Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
11-09-2021 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Brescia FC 1 - 3 (0 - 0)
RETI: 74. Corazza S.[A] 55. Leris M. [Br] , 69. Jagiello F. [Br] , 93. Palacio R. [Br]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Mantovani Valerio [71. Celesia Christian], Di Gennaro Matteo, Parodi Luca, Mustacchio Mattia, Casarini Federico, Bruccini Mirko [61. Milanese Tommaso], Beghetto Andrea [61. Lunetta Gabriel Antonio], Chiarello Riccardo [61. Orlando Francesco Pio], Corazza Simone, Palombi Simone [71. Marconi Michele] A disp.:Arrighini Andrea, Ba Abou-Malal, Benedetti Simone, Kolaj Aristidi, Palazzi Andrea, Pierozzi Edoardo, (P) Russo Alessandro All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
BRESCIA FC: Joronen, Mateju, Cistana, Mangraviti, Pajac, Bertagnoli [46. Bisoli], Van De Looi, Jagiello [78. Cavion], Leris [85. Papetti], Bajic [60. Moreo], Tramoni [60. Palacio]. A disp.: Huard, Karacic, Labojko, Linner, Ndoj, Olzer, Spalek. All.: Inzaghi Filippo.

Arbitro: Fourneau Francesco (Roma1) [Di Gioia, Di Giacinto; IV: Angelucci; VAR: Banti; AVAR: Rocca]
Note
Ammoniti: 32. Beghetto [A], 34. Corazza [A], 44. Bertagnoli [B], 49. Casarini [A], 81. Palacio [B], 91. Celesia [A] Angoli: 5-10. Recuperi: 3.+ 6. Spettatori: 2500 circa (1491 paganti, 915 abbonati) Statistiche: Possesso palla 55%-45% Tiri totali 8-16, in porta 4-8; Falli: 9-12: Passaggi totali: 418-347; Precisione Passaggi: 78,2%-74,6% Giornata calda, terreno in buone condizioni. Cooling break a metà dei due tempi Inizio sabato ore 14,00

Commento
TRE SCONFITTE SU TRE PARTITE Tre su tre. Dato purtroppo negativo perché parliamo di tre sconfitte nelle prime tre giornate di campionato. Vero che il calendario ha opposto ai Grigi, nei primi quattro turni, quattro formazioni decisamente proiettate verso la vetta della classifica mentre l’Alessandria, lo sappiamo, ha come obbiettivo primario la salvezza. Però perdere resistendo solo un tempo alle avversarie fa risuonare grossi campanelli d’allarme; è successo a Pisa, è successo al Moccagatta. Inoltre, in entrambe le occasioni, la differenza l’ha fatta la panchina. Sia D’Angelo che Inzaghi hanno indirizzato l’inerzia della gara facendo subentrare le riserve (sempre che Rodrigo Palacio si possa considerare riserva…) ai titolari. Mentre il rendimento della truppa di Longo è cambiato ben poco quando sono stati sostituiti gli interpreti. Se poi i tuoi difensori in tutto l’incontro commettono un errore a testa e ad ogni errore corrisponde una rete degli avversari, mentre dall’altra parte i tuoi attaccanti hanno il mirino starato oppure sono in leggero ritardo nell’intervento sul pallone ecco che diventa arduo arrivare al 90’ con un risultato positivo. Eravamo tutti consapevoli che la serie B sarebbe stata durissima e ce lo hanno già abbondantemente dimostrato. La prossima, a Lecce, sarà ancora proibitiva o quasi. Dopo si aprirà la serie degli incontri sulla carta abbordabili e da lì in avanti si misureranno veramente le chances di permanenza tra i cadetti dell’Alessandria. (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) La cronaca Nella terza giornata del campionato di Serie B l’Alessandria non riesce a raccogliere i primi punti stagionali: la squadra di Longo cade al Moccagatta, dove è il Brescia di Inzaghi a festeggiare: le Rondinelle passano con il punteggio di 3-1 e restano a punteggio pieno. Nella prima frazione, sono i Grigi a farsi vivi per primi: al 5′, sugli sivluppi di un corner la palla arriva sul secondo palo dove Corazza viene chiuso dal portiere del Brescia Joronen. Al 36′ è ancora l’Alessandria a cercare la via del vantaggio: Palombi, dalla sinistra, dapprima si gira bene poi mette dentro col mancino per Chiarello che in tuffo mette alto di poco a Joronen battuto. Il Brescia si fa vivo con pericolosità al 39′: Tramoni da sinistra serve in area Leris che con la conclusione improvvisa chiama Pisseri a un grande intervento per deviare in corner. Ultimo squillo della frazione per l’Alessandria: Mustacchio, nel recupero, crossa per Corazza che di testa non trova la porta. Nella ripresa, subito Brescia pericoloso con Mangraviti, Pisseri salva il suo colpo di testa. Vantaggio ospite all’11’: Pajac dalla sinistra mette in mezzo dove Leris insacca, 0-1. Raddoppio al 24′: Di Gennaro dapprima perde palla, poi, sul successivo cross di Moreo, di testa serve praticamente Jagiello che insacca al volo, 0-2. L’Alessandria accorcia al 29′: prima conclusione di Marconi di testa che impatta sul palo, arriva Corazza che da due passi ribadisce in rete. Ma nel recupero cala il sipario: Parodi perde palla, ne approfitta Cavion che serve Palacio il quale batte Pisseri all’angolino. L’ATMOSFERA È DA B, I GRIGI NON ANCORA Pomeriggio indimenticabile al Moccagatta per una categoria ritrovata con merito dopo quasi mezzo secolo Alessandria sulla buona strada: tiene testa al Brescia ma poi si arrende alla maggior qualità delle rondinelle Ancora al palo dopo tre giornate: lo si poteva mettere in conto, la partita del Moccagatta evidenzia quanto sia dura la serie B per i grigi, puniti dal Brescia non appena mollano la presa e commettono un errore. Guardando solo il punteggio, si potrebbe pensare a un confronto senza storia, ma non è così: nei primi 45’ sono gli uomini di Longo a creare le maggiori occasioni, il rodaggio in categoria deve però essere ancora completato per trovare più concretezza sotto porta e maggiore attenzione negli errori individuali che in C spesso venivano perdonati mentre la B è altra cosa («prima, se sbagliavi 10 volte venivi punito una, adesso succede nove» dirà Di Gennaro nel dopo gara). Longo getta nella mischia Chiarello dall’inizio confermando Casarini e Bruccini nel ruolo di mezzali (sarà buona nel complesso la loro prova) e c’è buona personalità nell’Alessandria. In una giornata di gran caldo, il Brescia non attua un pressing asfissiante e così i locali sono liberi di impostare. Casarini prende spesso palla e ha almeno una ventina di metri prima che gli si pari davanti Bertagnoli. Bruccini si sacrifica molto a livello tattico, va sulle seconde palle e ne cattura tante, il gioco ne beneficia e le occasioni migliori sono dei grigi. La più clamorosa non viene sfruttata da Corazza che fa un tocco di troppo e si fa chiudere lo spazio dall’attento Joronen. Il Brescia prende almeno tre infilate ma evita il peggio. Sull’altro fronte è il giovane Tramoni il più pericoloso anche perché Mantovani ci mette un quarto d’ora buono a prendere le misure. Lo 0-0 col quale le squadre vanno al riposo sta però più stretto ai grigi. Nella ripresa però le cose prendono una piega diversa: vuoi per il caldo o perché la squadra ha speso parecchio nei primi 45’, l’Alessandria perde lucidità. Alcuni solisti del Brescia salgono di rendimento (Léris su tutti), così come si alza il baricentro della squadra, mentre i grigi danno l’impressione di essere un po’ in affanno. A metà frazione il risultato sembra incanalato sul binario giusto per gli ospiti ma l’Alessandria ha il merito di non perdersi di animo. Anche se l’atteggiamento, e di conseguenza il gioco, non sono più quelli del primo tempo gli uomini di Longo buttano in campo tutte le energie residue senza risparmiarsi (il pubblico lo capisce e a fine partita applaudirà). I tre cambi portano un po’ di forze fresche e un pizzico di fantasia in più a metà campo con Milanese anche se gli uomini di Inzaghi cominciano a giocare un po’ col cronometro. Il gol di Corazza riaccende le speranza e aggiunge un po’ di sale alla partita: l’Alessandria però fa fatica ad uscire dalla propria metà campo e a sfruttare le caratteristiche di Marconi come centroboa. L’errore nel finale di Parodi spiana ancor più la strada al Brescia che fa sua l’intera posta, all’Alessandria restano i complimenti che però non fanno classifica. (La Stampa ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) BRESCIA MACCHINA PERFETTA ALESSANDRIA, TROPPI ERRORI La squadra di Inzaghi non perdona e vola a punteggio pieno, i grigi restano a quota zero Un tempo non basta. Quattro occasioni enormi neppure. Il Brescia continua nel suo inizio di stagione da record, come non si ricordava da molti anni, ma il calo di concentrazione dell'Alessandria e i regali ricevuti nella ripresa, più ancora che una supremazia di gioco, fanno la differenza, Il punteggio è troppo severo, ma i grigi devono smettere di collezionare complimenti: Longo è il primo a pensarlo, lo zero in classifica resta, e il debutto al Moccagatta non si sottrae alla regola di di questo avvio, in cui la sensazione è sempre quello di una incompiuta, anche bella, anche convincente, ma mai per tutti i novanta minuti. La B non lo permette, il margine di errore è ancora troppo alto per la matricola che non sfrutta le occasioni e le concede agli altri. Non è questione di atteggiamento tattico, ma di sbagli individuali: amplificati, certo, dalla qualità dell'avversario, che, però, senza quelle concessioni sarebbe molto meno evidente. Come succede nel primo tempo, quando Corazza ha due occasioni enormi, la prima a pochi metri dalla porta (5'), ma perde l'attimo e Joronen ha il tempo per metterci il corpo, la seconda di testa (47'). Potrebbero segnare anche Chiarello, di testa in tuffo (36') a porta spalancata e Bruccini (41'). Supremazia anche in mezzo, Pisseri vola solo su Léris, che è il migliore in campo soprattutto nella ripresa, quando affonda in progressione con troppa facilità e va a segnare, di testa, troppo libero, la rete che sposta gli equilibri (9’), anche se una mossa vincente di Inzaghi è Bisoli al posto di Bertagnoli, per dare più sostanza e qualità al centrocampo. Pesano, però, gli errori: il 2-0 nasce da Moreo che infila Di Gennaro, che sbaglia due volte, poi Jagiello (24') incanta e strappa applausi con il destro al volo, L'Alessandria ci crede, il colpo di testa di Marconi si stampa sul palo, ma c'è Corazza pronto a ribadire in rete (28'). Gara che si riapre, il Brescia si copre aggiungendo Papetti, ma i regali non sono finiti: Parodi perde un pallone velenoso con Cavion, e Palacio non si fa sfuggire l'occasione (48'), primo gol della nuova vita del “Trenza”. (Tuttosport – Mimma Caligaris) La macchina da gol di Superpippo sbanca Alessandria BRESCIA 10 E LODE Avvio soft per Inzaghi. Poi Leris, Jagiello e Palacio sgommano: 10 reti in tre partite Niente festa al Moccagatta per il ritorno in B Diciamo che ci sarebbe stato un modo più simpatico per celebrare il vecchio Moccagatta che abbraccia la B dopo 46 anni di dolorosa attesa. Diciamo che l’Alessandria per un tempo ha provato anche a organizzare la festa nostalgia, poi il Brescia ha rovinato tutto. Succede, quando hai più qualità. Succede che soffri, anche troppo, poi capisci di avere i gradi della capolista e della favorita, alzi il ritmo, aggredisci alto e trovi la reazione giusta. Una partita bipolare, spaccata in due come una mela. A vincere è la squadra più forte, quella che pensa ai progetti di oggi e non ai ricordi di quasi mezzo secolo fa. Brescia lento Per 45 minuti è il Brescia che non ti aspetti: lento, impacciato, prevedibile. Colpa anche del grande caldo che però non fa distinzioni di censo e quindi sarebbe un comodo alibi anche per la neopromossa. Bajic unica punta viene supportato con scarsa voglia da Jagiello e Tramoni, mentre Van de Looi fatica a trovare il ritmo. Il 4-3-2-1 di Inzaghi è macchinoso, quasi compassato. Una sola occasione (bravo Pisseri che con la mano di richiamo manda alto un tiro di Leris) contro le tre dell’Alessandria, nette anche se non clamorose: la migliore al 5’ è quella di Corazza, chiuso però bene da Joronen. La svolta arriva all’inizio della ripresa per alcune circostanze che si sovrappongono: entra Bisoli e Leris passa a destra, prendendosi la squadra sulle spalle e sostituendosi nei compiti di regia a Van de Looi mentre Mustacchio si spegne e con lui l’Alessandria. Il Brescia si risveglia parlando francese, ma il merito è dell’ex Chievo più di Tramoni, brillante rinforzo arrivato dalla Corsica, che ha stupito un po’ tutti nelle prime due giornate di questo campionato. Quindi: Leris segna il primo gol, solo in area e fa capire a se stesso e a Jagiello che il compito delle mezzali è pressare, attaccare e non subire. Il cambio Quasi di colpo, il Brescia allora cambia passo. Il polacco segue l’esempio del collega e raddoppia sfruttando il grazioso omaggio di Di Gennaro che, vittima del neonato pressing, perde una palla sanguinosa: la partita si chiude adesso, perché il 2-1 di Corazza è qualcosa di episodico. E poi tocca a Palacio celebrare la sua festa personale con il primo gol bresciano: preciso e chirurgico come gli capita spesso, stavolta l’errore decisivo è di Parodi che consegna un facile pallone a Cavion. Eccolo il Brescia costruito per andare in Serie A: essenziale quando serve, straripante quando sa di avere la partita in pugno. Inzaghi ha ritoccato l’attacco in corsa e ha avuto le risposte che cercava da una macchina da gol (dieci) con il valore aggiunto del vecchio Rodrigo. Pippo alla fine è soddisfatto: «Nel primo tempo abbiamo faticato, nel secondo abbiamo ribaltato la partita anche con i cambi – dice l’allenatore del Brescia –. Qui non sarà facile vincere per nessuno. Dobbiamo crescere ma sono soddisfatto, abbiamo giocato da squadra matura». Illusione Anche l’Alessandria ha battuto una squadra di Serie A durante la sosta per le nazionali (il Genoa, mentre il Brescia ha steso il Venezia). Come non detto, è stata soltanto un’illusione di fine estate: Longo ha avuto la conferma che la difesa ha gravi problemi strutturali da risolvere in fretta (sono ben 9 gol i subiti in tre partite. Il tecnico:«Errori inspiegabili»), che Corazza, 4 gol, da solo non basta, che il centrocampo ha evidenti limiti di creatività, che Mustacchio non sempre troverà il Brescia, tre centri finora, e giocherà come un assatanato fino ad arrendersi alla stanchezza. Oltre alle sbandate in difesa, il limite più grave è che a sinistra è arrivata poca spinta. L’allarme è suonato, L’entusiasmo della categoria ritrovata si sta già esaurendo. Le cifre confermano che l’impatto con la Serie B è stato doloroso. (La Gazzetta dello Sport – Guglielmo Longhi) INZAGHI GIÀ VOLA LONGO È NEI GUAI Serviva il terzo indizio, è arrivato puntuale, nonostante qualche difficoltà di percorso. l'Alessandria mette infatti il Brescia alle corde nel primo tempo, poi nella ripresa emerge come un diesel la truppa di Inzaghi al terzo successo di fila. Un Brescia capace di lasciare il segno con l'incornata di Leris che spacca gli equilibri. Poi l'errore di Di Gennaro è i determinante a spianare la strada agli ospiti col raddoppio di Jagiello. Il guizzo di Corazza, al 4° gol in 3 gare, è una semplice illusione per la formazione di Moreno Longo, dal momento che Rodrigo Palacio fa calare il sipario nel 3’ di extra time. C'è anche la firma dell'ex attaccante del Bologna, al primo sigillo stagionale in B, nel tris servito dagli ospiti ai piemontesi. L'Alessandria rimane quindi ancora a bocca asciutta e ultima in classifica. Urge una risposta. (Corriere dello Sport – Riccardo Guglielmetti) Terzo successo consecutivo per i biancazzurri, che restano a punteggio pieno INCONTENIBILE BRESCIA COSÌ STRAVINCONO LE GRANDI SQUADRE Ad Alessandria soffre nel primo tempo ma rimane con la porta inviolata Nella ripresa si scatena: apre Leris, raddoppia Jagiello, chiude Palacio Le grandi squadre si comportano così. Anche quando non appagano del tutto l’occhio, vincono. Anzi, stravincono. Come il Brescia ad Alessandria. E l’esperienza accumulata in anni e anni di tribune stampa a contatto con le tifoserie avversarie ormai dà un effetto tranquillizzante alla classica frase «ma vorrete mica andare in A con questa squadra?», pronunciata a fine primo tempo da un incauto sostenitore alessandrino. Di solito, quando accade una cosa del genere, finisce bene. Come stavolta. Sì, è vero: nel primo tempo il Brescia soffre sopratutto i 2 esterni di Longo e uno, quello di destra, è una vecchia conoscenza biancazzurra, Mattia Mustacchio da Cologne, una bella carriera in B con qualche soddisfazione da ex quando era alla Pro Vercelli (2 volte, sia a Mompiano che al Piola) e a Perugia. Uno che, quando rivede i colori della sua infanzia ma mai della giovinezza e dell’età adulta, si trasforma in un Bruno Conti de noantri. Ma il Brescia si comporta da grande. Resiste, magari è un po’ troppo compassato. Soprattutto pressa poco, al contrario degli avversari. Ecco, il pressing. Questa è la chiave. Nel secondo tempo proprio dal pressing alto nascono il 2-0 di Jagiello e il 3-1 di Palacio a tempo scaduto. Il polacco trasforma in oro, con un destro al volo, l’erroraccio in rilancio di Di Gennaro che consente a Moreo di guadagnare l’area grigia e di crossare; il Trenza sfrutta una topica di Parodi, contrastato con efficacia da Cavion, e per uno dello spessore dell’argentino è un giochetto entrare nel tabellino dei marcatori per la prima volta. Fa 3-1, fanno 3 vittorie consecutive, fanno 9 punti e primo posto in classifica. Fa soprattutto che si è legittimati a sognare, non ad illudersi perché è ancora presto, troppo presto. Ma la sicurezza di questo Brescia è disarmante (per gli avversari) ed è direttamente proporzionale alla tranquillità con cui si segue (e si trepida) da fuori. La squadra di Inzaghi piace per il tremendismo dei primi 25 minuti della ripresa, che cancella la prima parte fatta di qualche eccessiva leziosità, di almeno 3 occasioni d’oro concesse ai grigi: in 2 è bravo Joronen su Corazza e su Bruccini, in mezzo Corazza alza di testa dall’area piccola. Ma soprattutto il Brescia si fa apprezzare per la gestione lucida e intelligente dopo il 2-1 di Corazza. La partita è riaperta ma solo in teoria. In pratica, negli ultimi 17 minuti più i 6 di recupero, il Brescia gioca al gatto con il topo. Nasconde il pallone, lo amministra da par suo, gli avversari non mettono più il naso dalle parti di Joronen. Il Moccagatta incita, ma il Brescia chiude tutte le strade ai grigi che, con l’avvicinarsi della chiusura, si spengono. Mustacchio, dopo un primo tempo a mille all’ora, fa il terzino e viene spesso trapassato. Inzaghi dirige dalla panchina e non è un modo di dire. Bravi tutti, anche chi ha voluto tutto questo. Compresa la panchina lunga. Un ruolo rilevante, nel blitz di Alessandria, lo hanno i cambi. Il primo è interno all’undici di partenza: Leris nella ripresa più nel vivo del gioco sconquassa i dispositivi di protezione di Longo. Ma Moreo e Palacio, che entrano a gara in corso, sono i grimaldelli che trovano la combinazione giusta per prendersi il massimo anche da questa caccia al tesoro dei 3 punti in terra piemontese. E bravo pure Cavion, parte attiva nel 3-1 del Trenza. Se questa è una prova di maturità (Inzaghi dixit), il Brescia la supera di slancio nonostante gli impacci in partenza. Le grandi squadre si comportano così (Brescia Oggi – Vincenzo Corbetta) RISULTATI: Benevento – Lecce 0-0 Como – Ascoli 0-1 Cosenza – LR Vicenza 2-1 Cremonese – Cittadella 2-0 Crotone – Reggina 1-1 Frosinone – Perugia 0-0 Pordenone – Parma 0-4 Spal – Monza 1-1 Ternana – Pisa 1-4 CLASSIFICA: Brescia, Pisa, Ascoli p. 9, Parma 7, Cremonese, Cittadella 6, Frosinone, regina, Monza 5, Spal, Benevento, Perugia 4, Cosenza 3, Como, Crotone, Lecce 2, LR Vicenza, Alessandria, Ternana, Pordenone 0. MARCATORI: 4 reti: Corazza (Alessandria), 3 reti: Mulattieri (Crotone), Lucca (Pisa), 2 reti: Dionisi, Saric (Ascoli), Bajic, Jagiello, Van de Looi (Brescia), Baldini (Cittadella), Gori (Cosenza), Buonaiuto (Cremonese), Man (Parma), Galabinov (Reggina), Colombo (Spal). Il punto sul campionato Terza giornata di campionato con tre squadre in vetta a punteggio pieno: Brescia, Pisa e Ascoli. Le rondinelle hanno espugnato il Moccagatta con ii gol di Léris e Jagiello e al primo gol in maglia bresciana di Rodrigo Palacio, mentre per i Grigi ha risposto Simone Corazza sempre più capocannoniere. Il Pisa ha fatto anche di più travolgendo la Ternana, anch’essa ancora a zero punti, sul proprio terreno. Un tiro dagli undici metri di Dionisi (75’) ha permesso all’Ascoli di uscire vittorioso dal Sinigaglia di Como. Il Parma mantiene il passo del gruppo di testa e sale a 7 punti per effetto del netto 4-0 sul Pordenone. Neroverdi in netta crisi con nove reti subite in due partite e il cambio dell’allenatore. I friulani completano, con il Vicenza il quartetto delle squadre ancora ferme al palo. Si allontana da questo il Cosenza che ha battuto due a uno proprio i vicentini La Cremonese, per oltre mezz’ora con un uomo in meno per l’espulsione di Baez blocca la marcia del Cittadella e la raggiunge in classifica. Bonaiuto e Vido gli autori delle reti. Finiscono in parità gli altri incontri di giornata: lo 0-0 dell’anticipo Benevento-Lecce è stato imitato da Frosinone e Perugia mentre Spal-Monza e il derby calabrese tra Crotone e Reggina sono finiti 1-1.