti francese il gol di Chiarello che l’arbitro aveva annullato ma che era stato poi convalidato dal VAR. La beffa quando scorrono già i titoli di coda. Anche per questo brucia molto all'Alessandria, che vede scivolare via, sotto gli occhi,due punti meritati, con una lettura tattica perfetta, che imbriglia il Frosinone con le sue stesse armi: le ripartenze, le palle recuperate, le transizioni, gli inserimenti centrali. Tatticamente Longo vince ai punti la sfida con Grosso, che si sgola per chiedere ai suoi di stare alti, ma è l'atteggiamento che riesce meglio ai Grigi. Allora dentro tanta qualità di una rosa profonda, quella dei ciociari, che aggrediscono negli ultimi 20 minuti, ma i padroni di casa, anche se un po' a corto di energie, perché hanno speso moltissimo, reggono, anche potenziando la difesa con chili e centimetri. Fino all'ultimo, sei minuti che diventano sette, (l'indicazione dell'arbitro è chiara), ma quando Charpentier. Penultima carta che Grosso si gioca, salta di testa e prende il tempo a Prestia, anche il 97’ è già scaduto. Tanto che c'è solo il tempo di rimettere la palla al centro e poi arriva il triplice fischio. Un "furto"? Caso mai l'appropriazione, non si sa quanto debita o no, di un risultato che doveva essere della formazione migliore, l'Alessandria, capace di metabolizzare in fretta anche il colpo della lunga squalifica a Marconi. Avrebbero potuto essere 10 punti in cinque gare, sono comunque 8 e ne mancano proprio un paio, ma in cambio c'è la fiducia in un gruppo che, adesso, in tutti gli interpreti, sta dimostrando di essere entrato nei ritmi, nel gioco, nella mentalità della serie B, che per almeno la metà dei giocatori di Longo è una novità assoluta. Il tecnico conferma i giovani, Kolaj in attacco, Pierozzi di fascia, e schiera dall'inizio Milanese. in mediana, tanto talento da sviluppare anche per questo ruolo un po’ insolito per un trequartista, impegnato, però a calarsi dentro. Dietro Mantovani cresce e Di Gennaro imposta, e Parodi prima annulla Zerbin, tanto che Grosso lo sposta al centro e mette a destra Cicerelli, e poi fa altrettanto con il secondo e si adatta anche a frenare Canotto. Casarini è ovunque in mezzo, con una condizione eccellente, ma la marcia in più è Chiarello, che al 9’ della ripresa inventa un gol da incomiciare, il primo subito, su azione, dal Frosinone in trasferta. Ravaglia è un po' fuori, lui lo scavalca, Attimi di attesa per verificare la regolarità al Var, poi è festa, E, anche, tenuta buona, spinti da un tifo da altra categoria - «se siamo maturati è anche grazie alla fiducia della nostra gente», sottolinea Longo - un paio di occasioni in ripartenza, la difesa che regge anche se la stanchezza inizia a pesare. Poi, al 97; Charpentier strozza l'urlo del Moccagatta, ma l'Alessandria ha gioco e coraggio, e capacità di soffrire. Così si costruisce la salvezza E il Frosinone? Non ha pagato il turnover di Grosso, forse eccessivo, con almeno 5 titolari lasciati inizialmente in panchina e decisivi quando sono entrati in campo per raggiungere il pari. Ma rispetto ala squadra che aveva battuto l'Ascoli. la differenza era ampia, però l'Alessandria ne ha approfittato solo in parte. (Tuttosport – Mimma Caligaris) GRIGI, AL 97’ IL PAREGGIO-BEFFA “DELUSI, MA LA STRADA È GIUSTA” L’Alessandria non va oltre l’1-1 contro il Frosinone. Longo: “Abbiamo pagato anche le assenze” E un pareggio che sa di beffa quello ottenuto ieri in casa dall'Alessandria contro il Frosinone. Non tanto nel gioco, con gli ospiti che nell'ultima mezz'ora hanno costretto gli avversari nella loro metà campo, quanto nelle modalità con cui è maturato l'1-1 finale. L'incornata vincente del neo entrato Charpentier è infatti arrivata a una manciata di secondi dal termine del settimo e ultimo minuto di recupero, già allungato di 60 secondi, con il direttore di gara che avrebbe fischiato la fine del match una volta riportato il pallone a centrocampo. Due punti persi che fanno quindi male per una squadra in piena lotta per non retrocedere e che sale ora a 8 punti in classifica, ma che stava già pregustando il doppio successo casalingo consecutivo per 1-0 dopo quello conquistato nello scorso turno ai danni del Crotone. Contro una rivale più quotata, i grigi non hanno demeritato dimostrandosi solidi e compatti nonostante le solite pesanti assenze che hanno costretto mister Longo a rinunciare nuovamente a un acciaccato capitan Prestia in difesa, entrato poi solo nei minuti conclusivi, e al duo formato da Ba e Bruccini in mezzo al campo. Forfait che si sono aggiunti a quello di Marconi, che 48 ore prima era stato fermato dal giudice sportivo e ben 10 giornate di squalifica a causa di presunti insulti razzisti rivolti a un avversario quando ancora indossava la maglia del Pisa. Tanti elementi che avrebbero potuto destabilizzare i mandrogni, abili invece a rispondere sul campo alle tante difficoltà che si erano venute a creare. Non è però bastato il vantaggio di Chiarello al 9' della ripresa, arrivato grazie a un preciso pallonetto con cui il centrocampista, al primo centro stagionale in campionato, ha superato Ravaglia dopo esser stato imbeccato brillantemente da un lancio millimetrico dalla retroguardia da parte di Di Gennaro. Un gol inizialmente annullato ma poi convalidato dal Var. I ciociari, fino a quel momento poco incisivi, hanno poi preso in mano le redini del gioco schiacciando per lunghi tratti i piemontesi nella propria metà campo, ma senza di fatto produrre grossi grattacapi a un Pisseri comunque sempre attento quando chiamato in causa. Un fortino capace di resistere fino a un attimo prima del triplice fischio. Un pari certamente amaro, ma che lascia più certezze a Casarini e compagni. «C'è rammarico, meritavamo la vittoria per la dinamica della partita. Negli ultimi 20 minuti abbiamo pagato un po’di stanchezza, poi è venuta fuori anche la qualità dei cambi del Frosinone che ha messo dentro dei pezzi da novanta - dichiara Moreno Longo -. Abbiamo speso tantissimo per gestire in quel modo la partita, avevamo 3 giocatori che necessitavano di cambi ma avevamo risorse limitate, dalla panchina abbiamo attinto tutto quello che avevamo. Abbiamo concesso tiri da fuori e qualche mischia. Prendere gol al 97' brucia perché impegno e dedizione sono stati encomiabili. La strada è quella giusta, In 5 partite abbiamo fatto 8 punti. Potevano essere 10 e sarebbe stata una media altissima in un campionato nel quale è difficile tirare via anche un solo punto per partita. Tanti ragazzi stanno crescendo e cominciano a calarsi nella categoria». Gli alessandrini torneranno in campo lunedì alle 15 tra le mura di un Monza partito con ambizioni di promozione ma per ora protagonista di un avvio piuttosto stentato. «Nelle prime giornate la squadra stessa ha pagato lo scotto di errori individuali dati dal fatto che giocatori pativano il salto di categoria, ma le prestazioni non sono mai mancate - prosegue -. Anzi, a tratti è stato fatto ottimo calcio mettendo in serie difficoltà squadre forti». (Il Secolo XIX – Luca Lovelli) Il Frosinone riagguanta l’ex Longo al 97’ L’ULTIMO URLO È DI CHARPENTIER Il Frosinone acciuffa il pari con l’Alessandria a recupero quasi scaduto con un gol di testa di Charpentier sull'ennesimo preciso invito di Casasola. È soprattutto il carattere dei ciociari a fare la differenza in un finale dove l'Alessandria sembrava in grado di difendere il gol di Chiarello in avvio di ripresa. I grigi sfiorano il terzo successo interno di fila ma consolidano il “Moccagatta” come fortino per la risalita, Avvia di gara equilibrato, l’Alessandria punta su ritmo e pressing alto. I grigi impostano l'azione dal basso provando a risalire il campo con un veloce fraseggio in verticale. Riflessivo ma tonico il Frosinone, che copre il campo con ordine e aspetta, con un buon giro di palla, il momento giusto per accelerare. A destra Casasola e Zerbin cercano il cross per l’inserimento decisivo. La gara rimane viva. Ritmo più blando e meno idee da ambo le parti in avvio di ripresa. La gara si accende con una fiammata di Chiarello (9’) che in pallonetto batte Ravaglia dopo un fulminante assist in profondità di Di Gennaro: gol del vantaggio confermato dopo il check del var. Grosso corre subito ai ripari mandando in campo Ciano, Garritano e Canotto e sbilanciando l'assetto in verticale. Il Frosinone è subito più pericoloso ed è proprio Canotto a segnare il pari (25’) ma in posizione irregolare. I ciociari mantengono la pressione in avanti, l'Alessandria si difende con grinta ma all'ultimo respiro Charpentier di testa segna la rete del pareggio. (Corriere dello Sport – Sebastiamo Scemma) FROSINONE STRAPPA IL PARI Squadra rivoluzionata dal tecnico e primo tempo scialbo. Nella ripresa l’Alessandria passa in vantaggio con Chiarello. Cambi indovinati e i giallazzurri assediano gli avversari che crollano solo in extremis grazie al gol di Charpentier. Il Frosinone agguanta il pari al minuto supplementare dell'extratime e porta a casa un punto dalla trasferta di Alessandria. Una trasferta che si era messa male, perché dopo la convincente affermazione casalinga sull'Ascoli, il Frosinone sembrava destinato ad una battuta di arresto, colpita a sorpresa ad inizio secondo tempo dai locali e, solo il colpo di testa all'ultimo secondo di Charpentier, alla sua seconda decisiva rete in stagione, ha consentito ai canarini di uscire indenne dal Moccagatta contro la squadra del suo ex mister giallazzurro Moreno Longo che stava confezionando un scherzetto niente male alla squadra che ha condotto fino in Serie A. IL RISULTATO. Un pari alla fine giusto. Per il Frosinone che ha saputo reagire ad un primo tempo scialbo ed a confezionare un assedio finale che alla fine ha portato il frutto sperato. Pari meritato dallo stesso Alessandria, squadra tecnicamente inferiore ma, come tutte le squadre di Longo, ben disposto in campo e capace di occupare bene tutti gli spazi. Ne ha fatto le spese il Frosinone versione primo tempo, quasi mai pericoloso e rivoluzionato da Grosso nei secondi 45’ dopo il gol del vantaggio piemontese. Il Frosinone alla fine ha avuto il merito di crederci fino alla fine ed in cambio ha avuto la conservazione della imbattibilità esterna che consente ai canarini di rimanere incollati alla zona playoff in una classifica cortissima grazie anche ai risultati degli altri campi. I CAMBI La cronaca vede il Frosinone schierato in formazione ampiamente modificata rispetto a quella che sabato scorso aveva affrontato e battuto l'Ascoli, Se si eccettua la linea difensiva, confermata in blocco, a centrocampo il mister canarino, complici anche le non ottimali condizioni di Ricci, schiera Maiello centrale affiancato da Boloca e Rohdén e ridisegna il suo tridente offensivo, portando Novakovich al debutto da titolare con Zerbin a sinistra e Cicerelli spostato a destra. Una soluzione offensiva che non sortisce effetti, tanto che il Frosinone conclude, al pari dei padroni di casa, senza mai impensierire il portiere avversario. I canarini faticano a finalizzare e si innervosiscono. Da qui quattro ammonizioni nei primi 45’, cosa non abituale per i giallazzurri. Nel secondo tempo, dopo 9 minuti di gioco, il gol dell'Alessandria. Chiarello, indisturbato, raccoglie molto bene il lancio di Di Gennaro sul filo del fuorigioco e beffa Ravaglia con un preciso pallonetto. Per gioire deve attendere due minuti per il vaglio del Var. Gol confermato. Grosso al 56' rivisita la sua squadra in blocco. Chiama in panchina Zerbin e Rohdén per Garritano e Canotto e Novakovich per Ciano. Più tardi toccherà a Cicerelli lasciare il campo a Charpentier. L’ASSEDIO Inizia l'assedio canarino, grazie soprattutto alle percussioni di Canotto sulla destra. Canotto che va anche in gol su traversone preciso di Ciano, ma la sua rete viene annullata per un fuorigioco di pochi centimetri. Sul versante opposto da segnalare anche un bell'intervento difensivo in scivolata di Sayminski su Milanese lanciato a rete. Il finale è tutto giallazzurro. Gli uomini di Grosso assediano l'area avversaria con l'Alessandria che si difende in maniera ordinata ma il forcing canarino non conosce soste e dopo il tentativo di Boloca all'88' sventato di pugno da Pisseri, ci provano Zampano e Garritano a cercare l'uomo in area. Ma proprio nell'ultima azione della partita, dopo sette minuti dallo scoccare del 90’, il traversone di Casasola dalla fascia destra del fronte offensivo canarino, trova la testa di Charpentier che svetta in area e gira molto bene di testa a rete. Esplode la gioia dei canarini e del pugno di indomiti tifosi che hanno seguito la squadra al Moccagatta di Alessandria per la conquista di un punto che consente ai canarini di muovere la classifica in attesa di tornare lunedi prossimo allo Stirpe per affrontare il Crotone. (Il Messaggero ed Frosinone - Alessandro Biagi) RISULTATI: Ascoli – Spal 0-1 Brescia – Lecce 1-1 Cittadella – Parma 1-2 Como – Pordenone 1-0 Cosenza – Ternana 3-1 Cremonese – Pisa 1-1 Crotone – Benevento 0-2 LR Vicenza – Monza 1-1 Perugia – Reggina 0-2 CLASSIFICA: Pisa p. 21, Benevento, Reggina 19, Brescia 18, Lecce, Cremonese 17, Frosinone 15, Perugia, Ascoli, Monza, Cosenza 14, Spal, Parma, Ternana, Como, Cittadella 13, Alessandria 8, Crotone 7, LR Vicenza 4, Pordenone 2. MARCATORI: 6 RETI Lapadula (Benevento), Mulattieri (Crotone), Lucca (Pisa), Galabinov (Reggina); 5 RETI Corazza (Alessandria), Dionisi (Ascoli), Okwonkwo (Cittadella), Gori (Cosenza), Colombo (Spal). Il punto sul campionato Soffia il vento del sud nel turno infrasettimanale. Reggina e Benevento che salgono al secondo posto danno una scossa al campionato e consegnano un messaggio al Pisa che si è fatto sfilare la vittoria da una Cremonese tutta grinta e anch’essa in grado di dare l’assalto al trono. Nell’altro big match di giornata, Brescia e Lecce hanno pareggiato ma nessuna delle due squadre può essere del tutto soddisfatta. Tra un ristorante di lusso e un fast food si sono accontentate di sandwich e coca cola quando potevano ambire al filetto. Certo, il Lecce allunga la striscia positiva, mentre il Brescia resta una squadra dai due volti. In ogni caso sono lì a due passi dal vertice in una classifica che più compressa di così non si può. Alla fine è il campionato a scegliere l’algoritmo vincente. Non c’è da farsi illusioni: ogni giornata sarà uno spareggio, ma l’improvvisa frenata del gruppo di D’Angelo non fa scattare allarmi. Anche ieri il Pisa è sembrato sul pezzo. Il Benevento a -2 dal primato non può essere considerato una sorpresa: Caserta ha una rosa profonda e di qualità. La Reggina semmai ha pagato la sconfitta nello scontro diretto con la capolista, mala squadra di Aglietti ha saputo recuperare grazie a un impianto di gioco solido e individualità di ottimo livello. E mentre Parma e Spal danno segnali di crescita, il Monza continua a vivacchiare. In fondo, forse al fast food si è seduto anche Stroppa. (La Gazzetta dello Sport – Davide Tondi)