Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1931/1932
Serie A
22-11-1931 - Giornata: 9 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Pro Vercelli US 4 - 5 (2 - 3)
RETI: 20. Cornara G.[A], 44. Notti (I) A.[A], 58. Cattaneo R.[A], 70. Cornara G.[A] 30. Seccatore G. [Pr] , 33. Piola S. [Pr] , 34. Piola S. [Pr] , 53. Piola S. [Pr] , 72. Piola S. [Pr]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Grillo Giuseppe, Gandini Giuseppe, Marchina Libero, Cattaneo Renato, Notti (I) Alfredo, Cornara Giuseppe, Borelli Michele, Perazzo Osvaldo All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Scansetti; Zanello, Lanino; Depetrini, Ardissone, Ferraris (I) Mario; Santagostino Ferdinando, Gatti, Piola, Seccatore, Ferraris (II) Pietro. All.: Nagy József.

Arbitro: Rovida Felice (Milano)
Note
Secondo «La Stampa», questa fu la successione delle reti nel primo tempo: 25’ Cornara, 42’ Gatti, 43’ e 44’ Piola, 45’ Cornara. Inizio gara ore 14:30

Commento
Il bottino, dall’una e dall’altra parte cospicuo, dovrebbe far pensare alla fragilità di entrambe le difese o quantomeno all’estremo spirito aggressivo delle due linee attaccanti. Non è precisamente così. Tanto i grigi quanto i bianchi si sono battuti con quel fremito particolare che squassa le vecchie squadre, adusate da tempo a questi incontri di provincia: i due portieri sono stati impegnati da una ridda continua di tiri, ma i goals – a ben guardare – sono scaturiti in maggior parte da azioni personali di talun uomo d’attacco più che dalla manovra congegnata che parte da metà campo e trova la sua conclusione nella zona della porta. Si può anzi dire che uno dei due terzini vercellesi – Zanello – ed uno dei grigi – Fenoglio – disputarono una superba partita: né, in fondo, Lanino in campo Bianco e Lombardo in campo grigio commisero errori di marca, se anche il primo ha qualche volta barcollato e se il secondo, in più fasi della gara, si è difeso alla meglio e non sempre in modo regolare. Neppur le linee attaccanti furono estremamente aggressive. In quella alessandrina diede il tono Cornara, tornato al centro: il ragazzo ebbe momenti felici e le azioni più insidiose, più chiare, più redditizie partirono dal suo piede; nella bianca campeggiò il formidabile Piola – oggi in grazia di tutti gli dei – trascinatore superbo ed irresistibile stoccatore. L’una e l’altra più viva che classica, più briosa che tecnica, più ricca di fuoco che di stile: entrambe gittate innanzi dai loro centromediani, di cui non si può essere certi se più prevalse Gandini – quasi solo – o l’aitante Ardizzone, ch’ebbe invece in Depetrini ed in Ferraris I due compagni avveduti e preziosi. La ragione per cui l’attacco dei grigi non visse che a sprazzi sta – a nostro avviso – nei due laterali: dei quali Marchina giocò con più volontà che rendimento e Grillo apparve sfuocato come forse non mai. Il primo tempo non appartenne di fatto ad alcuna delle due squadre. La Pro Vercelli partì come una furia, al fischio di Rovida, e già al primo minuto Mosele era impegnato. Già all’ottavo Ferraris II batteva il primo corner contro Alessandria; poi, dopo una infruttuosa incursione dei grigi spezzata dal piede di Zanello, Santagostino batteva un secondo calcio d’angolo che non sortiva esito di sorta. Rovida fermava l’azione sopra un fallo alessandrino sul limite: Mosele parava superbamente in tuffo. Il giuoco non sostava a metà campo: era la volta dei grigi, che ottenevano un corner senza alcun risultato. Piola, soverchiati i terzini, spiazzava lo stesso portiere: il tiro sibilava rasente il palo. Al 25’ scaturiva, da un errore dei bianchi, una nitida discesa in linea di tutto il manipolo grigio che portava Cornara di fronte a Scansetti: il tiro, prepotente, scuoteva la rete. Il bel successo metteva l’ali ai piedi dei grigi: ecco ancora una loro magnifica azione che per poco – il pallone batte l’asta – non fruttava il secondo punto. La Pro Vercelli non s’accasciava. In fondo, era prevalsa sino al goal di Cornara. Le fasi più belle erano state le sue. Ardizzone aveva avuto, sia pure di un soffio, la meglio sopra Gandini. Sferzata dal punto, si ributtava all’attacco: dal 37’ al 42’ invadeva senza riparo l’area avversaria e Gatti si assicurava il pareggio con una fulminea raccolta della palla saettata dall’ala sinistra. La palla era appena al centro che Piola la ghermiva e la falcava all’ala; Ferraris II, lasciato in asso il mediano, la rispediva nel mezzo: Piola, con un tiro veemente, la insaccava nella porta. Scorreva un minuto o poco più: azione in linea, taglio dei due terzini per un tocco magistrale di Gatti; ancora Piola folgorava la rete. E non erano trascorsi che pochi secondi che ancora Piola costringeva Mosele a parare in corner: il calcio d’angolo non dava frutto. Gandini si faceva luce e rovesciava la situazione: breve palleggio tra mediani e Cornara, poi Notti, allo scoccare del tempo, accorciava la distanza con un tiro secco e violento, tra i più belli della giornata. La ripresa metteva in luce l’eroico cuore dei grigi. La battaglia non era finita. Per venti minuti, forse più, l’Alessandria dominava sul campo. Era un dominio non pauroso pei bianchi: serrati in difesa, essi accusavano i colpi senza vacillare un istante. La raffica doveva passare. E tanto era l’ordine nelle file dei bianchi e così scarso il loro orgasmo pur sotto le ondate dei grigi che al settimo minuto, colto un attimo d’oro, Piola aveva modo di segnare il quarto punto e consolidare la vittoria che appariva ormai indubbia. Ancora l’infuriare dei grigi: il giuoco aveva qualche rudezza che Rovida si affannava a stroncare: netta ancora la supremazia alessandrina e degno premio un bel goal di Cattaneo, che riprende la palla respinta a mala pena da Scansetti su tiro di Gandini. Quattro a tre. Si placava la furia dei grigi, pur sotto l’urla della folla incitante: più che placarsi, rallentava il suo ritmo, come spossata, e la Vercelli aveva modo di riprendersi e di sferrare un attacco – il più veemente della partita – concluso in corner per un tuffo mirabile di Mosele. Per un soffio non coglievano i grigi un nuovo punto: per un fiato i vercellesi non si portavano a cinque. Ancora l’Alessandria aveva un balzo: chiudeva i bianchi in una morsa, costringendo Zanello e Scansetti ad un impervio lavoro. Non pareva che le squadre avessero più dovizia di fiato: Cornara, invece, si faceva luce in una mischia ed al 25’ portava a quattro i punti della sua squadra, raggiungendo il pareggio. Ma dopo due minuti soltanto, Piola, con una irresistibile rovesciata, ristabiliva le distanze. La partita viveva i suoi attimi più ardenti: la Pro Vercelli si inarcava a mezza difesa pur senza rinunciare a portar la minaccia nell’area grigia, spostando di preferenza il giuoco sulle ali; l’Alessandria si gettava disperatamente all’assalto ed aveva ancora un periodo di suo netto dominio mentre, in un breve ristagno della sua furia, il centroattacco dei bianchi riusciva a scavalcare ogni trincea ed a sparare una cannonata che Mosele parava con bravura superiore alla fortuna. Mancavano pochi minuti ed i grigi parvero a un tratto rassegnarsi. Se vi fu partita in cui l’ineluttabile appare chiaro, fu questa: i bianchi assediavano ancora la porta ed il grigio goalkipper [sic] doveva prodursi in una triplice serie di parate, la seconda delle quali è stata prestigiosa. La battaglia si chiudeva in bellezza. Invano Notti, raccolte le ultime forze, tenta la sua avventura: pianta in asso il suo mediano, sorprende il terzino, si stringe, si appresta al tiro. Zanello lo stronca e rimanda lontano. Il fischio, la fine. Non dunque fragili, abbiamo detto, le difese. Il punteggio abbondante va spiegato con l’estrema combattività di entrambe le squadre che, durante tutti i novanta minuti, guardarono alle porte come allo scopo della battaglia. Il giuoco non ristette mai a metà campo e i due portieri non ebbero tempo di battere le ciglia. Era chiaro che in palio non v’erano solo i due punti: v’era l’orgoglio di tutto un decennio. V’era un duello – episodio centrale – fra Ardizzone e Gandini: il grigio ha molte attenuanti se di una brevissima linea il vercellese gli fu sopra. Quel che nel manipolo bianco ha impressionato la folla è il tono chiaro del giuoco. Non è squadra che difetta di stile. Ed ha rivelato un Piola che è veramente l’uomo delle stoccate: questo atleta gagliardo è già maturo pei cimenti maggiori. Od io m’inganno, o costui darà liete sorprese. Il suo tiro è una folgore. Il suo piede è talmente centrato che, oltre ai quattro punti segnati, impegnò dieci volte Mosele. Ed il quarto dei suoi goals – quello su rovesciata – fu quanto di meglio un gran «forward» possa fare. Ferraris II, con lui, è stato l’eroe di parte bianca: quasi tutto il successo si può chiamare col suo nome, tanto fu attivo, veloce, preciso ed astuto, e tanto si liberò come volle da ogni guardia avversaria. Il fiato – in tutta la squadra – è enorme: lo spirito combattivo, senza pari. Non inferiore le fu l’Alessandria. Manipolo che si divincola per sottrarsi alla sua tragedia; che è costretto a mutar formazione di volta in volta per raggiungere la migliore; che non ha uomini in riserva, tranne Avalle, la cui assenza sul campo – parlo di un Avalle in forma – fu enormemente sentita. Non pare che l’assetto odierno non sia il più redditizio, almeno nella prima linea che molte cose buone fece e si giovò, quantomeno, di un Cornara che è insostituibile al centro, mentre Notti alla mezza destra non ha certo sfigurato e Borelli, interno sinistro, non ha fatto rimpiangere né il mediano né il terzino. Mala ventura, per i grigi, non poter contare sulla piena classe di Cattaneo: lontano ancora, il nazionale, dalle sue migliori condizioni. Perazzo fa del suo meglio. Ebbero i grigi in Fenoglio il loro atleta più forte: l’ascesa di questo novizio è strabiliante. Batté lo stesso Zanello: per essere precisi, lo eguagliò in ardore, in tempestività, in senso di posizione ed in calma. Nessuno dei cinque punti può essere imputato a Mosele, così come Scansetti non ebbe colpa dei quattro che dovette ingoiare. L’uno e l’altro si produssero in prestigiose parate. Questo portar sugli altari dei due portieri classifica la gara: bellissima nel suo complesso, doviziosa di fasi emozionanti, avvincente nelle sue alterne vicende. Il risultato rispecchia fedelmente le forze in campo: premia soprattutto la squadra che si costella di un astro quale Piola. Il cuore fu eguale e forse eguale la classe: il pubblico non pesò in nessun senso, tanto fu cavalleresco e cortese. L’arbitro non ebbe una facile gara: gli fu per contro facile guidarla con rara perizia. (Mario Ferretti, «La Stampa», 23 novembre 1931) Sul campo del Littorio, le due battagliere squadre provinciali hanno sostenuto una partita elettrizzante nella quale i reparti di attacco hanno prevalso sul gioco delle difese. Gli alessandrini, ottenuto il primo goal al 20’ per merito di Cornara, che ha confermato le sue magnifiche doti di centroavanti, parvero marciare verso una sicura vittoria, ma l’attacco degli ospiti, sorretto con bravura dalla mediana imperniata su Ardissone, ha saputo sventare i propositi dei grigi saettando tre palloni nella rete dello sconcertato Mosele in meno di quattro minuti. Lentamente e con pacata forza di volontà, i grigi riuscirono a pareggiare, ma un bolide di Piola rimetteva la squadra vercellese in vantaggio. Pericolosa all’attacco, la squadra grigia ha avuto il punto debole nei mediani laterali, e in special modo in Grillo. Anche Mosele, a difesa della rete, è stato battuto da qualche tiro che non aveva i requisiti dell’imparabilità. Gli ospiti in blocco meritano il plauso per la loro baldanzosa condotta di gara. All’attacco, Piola è stato, così come Cornara, il condottiero astuto e il cannoniere saettante. Quattro dei cinque goals segnati dai vercellesi sono scoccati dal piede dell’atletico ragazzo. Ardissone e Zanello sono state le colonne dei reparti di retroguardia. I quattro goals segnati dagli alessandrini non sono imputabili a Scansetti. L’inizio vede partire gli ospiti con decisione. Al 5’ i grigi sono costretti in corner; Mosele para. Schermaglie veloci, entrate spettacolose di Fenoglio, di Zanello e Lombardo, e ottimo lavoro della mediana vercellese. Un altro corner contro Alessandria al 10’ e uno contro gli ospiti al 17’ mettono fervore nel gioco, ma non danno risultati. Al 20’ i grigi riescono con Notti a mandare la palla al centro e qui Cornara, con un’azione brillante, ha la meglio su Zanello e rovescia sotto la traversa un tiro irresistibile. Botte e risposte rabbiose. Tiri di Seccatore, Cornara e Santagostino, poi, al 30’, Seccatore ristabilisce il pareggio sfruttando un passaggio di Ferraris II effettuato dalla linea di fondo. Al 33’ Piola fulmina nell’angolo alto e un minuto dopo ancora Piola batte Mosele con un tiro rasente. Contrattacco rabbioso degli alessandrini e altre puntate insidiose del centroavanti vercellese. Al 44’ Borelli allunga al centro e Notti risolve la contesa tra Cornara e Zanello con un’entrata fulminea che si conclude con un tiro imparabile. La ripresa vede i grigi marciare risolutamente all’attacco. Borelli e Cornara tentano l’insidia, poi è la volta di Piola, che impegna Mosele con un colpo di testa. All’8’, a conclusione di un attacco sulla destra, Piola tira rasoterra; la palla colpisce lo spigolo di un paletto e si insacca in rete: 4 a 2. Il gioco non langue e Cornara costringe i vercellesi a salvarsi in corner. Al 13’ Cattaneo manda in rete una debole respinta del portiere Scansetti. Azioni travolgenti degli ospiti costringono due volte i grigi in corner e l’immediata risposta alessandrina culmina con un bolide di Cornara respinto dalla traversa. Al 26’ Perazzo, che ha giocato una magnifica partita all’estrema sinistra, centra di precisione e Cornara, di testa, segna imparabilmente. La gioia del pubblico è però di breve durata perché, in meno di un minuto, Piola batte ancora una volta Mosele con un tiro preciso nell’angolo alto. Arbitro impeccabile l’ing. Rovida. («La Gazzetta dello Sport», 23 novembre 1931) La partita è stata interessante e incerta sino alla fine. I concittadini hanno segnato per primi al 20’ con una rovesciata di Cornara. Dopo dieci minuti, Seccatore ha pareggiato. Al 33’ e al 34’ il centroattacco vercellese Piola ha segnato altri due punti. L’Alessandria, superato il periodo di smarrimento, è riuscita a segnare il secondo punto al 41’. Il primo tempo è così terminato con tre punti per la squadra vercellese contro due segnati dagli alessandrini. Nella ripresa, all’8’, Piola ha portato a quattro i goals della sua squadra, ma l’Alessandria, in un periodo di netta superiorità, ha segnato altri due punti al 13’ e al 26’ per merito di Cattaneo e di Cornara: quattro a quattro. Un minuto dopo però, ancora Piola ha realizzato un nuovo goal sanzionando il successo della Pro Vercelli, che per tre anni consecutivi riesce a vincere sul terreno alessandrino. La sconfitta dell’Alessandria va sopratutto attribuita alla linea mediana, debole nei laterali Marchina e Grillo. Anche il trio difensivo, e particolarmente il portiere Mosele che avrebbe potuto evitare due goals, si è lasciato sorprendere dal giuoco deciso dell’attacco avversario, che ha avuto in Piola, ben servito dai compagni, un ottimo realizzatore. L’attacco alessandrino invece, allineatosi in una nuova formazione, è apparso migliorato: Cornara sopratutto ha rivelato eccellenti doti di centroattacco. La squadra vercellese ha impressionato per il suo giuoco velocissimo e deciso: su tutti sono emersi il giovane Piola e l’anziano Ardissone che, ben coadiuvato dai due laterali, è stato l’artefice del giuoco organico della squadra. Arbitro Rovida. («Corriere della Sera», 23 novembre 1931) Nel campionato italiano di calcio vi sono alcune partite che sembrano segnate dalla sorte, partite che hanno una tradizione ed il cui risultato va soggetto al volere, della sorte. La partita tra grigi alessandrini e vercellesi è senza dubbio da annoverarsi fra queste. Da tre anni la Pro Vercelli scende sul campo del Littorio e conquista la vittoria. Due anni fa e lo scorso anno i bianchi sono riusciti a vincere nonostante la netta superiorità dei grigi. Quest'anno hanno vinto ugualmente, pur non dimostrando una superiorità da poter meritare la vittoria. Comunque la squadra grigia, contro il pronostico della maggioranza degli sportivi è stata nuovamente sconfitta. L’unico conforto per i «supporters» è che la squadra grigia ha subito la sorte a fronte alta e che è uscita dal campo con l’onore che si deve ai vinti. Magra consolazione questa, ma sufficiente per lasciar credere che la squadra è ancora in piedi, in pieno assetto di battaglia ed in grado di riprendere presto il cammino vittorioso. Domenica essa ha dimostrato di possedere una aggressività non comune. E’ riuscita non solo a segnare quattro magnifici goals ma ad impegnare il portiere avversario in diverse difficilissime parate. Ciò significa che il quintetto attaccante ha finalmente trovata la sua giusta inquadratura e sa rendersi pericoloso di fronte alle più agguerrite difese. Le prodezze dell’attacco… Bisogna ritornare a qualche anno addietro per ricordarsi di aver assistito ad un gioco travolgente come quello svolto domenica scorsa dal quintetto attaccante grigio. È stato sufficiente lo spostamento di un uomo per rendere una intera linea in piena efficienza. Cornara ha dimostrato domenica di essere un centro attacco ideale per la squadra grigia. E' il creatore di azioni in profondità, con larghi passaggi alle ali, è il cannoniere per eccellenza e il fucinatore di « goals ». Domenica ha segnato due goals veramente superbi per decisione e precisione di tiro, ha colpito la sbarra trasversale con un tiro… da goal, non ha mai avuto un attimo di smarrimento, non ha mai sciupato un pallone. Evidentemente Cornara era domenica in una giornata felice perchè se dovesse ogni partita giocare così, non tarderebbe a mettersi in luce fra i migliori attaccanti italiani. Altra felice esibizione è stata quella di Perazzo. Questo giovane atleta si è dimostrato un’ala sinistra d’avvenire. Ciò che mancava all’Alessandria (un centro attacco ed un'ala sinistra) domenica è stato trovato. Notti alla mezz'ala destra, se non rende di più ; rende almeno tanto quanto nel posto di centro attacco. Domenica anche lui ha segnato un magnifico goal. Anche Borelli ha destato buona impressione al posto di mezz'ala. Purtroppo però - si renderà, necessario il suo ritorno alla mediana essendo questa risultata assai debole. Cattaneo ha giuocato come al solito riuscendo a segnare anche un goal. Contuso, negli ultimi dieci minuti, non ha più potuto prendere parte alla reazione che la squadra grigia ha cercato di mettere in atto dopo il « goal » della vittoria dei vercellesi. Nel complesso il quintetto attaccante ha svolto un giuoco magnifico d'intesa e di rendimento. È un vero peccato che al suo giuoco non abbia corrisposto quello della mediana, e le deficienze della mediana La linea mediana, infatti, ha domenica giuocato una pessima partita. Grillo sceso in campo ancora dolorante per la contusione riportata all’allenamento del giovedì precedente, dopo pochi minuti di giuoco è risultato assolutamente nullo. Il vuoto da lui lasciato è stato fatale alla squadra perché gli avversari, accortisi di tale deficienza, hanno poggiato tutto il giuoco sulla sinistra, riuscendo a passare con sorprendente facilità. Gandini ha cercato di turare la falla, ma questo spirito altruistico ha richiesto al capitano uno spreco non indifferente di energia col risultato che il vuoto è sopravvenuto cosi anche al centro, in modo che il trio centrale vercellese si è trovato più volte a giuocare.... a piede libero. Questo… svitamento della mediana ha segnato il tracollo della difesa. Ne è risultato che anche. Lombardo, mancando l’accordo fra terzino e mediano, non ha potuto svolgere il suo giuoco abituale. Solo Fenoglio. è stato all’altezza della situazione ed è apparso in una forma superba, superando anche i terzini avversari. Anche Mosele non è apparso domenica nelle sue condizioni migliori ed almeno il quarto goal avrebbe potuto facilmente evitarlo. (Il Piccolo del 28 novembre 1931 – t.p.) RISULTATI: Bologna-Ambrosiana 2-0 Fiorentina-Roma 3-1 Lazio-Genova 1893 0-0 Milan-Modena 5-0 Napoli-Casale 5-1 Pro Patria-Brescia 0-0 Torino-Bari 6-1 Triestina-Juventus 0-1 CLASSIFICA: Bologna 16; Juventus 14; Fiorentina, Torino 12; Ambrosiana, Casale 11; Genova 1893, Roma 10; Milan, Napoli, Pro Vercelli, Triestina 9; Lazio, Pro Patria 6; Alessandria, Brescia, Modena 5; Bari 3. MARCATORI: 8 RETI: Rossetti (Torino), 7 RETI: Meazza (Ambrosiana), Petrone (Fiorentina), Piola (Pro Vercelli), 6 RETI: Borel (Casale), 5 RETI: Fedullo, Schiavio (Bologna), Mihalic, Vojak (Napoli), Libonatti (Torino) Il punto sul campionato Tutti gli incontri della nona giornata hanno avuto una loro particolare caratteristica, forse ad eccezione della partita Lazio-Genova, finita senza goals, regolarmente. La Lazio ha attaccato di più, ma come già era avvenuto per il passato, gli avanti non hanno saputo realizzare, sebbene la difesa genovese mancasse di Pratto e di De Prà. Un altro attacco che non ha saputo realizzare è stato quello dell'Ambrosiana. L'incontro più atteso della giornata, che metteva di fronte al Littoriale il Bologna e l'Ambrosiana, è finito con una netta vittoria dei bolognesi. Tale risultato non corrisponde con esattezza all'andamento della partita, poiché i milanesi hanno giocato meglio di quanto non dica il punteggio. Si deve comunque segnalare la riconfermata salda inquadratura del Bologna, che rimane immune da sconfitte al comando della classifica e con un vantaggio che sembra farsi ogni domenica sempre più netto. Le squadre inseguitrici si vanno sempre più disseminando. La Juventus ha vinto un'altra partita fuori casa, contro la Triestina, ancora per un solo goal non del tutto convincente. Comunque ha vinto: i successi in campo avversario sono preziosi e denotano sempre, in ogni caso, saldezza di inquadratura. Milan, Napoli e Torino hanno ottenuto vittorie con larghi punteggi. Il Milan, evidentemente in ripresa, ha colto la sua terza vittoria consecutiva. La serie si è cosi completata; dopo 3 incontri nulli e 3 sconfitte, la previsione fatta per le 3 vittorie si è avverata. Dalle ultime posizioni, il Milan è riuscito a risalire ad un buon posto nel centro del plotone csi presenta battagliero e insidioso per i futuri incontri. Il Napoli ha provato una nuova inquadratura, infliggendo al Casale, che finora aveva fornito ottime prove anche fuori casa, la più dura sconfitta della stagione. La riscossa del Napoli offre motivi di nuovo interesse. Da notare che i casalesi hanno segnato il loro unico goal al primo minuto di gioco. Il Bari a Torino, dopo un buon primo tempo finito 1 a 2, cedeva nella ripresa. Veramente notevole è il successo della Fiorentina, che occupa lusinghiera posizione d' avanguardia e che è riuscita a battere con due goals di scarto la Roma. La Fiorentina è indubbiamente la compagine che, neo-promossa, ha offerto un seguito di risultati tutti interessanti e significativi. Uniche sconfitte quella a Trieste e quella contro il Bologna, su nove partite disputate. Un bilancio più che lusinghiero. La Pro Vercelli, confermando la tradizione dell'ultimo triennio, ha ancora vinto ad Alessandria, dopo una partita convulsa e movimentata, finita con la marcatura di 9 goals. Non si può dire che al pubblico siano mancate le emozioni. La Pro Patria non è riuscita a vincere contro il Brescia, nonostante una netta superiorità. La cronaca dice però che, oltre a diversi tiri respinti dai pali e un goal annullato per fuori gioco, Conti ha trovato modo di sbagliare, a dieci minuti dalla fine, un calcio di rigore.(Corriere della Sera)