Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
18-12-1932 - Giornata: 12 - Bologna - Littoriale


Bologna Sportiva - Alessandria US 4 - 0 (2 - 0)
RETI: 12. Schiavio A. [Bo] , 37. Reguzzoni C. [Bo] , 80. Maini B. [Bo] , 83. Schiavio A. [Bo]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Avalle Edoardo, Costenaro Gino, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Notti (I) Alfredo, Marchina Libero, Borelli Michele All.: Bachmann (I) Heinrich

Formazione avversaria
BOLOGNA SPORTIVA: Gianni; Monzeglio, Gasperi; Montesanto, Occhiuzzi, Martelli (II) Gastone; Maini, Sansone, Schiavio, Fedullo, Reguzzoni. All.: Nagy József.

Arbitro: Pizziolo Achille (Firenze)
Note
Angoli: 4-1. Giornata nebbiosa, terreno allentato ricoperto di carbone e cenere. Inizio gara ore 14:30 (14:35 effettive).

Commento
Partita piana e risultato perfettamente regolare a favore della squadra che ha saputo trarre profitto dalla superiorità di attacco mantenuta sugli avversari per tutto il primo tempo e infliggere altri due punti, nel finale dell’incontro, alla compagine alessandrina, la quale, tuttavia, per gran parte della ripresa, era riuscita a vigilare le azioni offensive dei rossoblù, pur non riuscendo a trovare la via del goal. Un risultato diverso sarebbe stato ingiusto e certo nemmeno possibile, data la povertà del gioco d’attacco svolto dai grigi e la straordinaria imprecisione del tiro in rete da essi palesata. Gianni, del resto, non ha avuto quasi nessuna occasione di prodursi in parate difficili. Una partita superiore quella di Gasperi e di Monzeglio, i quali hanno dominato in campo a loro piacere, offrendo una nuova prova della elevatezza della loro classe e del brillante grido di forma che stanno attraversando. Altri due atleti sono emersi in campo rossoblù: Occhiuzzi e Schiavio, il primo, insuperabile nel faticoso lavoro di rifornimento agli attaccanti, abile nei ripiegamenti, sicuro e preciso nel gioco di testa; Schiavio, in continuo progresso, abilissimo e a volte aggressivo nel suo caratteristico gioco di trascinatore che lo faceva sgusciare da tutte le posizioni sino a trovarsi di fronte all’estremo difensore dei grigi. Pure lodevole è stato il lavoro di Sansone e di Fedullo, meno sicuro, invece, quello delle due ali, ognuna delle quali ha mancato qualche buona occasione. Reguzzoni ha l’attenuante di avere registrato due pali e il conforto, comune, del resto, a Maini, di avere segnato il suo goal. Della seconda linea, buona senza eccellere la prova di Montesanto e Martelli, i quali hanno coadiuvato Occhiuzzi nel tenere a freno l’attacco alessandrino e nello spezzare sul nascere le azioni che questo interessava senza trovare mai la forza di condurle a termine. Largamente dominata nel primo tempo, durante il quale si è quasi sempre giocato nella sua metà campo, l’Alessandria ha potuto tuttavia limitare a due soli i punti segnati dai bolognesi in questo periodo, che ha visto Mosele, Lombardo e Fenoglio sovente impegnatissimi. Nel loro assillante lavoro, i terzini grigi hanno dimostrato una buona intesa tattica, mentre Mosele, che poteva forse parare il primo goal, si è poi ripreso ottimamente, pur non apparendo sempre molto sicuro nella ripresa. Mentre nel primo tempo quasi nulle erano state le minacce portate dagli attaccanti grigi alla rete di Gianni, nella ripresa gli alessandrini sono apparsi più minacciosi. Ad ogni discesa bolognese, essi contrapponevano una loro azione offensiva, la quale, pur non avendo il marchio della irresistibilità, portava a rapidi capovolgimenti di fronte e serviva a movimentare il gioco. Nemmeno in questo periodo, però, i grigi riuscivano a segnare il punto dell’onore per l’accennata imprecisione del tiro in goal e per insufficiente controllo della palla. Da tali difetti, nessuno degli attaccanti grigi si è salvato completamente: Scagliotti e Cattaneo sono tuttavia apparsi i migliori, così come Barale ha emerso tra i mediani. Una nebbia fastidiosa ha disturbato la partita, svoltasi sempre in difficili condizioni di visibilità. Felice è stato l’esperimento fatto sul terreno di gioco, il quale è stato alleggerito dello strato di terra superficiale sostituito con ceneraccio e carbone. Il rettangolo presentava l’aspetto di una lavagna, perché soltanto nell’area delle due porte è rimasto il terreno erboso. Allorché è venuta la sistemazione del carbone, il campo, oggi dal fondo allentato e quindi piuttosto pastoso, si è potuto considerare perfetto. Al fischio di Pizziolo di Firenze, il cui compito è stato facilitato dalla cavalleria dei 22 giocatori, il Bologna scatta all’attacco e al 6’ si aggiudica il primo calcio d’angolo. Al 9’ i rossoblù sono ancora davanti a Mosele, ma Maini colpisce il pallone di taglio e manda fuori. Due calci di punizione per il Bologna nello spazio di pochi minuti, il primo tirato da Montesanto che manda il pallone oltre la linea di fondo, il secondo, invece, tirato da Martelli, è passato a Maini, che centra di testa; riprende Schiavio, pure di testa, e il primo goal è fatto (12’). Mosele si libera miracolosamente da un calcio d’angolo concesso al Bologna. Al 20’, sprazzo offensivo dei grigi, ma Cattaneo, costretto a tirare di sinistro, fallisce il bersaglio. Più preciso è un tiro di Scagliotti, al 26’, che Gianni blocca facilmente. Al 30’, punizione contro l’Alessandria per fallo su Schiavio: Mosele respinge e, subito dopo, para ancora un forte tiro di Reguzzoni. Al 33’, calcio d’angolo a favore dell’Alessandria, che ottiene anche un calcio di punizione: tra l’uno e l’altro, un centro di Borelli è prontamente parato da Gianni. Reguzzoni, al 37’, avuto il pallone da Schiavio, scarta due o tre avversari e segna il secondo punto per i rossoblù. Lo stesso Reguzzoni, al 41’, colpisce il palo orizzontale con un forte tiro. La nebbia incombe sempre fitta anche per tutta la ripresa, e molte azioni riescono inafferrabili. La condotta degli ospiti si è fatta più franca: Borelli e Cattaneo intessono qualche fuga, che però non porta a risultati concreti, in quanto i loro tiri finiscono a lato; altrettanto fanno Maini e Scagliotti negli opposti campi. Al 21’ Schiavio, spostato sulla destra, centra raso terra, riprende Reguzzoni il cui tiro colpisce nuovamente il palo. Calcio d’angolo contro l’Alessandria, al 28’, seguito da un calcio di punizione che manda il pallone a perdersi oltre la linea di fondo. Al 35’ una azione di Reguzzoni costringe gli ospiti a salvarsi in corner; Maini, di testa, è pronto a tirare in rete. Tre minuti dopo, altra discesa di Reguzzoni: Lombardo gli muove incontro e quegli centra, mentre Mosele esce dalla porta; Schiavio riprende e segna l’ultimo goal per i bolognesi. («La Gazzetta dello Sport», 19 dicembre 1932) Il primo tempo si è chiuso con due goals di vantaggio per il Bologna, mentre gli altri due i concittadini hanno saputo conquistarli a pochi minuti dalla fine della gara. Se, nell’insieme, il successo dei bolognesi appare meritatissimo, anche perché due loro tiri furono respinti dai pali, non bisogna però nascondere che gli ospiti non avrebbero demeritato di segnare un goal, che avrebbe premiato alcuni buoni attacchi condotti nella ripresa. In campo bolognese, si deve registrare la buona forma di Schiavio, che anche oggi ha segnato due punti. Molto bene ha fatto pure Sansone, che ha svolto un lavoro efficacissimo in collaborazione con il suo centroavanti; un po’ in ombra sono apparsi gli altri, per quanto Maini e Reguzzoni abbiano segnato un bellissimo goal ciascuno. Fra gli alessandrini, la difesa si è comportata eccellentemente fino a pochi minuti dalla fine, allorché doveva subire i due ultimi punti della giornata. Avalle, particolarmente, si è distinto fra i mediani, dove pure Barale si è fatto notare. All’attacco, veloce e insidioso è apparso Notti, mentre Scagliotti, ancora una volta, è stato il miglior tiratore; Cattaneo, un po’ trascurato dai compagni, non ha potuto far valere tutte le sue possibilità, mentre Marchina e Borelli fecero meglio in altre occasioni. L’incontro si è svolto fra una nebbia fitta che, però, non poteva infirmare la regolarità tecnica del giuoco, ed alla presenza di numeroso pubblico. Agli ordini dell’arbitro Pizziolo di Firenze le squadre si allineano nelle segue formazioni […]. La partita ha inizio alle 14:35 e l’Alessandria, che ha il calcio d’invio, si porta in area avversaria, ma il Bologna reagisce prontamente e scende a grande velocità in campo alessandrino. Dopo che i rossoblù hanno ottenuto un calcio d’angolo al 5’ e dopo che Maini ha sprecato una facile occasione al 7’, eccoli pervenire, all’11’, al loro primo goal: tiro di punizione di Martelli, la palla va a Maini, che la passa di testa a Schiavio appostato tra i terzini; questi, pure di testa, segna. Il Bologna continua ad attaccare, nonostante le frequenti reazioni alessandrine, per quasi tutto il primo tempo e, al 37’, perviene, per merito di Reguzzoni, a segnare il suo secondo goal. La ripresa vede l’Alessandria portarsi assai frequentemente all’attacco, anche se con risultati nulli. Il Bologna riprende a dominare con sicurezza verso la fine della partita e, al 35’, ottiene il terzo punto, che è segnato da Maini in seguito a calcio d’angolo tirato da Reguzzoni. Il quarto goal dei felsinei viene ancora ottenuto da Schiavio, che invia in rete un pallone passatogli in profondità da Reguzzoni al 41’. («La Stampa», 19 dicembre 1932) Il Bologna, in progressiva ascesa, ha colto una chiara ammonitrice affermazione, frutto di una paziente ed energica condotta. I rossoblù non hanno mai fatto dubitare del successo, tanto sicuro ed intelligente era il loro gioco punteggiato di pregevoli trame, ricco di slancio, autoritario nella conclusione. La squadra di Schiavio ha soverchiato in mobilità, in prontezza di esecuzione gli antagonisti; le azioni, iniziate e sviluppate con destrezza, hanno rivelato un Bologna ricco d’iniziativa, accorto nell’impostazione delle azioni. Reparti ed uomini non hanno accusato deficienze. Gianni ha attanagliato palloni violenti, Monzeglio e Gasperi non hanno consentito soste prolungate nella loro area. La mediana è stata efficientissima in Occhiuzzi – un dominatore –, ottimi i laterali. L’attacco incisivo e spigliato, risoluto sul goal; Schiavio saettò palloni micidiali e allargò alle ali con puntate che spiazzavano interi reparti; Sansone e Fedullo, uomini preziosi per i compagni d’attacco e di difesa; Reguzzoni astuto ed insidioso, Maini veloce e combattivo. L’Alessandria si è battuta con puntiglio ed animo ma nulla più. È mancato il centro Costenaro, sminuito nel diretto confronto con Occhiuzzi, Barale e Avalle hanno invano tentato di arginare le veementi azioni degli antagonisti. Il quintetto offensivo ha palesato a tratti qualità d’attacco, ma inefficaci al momento conclusivo. Cattaneo, Scagliotti e Borelli sono apparsi i più pericolosi; la difesa ha accusato talvolta sbandamenti preoccupanti e Mosele, pur salvando tiri ben diretti, non ci è sembrato nella forma migliore. La partita è stata ostacolata da una spessa nebbia e la visibilità è stata scarsa. Nel primo tempo, il Bologna si installava nel campo avverso e vi permaneva a lungo. Al 5’ l’Alessandria era già in corner. All’11’ un fallo di Fenoglio dava modo a Reguzzoni di battere la punizione, raccoglieva Fedullo di testa che, a sua volta, allungava a Schiavio, preciso tocco e Mosele doveva raccogliere la palla in rete. Il Bologna insisteva ottenendo al 14’ un corner. I grigi si scuotevano e tentavano senza successo il bersaglio al 25’ e al 30’. Al 33’ corner contro il Bologna. Al 37’, secondo goal rossoblù, autore Reguzzoni, che sfruttava abilmente un dosato passaggio di Fedullo. Al 41’ Reguzzoni, ben lanciato da Schiavio, colpiva con violenza la traversa. Nella ripresa, l’Alessandria più rinfrancata permaneva per 20’ in area bolognese. Al 28’ il Bologna usufruiva di un nuovo calcio d’angolo senza esito. Il gioco si spostava rapidamente da un campo all’altro, poi, al 39’, su corner Maini metteva in rete. Al 41’ Schiavio deviava a Reguzzoni il quale ridava immediatamente il pallone a Schiavio, che fulminava in rete segnando il quarto ed ultimo goal della combattuta partita. («Il Littoriale», 19 dicembre 1933) Vittoria netta dei rossoblù, i quali hanno soverchiato in slancio e tecnica i solidi antagonisti che hanno lasciato intendere di essere in ripresa. La partita, ostacolata da una fitta nebbia, ha messo in risalto la felice forma dei bolognesi, che si sono distinti per varietà di azioni condotte con pregevole sicurezza. La difesa, pur talvolta pressata, si è liberata con sicurezza, alleviando il lavoro a Gianni. La mediana è stata combattiva, energica in Occhiuzzi dotato di un inesauribile fiato e in possesso di requisiti che lo elevano al disopra dei laterali benché Montesanto e Martelli abbiano fornito una eccellente prova. L’attacco ha finalmente e definitivamente ritrovato la pericolosità e decisione negli attacchi, iniziati e sviluppati con intelligenza. Schiavio va sicuramente riacquistando tutti i numeri del suo ricco repertorio e le ottime condizioni del condottiero si ripercuotono in modo benefico sul comportamento collettivo. Tessitori efficaci Sansone e Fedullo, insidioso Reguzzoni, scaltro Maini. Insomma, il Bologna è nelle condizioni di realizzare le più impensate imprese, tanta è la forza della squadra in continuo progresso. L’Alessandria, uscita fresca fresca da una crisi che si risolverà in breve, non poteva pretendere di impedire la vittoria dei veltri. Superata in scatto e decisione, la compagine di Cattaneo ha rivelato doti insospettate di resistenza, ma lontana è apparsa dalle condizioni smaglianti dello scorso anno. Teatrale il portiere Mosele, buoni ma nulla di più Lombardo e Fenoglio. Vuoto al centro della mediana: Costenaro è stato nettamente battuto da Occhiuzzi; decisi e gladiatori Avalle e Barale. Il quintetto offensivo manca di precisione e prontezza di esecuzione. L’incontro ha registrato nel primo tempo la supremazia bolognese, che si concludeva all’11’ con un goal di Schiavio il quale deviava astutamente in rete un pallone battuto su punizione da Reguzzoni. Al 37’ era Reguzzoni che, su passaggio preciso di Schiavio, metteva in rete. Nella ripresa, gli alessandrini si riprendevano con energia, senza però ottenere alcunché di positivo. Era invece il Bologna che aumentava il bottino: al 39’ Maini, su corner, segnava il terzo goal, e al 41’ Schiavio, raccogliendo un allungo di Reguzzoni, batteva per la quarta volta Mosele. Sono stati battuti quattro corner contro l’Alessandria e uno contro i veltri. («Fonosport-Le Venezie sportive», 19 dicembre 1932) Non è la notizia della sconfitta sul campo dei veltri bolognesi che domenica sera ha fatto impensierire gli sportivi alessandrini, bensì la dolorosa constatazione che l’attacco grigio continua a dar esiti negativi. Non è di oggi questa lacuna. Dallo inizio delle partite di allenamento, contro il Derthona e contro la Sampierdarenese, e fino alle partite di domenica scorsa si ripete la stessa solfa. Qualcuno si era illuso dopo la vittoria sulla Juventus, che la squadra potesse riprendere il baldanzoso ritmo del campionato dello scorso anno. Purtroppo, la mancanza di coesione tra i reparti, l’esclusione dei giocatori più indicati per portare rendimento all'attacco, ci ha portati a questo magro bilancio: posto di retroguardia in classifica, morale scosso, e li goals segnati in 12 partite. Una miseria, ed infatti l’Alessandria ha segnato meno goals di tutte le squadre della. Divisione Nazionale A. A Bologna, a 10 minuti dalla fine, l’Alessandria perdeva solo per 2 a o ed aveva costretto il forte avversario in difesa; l’inefficienza del reparto d’attacco e la lentezza di penetrazione dei mediani hanno reso vano il tentativo di rimontare lo svantaggio. Solo Cattaneo ha, diremo così, osato importunare il portiere avversario con un tiro da , venti metri. Alla partita assisteva Bachmann. Speriamo che l’ex capitano dei granata torinesi, riesca a mettere il dito sulla piaga in modo da ridare ai giocatori alessandrini quella sicurezza che li elevava tra i più virtuosi calciatori italiani. Intorno alla compagine grigia si stringono attualmente dei dirigenti fermamente intenzionati di rimettere in carreggiata, ed in breve tempo, le sorti del sodalizio locale. Occorrerà, affidare a chi di competenza, completa facoltà di formare la squadra e soprattutto vincolare i giocatori con schietto spirito di cameratismo; le congreghe, le cricche, le partigianerie dovranno cessare. Solo con la perfetta armonia si otterrà maggior profitto dal gioco dello undici grigio e si potrà combattere degnamente le difficili partite di campionato contro avversari moralmente a posto, diretti con sicurezza e sorretti dall’entusiasmo dei sostenitori. (Il Piccolo, A.C., 24/12/1932) RISULTATI: Bari-Padova 1-0 Fiorentina-Casale 3-0 Juventus-Ambrosiana 3-0 Lazio-Triestina 1-2 Milan-Torino 4-3 Napoli-Roma 1-2 Palermo-Pro Patria 2-1 Pro Vercelli-Genova 1893 1-0 CLASSIFICA: Juventus 20; Napoli 17; Bologna, Roma 16; Ambrosiana 15; Genova 1893 14; Torino 13; Milan, Padova, Pro Vercelli 12; Lazio, Palermo 11; Fiorentina, Triestina 10; Alessandria 9; Bari 8; Casale 6; Pro Patria 4. MARCATORI 11 gol: Romani (Milan) 10 gol: Sallustro A. (Napoli) 9 gol: Vojak (Napoli) 8 gol: Petrone (Fiorentina), Rossetti (Torino), Schiavio (Bologna) 7 gol: Celoria (Casale), Demaria A. (Ambrosiana), Meazza (Ambrosiana), Rosa (Triestina)