Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1934/1935
Serie A
30-09-1934 - Giornata: 1 - Napoli - Giorgio Ascarelli


Napoli AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 42. Cattaneo R.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Barale Oreste, Costenaro Gino, Milano Luigi, Cattaneo Renato, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Celoria Mario, Borgo Giorgio All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
NAPOLI AC: Cavanna; Vincenzi, Castello Luigi; Mongero, Buscaglia Carlo, Rivolta; Visentin (III) Umberto, Vojak (I) Antonio, Glovi, Rossetti (II) Gino, Ferraris (II) Pietro. All.: Garbutt William.

Arbitro: Pizziolo Achille (Firenze)
Note
Angoli: 10-3. Inizio gara ore 15:30 (15:35 effettive).

Commento
Il Napoli ha perduto male: sul proprio terreno e contro una squadra che non appare, certo, fra le più irresistibili delle sedici di Divisione A. Purtroppo, dubbi e deficienze affiorate dall’ultima partita pre-campionato hanno trovato piena e dolorosa conferma quest’oggi. L’ingranaggio ha troppa ruggine nei movimenti: la squadra è ancora a corto di lavoro. Lo si è visto chiaro attraverso lo sviluppo della partita. Durante i primi venti minuti, o anche poco più, fino a quando, cioè, la squadra ha potuto far peso sulla bilancia dell’incontro in forza della sua freschezza iniziale, la classe ha dettato sovrana il suo incontestabile diritto; e malgrado alcune incertezze della linea mediana, gli azzurri riuscivano a svolgere, sovente, azioni di attacco lineari e pregevoli. Alcune indecisioni fatali, in valentia e il prodigarsi dei difensori avversari e – perché no? – un pizzico di sfortuna non permettevano al Napoli, in questo periodo, di concretare il giusto premio della sua apprezzabile fatica. Gradatamente muscoli e fiato non rispondevano più con eguale slancio al richiamo imperioso della volontà (è doveroso precisare subito che gli azzurri non hanno affatto lesinato il loro ardore agonistico) e gli avversi – come giustamente si sospettava alla vigilia – finivano per imporre la loro maggiore freschezza, superando gli avversari in velocità e decisione. Così l’ultimo quarto d’ora vedeva prevalentemente i grigi protesi all’attacco con azioni rapide, lucide e, più di una volta, persino impeccabili. In questo periodo veniva realizzato dagli ospiti, per merito del vecchio, ma sempre in gamba, Cattaneo, l’unico punto della giornata. Nella ripresa l’Alessandria si preoccupava, più che altro, di non farsi strappare un così prezioso bottino (in qualche azione di contrattacco per poco, o meglio per inesplicabile esitazione degli uomini di punta, i grigi non videro aumentare le proporzioni del loro significativo successo), mentre gli azzurri con crescente arruffio di azioni e d’idee cercavano invano di far breccia nella ben salda e munita guardia avversaria. Dov’è più il Napoli del girone di ritorno dello scorso campionato e delle prime partite di Coppa Europa? Non è il caso di dar corpo alle ombre del pessimismo, perché molti degli uomini apparsi ancora quest’oggi fuori fase, fra non molto dovranno raggiungere il limite normale delle loro indubbie possibilità; ma sarebbe pericoloso sottacere la verità. E la verità più scottante è che proprio nella usa forza reale, vale a dire nel sistema difensivo, il Napoli presenta, allo stato, le sue maggiori e più preoccupanti incrinature (non che l’attacco vada meglio, per amore del cielo, ma di questo si sapeva, o meglio… si sarebbe dovuto sapere anche prima). Niente da imputare a Cavanna e Vincenzi. Per la verità il primo non ha avuto lavoro serio, né gli si può addebitare alcunché per l’unico goal subito. Sempre un colosso Vincenzi, ma la sua fatica è stata molto ardua, perché ha dovuto fronteggiare, ad un tempo, al suo compito, alle deficienze del compagno di linea e a quelle del suo mediano. Castello è in progresso ma è ancora troppo lento, Mongero attraversa una strana crisi che lo ha reso irriconoscibile, Rivolta fa quello che può ma il suo rendimento anche oggi ha avuto molte soluzioni di continuità. Né si può dire bene di Buscaglia, per quanto abbia riguadagnato quota alla distanza in virtù della sua proverbiale combattività. Il motorino è tardo nello scatto e a corto di fiato. Nutriamo, tuttavia, fiducia che fra non molto debba ritrovare la sua forma abituale. Dell’attacco bisogna ripetere il vecchio ritornello… Oggi la linea presentava una novità: l’inclusione di Glovi al posto dell’infermo Sallustro. L’ex bagnolese non ha avuto, invero, propizia la sorte per il suo debutto. La prova del giovane centroattacco ha naturalmente risentito delle precarie condizioni dell’intera squadra. Aggiungete le inevitabili incertezze dovute all’emozione e al noviziato. Tutto sommato, però, tenuto stretto conto di queste attenuanti di obbligo il suo comportamento ci è parso degno di considerevole rilievo. Basterebbe dire a conforto della sua esibizione ch’egli ha figurato fra i migliori della propria compagine. Il giovane ha di già eccellente gioco di distribuzione. Ha, poi, quello che suol essere definito il senso del giuoco. Difetta nel giuoco di testa e non ha ancora la sufficiente confidenza nei propri mezzi per tentare con disinvoltura la via del goal. Ma ha del cammino innanzi a sé e quindi, con un po’ di buona volontà sua, dell’allenatore… e della folla potrà farsi. Ferraris e Vojak hanno avuto un bel primo tempo ma la loro condotta di gara si è annebbiata nella ripresa. Generoso, ma confusionario, Rossetti. Occorre, però, dire che lo spezzino come il polese si sono dovuto sfiancare per tamponare le troppe falle nelle retrovie dal comportamento incerto della mediana. Lento, indeciso, scarsamente pugnace Visentin. L’Alessandria non ha detto gran che di nuovo rispetto al passato. Squadra giovane, ha già raggiunto un invidiabile stato di forma. Ha forse progredito in forza di proiezione all’attacco, ma il reparto pur scendendo bene in area avversaria conclude male, parsimonioso com’è nei tiri a rete. Dei grigi si sono particolarmente distinti l’intero terzetto di estrema difesa, Costenaro e Barale fra i mediani, il vecchio e battagliero Cattaneo, l’agile Notti e Riccardi fra gli attaccanti. L’arbitraggio del fiorentino Pizziolo non è affatto parso un modello di precisione. Ha diviso più o meno equamente le sue papere; di guisa che entrambe le squadre hanno avuto a dolersene… Un pubblico abbastanza numeroso è sparpagliato sulle vaste scalee dell’Ascarelli. Sono le 15:35 quando sbucano dal sottopassaggio gli alessandrini prima e gli azzurri poi. L’inizio è alessandrino, con improvviso contrattacco degli azzurri poggiato sulla destra. Glovi che con una bella azione personale impegna la difesa dei grigi con conclusivo tiro di Vojak che Mosele abbranca. Un allungo di Buscaglia a Ferraris provoca un calcio d’angolo, nullo. Al 6’ Glovi, per nulla emozionato, si prodiga attivamente ed è autore di un bel rovescio di fronte, che è interrotto da un fallo di Ferraris su Lombardo. Breve riscossa dei grigi su Lombardo. Breve riscossa dei grigi con Cattaneo, che manda preciso al centro. L’azione è interrotta per fuori gioco di Celoria. Vojak e Glovi lavorano magnificamente d’intesa. La recluta azzurra si porta minaccioso in area azzurra, ma viene atterrato. Conclude l’azione Ferraris che costringe Mosele ad una bellissima parata al 13’. Il Napoli ben lanciato in questo periodo invade la zona alessandrina. Un attimo d’indecisione fa perdere un sicuro goal a Glovi, che ha ricevuto un passaggio di Rossetti, e poco dopo Ferraris impegna nuovamente Mosele da pochi metri al 16’. Gli ospiti si liberano dalla stretta e Borgo dà lavoro a Cavanna. Due calci di punizione fanno stazionare i grigi sotto Cavanna, ma gli attaccanti alessandrini non sanno approfittare di una favorevole occasione. Il pericolo è stato forte per i napoletani che, però, allontanano la minaccia ed usufruiscono anche di un calcio d’angolo senza esito. Una bella occasione è data da Visentin a Vojak, che supera Fenoglio e tira. Mosele si salva in tuffo dal preciso, ma inefficace tiro e poco dopo Barale manda in angolo. Buscaglia raccoglie e mette fuori. Il Napoli continua nei suoi attacchi, ma con il suo gioco va perdendo quella fluidità e freschezza che ha caratterizzato questi primi 25 minuti. Ancora un debole tiro di Glovi è bloccato facilmente dal vigile guardiano alessandrino, ed è lo stesso azzurro che non riesce a concludere un’altra azione con un passaggio affrettato a Vojak. I grigi della città della paglia appaiono più freschi e invadono minacciosi l’area partenopea, trovando però difficile il passaggio tra le maglie dei difensori estremi degli azzurri. Lì un continuo «batti e ribatti» di attacchi ora alessandrini ed ora azzurri, e pochi minuti mancano alla fine. Al 42’ si ha il colpo di scena. Ha la palla Notti, che si porta sulla destra tallonato da Castello e dalla linea di fondo rimette al centro quasi a fil di palo. Sulla traiettoria è Cattaneo che, pur pressato, ha modo di metter in rete un pallone pieno di effetto. Sterile battuta azzurra e fine del primo tempo. Nella ripresa sono i difensori azzurri i primi ad essere impegnati e Cattaneo manca il bersaglio, alzando sull’asta. Ancora un’azione veloce degli ospiti che è fermata per fuori gioco di Borgo. Dà il là al Napoli Glovi, che si vede però sciupati due precisi passaggi prima da Rossetti e poi da Vojak che allunga male a Visentin. All’8’ un calcio d’angolo a favore del Napoli provoca una punizione dal limite. Buscaglia colpisce l’asta superiore. Raccoglie Vojak che ostacolato mette a lato. I grigi accennano a riprendersi ma trovano nella difesa azzurra un ostacolo abbastanza duro. Un centro di Visentin è di testa girato in angolo da Glovi. Mosele respinge in tuffo di pugno. Il pallone perviene a Ferraris che in posizione giusta per il tiro preferisce passare dando modo ai grigi di poter liberare. Su allungo di Rossetti, Glovi viene stretto dai due terzini ed atterrato in area al 12’. L’arbitro lascia correre. Il gioco si svolge prevalentemente al centro. Al 17’ una incertezza di Buscaglia mette in pericolo gli azzurri. Ne vien fuori un «mani» di Rossetti sul limite. La minaccia è, però, allontanata. Una discesa di Visentin dà al Napoli un calcio d’angolo. Nella mischia, è parso che un difensore grigio abbia toccato il pallone con le mani, ma l’arbitro non fischia. La pressione degli azzurri si fa insistente e gli ospiti sono stretti in angolo al 20’. Ugualmente gli alessandrini, con capovolgimenti veloci, danno lavoro alla difesa azzurra, che si districa bene. Poi Mosele abbranca un tiro di testa debole di Rossetti ed al 27’ Glovi è atterrato fuori area. Il tiro di Buscaglia sfiora l’asta. Il gioco è monotono, gli alessandrini più veloci e più freschi manovrano belle azioni veloci. In una di queste Notti perde una facilissima occasione di segnare. Ne scaturisce un angolo contro gli azzurri, nullo. Risposta azzurra e corner a favore del Napoli. Glovi raccoglie di testa, ma Mosele prima e poi Fenoglio, quasi sulla linea della porta, allontanano il pericolo (36’). Spostamenti in campo azzurro: Glovi e Ferraris si scambiano i ruoli. Sono gli ultimi minuti, ma le azioni degli azzurri arruffate e disordinate non danno il pareggio e la folla fischia gli azzurri ed applaude calorosamente i grigi alessandrini alla fine della scialba partita. (Arturo Collana, «Il Littoriale», 1° ottobre 1934) NAPOLI-ALESSANDRIA 0-1 La prova del Napoli è stata del tutto incolore e la vittoria è toccata ospiti. Tutte le pecche che gli incontri di preparazione avevano palesato nel Napoli sono affiorate anche ieri, naturalmente con beneficio dell’Alessandria, che ha saputo sfruttare a dovere la situazione. L’Alessandria è uscita dal campo tra uno scrosciare d’applausi, poiché il pubblico napoletano ha saputo bene apprezzare le qualità degli ospiti: questi hanno svolto un giuoco prevalentemente difensivo, tentando a sprazzi, ma con azioni limpide e insidiose, di minacciare la porta di Cavanna. La superiorità del Napoli è stata, però, sterile dato che le mezze ali hanno giuocato costantemente sulla linea dei mediani, il che, se rendeva difficile ai grigi di sorpassare la metà campo, non consentiva agli altri tre attaccanti partenopei, convenientemente arretrati, di insidiare seriamente la rete di Mosele. Questi, coi terzini Lombardo e Fenoglio, ha costituito il reparto più efficiente dell’Alessandria, sul quale le disordinate offensive del Napoli andavano inesorabilmente a infrangersi. A posto è apparsa anche la mediana, guidata con sagacia da Costenaro, e insidioso nelle sue manovre il quintetto d’attacco. Il goal, segnato da Cattaneo al 43’ del primo tempo, è nato da una intelligente cooperazione fra l’ala destra e il centroavanti Notti il quale, spostatosi al posto del compagno, ha operato un passaggio dosatissimo che, raccolto da Cattaneo, è stato tramutato in goal. Il Napoli ha avuto al suo attivo una diecina di calci d’angolo contro tre degli ospiti. L’arbitro Pizziolo di Firenze ha affibbiato al Napoli una infinità di calci di punizione. («La Stampa», 1º ottobre 1934) L’inizio degli azzurri, davvero promettente, aveva fatto sperare che la vittoria si sarebbe ammantata dei colori del Napoli. Ma così non è stato. Per quanto gli attaccanti locali continuassero a premere sotto la rete di Mosele essi non avevano più quella chiarezza di idee notata nei primi venti minuti. La mediana ben presto diminuiva il tono del suo gioco. Il quintetto di punta si sperdeva nell’area avversaria e la difesa dei grigi aveva buon gioco sui deboli attacchi portati dai partenopei. È vero che nel periodo iniziale gli azzurri hanno perduto qualche buona occasione di portarsi in vantaggio ma bisogna anche riconoscere che la superiorità dei napoletani non era apparsa così insistente e pericolosa. Ne approfittavano i grigi che a poco a poco riuscivano a superare le incertezze iniziali ed apparivano sempre più minacciosi. Di fronte alla stanchezza che gli uomini del Napoli accusavano ben presto appariva chiara e netta la visione della freschezza degli alessandrini e la velocità delle loro azioni. Così al 42’, quando ormai il primo tempo sembrava avviarsi verso lo zero a zero per entrambe le squadre, l’Alessandria con un colpo destro agguantava il goal che doveva segnare la sconfitta dei napoletani. Nella ripresa gli azzurri si mostravano combattivi, si impegnavano a fondo ma era chiaro che i giocatori non erano in grado di dare più di quanto era nelle loro possibilità. A nulla valevano i guizzi di qualche attaccante; le sorti erano segnate. E la fine era accolta con disappunto dalla folla che applaudiva però l’Alessandria con calore. Degli azzurri si è salvato in parte l’estremo trio difensivo mentre la mediana è vacillata. L’attacco che aveva iniziato bene ha finito male. Tuttavia Ferraris, Vojak nel primo tempo e Glovi hanno giocato con impegno. Gli ospiti si sono fatti ammirare per il gioco sbrigativo e veloce per quanto mancassero di mordente nell’area avversaria. La difesa si è mostrata solida; la mediana è apparsa duttile e redditizia specialmente in Barale e Costenaro. L’attacco si giovava degli spunti di Cattaneo e Notti e Celoria. Ha arbitrato Pizziolo di Firenze. La prima discesa è alessandrina. Il Napoli si sveglia. Duetti Vojak-Glovi strappano applausi alla folla. Calcio di punizione contro il Napoli, nullo. Altra discesa del Napoli fermata da un fallo di mano di Vojak proprio sul limite dell’area. Un’intesa Rivolta-Buscaglia-Ferraris frutta un corner (5’) nullo. Ancora un’azione Buscaglia-Vojak-Glovi-Ferraris è fermata dall’arbitro. Centro di Cattaneo intercettato da Cavanna. Di riscontro Mosele leva un pallone a Rossetti. Al 12’ parata di Mosele su tiro di Ferraris imbeccato da Rossetti. Periodo alessandrino e Cavanna è impegnato da Borgo. Poi una mischia fantastica su tiro di punizione si accende sotto la porta del Napoli. Un secondo corner a favore degli azzurri al 20’ è risolto da Vojak con un tiro sulla traversa. Al 21’ tiro di Glovi e passaggio di Visentin: parata di Mosele. Al 28’ terzo corner contro il Napoli risolto da un tiro di Buscaglia, sulla traversa. Al 30’ fallo di Fenoglio su Ferraris. Il tiro di punizione è bloccato da Mosele. Gioco alterno a metà campo per 10 minuti buoni. Al 42’ l’Alessandria segna il suo goal. Notti scende spostandosi all’ala. Cattaneo stringe al centro e mal sorvegliato da Castello tira in porta preciso nell’angolo sinistro. Ancora poche battute a metà campo, poi la fine del primo tempo. Nella ripresa è l’Alessandria che incalza. Un tiro di Cattaneo sibila alto sulla traversa. Un’altra pericolosa azione troncata dall’arbitro nel momento estremo per fuori gioco di Borgo. Il Napoli intesse a metà campo ma non conclude malgrado l’impegno di Ferraris e di Glovi. All’8’ corner contro l’Alessandria annullato di testa da Lombardo. Subito dopo tiro alto di Vojak imbeccato da Buscaglia su punizione. Mischie furibonde sotto la porta dei grigi e parata fantastica di Mosele su tiro di Rossetti che aveva ricevuto la palla da Glovi spostandosi all’ala. Il Napoli a conclusione di attacchi portati a Mosele usufruisce di due calci d’angolo nulli. Poi l’Alessandria va ancora ordinatamente all’attacco. Un tiro di punizione di Buscaglia sfiora la traversa e al 35’ per poco l’Alessandria non arrotonda il punteggio. Mongero salva in corner, tirato fuori da Borgo. Un ennesimo calcio d’angolo contro i grigi è poi annullato da Mosele. Azioni su azioni sfociano inutilmente in area alessandrina. Non giova nemmeno lo spostamento di posto fra Glovi e Ferraris. La squadra piemontese difende a denti stretti e con fortuna la vittoria. («La Gazzetta dello Sport», 1º ottobre 1934) Uno a zero al passivo del Napoli e quello che più conta nessuna incrinatura nella vittoria dell’Alessandria vittoria legittima strappata con accorgimento, poi difesa ad arma bianca, ma con lealtà ammirevole. L’Alessandria ha battuto il Napoli nella «qualità» del gioco. Cento offensive e nove calci d’angolo non sono bastati agli azzurri per portare la palla nella rete di Mosele. Poche discese, per contro, ordinate, lucide, veloci, ed il goal di Cattaneo. Sfrondata, la partita si riduce a questo: l’Alessandria ha giocato meglio, molto meglio del Napoli, riuscendo ad annullare, in virtù della sua classe collettiva, l’indiscutibile distacco di classe individuale vantato dagli azzurri e lo svantaggio del fattore campo. Gioco largo, larghissimo e senza fronzoli, il giuoco alessandrino: un giuoco del tutto diverso dal vecchio ritmo proprio all’Alessandria che portava otto uomini all’attacco, ma più efficace. Allunghi di Costenaro a Cattaneo ed a Borgo, fughe e centri precisi. Scambi di posto fra Notti e Cattaneo. Al quarantunesimo minuto, per la forza della difesa, Cavanna, tuttavia, non aveva fatto che una sola parata. Al quarantatreesimo il «vecchio» Cattaneo fuggiva, lasciava a Notti la palla, si portava sulla mezz’ala, ed invano controllato da Castello, acciuffava con un guizzo la centrata di Notti e rovesciava le palme a Cavanna lanciatosi in tuffo: il tiro fu tanto violento che la palla schizzò nell’angolo alto. («Il Mezzogiorno Sportivo») LA MERITATA VITTORIA DEI GRIGI NEI COMMENTI DELLA STAMPA «Nessuna incrinatura nella vittoria dell’Alessandria: vittoria legittima, strappata con accorgimento, poi difesa ad arma bianca, ma con lealtà ammirevole»: scrive un giornale di Napoli Domenica sul campo Ascarelli gli sportivi partenopei hanno tributato ai giocatori alessandrini un caldo applauso, sincera valutazione di una folla toccata nel vivo del proprio orgoglio di bandiera, attestazione di simpatia per la meritata lusinghiera vittoria dei grigi. Ancora una volta il calcio provinciale, simbolo di volontà e di passione, ha dimostrato ai colossi del calcio italiano di essere duro a morire. La vittoria dei grigi non va considerata come un colpo mancino giocato agli azzurri. L’Alessandria ha lottato con maggior baldanza ed ha sfoggiato temi di gioco di elevata fattura tecnica, ha vinto il confronto nettamente, ha violato la rete di Cavanna con un goal manovrato, sigla della tecnica alessandrina: il bolide di Cattaneo ha piegato le mani al difensore della rete azzurra. Nel resto della partita la squadra ospite tentò la via del pareggio, manovrò, rimaneggiò i reparti, appesantì il gioco, ma l’Alessandria resistette senza scomporsi e con coordinate azioni costrinse più volte gli avversari a difendersi. La vittoria grigia ha avuto anche il potere di richiamare gli sportivi alessandrini alla realtà; ha fugato l’apatia e la sfiducia, ha riacceso il sopito entusiasmo, quell’entusiasmo che domenica esploderà sul campo del Littorio nella partita d’apertura. L’affermazione alessandrina è stata accolta domenica con vivissima gioia. I ritrovi sportivi hanno iniziato la mobilitazione, il telefono del Bar Florè è stato preso d’assalto, i commenti si sono incrociati, l’orgoglio si è propagato senza titubanze, la passione ha fatto la fulminea presa di possesso. Il lavoro assiduo, fiducioso dei dirigenti il sodalizio ha raccolto il primo frutto; si è realizzata la prima audace speranza. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 6 ottobre 1934) RISULTATI: Ambrosiana-Palermo 3-0 Fiorentina-Roma 4-1 Juventus-Brescia 2-0 Lazio-Livorno 6-1 Pro Vercelli-Milan 1-2 Sampierdarenese-Bologna 2-1 Torino-Triestina 3-1 CLASSIFICA: Alessandria, Ambrosiana, Fiorentina, Juventus, Lazio, Milan, Sampierdarenese, Torino 2; Bologna, Brescia, Livorno, Napoli, Palermo, Pro Vercelli, Roma, Triestina 0 MARCATORI 3 gol: Guarisi (Lazio) 2 gol: Buscaglia P. (Torino), Gringa (Fiorentina) 1 gol: Agosteo (Ambrosiana), Baldi F. (Torino), Barberis (Pro Vercelli), Bisigato (Lazio), Borel F. (Juventus), Busini (Sampierdarenese), Cattaneo (Alessandria), Colaussi (Triestina), Comini (Sampierdarenese), De Vincenzi (Ambrosiana), Fantoni J. (Lazio), Frione (Ambrosiana), Guaita (Roma), Perazzolo (Fiorentina), Piola (Lazio), Romani (Milan), Rossi (Milan), Scagliotti (Fiorentina), Schiavio (Bologna), Serantoni (Juventus), Uslenghi (Livorno)