Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2020/2021
Serie C
15-11-2020 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Girone A


Alessandria US 1912 - Piacenza Calcio 1919 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 42. Arrighini A.[A], 64. Arrighini A.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Cosenza Francesco, Prestia Giuseppe [11. Blondett Edoardo], Bellodi Gabriele, Parodi Luca, Casarini Federico, Castellano Fabio [57. Suljić Cazim], Di Quinzio Davide [79. Chiarello Riccardo], Celia Raffaele [57. Rubin Matteo], Arrighini Andrea [79. Stijepovic OgnJen], Eusepi Umberto A disp.:(P) Crisanto Lorenzo, (P) Crosta Luca, Macchioni Alessandro, Mora Christian, Poppa Nicolò All.: Gregucci Angelo Adamo

Formazione avversaria
PIACENZA CALCIO 1919: Vettorel, Simonetti, Battistini, Bruzzone, Renolfi, Pedone [62. Corbari], Palma, Galazzi [71. Maritato], Corradi [62. Siani], Lamesta [75. Ballarini], Gonzi [26. D'Iglio]. A disp.: Anane, Martimbianco, Miceli, Losa, Saputo, Babbi, Ghisleni. All.: Manzo Vincenzo

Arbitro: Di Cairano Michele (Ariano Irpino) [Catucci, Voytyuk; IV: Bozzetto]
Note
Ammoniti: 40. Pedone [P], 81. Blondett [A], 82. Pisseri [A]. Angoli: 6-2. Recuperi: 3.+ 3. Spettatori: a porte chiuse Serata fredda, terreno in discrete condizioni. Inizio ore 17,30 (posticipata dalle 15,00 su richiesta del Piacenza)

Commento
ARRIGHINI FA VOLARE L’ALESSANDRIA Una doppietta di Arrighini fa sorridere Mister Angelo Gregucci e la tifoseria grigia, piegando un Piacenza volitivo, a tratti padrone del campo, ma troppo evanescente in zona gol. Poi se in porta c’è un super Pisseri è tutto detto, visto che l’estremo difensore di casa, nel momento cruciale del match ha evitato il pareggio con un intervento di grande tempismo. L’Alessandria vince una partita difficile, non bella e troppo condizionata dall’importanza del risultato dopo le recenti prestazioni. Per i Grigi un confronto tutto cuore e determinazione a colmare la fatica in fase di manovra del gioco. Emblematico il lungo applauso (da parte di compagni e dirigenti sugli spalti) al 35’ del secondo tempo quando Di Quinzio e Arrighini hanno lasciato il campo a dimostrazione della prestazione di qualità e bravura dei due giocatori alessandrini. La squadra del presidente Luca Di Masi torna così a convincere con quel carattere battagliero mancato in altre circostanze. Inizia in salita il match per l’Alessandria: solamente tre minuti e su traversone dalla destra di Lamesta, il portiere grigio Pisseri s’infortuna, dopo aver bloccato la sfera, nello scontro con l’accorrente Cosenza. Lunga pausa di gioco poi il calciatore alessandrino riprende con una vistosa fasciatura al capo. La tegola per Gregucci arriva al 12’ quando Prestia chiede il cambio per problemi fisici. Gli subentra Blondett che si posiziona a destra con Cosenza centrale e Bellodi sulla parte sinistra della difesa. Proprio Bellodi salva all’ultimo su Pedone lanciato in porta (19’) poi si alza la bandierina dell’assistente per fuorigioco. Ancora Piacenza (20’) con Lamesta che effettua un invitante cross in area non sfruttato dai compagni; capovolgimento di fronte (22’) e Eusepi gira alto di testa sulla battuta d’angolo. Non è una bella partita. Il risultato ne condiziona troppo lo svolgimento, sono in gioco punti troppo pesanti per entrambe le squadre. Al 38’ occasione d’oro per i Grigi su punizione dalla distanza calciata da Casarini, Vettorel respinge con i pugni sui piedi dell’accorrente Blondett, ribattuto nella conclusione a botta sicura ad un passo dal gol. Al 42’ l’Alessandria passa in vantaggio su una pronta ripartenza dalla trequarti difensiva. Lunga verticalizzazione di Casarini per Arrighini che elude l’intervento di Bruzzone, dribbla Vettorel ed insacca. In pieno recupero un brivido corre sulla schiena dei giocatori grigi: Cosenza ribatte sui piedi dell’accorrente Gonzi, che si presenta a tu per tu con Pisseri. Il portiere di casa è bravo a chiudergli lo specchio della porta e salvare il risultato deviando in angolo. La squadra ospite, del rientrante tecnico Manzo dopo la positività al Covid, fa possesso palla alla ricerca del pareggio; più pericolosi i Grigi su due calci d’angolo consecutivi che permettono di rifiatare, poi Rubin confeziona un perfetto cross dalla sinistra per Arrighini al 63’. L’attaccante dell’Alessandria è bravo ad inserirsi nella difesa avversaria capitalizzando al meglio l’invitante assist per il raddoppio. Una rete che taglia le gambe al Piacenza mentre la squadra in casacca grigia prende sempre più convinzione dei propri mezzi controllando senza grossi problemi il risultato fino alla fine. (Museo Grigio – Mauro Bavastri) L’ALESSANDRIA RIPARTE CON DUE GOL D’AUTORE Arrighini capitalizza il lavoro della squadra, che dimentica il tonfo con l’Albinoleffe e si prepara al Renate La frenata con l’Albinoleffe è alle spalle e i grigi tengono il passo del Renate, con cui giocheranno sabato un match già molto importante per la vetta del girone, anche se non si è neppure a un terzo del campionato. Col modesto Piacenza, però, la squadra di Gregucci va a sprazzi e il primo tempo non resterà certo negli annali come indimenticabile. L’idea di gioco c’è, ma il ritornello per l’Alessandria è sempre lo stesso: tanta vigoria, belle folate (soprattutto di Celia a sinistra, ben coadiuvato da Di Quinzio), ma palle gol che si contano sulle dita di una mano e i soliti rischi corsi da una difesa che il Piacenza sa come insidiare. Gli emiliani, con cinque titolari nati tra il 2000 e il 2001, giocano in modo scolastico e lo schema prediletto è innescare Gonzi che scappa alle spalle di uno dei centrali piemontesi. Non è un caso che i pericoli per 45’ arrivino tutti dal numero 26 degli emiliani, che però cadono nell’unica volta in cui lasciano la profondità ad Arrighini. L’attaccante, che fino a quel momento aveva svariato troppo sulla fascia lasciando solo in area Eusepi (con nessun centrocampista in grado di inserirsi), è glaciale davanti a Vettorel. Non ci fosse quell’episodio, i grigi archivierebbero la frazione con un unico vero tiro (da fuori area, di Casarini) e con un rischio enorme corso, ma Pisseri è superlativo su Gonzi. Nella ripresa, va in scena il leit motiv di questi due mesi iniziali: l’Alessandria, forte del vantaggio, gestisce meglio le risorse, corre con maggiore raziocinio e, pur lasciando di più il pallino agli avversari, dorme sonni tranquilli dietro. Poi, come spesso accade, la panchina lunga fa la differenza. Era accaduto col Livorno sette giorni prima, il bis arriva con il Piacenza. L’ingresso di Rubin e di Suljic è prezioso, le sostituzioni del trainer ospite Manzo rendono viceversa più impalpabili i biancorossi e il gioco per i grigi è fatto, soprattutto perché Rubin pennella sulla testa di Arrighini un cross degno della serie A e la punta fa doppietta. Ultimi 25’ di accademia, ma utili per schiarire le idee sul valore dei singoli, oltre che su pregi e difetti dell’Alessandria. La difesa è discontinua e per una volta non è questione di scarsa protezione del centrocampo, perché oltre a Suljic in mediana giganteggia Casarini mentre l’ispirato Di Quinzio si fa vedere anche in copertura. Sulla fascia, poi, Parodi scappa sempre a tempo su palla scoperta e si fa apprezzare più in ripiegamento che in spinta. Delude invece chi doveva essere un pilastro inamovibile delle retrovie, quel Cosenza che liscia un paio di palloni sanguinosi e rischia l’ammonizione per due falli chirurgici sugli avversari. Con Prestia nuovamente infortunato (la sua partita dura una manciata di minuti) e con Blondett a sua volta ammonito (la difesa dei grigi è la più sanzionata del girone A), serve ancora molto lavoro a Gregucci. I numeri dicono che, quando l’Alessandria segna per prima, male che vada pareggia, mentre se va sotto nel punteggio fatica sempre a rimettersi in carreggiata: anche questo è un aspetto che il mister dovrà approfondire (La Stampa – Massimo Delfino) PERLE DI ARRIGHINI RIDE L’ALESSANDRIA Una doppietta di Arrighini ha steso il Piacenza restituendo il sorriso ai grigi e rilanciandoli in classifica. Molto belli i gol: il primo tutto in verticale da Pisseri a Casarini ad Arrighini, fuga e tiro col destro. Il secondo cross col contagiri di Rubin e testa del centravanti. (La gazzetta dello Sport – Raimondo Bovone) Ritrovate compattezza e solidità: Piacenza ko ARRIGHINI, DOPPIETTA DI QUALITÀ L’ALESSANDRIA TORNA SPIETATA L'Alessandria ha imparato a capitalizzare di più. Qualche occasione in meno, ma più pazienza, meno frenesia e più lucidità. Soprattutto due gol tanto belli quanto pesanti. Due reti che allontano la crisi, restituiscono fiducia, scacciano i fantasmi, consegnano l'immagine di una squadra compatta e altruista con un coinvolgimento corale che aiuta a sfruttare meglio le qualità dei singoli. Contro il Piacenza un protagonista su tutti, Andrea Arrighini: ha occupato di più l'area, lui che spesso va a prendersi i palloni anche a centrocampo, con l'effetto di non lasciare Eusepi troppo solo, di alzare la pericolosità e di farsi trovare pronto a girare, di testa, il taglio con il contagiri di Rubin per il raddoppio. Altrettanto bella la rete del vantaggio che sblocca un primo tempo non bello, il filtro a centrocampo non sempre efficace e un po' di affanno per le ripartenze veloci del Piacenza. Al 42' la partita gira: lancio del portiere per Casarini che fa viaggiare Arrighini a destra, buon controllo, progressione e tocco alle spalle di Vettorel. Prima dell'intervallo il brivido, quando Corradi pesca Gonzi in area, Cosenza va a vuoto e Pisseri fa il miracolo, alzando la conclusione sulla traversa. La ripresa è di gestione più solida, il raddoppio consegna la gara ai Grigi, che si difendono meglio, anche con il contributo di Parodi, gara di sacrificio e sostanza la sua, mentre far crescere la qualità della manovra ci pensa, soprattutto, Di Quinzio. (Tuttosport – Mimma Caligaris) L’ALESSANDRIA SI RISCATTA, NIENTE DA FARE PER IL PIACENZA Doppietta decisiva di Arrighini. Ora la sfida della verità con la capolista Renate Voltare pagina dopo il ko incassato nel turno infrasettimanale con l'Albinoleffe era l'imperativo in casa dell'Alessandria alla vigilia del match casalingo con il Piacenza, posticipato di un paio d'ore a causa di un paio di positività al Covid 19 riscontrate sabato tra gli emiliani. Alla fine i grigi di Angelo Gregucci hanno portato a termine con successo la missione, piegando i biancorossi con una certa disinvoltura e portando a casa tre punti che sanno chiaramente di rilancio. Un po' di turnover nelle scelte iniziali del tecnico alessandrino. Ritmi compassati nella prima fase della gara del Moccagatta e iniziativa nelle mani di Cosenza e compagni che sfiorano il gol prima con un colpo di testa di Eusepi appena alto e poi con una staffilata di Casarini. A forza di provarci, i grigi la rete del vantaggio la trovano dopo quarantadue giri di lancette, Perfetta verticalizzazione di Casarini per Arrighini, la punta resiste alla marcatura di Bruzzone, fila via verso la porta scarta Vettorel in uscita e deposita in rete da posizione defilata, Veemente la reazione del Piacenza, che sfiora il pareggio a stretto giro di posta con Gonzi che approfitta di un errore in disimpegno di Cosenza e calcia a botta sicura in piena area trovando la decisiva respinta di Pisseri, che vola sotto la traversa a deviare in angolo. Ma è un fuoco di paglia, perché il Piacenza non riesce proprio a pungere e l'Alessandria dà sempre l'impressione d'avere saldamente in mano il comando delle operazioni. E il raddoppio arriva puntuale dopo diciannove minuti della ripresa per merito del solito Arrighini, bravo a prendere il tempo a Renolfi e a girare di testa in fondo al sacco un cross con il contagiri del neo entrato Rubin. La doppietta dell'attaccante mette in ghiaccio un successo netto per la Gregucci band, che nell'ultimo segmento di gara si limita a controllare la sterile reazione di un Piacenza davvero impacciato e inconcludente che non riesce ad arrivare praticamente mai dalle parti dell'infreddolito Pisseri, chiamato a svolgere l’ordinaria amministrazione senza dover mai ricorrere agli straordinari. Quarto successo nelle ultime cinque gare per la compagine alessandrina, che dopo un inizio difficile sta rapidamente risalendo la china riportandosi in linea con gli ambiziosi obiettivi d'inizio stagione. Prossima fermata sabato prossimo (ore 15) in casa della capolista Renate per un vero e proprio big match che sa tanto di prova del nove. (Secolo XIX – Domenico Marchegiani) LA DIFESA IMBARCA ACQUA, L’ATTACCO NON VA E IL GIOCO È STERILE. IL PIACENZA PERDE ANCHE CON L’ALESSANDRIA 2-0 I biancorossi non trovano mai concretezza al Moccagatta, i Grigi sbloccano sul finale del primo tempo e chiudono il match nella ripresa con Arrighini. Nel mezzo un Piacenza mai pericoloso. Numeri alla mano, quella emiliana è la seconda peggior difesa Il Piacenza si scontra con la dura realtà della Serie C, una squadra giù di tono e con una difesa che fa acqua da tutte le parti - 17 le reti subite, la peggiore del campionato insieme alla Lucchese - non riesce a fare risultato sul campo dell’Alessandria e, oltre a non raccogliere punti, viene risucchiata nelle retrovie della classifica. L’Olbia vince a sorpresa a Pistoia mentre le altre iniziano a scavare il primo solco, il Piacenza si trova nel mezzo e da oggi in piena zona playout con un trittico da brivido davanti: sabato al Garilli arriva il Novara, poi si andrà a Como, tra le due gare c’è la partita che diventa a tutti gli effetti uno spareggio, cioè contro la Giana Erminio. Più in generale il Piacenza non è che esca con le ossa rotte da Alessandria, probabilmente non è quello il campo in cui cercare i punti salvezza, però tre aspetti balzano all’occhio facendo suonare nuovamente l’allarme: la difesa viaggia a una media di due gol subiti a partita, l’attacco senza punti di riferimento - con il falso nove per intenderci - può andare bene in determinate occasioni ma non può essere la regola di una squadra che punta alla salvezza e quindi alla concretezza di ogni singolo risultato, infine c’è il discorso sul tono atletico di una formazione che dopo essere partita forte sta iniziando a tirare il freno a mano e questa rosa, se rallenta, diventa tremendamente battibile. L’ATTACCO SENZA PUNTI DI RIFERIMENTO In panchina si rivede Vincenzo Manzo che ritorna a guidare la squadra dopo 32 giorni di quarantena, per il resto i tamponi del sabato notte non hanno evidenziato altre criticità quindi i biancorossi sono al completo ad eccezione di Visconti e Maio. Manzo opta ancora una volta per il modulo senza centravanti di ruolo - quindi Babbi e Maritato in panchina - ma sceglie il falso nove, cioè un attacco dinamico senza punti di riferimento con Lamesta (che parte dall’inizio dopo l’esordio col Grosseto) e Gonzi supportati da Corradi sulla trequarti. Le altre due novità sono Pedone in mediana con Palma e Galazzi, Renolfi in difesa a sinistra. La lista degli indisponibili è lunga anche in casa Alessandria che deve rinunciare, tra i tanti, all’ex Corazza. Sui primi 15’ di gioco non c’è molto da dire, se non che si vede poco o niente. Il Piacenza come sempre prova a costruire in modo metodico e spesso ripetitivo, l’Alessandria non è che faccia di più ma dà la sensazione di essere pericolosa ogni volta che sfonda, soprattutto dalle parti di Simonetti e comunque più in generale sulle fasce laterali. NESSUNA REAZIONE Senz’altro meglio il Piacenza nella ripresa che prova più con l’orgoglio che con la qualità a pressare l’Alessandria nella propria metacampo. I biancorossi ci riescono, ma bisogna anche dire che non sono mai pericolosi dalle parti di Pisseri e così si arriva al 65’, Manzo toglie Corradi e inserisce Siani, una punta di ruolo. Il cambio non premia il tecnico perché 30 secondo dopo l’Alessandria chiude la partita: ancora discesa sulla destra, traversone per Arrighini che in area piccola brucia Renolfi e di testa insacca il raddoppio. Manzo prova a rimescolare le carte, fuori Gonzi e Galazzi, dentro Maritato e D’Iglio per dare peso alla manovra. Il risultato è uno sterile possesso palla che dà l’impressione di un Piacenza padrone del campo ma perché l’Alessandria tira i remi in barca e lascia spazio agli emiliani controllando la manovra solamente negli ultimi 30 metri. Insomma, il Piacenza gioca perché gli avversari non hanno alcun interesse a farlo visto il vantaggio e si arriva al 90’. Sabato al Garilli nell’anticipo arriva il Novara, urgono rimedi e soprattutto una svolta. (SportPiacenza – Giacomo Spotti) RISULTATI: Como – Pro Vercelli 1-2 Giana Erminio – Pontedera 2-3 Grosseto – Lecco 1-2 Livorno – Carrarese 1-2 Novara – Renate 1-2 Pergolettese – Juventus U23 rinv. Pistoiese – Olbia 1-2 Pro Patria – AlbinoLeffe 1-2 Pro Sesto – Lucchese 1-1 CLASSIFICA: Renate p. 22, Pro Vercelli** 20, Carrarese 19, Lecco 18, Pro Sesto, Alessandria 17, Pontedera 16, Pro Patria, AlbinoLeffe 15, Grosseto, Novara 14, Como, Juventus U23, Livorno 13, Pergolettese* 12, Piacenza, Pistoiese 9, Giana Erminio, Olbia* 7, Lucchese*** 2. Ogni * una gara in meno. MARCATORI: 7 RETI: Galuppini (Renate); 6 RETI: Rolando (Pro Vercelli), 5 RETI: Infantino (Carrarese), Morello (Pergolettese), Parker (Pro Patria), 4 RETI: Manconi (AlbinoLeffe), Arrighini, Corazza (Alessandria), Capogna (Lecco), Buzzegoli (Novara), Gonzi (Piacenza), Il punto sul campionato Gara scoppiettante tra Giana Erminio e Pontedera: i toscani vanno in vantaggio di tre gol con Stanzani e doppio Magrassi, i brianzoli accorciano con Greselin e Ferrario ma non basta per il pareggio: la Giana naviga in pessime acque, con soli 7 punti. Malgrati allo scadere fa godere il Lecco: in vantaggio sul Grosseto con Capogna, i lombardi si fanno raggiungere da Pedrini sempre nel primo tempo ma poi all’ultimo secondo arriva il guizzo che issa gli azzurroblù al provvisorio terzo posto con 18 punti. Cade in casa la Pro Patria: i bustocchi si fanno rimontare il rigore di Parker dall’Albinoleffe, che con Giorgione e Manconi si porta a 15 punti allontanandosi dalla zona calda. L’Olbia passa in casa della Pistoiese: sono i padroni di casa ad andare a segno per primi con Chinellato, ma al 42′ cambia la partita. Il portiere locale Perucchini commette fallo da ultimo uomo su Udoh: cartellino rosso e calcio di rigore, trasformato da Ladinetti. Nella ripresa, raddoppia Giandonato. L’Olbia sale a 7, resta a 9 la Pistoiese. Due reti di Arrighini, una per tempo, e l’Alessandria batte il Piacenza: i grigi salgono quindi a quota 17 punti, mentre il Piacenza resta sempre in zona retrocessione a 9. Ko interno per il Novara: gli azzurri passano per primi in vantaggio con Buzzegoli, poi il Renate ribalta tutto pareggiando con De Sena e vicendola in pieno recupero con Galuppini. Il Renate si porta da solo al comando a 22 punti, Novara fermo a 14. Si chiude sull’1-1 Pro Sesto-Lucchese: gli ospiti vanno in vantaggio per primi con Nannelli, nel finale la Pro pareggia con Mutton, prima di restare in 10 per il rosso a Gualdi. Pro Sesto che sale a 17, Lucchese a 2. Vittoria esterna della Pro Vercelli: Magrini e Zerbin segnano le reti che decidono con il Como, inframezzate dal momentaneo pari di Magrini. La Pro Vercelli sale a quota 20 punti, mentre il Como resta fermo a 13. (Museo Grigio)

Girone A

Alessandria US 1912 - Piacenza Calcio 1919 2 - 0 (1 - 0)

RETI:

42. Arrighini A.[A], 64. Arrighini A.[A]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

PIACENZA CALCIO 1919: Vettorel, Simonetti, Battistini, Bruzzone, Renolfi, Pedone [62. Corbari], Palma, Galazzi [71. Maritato], Corradi [62. Siani], Lamesta [75. Ballarini], Gonzi [26. D'Iglio]. A disp.: Anane, Martimbianco, Miceli, Losa, Saputo, Babbi, Ghisleni. All.: Manzo Vincenzo

Arbitro: Di Cairano Michele (Ariano Irpino) [Catucci, Voytyuk; IV: Bozzetto]

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