Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
12-03-1933 - Giornata: 21 - Vercelli - Leonida Robbiano


Pro Vercelli US - Alessandria US 3 - 2 (1 - 2)
RETI: 41. Cerutti E. [Pr] , 57. Piola S. [Pr] , 70. Cerutti E. [Pr] 11. Cornara G.[A], 21. Cornara G.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Barale Oreste, Avalle Edoardo, Borelli Michele, Cattaneo Renato, Notti (I) Alfredo, Cornara Giuseppe, Scagliotti Cinzio, Riccardi (I) Giovanni All.: Bachmann (I) Heinrich

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Scansetti; Zanello, Dellarole (I) Achille; Depetrini, Ardissone, Lanino; Santagostino Ferdinando, Gatti, Cerutti, Piola, Casalino. All.: Ara Guido.

Arbitro: Scorzoni Raffaele (Bologna)
Note
Inizio gara ore 14:30.

Commento
L’Alessandria ha sciupato una fortunata occasione per affermarsi sul campo vercellese e strappare i due punti della vittoria. Merito della Pro Vercelli? Sì, se si considera che solo nella ripresa le «bianche casacche» hanno superato il periodo sfasato, molto in ombra, che è durato per ben 41 minuti del primo tempo. A rialzare le sorti, che tutti ormai ritenevano irrimediabilmente compromesse, ha forse giovato, più di ogni altra cosa, il magnifico, spettacoloso goal segnato da Piola con azione personalissima da circa 30 metri. La vittoria però, così faticosamente strappata, non deve creare soverchie illusioni ai dirigenti della Pro Vercelli. La squadra, così come si è oggi schierata in campo, non è la migliore; specie nella prima linea, vi sono alcuni elementi che troppo stanno sotto al livello necessario per ben figurare: molte delle loro energie sono inutilmente sciupate nella vana ricerca o rincorsa del pallone, difettando in loro il criterio d’abbozzo e conclusivo delle azioni. Anche la seconda linea lascia alquanto a desiderare. È necessario il suo rinsanguamento per rendere il suo lavoro più duttile, più efficace nell’appoggio all’attacco (equamente distribuito ad entrambe le ali) e, nel contempo, di sollievo all’estrema difesa che, se troppo pressata, finisce di smarrirsi a tutto danno del lavoro del portiere. Dell’Alessandria, parimenti e con tutta franchezza, non possiamo dire troppo bene. In essa pare faccia difetto il gioco della difesa, non certo all’altezza del suo compito, in rapporto anche all’aitante comportamento degli avanti. Altrimenti, non si potrebbe spiegare la sconfitta d’oggi, subita dopo avere, per 41 minuti, condotto quasi incontrastatamente a grande andatura un gioco penetrante e, dopo aver beneficiato dell’indubbio vantaggio di aver segnato, e con relativa facilità, ben due goals. Questi goals furono segnati uno al 12’ ed uno al 20’ per merito precipuo di Cornara, che ha saputo sfruttare prima un errore di Zanello, poi rubando il tempo tanto a Dellarole come a Zanello e rendendo inutile l’intervento tardivo di Scansetti. Solo a questo punto, la Pro Vercelli si è svegliata dal letargo ed ha cominciato a manovrare con alquanta efficacia. Dopo aver costretto l’avversaria a subire due calci d’angolo, rispettivamente al 7’ e 27’, Piola, il migliore dei ventidue uomini in campo, riesce a svincolarsi dagli avversari e passa a Cerutti, il quale fortunatamente dimentica che il suo gioco preferito è quello di curare l’avversario, accetta l’omaggio del compagno e, trovandosi in ottima posizione a pochi metri da Mosele, non ha difficoltà a segnare. La Pro Vercelli, incitata a gran voce dal pubblico, si porta a più riprese, in breve spazio di tempo, a contatto con l’estrema difesa avversaria, ma lo scadere del primo tempo viene a troncare ogni suo sforzo. La seconda ripresa s’inizia a tutto favore dei bianchi, i quali attaccano e premono l’avversario, sorpreso forse dal gioco evidentemente più fattivo, svolto dagli uomini di Ardissone, in netto contrasto con quello messo in atto quasi per l’intero primo tempo. È sempre Piola il felice iniziatore e costruttore delle trame più travolgenti: è un vero peccato che molte volte i suoi compagni non sappiano approfittare delle facili occasioni che egli loro porge con dovizia. È per questo forse ch’egli, al 12’, si decide alla brillante azione personalissima alla quale abbiamo sopra accennato, che ha portato i bianchi alla pari. L’Alessandria accusa il colpo: il suo morale non è troppo elevato e la sua reazione manca, perciò, del mordente necessario. Qualche tentativo al goal viene inutilmente abbozzato: Riccardi sfugge alla vigile custodia di Depetrini e porta un buon pallone al centro; Cornara lo raccoglie, ma il suo tiro finale incontra il palo laterale di Scansetti ed esce a lato. A questo punto, le forze si equilibrano; si ha l’impressione che entrambi i contendenti si adagino sul risultato pari; Scagliotti e Cornara da una parte, Piola e Santagostino dall’altra sono coloro assumono più sovente l’iniziativa. Perviene la Pro Vercelli alla vittoria al 24’: l’azione parte da Lanino, la palla perviene a Casalino che, sgusciando a Barale, riesce a portarsi al livello dei terzini avversari; ostacolato da questi, alza il pallone sopra di essi, e Cerutti, che nel frattempo è sopraggiunto, mette facilmente in goal con un colpo di testa. A questo punto, la partita può dirsi virtualmente finita. I grigi si accontentano di ostacolare il gioco agli avversari i quali, alla loro volta, non reagiscono con azione persuasiva. (Giuseppe Milano, «La Stampa», 13 marzo 1933) I bianchi, con un generoso richiamo delle loro migliori energie, sono riusciti a mutare le sorti di una partita che, dall’andamento della prima frazione di gioco, pareva ormai decisa in favore della squadra ospite. L’undici bianco ha iniziato infatti in sordina, disordinato all’attacco e malsicuro nelle retroguardie. Di ciò profittava la squadra grigia, impostando una serie di azioni ben congegnate che creavano seri imbarazzi all’estrema difesa bianca. All’11’ un rimando a lato di Dellarole veniva prontamente raccolto e calciato in porta da Cornara. Il tiro fortissimo batteva sotto la traversa e rimbalzava in rete senza che Scansetti potesse tentare la parata. La riscossa dei bianchi era tiepida e l’iniziativa tornava presto ai grigi che, nel breve volgere di una diecina di minuti (21’), si aggiudicavano un nuovo successo: su una discesa della mezz’ala destra di Scagliotti, vanamente ostacolata da Depetrini, Cornara si impossessava della palla e batteva nuovamente da pochi passi il difensore vercellese. Neppure il nuovo scacco valeva a scuotere i bianchi. Un tiro di Cerutti alle stelle, un altro più preciso di Gatti, bloccato tempestivamente da Mosele, ed un calcio d’angolo contro i grigi, bilanciato da uno laborioso contro i bianchi e da una nuova cannonata di Cornara a fil di traversa. A quattro minuti dal riposo, i bianchi potevano finalmente raccorciare la distanza. Azione confusa sotto la rete alessandrina: Piola porgeva, a pochi passi da Mosele, a Cerutti un pallone che, dal palo, rimbalzava in rete. La ripresa vedeva una Pro Vercelli più combattiva. La minaccia si addensava ora sulla casa alessandrina ed il pareggio avveniva magistralmente al 12’, ad opera di Piola il quale, impossessatosi di un allungo di Cerutti, batteva con una cannonata a mezz’altezza il pur attento Mosele. I grigi, che si vedevano sfumare una vittoria che ritenevano sicura, rispondevano con attacchi che trovavano pronta la difesa bianca. Ma anche il quintetto di punta ritrovava finalmente la vena, ed il lavoro non mancava ai difensori alessandrini. Un pallone pericolosamente diretto in rete, arrestato involontariamente in area di rigore dal braccio di un terzino grigio (20’), ed un centro di Piola che trovava impappinati i compagni di linea (24’) preludevano al punto della vittoria vercellese: Lombardo tentava di ostacolare una discesa di Casalino, ma il passaggio di questi veniva raccolto ed inviato in rete, a fil di palo, da Cerutti. La partita era virtualmente chiusa; qualche fugace tentativo dei grigi, ma sino al fischio di chiusura il più impegnato dei due difensori era sempre però Mosele. Questo l’andamento dei 90 minuti di gioco: l’Alessandria ha destato per tutto il primo tempo la migliore impressione, tanto come complesso di squadra quanto per l’efficacia del gioco svolto. Nella ripresa, ha ritenuto, forse, di poter vivere sul vantaggio conquistato. Ma se così è, la tattica è stata sbagliata in pieno perché i bianchi, ritrovata la tradizionale aggressività, sono riusciti a buttare all’aria i piani degli avversari. Nell’undici vercellese, riprendeva il suo posto il difensore Scansetti, che non fu fortunato perché battuto da due palloni imparabili. Nella mediana, assente Bigando, manovrava Depetrini in un ruolo a lui perfettamente familiare. Qualche variante presentava pure l’attacco, con Cerutti al centro e col ritorno di Gatti. Non si può affermare che la fattura del gioco svolto sia stato dei migliori: i cinque uomini non si sono risparmiati però; e, quello che più conta, hanno realizzato tre punti che sono valsi ad assicurare la vittoria. Buono l’arbitraggio di Scorzoni. («La Gazzetta dello Sport», 13 marzo 1933) Partita emozionante quella di oggi, che si può dividere in due netti periodi per la qualità del giuoco e la prevalenza che in esso hanno avuto le due squadre. Fino al 40’ del primo tempo, giuoco tecnico e lineare dei grigi alessandrini, netta prevalenza e due meritatissimi goals, in magnifica luce – in questo periodo – Avalle, Scagliotti, Cornara e Cattaneo. Poi, ecco il primo goal vercellese a ridare animo ai bianchi. Cerutti, che fino allora aveva giuocato in ombra, si riprende e si presenta dopo il riposo completamente trasformato: veloce, continuo nelle azioni e fulmineo realizzatore. Troverà la sua intesa con Piola e Gatti, e la Pro Vercelli vincerà per merito quasi esclusivo di questo giuocatore tanto discusso nei ranghi vercellesi. Nelle file della Pro Vercelli facevano oggi ritorno in squadra Gatti e Scansetti. Il primo ha avuto dei buoni spunti ed ha dato altresì un ottimo aiuto alla squinternata mediana, quanto mai bisognosa di essere sollevata nel pesante lavoro. Anche oggi, Ardissone ha ceduto, specie nel primo tempo. Il capitano dei bianchi dimostra evidentemente di aver bisogno di riposo per riprendere l’efficienza di un tempo. Ottimo, come al solito, Piola, poderoso ed instancabile, e buona la ripresa di Depetrini a mediano laterale, mentre Lanino, chiaramente fuori ruolo in un posto al quale non è abituato. Dei grigi abbiamo già detto: noteremo anche la loro mancanza di fiato sulla distanza; buona la prova di Mosele e di Cornara. L’arbitro Scorzoni, di Bologna, chiama i ventidue uomini in campo alle ore 14:30 nella seguente formazione […]. Sono i bianchi che, per primi, si lanciano all’attacco ed al 5’ Mosele annulla con una spettacolosa parata una perfetta intesa Piola-Casalino-Cerutti. Altra bella azione del duo Casalino-Piola che Mosele sventa in corner all’8’, e poi si inizia la danza alessandrina nell’area di rigore vercellese. Al 12’ i grigi segnano una limpida azione in linea del quintetto attaccante: Zanello sbaglia l’intervento e Cornara, su centro di Notti, saetta in rete al volo. Al 21’ nuova perfetta azione alessandrina: stavolta è Depetrini che manca il rimando ed ancora Cornara mette in rete imparabilmente. Al 23’ Cerutti sbaglia un’ottima occasione per diminuire il distacco. Un corner contro l’Alessandria al 27’, ed al 42’ una perfetta discesa di Piola spiazza tutta la difesa alessandrina: Cerutti, a due passi da Mosele, può ricevere a tutto agio la palla e segnare. Nella ripresa, i bianchi insistono nella ricerca del pareggio. Prima usufruiscono di un corner, poi impegnano a fondo Mosele con tiri di Casalino e Piola, ed al 12’ riescono nel loro intento. È Cerutti che fugge: si piazza Piola, che ha avuto il pallone dal compagno, fulmina imparabilmente a mezza altezza a destra di Mosele. L’Alessandria reagisce, imbastisce buone azioni di stile, minaccia ed impegna a fondo il trio di difesa bianco e… subisce un altro goal. Lanino opera una rimessa laterale e lancia Casalino; lo spiovente di questi non viene intercettato da Barale e Cerutti, in agguato, può sorprendere Mosele con un tiro da pochi passi. Al 33’ bel tiro di Gatti: Mosele blocca. Ancora qualche critica situazione per il portiere alessandrino ad opera di Cerutti e Piola, e poi la fine che vede vincenti i vercellesi, nonostante che, negli ultimi dieci minuti, quasi tutti i grigi siano all’attacco alla ricerca del pareggio. («Il Littoriale», 13 marzo 1933) Anche sul campo dei bianchi vercellesi i grigi non hanno avuto fortuna. La sconfitta è stata maggiormente dolorosa per il fatto che i grigi, dopo venti minuti di gioco, erano già, riusciti a violare per due volte la rete avversaria. Il brillante rendimento del trio centrale d'attacco ed il ritmo brioso con cui era stata giocata la prima mezz’ora dell’incontro, da tutti componenti della squadra, dava sicuro affidamento in una vittoria grigia. Inaspettatamente, e con grande delusione per coloro che avevano seguito la squadra a Vercelli, la difesa vacillò, permettendo agli ospitanti di cogliere fortunosamente il pareggio e segnare, poi, il goal della vittoria in seguito ad un marchiano errore di intesa tra portiere e terzini. Anche i più ferventi sostenitori del la Pro Vercelli riconobbero il risultato troppo grave per i grigi, che avevano condotto il primo tempo con netto vantaggio e superiorità tecnica di gioco. I critici sportivi ebbero parole di elogio per il comportamento dell’attacco alessandrino nei confronti della ferrea difesa avversaria. (Il Piccolo, A.C., 18/03/1933) RISULTATI: Ambrosiana-Fiorentina 3-1 Bari-Lazio 2-3 Genova 1893-Padova 1-1 Napoli-Milan 0-1 Pro Patria-Casale 5-1 Roma-Juventus 0-1 Torino-Bologna 3-2 Triestina-Palermo 2-0 CLASSIFICA: Juventus 33; Ambrosiana, Bologna 29; Torino 27; Napoli 26; Roma 25; Milan 23; Fiorentina, Genova 1893 22; Padova 20; Pro Vercelli, Triestina 19; Lazio 18; Palermo 16; Alessandria 14; Pro Patria 13; Bari 12; Casale 11. MARCATORI 20 gol: Schiavio (Bologna) 15 gol: Rossetti (Torino) 14 gol: Meazza (Ambrosiana) 13 gol: Romani (Milan), Sallustro A. (Napoli) 12 gol: Borel F. (Juventus), Petrone (Fiorentina), Vojak (Napoli)