Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1931/1932
Serie A
12-06-1932 - Giornata: 34 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Torino FBC 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 64. Marchina L.[A], 68. aut. Mosele V.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Fenoglio Giuseppe, Borelli Michele, Grillo Giuseppe, Costenaro Gino, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Notti (I) Alfredo, Marchina Libero, Perazzo Osvaldo All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
TORINO FBC: Maina; Rosso Alberto, Martin (II) Cesare; Janni, Agosto, Giuntoli; Bertolo (I) César, Prato, Libonatti, Rossetti (II) Gino, Cabrini. All.: Aliberti Giuseppe.

Arbitro: Giulini Saverio Sperandio (Lodi)
Note
Angoli: 10-1.

Commento
I grigi non sono riusciti a spuntarla contro la squadra granata, nonostante l’intenso martellare sotto la rete del portiere torinese Maina, che ha fatto prodigi. Partiti di scatto al fischio dell’arbitro Giulini di Milano, gli alessandrini invadono subito l’estrema area torinese, e già al primo minuto i granata sono in corner per una azione fulminea di Perazzo; la palla è raccolta da Cattaneo il cui tiro è sventato dal portiere, che deve poi difendersi da altre situazioni pressanti. Al settimo minuto, altro calcio d’angolo contro i granata determinato da Cattaneo, a cui fa seguito una ardente mischia nell’estrema area degli ospiti che, stretti a ridosso della loro rete seriamente minacciata, formano un blocco granitico, invulnerabile. Tuttavia, al 15’ Marchina riesce a scavalcare i terzini e a sferrare un tiro raso terra dalla parte opposta ove è piazzato il portiere; ma la palla devia di poco e finisce a lato. Due minuti dopo, veloce incursione torinese in campo alessandrino. Un lungo rinvio di Cabrini è raccolto al volo da Bertolo che, solo a pochi metri dalla rete, fallisce in pieno il facile tiro. L’attacco ritorna però subito dopo sotto la rete di Maina, che è nuovamente richiamato al lavoro. L’agile portiere riesce a tener testa ad ogni offensiva, salvandosi ripetutamente in corner. Un’altra incursione granata in campo grigio diretta da Libonatti, che trascina tutti i compagni di linea in un veloce ed abile palleggio che taglia fuori i difensori avversari. Ma anche Prato non controlla il tiro e la palla finisce oltre il palo. Breve schermaglia, poi i grigi ritornano all’assalto della rocca torinese. Parecchi tiri di Marchina, Cattaneo e Notti sibilano rasenti il palo; altri sono invece bloccati da Maina, che al 41’ si difende da nuovi vigorosi assalti dei grigi deviati in corner da Rosso. Nel susseguente calcio d’angolo, i torinesi liberano la loro estrema area e quindi portano l’offensiva presso Mosele, che è chiamato al lavoro da alcune pregevoli azioni ben congegnate dagli avanti granata. Si ripete per alcuni minuti consecutivi l’accanirsi affannoso degli ospiti nella ricerca di un tema che dia la possibilità di giungere a una realizzazione, e la lotta ingaggiata in questi estremi momenti del primo tempo è veramente palpitante. Nella ripresa, al 13’, i granata sono ancora in corner, seguito da due calci di punizione che mettono a dura prova la resistenza e l’abilità dei difensori torinesi. Al 19’, settimo calcio d’angolo contro la rete di Maina, che si dà un gran da fare per liberare la sua area assediata da una mezza dozzina di grigi. In tale frangente, Marchina riesce a scavalcare alcuni avversari e, mentre Maina giace ancora a terra per una precedente respinta, può ottenere il sospirato goal. Ma è un successo che dura poco poiché quattro minuti dopo, in seguito ad una discesa in linea, il Torino ottiene l’unico calcio d’angolo della giornata. Lo batte Bertolo; Mosele, con un balzo, afferra la palla proprio nell’angolo destro ma, anziché rimandarla, forse per l’effetto ricevuto, la devia nettamente in rete. L’autogoal, dopo la serie sfortunata di attacchi condotti dai grigi per lungo tempo senza risultato, imbaldanzisce ora i torinesi che, cinque minuti dopo, sono in area di rigore presso il portiere alessandrino, che viene battuto da un bel tiro di Rossetti, subito annullato per un grossolano fallo precedente. L’ultimo quarto d’ora è veramente spasmodico. L’Alessandria non dà tregua agli avversari, si insedia nell’area granata e preme con assiduità sulla difesa per tentare di batterla. I torinesi reagiscono con accanimento indomito, subiscono altri due corners e cinque calci di punizione, ma il risultato non muta. La partita resta inchiodata sul risultato pari, e su tale esito l’arbitro fischia la fine delle ostilità. Il pubblico, abbastanza numeroso, saluta con calorosi applausi i ventidue atleti. Dieci corners a favore dei grigi, contro uno. («La Stampa», 13 giugno 1932) Il Torino è riuscito a dividere i punti dopo un incontro giocato con impegno e incertezza fino al termine. Il risultato torna ad onore degli ospiti i quali hanno acciuffato il pareggio proprio nel periodo della maggiore aggressività della squadra avversaria, evitando la sconfitta che si profilava minacciosa. Il serrate degli alessandrini è stato travolgente. L’area dei granata, negli ultimi venti minuti della partita, è stata assediata e minacciata da calci di punizione e numerosi corners. In questo periodo, Martin II deviò in corner con la mano una palla da goal, ma l’arbitro Giulini di Milano, coperto da un giocatore, non rivelò il fallo tra le proteste del pubblico. Il Torino mancava di Bosia, Baloncieri e Silano, mentre l’Alessandria era priva di Avalle, Lombardo e Cornara. Degli ospiti, emerse Libonatti tra gli avanti, Agosti al centro dei sostegni, mentre i terzini giocarono sommando falli per eccessivo impeto. Tra i grigi, ottima la difesa vigilante di Fenoglio e del tenacissimo e preciso Borelli. La mediana grigia, presa nel vortice del brioso attacco granata, ha girato a vuoto e si è esaurita prevalentemente al centro. Tra gli avanti, Scagliotti, pur prodigandosi nel lavoro di rifornimento, è apparso poco sicuro sulla palla ed i suoi compagni non giocarono con la solita chiarezza di idee. Il primo tempo trascorse senza segnatura di goals; giuoco veloce, ora alto ed ora radente, azioni brillanti di attacchi e sicurezza delle difese rese appariscenti da rimandi spettacolosi di Fenoglio, Martin II e Borelli. La ripresa vede i grigi partire con azioni in profondità, ma l’occasione sfuma a pochi metri dalla porta. Fino al 15’, registriamo un netto predominio dei torinesi che costringono gli alessandrini a difendersi affannosamente. Passata la raffica, i granata ripiegano. Al 20’ una rovesciata di Cattaneo su centro di Perazzo viene deviata in corner da Martin II; la punizione calciata da Cattaneo provoca una mischia sotto la rete torinese; Marchina segna tra un groviglio di uomini. Palla al centro. Al 23’ Fenglio mette in corner; tira Bertolo: la palla spiove radente alla traversa e Mosele salta per effettuare la parata, ma non riesce nell’intento e la palla infila l’angolino alto. Uno a uno. Cinque minuti dopo, il Torino segna un goal annullato dall’arbitro per fallo precedente. La partita accentua il ritmo delle azioni che sono a netto favore dei grigi sino al termine, ma l’esito non muta. («La Gazzetta dello Sport», 13 giugno 1932) L’andamento della partita è stato nettamente a favore dei concittadini i quali hanno profuso attacchi su attacchi; ma, anche per la cattiva giornata di alcuni elementi, non sono riusciti a prevalere sulla salda difesa torinese. Gli ospiti hanno dovuto subire fin dal primo tempo l’incalzare degli attacchi grigi, che hanno portato ad una fitta serie di tiri, sventati in parte dal portiere Maina, in parte finiti lateralmente. Nel complesso, il risultato del primo tempo è stato un nulla di fatto. Tuttavia, i grigi hanno ottenuto ben sei calci d’angolo, numerosi calci di punizione e parecchi tiri racchiudevano la sigla del goal, non ottenuto per un attimo di indecisione. Nella ripresa, gli alessandrini sono riusciti a sviluppare subito attacchi offensivi pregevoli, ma solamente al 19’, in seguito al settimo calcio d’angolo contro la rete torinese, Marchina è riuscito a segnare il goal per la sua squadra. Pochi minuti dopo però i torinesi, in seguito ad una discesa in linea, ottenevano l’unico calcio d’angolo della giornata. Mosele, con balzo, afferrava la palla proprio nell’angolo destro ma, anziché rimandarla, la deviava nettamente in rete. Autogoal. Questo successi ha smontato momentaneamente gli alessandrini che hanno dovuto subire per cinque minuti la prevalenza dei torinesi. In tale frangente, Rossetti riusciva anche a segnare un secondo goal, che veniva annullato per un fallo di mano precedente. L’ultimo quarto d’ora è stato interessantissimo. L’Alessandria si è insediata imperiosamente nell’area granata, premendo con ogni attività sulla difesa. («Il Littoriale», 13 giugno 1932) RISULTATI: Bologna-Napoli 2-0 Brescia-Roma 1-1 Genova 1893-Pro Vercelli 2-1 Juventus-Fiorentina 2-2 Lazio-Modena 9-1 Milan-Casale 4-2 Pro Patria-Ambrosiana 1-1 Triestina-Bari 2-0 [Spareggio per la salvezza] Bari-Brescia 2-1 (giocata il 16 giugno 1932 a Bologna) CLASSIFICA: Juventus 54; Bologna 50; Roma 40; Fiorentina, Milan 39; Alessandria, Ambrosiana 38; Torino 37; Napoli 35; Pro Patria 31; Genova 1893 30; Casale 28; Lazio, Pro Vercelli, Triestina 27; Bari, Brescia 25; Modena 22.