Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
05-03-1933 - Giornata: 20 - Busto Arsizio - Comunale


Pro Patria et Libertate USB - Alessandria US 2 - 1 (2 - 0)
RETI: 1. Masera N. [Pr] , 12. Dalfini M. [Pr] 83. Borelli M.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Montanari Ermanno, Fenoglio Giuseppe, Barale Oreste, Costenaro Gino, Borelli Michele, Cattaneo Renato, Notti (I) Alfredo, Scagliotti Cinzio, Riccardi (I) Giovanni, Cornara Giuseppe All.: Bachmann (I) Heinrich

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE USB: Colombo (II) Gaetano; Agosteo, Monza (II) Alfredo; Borsani, Arnoldi, Giani; Conti Leopoldo, Stella, Masera, Lovetti, Dalfini. All.: Conti Leopoldo.

Arbitro: Bevilacqua Gialma (Viareggio)
Note
Espulso: 51’ Masera [P]. Giornata piovosa, terreno ai limiti dell’impraticabilità. Inizio gara ore 15:00.

Commento
La pioggia che insistentemente cade da venerdì sera ha reso il campo pesantissimo e in condizioni tali che la regolarità del gioco è stata fortemente falsata. Molte, troppe azioni sono state guastate dalle pozzanghere, rendendo così vani gli sforzi dei giocatori che dovevano invece raddoppiare il loro rendimento per neutralizzare le insidie del terreno. Detto questo, si può immaginare cosa possa essere stata la partita. Ciò nonostante, specie nel primo tempo, qualcosa di buono si è visto da parte specialmente dei bustesi che, durante questo periodo, hanno quasi costantemente guidato la gara. Salda la difesa, costretta ad un duro e massacrante lavoro. La mediana non si è smarrita e, dal principio alla fine, ha tenuto sotto il suo controllo l’attacco dei grigi, che non ha mai potuto, salvo qualche rara occasione, rendersi veramente pericoloso. La prima linea, nella quale è rientrato Conti, ha svolto un gioco maschio e veloce, basato su allunghi felicissimi alle ali che hanno determinato parecchie gravi situazioni nell’area dei grigi. Peccato che Masera si sia lasciato trasportare ad un eccesso non consentito dai regolamenti! La sua espulsione ha dato un non indifferente vantaggio agli avversari che, oltre a vedersi in campo con maggior numero di uomini, hanno potuto evitare qualche altro punto dovuto all’assenza del centravanti locale. L’Alessandria, squadra quadrata e veloce, ha svolto qualche bella combinazione di attacco, ma ha dato l’impressione di mancare del cannoniere deciso nel momento propizio. I tiri a rete, per quanto insidiosi, sono stati troppo scarsi in relazione agli attacchi portati in area bustese. Degli alessandrini si distinsero, oltre Mosele, Fenoglio, Costenaro e Scagliotti, mentre Cattaneo non è apparso il giocatore fine che altre volte ammirammo. I bustesi devono invece essere elogiati in blocco sia per il puntiglio messo nella gara sia per il gioco sviluppato sul terreno infido. L’arbitro Bevilacqua di Viareggio allinea le squadre in campo. Ha la palla la Pro Patria, che parte veloce impegnando subito seriamente la difesa alessandrina. Il rimando di Fenoglio, alle prese con Dalfini, è corto; se ne impossessa Lovetti, che passa in profondità a Masera il quale, con un fulmineo tiro e al primo minuto di gioco, batte lo stupito Mosele. L’inizio è brillante e i tigrotti insistono all’attacco abilmente, neutralizzando la reazione dei grigi che, al 12’, sono nuovamente battuti da uno strabiliante tiro di Dalfini, che aveva ricevuto un bel passaggio di Masera. Pare che la giornata debba chiudersi con una larga messe di punti per i locali, ma invece la loro autorità va gradatamente affievolendosi. I grigi mal sopportano il doppio smacco e la loro reazione li porta con qualche frequenza in area bustese, del resto ben vigilata dai due terzini e da Colombo, anche oggi brillantissimo in alcune parate difficili. La fine del primo tempo trova ancora le distanze immutate a favore dei locali. L’inizio della ripresa è a grande andatura. La palla battuta dai grigi è intercettata da Arnoldi, che passa ai propri avanti che inscenano un’azione bellissima, che culmina con un forte tiro di Stella che batte sulla traversa ed è deviato in angolo da Mosele, buttatosi disperatamente al salvataggio. Tre calci d’angolo consecutivi per i cerchiati mettono in evidenza l’abilità della difesa grigia, ma non approdano a risultato positivo. All’11’, la menzionata espulsione dal campo di Masera, reo di aver reagito ad una carica di Cornara. Ridotti a dieci, i cerchiati cedono leggermente e le loro azioni sono facilmente spezzate dai mediani avversari. La stanchezza comincia a far capolino e le azioni di entrambe le squadre sono più basate sul virtuosismo degli atleti meno provati che sulle trame di vera intesa degli attaccanti. Al 20’, calcio d’angolo per i grigi, e calcio d’angolo per i bustesi al 33’. Una bella azione dei locali, per poco, non sfrutta il terzo goal: un altro forte tiro di Stella è parato corto e a stento da Mosele; veloce giunge sulla palla Conti, ma il suo tiro a porta vuota è fermato fortuitamente da Mosele, che era uscito per impadronirsi della palla. Al 38’ l’azione che dà modo ai grigi di segnare il goal della bandiera. Cattaneo, sfuggito a Giani, centra; Monza intercetta debole e la palla perviene ancora all’ala grigia, che riesce a farla pervenire a Borelli, che segna facilmente da due metri. Oculato l’arbitraggio del signor Bevilacqua, che ha tenuto bene in pugno la partita, a volte volontariamente un po’ fallosa anche a causa del terreno. («La Gazzetta dello Sport», 6 marzo 1933) La pioggia, che insistentemente cadeva da venerdì sera, ha reso il campo pesantissimo e in condizioni tali da rendere la regolarità del giuoco assai relativa. Troppe azioni sono state guastate dalle pozzanghere, che arrestavano il pallone e rendevano faticosissimi gli sforzi dei giuocatori, i quali dovevano raddoppiare il loro rendimento per neutralizzare le insidie del terreno. Detto questo, ben si può immaginare cosa possa essere stata la partita: una lotta continua di resistenza fisica degli atleti in campo contro gli avversari ed il fango. Ciò nonostante, specie nel primo tempo, qualche cosa di buono lo si è visto da parte specialmente dei bustesi che, in questo periodo, hanno quasi costantemente guidato le azioni. L’impegno messo dai giuocatori cerchiati è stato tale da meritare il più chiaro elogio. La difesa ha dato prova di saldezza. Costretta ad un vero massacrante lavoro, la mediana non si è smarrita e, dal principio alla fine, ha tenuto sotto il suo controllo l’attacco grigio, che non ha mai potuto, salvo qualche rara occasione rendersi veramente pericoloso. La prima linea, nella quale è rientrato Conti, ha svolto un giuoco forte e veloce, basato su allunghi alle ali felicissimi che procurarono parecchie gravi situazioni nell’area dei grigi. Peccato che Masera si sia lasciato trasportare ad un eccesso riprovevole: la sua espulsione ha dato un non indifferente vantaggio all’avversario che, oltre ad avere un maggior numero di uomini in campo, ha potuto forse evitare qualche altro punto per l’assenza del centro attaccante bustese, il quale avrebbe potuto bene sfruttare le occasioni favorevoli presentatesi nella sua zona d’azione. L’Alessandria, squadra quadrata e veloce, ha fatto assistere a qualche buona combinazione di attacco, ma ha dato l’impressione che le manchi il realizzatore degli attacchi al momento propizio: i tiri a rete, per quanto sempre insidiosi, sono stati troppo pochi in confronto agli attacchi portati in area bustese. Si distinsero in campo grigio Mosele, Fenoglio, Costenaro e Scagliotti; poco servito Cornara, mentre Cattaneo non è apparso il giuocatore fine che altra volta abbiamo ammirato. Sono le 14:40 quando l’arbitro, Bevilacqua di Viareggio, allinea le squadre in campo. Ha la palla la Pro Patria, che parte veloce, impegnando subito seriamente la difesa alessandrina; il rimando di Fenoglio, alle prese con Dalfini, è corto; si impossessa della palla Lovetti, che la passa in profondità a Masera il quale, con un fulmineo tiro, al primo minuto di giuoco, batte lo stupito Mosele. L’inizio è brillante e i tigrotti insistono all’attacco, abilmente neutralizzando la reazione dei grigi che, al 12’, sono nuovamente battuti da un sibilante tiro di Dalfini, il quale aveva avuto un bel passaggio da Masera. I grigi mal sopportano il doppio smacco e la loro reazione li porta con qualche frequenza in area bustese, che è, però, ben vigilata dai due terzini e da Colombo, anche oggi brillantissimo in alcune parate veramente difficili. I rabbiosi attacchi alessandrini non portano gli ospiti a diminuire lo svantaggio, per quanto essi riescano ad ottenere ben quattro calci d’angolo; la fine del tempo, infatti, trova ancora la distanza immutata in favore dei locali. L’inizio della ripresa è condotto a grande andatura. La palla, battuta dai grigi, è intercettata da Arnoldi, che passa ai propri avanti, i quali subito inscenano una bellissima azione che culmina con un forte tiro di Stella, la palla batte sulla traversa ed è deviata fuori da Mosele, buttatosi disperatamente al salvataggio. Tre calci d’angolo consecutivi per i cerchiati mettono in evidenza la pressione dei bustesi e l’abilità della difesa grigia, ma non approdano ad alcun risultato positivo. All’11’ si verifica la già citata espulsione di Masera, reo di avere reagito malamente ad una violenta e pericolosa carica di Cornara. Ridotti in dieci, i cerchiati non sono più brillanti come prima. Le loro azioni sono facilmente rotte dalla difesa avversaria, che ne approfitta per lanciare i propri avanti verso la rete di Colombo. La stanchezza, frattanto, comincia a far capolino e le azioni di entrambe le squadre sono più basate sui virtuosismi degli atleti meno provati che sulle trame di una vera intesa degli avanti. Sono attacchi furibondi, anche veloci, e nulla più. Al 20’ un calcio di angolo per i grigi non ha esito, e nullo è pure quello di cui fruiscono i bustesi al 29’. Al 33’ una bella azione dei locali per poco non frutta il terzo goal: un forte tiro di Stella è parato a stento da Mosele; veloce giunge sulla palla Conti, ma il suo tiro a porta vuota è fermato fortunatamente da Mosele, che è uscito per impadronirsi della palla. Ancora un calcio d’angolo al 36’ per gli alessandrini e, al 38’, l’azione che darà modo a questi ultimi di segnare l’unico loro goal: Cattaneo, sfuggito a Giani, centra; Monza intercetta debole; la palla perviene ancora all’ala grigia, che riesce a farla giungere a Borelli, il quale segna facilmente ed imparabilmente da due metri. Fasi alterne sui due campi fino alla fine, che vede gli ospiti protesi all’attacco alla ricerca del pareggio. («La Stampa», 6 marzo 1933) Sotto l’insistente pioggia e su un terreno quasi impraticabile, si è svolta, di fronte a scarso pubblico, l’attesa partita fra i tigrotti ed i grigi alessandrini. Povero di tecnica, date le pessime condizioni del campo, ma combattuta con estremo vigore, la gara ha avuto negli ultimi minuti fasi drammatiche. La Pro Patria, che guidava con un bel goal di Riccardi al 38’, per poco, proprio allo scadere del tempo, non si faceva raggiungere dai baldanzosi avversari. Il rilasciamento della Pro Patria nella ripresa era però dovuto all’espulsione di Masera al 6’ di gioco ed alla grave menomazione fisica di Arnoldi per una contusione ad una spalla. Essa, però, nel primo tempo aveva dominato la squadra avversaria. Al 1’ di gioco Masera, dopo una entusiasmante intesa con Stella e Dalfini, segnava il primo punto; al 12’ quest’ultimo, dopo una velocissima fuga, saettava da venti metri un pallone nell’angolo della rete di Mosele. L’Alessandria, pur reagendo, dava l’impressione di essere già rassegnata, tanto più che il trio di difesa della Pro Patria sventava con balda sicurezza le sue offensive. Nella ripresa, al 6’, dopo l’espulsione di Masera, la Pro Patria, pur lottando, dava segni di sbandamento, anche per il fatto che Arnoldi soffriva fortemente pur buttandosi a tratti all’attacco con volontà selvaggia e doveva stare ben guardinga di fronte il lento, ma progressivo serrate degli alessandrini. Quando questi colsero il punto dell’onore, sembrò che il pareggio dovesse scaturire imminente, ma la squadra locale seppe sventare la minaccia con un disperato appello alle proprie energie. Ottimi, dell’Alessandria, Cattaneo, Barale e Riccardi; della Pro Patria, Stella, Masera e il trio di difesa. L’arbitro Bevilacqua di Viareggio seppe energicamente tenere a freno tutti gli atleti che, date anche le condizioni del terreno, erano portati a numerosi, per quanto involontari, falli sull’uomo. («Il Littoriale», 6 marzo 1933) Anche domenica la squadra alessandrina non ha avuto fortuna. Partita virtualmente battuta sull’insidioso campo dei biancocerchiati, perché in formazione di ripiego, in seguito all’assenza di Lombardo, Avalle, Marchina e Chierico, l’Alessandria si è comportata con ammirevole forza di volontà riuscendo, dopo un inizio incerto, a sfiorare il pareggio dominando per tutta la durata della ripresa. La sorte non ha voluto favorire la compagine alessandrina, ricaduta improvvisamente in basso, dopo alcune partite che avevano lasciato presagire una brillante ripresa nel girone di ritorno. I reparti grigi, pur giocando con ammirevole combattività, non hanno funzionato come era lecito attendersi da uomini del valore dei calciatori alessandrini. L’attacco non ha ancora trovato la sua definitiva formazione: di conseguenza il suo gioco, pur riuscendo, a tratti, ad impegnare la salda difesa avversaria, non ha dato il rendimento sperato. Costenaro, al centro della mediana, ritornato dopo lunga assenza in prima squadra, ha giocato un’ottima partita e, solo nei finale della gara, è leggermente calato. Tra gli avanti il più prodigo fu Notti. In complesso la squadra è piaciuta al pubblico bustese per la maschia combattività e per la volontà che l’ha sorretta durante la partita anche se i due fortunosi goals della Pro Patria, colti all’inizio della contesa, erano sufficienti a demoralizzare qualunque altra compagine. Dal contegno dei grigi sul campo dei tigrotti, si prevede un brillante ritorno in forma appena rientreranno i titolari a rinfrancare i reparti e ad imprimere maggiore sicurezza e scioltezza alle azioni. Il 2 a 1 di Busto se, agli effetti della classifica, non ha valore a vantaggio della squadra alessandrina, deve però spronare i giocatori a perseverare con la proverbiale baldanza perché altrimenti ben poche speranze rimarrebbero di fronte ai difficili incontri fuori sede incominciando da quello di demani sul campo dei bianchi vercellesi. (Il Piccolo, A.C., 11/03/1933) RISULTATI: Bologna-Palermo 3-0 Casale-Genova 1893 2-3 Fiorentina-Bari 1-0 Juventus-Napoli 3-0 Lazio-Torino 0-0 Milan-Padova 6-2 Pro Vercelli-Ambrosiana 2-4 Triestina-Roma 1-1 CLASSIFICA: Juventus 31; Bologna 29; Ambrosiana 27; Napoli 26; Roma, Torino 25; Fiorentina 22; Genova 1893, Milan 21; Padova 19; Pro Vercelli, Triestina 17; Lazio, Palermo 16; Alessandria 14; Bari 12; Casale, Pro Patria 11. MARCATORI 20 gol: Schiavio (Bologna) 14 gol: Meazza (Ambrosiana) 13 gol: Romani (Milan), Sallustro A. (Napoli) 12 gol: Petrone (Fiorentina), Rossetti (Torino), Vojak (Napoli