Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
20-11-1932 - Giornata: 9 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Casale FBC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 20. Cornara G.[A] 2. Caudera T. [Ca]

Alessandria US Chiodi Teresio, Fenoglio Giuseppe, Borelli Michele, Milano Luigi, Avalle Edoardo, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Cornara Giuseppe, Notti (I) Alfredo, Perazzo Osvaldo All.: Molnár Ferenc

Formazione avversaria
CASALE FBC: Provera; Mazzucco, Pasino; Leporati, Castello, Volta; Migliavacca, Caudera, Gardini, Demarchi, Celoria. All.: Mattea Angelo.

Arbitro: Dall'Era Enrico (Brescia)
Note
Angoli: 10-6. Pubblico non troppo numeroso. Giornata piovosa, terreno viscido. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Il gioco slegato e inconcludente dei cinque attaccanti alessandrini non ha soddisfatto il pubblico accorso ad assistere all’incontro che li opponeva ai nerostellati casalesi. Perazzo, che era ritenuto il giocatore meno pericoloso del reparto, è stato l’uomo migliore, mentre Notti, Cornara, Scagliotti e Cattaneo, pur prodigandosi, non sono riusciti a fondere le loro individualità in un reparto armonico e pericoloso. Non abbiamo avuto modo di registrare che pochi passaggi dagli interni al centro, e non uno di quegli spostamenti repentini che i grigi erano soliti ad effettuare quando il declino della forma non oscurava la loro maturità tecnica. Cattaneo, in giornata nera, ha fallito diversi centri e Scagliotti non ha saputo approfittare delle buone occasioni per far marciare risolutamente i compagni negli attimi propizi, dando così modo alla difesa avversaria di accorrere in tempo ai ripari. Cornara, al centro della prima fila, costretto a raccogliere dei passaggi che gli venivano effettuati da lontano e a parabola dai mediani, si è trovato a dover lottare con degli avversari che marcavano piuttosto duramente e salvavano di forza: cosicché, il suo lavoro è venuto completamente a mancare. Notti ha lavorato con continuità, ma anche esso non ha saputo tenere il gioco radente che avrebbe potuto offrire maggiori possibilità di penetrazione. Il mezzo successo ottenuto dai nerostellati sul campo alessandrino coincide col ritorno in forma del centromediano Castello: il taurino giocatore casalese è stato infatti oggi uno dei migliori uomini in campo, meno tecnico di Avalle, ma più scaltro nello spostare repentinamente il gioco, lanciando gli avanti in profondità. L’arbitro della partita, signor Dall’Era di Brescia, dopo un primo tempo felice, non ha persuaso nel finire della gara, sollevando sovente delle proteste da parte del pubblico. Dopo pochi secondi di gioco, i grigi sono costretti in corner: a questo ne seguono immediatamente altri due, cosicché non è trascorso il primo minuto di gioco che l’Alessandria si trova già con tre corners e un goal al passivo, segnato da Caudera che ha sospinto in rete la palla sfuggita dalla presa di Chiodi. L’inizio fortunoso dei nerostellati stimola i grigi a risalire lo svantaggio: dopo un primo tiro di Avalle al 4’, segue un corner al 6’, provocato da una bellissima rovesciata di Cornara. I casalesi allontanano l’insidia, ma Avalle fornisce a Scagliotti, che impegna Provera in una difficile parata bassa. Un corner contro l’Alessandria al 10’: mischia sotto la rete di Provera, fuga di Migliavacca e tiro bloccato da Chiodi. Al 20’ l’Alessandria, dopo avere fruito di un corner, riesce a stabilire il pareggio in seguito a rimessa di Avalle, passaggio di Notti e tiro di Cornara. Attacchi travolgenti, gioco alto imposto dai casalesi, ottimi rimandi di Borelli e Fenoglio, e poi registriamo una discesa di Migliavacca, conclusa con un potente tiro di Caudera bloccato da Chiodi. Al 27’ l’Alessandria è in corner, Avalle libera e, cinque minuti dopo, la stessa punizione è tirata contro gli ospiti. La ripresa non muta la fisionomia del gioco. L’Alessandria si mantiene in prevalenza all’attacco, ad eccezione di due corners consecutivi al 7’ provocati da Barale. Si ha la sensazione che la vittoria non possa sfuggire alla squadra grigia, tanto è netta la supremazia; ma invece il Casale si salva quattro volte in corner, tutti senza esito: Provera vigila, ottimamente coadiuvato dai terzini; anche le ultime accese battute non portano alcun effetto. («La Gazzetta dello Sport», 21 novembre 1932) Ancora una volta, i grigi hanno mancato la vittoria nell’ardente disputa svoltasi ieri sul campo del Littorio di fronte agli animosi e vigorosi casalesi per la scarsa efficienza penetrativa della linea attaccante, che ha svolto un’efficace e costante azione offensiva a metà campo, ma che si è poi perduta in inutili palleggi nel momento di definire il lavoro preparatorio. Note dolenti, purtroppo, che si ripetono da tempo. Oggi, la linea offensiva dei grigi appare di una sterilità impressionante e, per quanto sorretta e servita a dovizia dalla mediana, non riesce a costruire situazioni capaci di superare le difese avversarie, sia pure le meno agguerrite. Cattaneo è stato rifornito ad usura di palloni invitanti al tiro in porta, ma difficilmente l’ala destra è riuscita a sviluppare quelle sue caratteristiche «serrate» che, in altri tempi, non perdonavano ad alcun difensore. E così dicasi di Perazzo, all’estrema sinistra, il quale, più intraprendente e combattivo, ha svolto trame di qualche rilievo, senza pur tuttavia conferire un tono deciso e marcato all’azione in sviluppo. Il trio centrale ha lavorato a lungo, rabbiosamente, variando temi e situazioni, smistando il gioco sui vari settori, con tenacia e costanza ma, in fondo, senza costrutto, ché la difesa nerostellata si è trovata raramente in serie difficoltà. Nel campo opposto, abbiamo visto il Casale duro e solido come in altri tempi, specialmente in difesa, lottante disperatamente per mantenere inviolata la propria rete. Nella mediana ha emerso Castello, che ha disputato un incontro eccellente, servendo l’attacco e coadiuvando la difesa con continuità e rendimento rimarchevoli. Tra gli avanti, è apparso ancora una volta in buona efficienza il taurino Migliavacca, il quale, se ha perduto lo scatto e la rapidità degli anni migliori, ha migliorato in astuzia e finezza. Appena fischiato l’inizio, fu precisamente l’ala destra nerostellata a galoppare velocemente lungo il limite del campo, convergendo poi in area di rigore, al centro: Borelli lo affrontava risolutamente e la palla finiva fuori. Calcio d’angolo: Fenoglio, di testa, respingeva nuovamente in corner. Il secondo calcio d’angolo determinava, nella susseguente mischia, un terzo, immediato corner, poiché la palla rimbalzava sulla gamba di un grigio e finiva a lato. Quest’ultimo tiro, effettuato da Migliavacca, riusciva favorevole agli ospiti: Chiodi, con un balzo, tentava fermare il pallone, ma questo perveniva a Caudera che, da pochi passi, riusciva ad infilarlo in rete facendolo passare tra una selva di gambe. L’immediato successo esalta i casalesi, ma gli alessandrini riordinano le file e corrono alla riscossa, e chi inizia la serie degli assalti alla casa di Provera e Avalle, che sferra due potenti tiri bloccati dal portiere. Al 6’ è Cornara che si vede deviato fuori un difficile pallone da Provera, il quale, due minuti dopo, si fa applaudire in un tuffo temerario, fermando un bolide di Scagliotti. Altro calcio d’angolo contro l’Alessandria e nuova raffica offensiva grigia. Scagliotti effettua un traversone che rasenta il palo superiore; nuova mischia sotto la rete di Provera; la palla è inviata e rimandata da quattro o cinque giuocatori grigi, e nessuno si decide a battere il colpo decisivo. Né miglior sorte deriva, al 15’, da un altro calcio d’angolo contro la rete casalese: il pallone staziona nei pressi di Provera, è calciato e respinto più volte, ritorna insidioso e favorevole per lo spunto finale e ancora gli attaccanti grigi si attardano a sferrare il tiro e sbagliano in pieno il bersaglio. Finalmente, al 20’, abbiamo l’azione risolutiva, che darà il pareggio e segnerà anche l’esito definitivo di questa nuova edizione delle dispute provinciali tra nerostellati e grigi. Avalle, il perno della squadra, sempre presente in tutte le contingenze, rovescia da metà campo la palla a Notti; questi l’allunga a Cornara il quale, fulmineo, saetta in rete nell’angolo basso di sinistra, lasciando senza possibilità di difesa l’estremo difensore. Il gioco, con questa azione veramente pregevole per impostazione e finitura, si rianima ora ed offre le sue migliori attrattive. Si lotta ad armi pari, ed ognuno dei contendenti ritenta la sorte per giungere all’agognata vittoria: Chiodi è chiamato ora al lavoro e sbroglia, con due parate non prive di difficoltà, altrettanto intricate situazioni; poi, un calcio di punizione contro il Casale, dal limite dell’area di rigore, crea a Provera serie difficoltà che si ripetono subito dopo, in seguito ad un nuovo calcio d’angolo fortunosamente sventato. La ripresa è iniziata dai nerostellati a tutta andatura, col conseguimento di altri due calci d’angolo, al 6’ ed al 7’, riusciti infruttuosi. Ora è la volta dei grigi, che sviluppano un’offensiva che durerà, salvo qualche rarissima incursione in campo opposto, sino alla fine dell’impetuoso incontro; i nerostellati, che hanno dato fondo a tutte le loro risorse, sono incalzati ed inchiodati a ridosso della loro rete, martellata da raffiche pugnaci partenti da vari settori. Scagliotti, Notti, Cornara si prodigano a tutt’uomo e la loro attività viene sovente a cozzare contro impreviste circostanze che annullano il loro spirito intraprendente; Perazzo e Cattaneo offrono anche loro, a volte, spunti propizi. La pioggia, dopo alcune soste, riprende a cadere fitta ed insistente, rendendo il terreno di gioco alquanto viscido, cosa che è causa di non poche cadute. Cornara, a pochi passi da Provera, è afferrato e poi travolto da due casalesi; poi è la volta di Scagliotti, fermato anche lui bruscamente in area di rigore, mentre si appresta a scoccare il tiro. I casalesi si difendono con estrema decisione e volontà inflessibile, frantumando ogni nuovo attacco grigio. Al 25’ Avalle, duramente toccato, esce dal campo zoppicando, vi ritornerà poco dopo: ne approfittano, intanto, i nerostellati per rovesciare, dopo tante tremende offensive in casa propria, l’attacco sotto la rete di Chiodi. Questi, infatti, è richiamato urgentemente al lavoro e deve difendersi a denti stretti da un assalto ben congegnato, la cui conseguenza è una mischia in area di rigore, stroncata duramente dal deciso intervento dei difensori grigi. La lotta si riaccende tosto in campo casalese, gli ospiti sono ancora in corner al 32’, al 34’, al 37’ ed al 42’; da un attimo all’altro sembra che il sospirato punto debba essere segnato, e sempre la sorte decide altrimenti. Le ultime speranze rinascono a pochi secondi dalla fine: Scagliotti è nuovamente travolto da due avversari proprio sulla linea dell’area di rigore; l’arbitro concede un calcio di punizione semplice che, tirato da Fenoglio, è respinto a lato. Su quest’ultima, infruttuosa offensiva si spengono le ostilità dei contendenti e si placano, a poco a poco, gli animi dei tifosi alessandrini e casalesi convenuti sul campo. Terreno alquanto viscido, ma buono in complesso; pubblico non troppo numeroso. («La Stampa», 21 novembre 1932) Con un esito pari si è conclusa oggi, sul campo del Littorio, l’ardente contesa tra grigi alessandrini e nerostellati casalesi. Gli eterni rivali della provincia hanno fatto appello a tutte le forze per giungere all’agognata vittoria, ma la sorte ha equilibrato i valori in campo e le risultanze della disputa. Invero, gli alessandrini avrebbero potuto conquistare la vittoria se la loro linea attaccante avesse svolto un gioco più energico e risolutivo, specialmente nell’area di rigore. Sono queste pecche da tempo lamentate e che non trovano una risoluzione malgrado il continuo rimaneggiare della linea offensiva. I grigi erano battuti già al primo minuto dell’incontro in seguito a ben tre calci d’angolo in cui erano caduti. Dalla destra dei casalesi, Migliavacca, appena fischiato l’inizio, si portava con una veloce fuga fin verso l’area di rigore; Borelli lo affrontava risolutamente, ed il pallone finiva in corner. Da questo calcio d’angolo ne scaturivano altri due, ed il terzo riusciva conclusivo per i casalesi, in quanto il portiere alessandrino, dopo aver tentato la respinta, cadeva a terra e Caudera riusciva a sospingere la palla nella rete incustodita. I grigi partivano al contrattacco e riuscivano ad ottenere, dopo inutili tentativi, il pareggio al 20’. La palla, ricevuta da Avalle a metà campo, veniva inviata a Notti, il quale la sospingeva a Cornara; questi, in piena velocità, raccoglieva il pallone e scaraventava nell’angolo basso sinistro della rete casalese. Nella ripresa, dopo alcuni minuti di dominio casalese che hanno determinato due calci d’angolo contro la rete alessandrina, al 6’ e al 7’ i grigi prendono l’iniziativa delle azioni e la mantengono inalterata per oltre mezz’ora costantemente nell’estrema area casalese. Dieci corners a favore dell’Alessandria contro sei. («Il Littoriale», 21 novembre 1932) Insegnamenti L’ATTACCO GRIGIO Domenica la squadra alessandrina è riuscita appena a pareggiare contro i nero-stellati del Casale. L’inizio baldanzoso e fortunoso degli ospiti costrinse l ’Alessandria a lottare con maggiore impegno e con minor calma per rimontare lo svantaggio : al 20’ Cornara ristabiliva la parità e rincalzante offensiva del grigi lasciava presagire la segnatura di altri goals che consolidassero la loro prevalenza. Purtroppo, attraverso azioni povere di stile e prive di mordente nella fase conclusiva, è giunto il 900 minuto dell’incontro lasciando il discreto pubblico che assisteva alla partita, alquanto insoddisfatto. La squadra grigia è apparsa quella delle ultime partite di campionato : salda nel sestetto difensivo, dove ha saputo rimediare egregiamente all’assenza di vari titolari, è mancata nel gioco degli avanti. Perazzo e Notti, sono stati i migliori del quintetto; essi hanno saputo meglio dei compagni di destra, marciare in perfetta intesa; ma era troppo poco per poter travolgere la salda difesa degli ospiti. Cornara e Scagliotti, sempre entrambi in offuscamento di forma, non sono riusciti a imprimere scioltezza e penetrazione al reparto ; Cattaneo ha tentato la via del goal qualche volta in piena velocità, ma, tradito dal terreno viscido, e dall’effetto della palla, ha fallito i tiri, sollevando le disapprovazioni del pubblico. Ciò che fa impensierire gli sportivi locali) è l'amara constatazione che, mentre nelle annate precedenti, pur attraverso sconfitte, più o meno clamorose, gli sportivi abbandonavano il campo con la soddisfazione di avere visto i propri rappresentanti giocare con eletto stile e con armoniosa intesa, oggi succede il contrario. Si ha la sensazione che i componenti dell’attacco alessandrino invece di migliorare la tattica di gioco vadano in regresso : il passaggio al compagno non viene mai effettuato innanzi ad esso e radente, ma bensì a tergo del giocatore e' molte volte a mezza altezza. In tal modo chi riceve la palla è quasi sempre marcato poiché l’avversario ha avuto modo di spostarsi nel frattempo che la palla compiva la traiettoria. Occorrono passaggi radenti, in profondità, fulminei, non dove c’è il compagno ma dove questi dovrà piombare evitando l’avversario. I grigi insistono troppo a rimanere in possesso della palla : le ottime doti di « dribbling » danno buoni risultati solo quando il giocatore è in piena forma e il tocco della palla è perfetto. Eppure è stato insegnato ai grigi che la velocità di gioco si acquista, non nello scorazzare lateralmente il campo, ma facendo correre la palla prima che l’avversario sia in grado di poter) ostacolare il passaggio. Attualmente, questo difetto, lo notiamo anche tra i mediani, eccessivamente preoccupati di non perdere la palla. Meglio è tentare di lanciare di sorpresa i propri attaccanti, con passaggi radenti in profondità attraverso le difese avversarie, che cincischiare temporeggiando con passaggi brevi tra gli stessi mediani per poi trovare la via sbarrata dagli avversari che hanno avuto tutto 11 tempo possibile per correre ai ripari marcando gli uomini dell'attacco. I Auguriamoci che in questo periodo di riposo, l’attacco grigio ritrovi l’intesa dei giorni migliori : il magnifico girone di ritorno dello scorso campionato ci stimola a fare buon affidamento sul risveglio dei grigi. Notti e Perazzo sono a posto; Cornara, con maggior mobilità. non dovrebbe tardare a ridiventare lo stoccatore infallibile ed il perno ideale dell’attacco; Scagliotti non' ha che da trarre esempio dalla volontà che ha fatto compiere miracoli a Notti e convincersi che per segnare dei goals occorre tirare’ verso la rete con maggior frequenza ; Cattaneo è troppo astuto per non riuscire ad attenuare il declino della forma se di declino si può parlare. Rileviamo che dalla partita di Palermo la difesa alessandrina è difficilmente sorpassabile : tre goals in tre partite delle quali due fuori sede, (Palermo e Trieste) e uno sul campo del Littorio denotano la continuità di rendimento dei difensori grigi. Un miglior rendimento degli attaccanti porterebbe quindi la squadra locale a calcare con sicurezza il sentiero della vittoria. (Il Piccolo, A.C., 26/11/1932) L'eterno equilibrio piemontese ALESSANDRIA-CASALE 1-1 Con un esito pari si è conclusa oggi sul campo del littorio l'ardente contesa tra grigi alessandrini e nero-stellati casalesi. Gli eterni rivali della provincia hanno fatto appello a tutte le forze per giungere all'agognata vittoria, ma la sorte ha equilibrato i valori in campo e le risultanze della disputa. Invero gli alessandrini avrebbero potuto conquistare la vittoria se la loro linea attaccante avesse svolto un gioco più energico e risolutivo, specialmente nell'area di rigore. Sono queste pecche da tempo lamentate e che non trovano una risoluzione malgrado il continuo rimaneggiare della linea offensiva. I grigi erano battuti già al primo minuto dell'incontro in seguito a bene tre calci d'angolo in cui erano caduti. Dalla destra dei casalesi Migliavacca appena fischiato l'inizio si portava con una veloce fuga fin verso l'area di rigore , Borelli lo affrontava risolutamente ed il pallone finiva in corner, Da questo calcio d'angolo ne scaturivano altri due ed il terzo riusciva conclusivo per i casalesi in quanto il portiere alessandrino, dopo aver tentato la respinta, cadeva a terra e Caudera riusciva a sospingere la palla nella rete incustodita. I grigi partivano al contrattacco e riuscivano ad ottenere dopo inutili tentativi il pareggio al 20'. La palla ricevuta da Avalle a metà campo veniva inviata a Notti il quale la sospingeva a Cornara, questi in piena velocità raccoglieva il pallone e scaraventava nell'angolo basso sinistro della rete casalese. Nella ripresa dopo alcuni minuti di dominio casalese che hanno determinato due calci d'angolo contro la rete alessandrina, al 6' e al 7' i grigi prendono l'iniziativa delle azioni e la mantengono inalterata per oltre mezz'ora costantemente nell'estrema area casalese. La bella prova sostenuta dai nostri rappresentanti ad Alessandria è giunta in tempo per sollevare il morale degli appassionati e dei giuocatori, depresso dalle recenti disavventure. Il progresso, sia pure di un solo punto, ottenuto su uno dei campi più difficili d’Italia, avrà conseguenze assai rilevanti nella classifica, e servirà di potente appoggio agli stellati per assicurarsi la permanenza nella serie delle squadre elette. L’orizzonte non è ancora del tutto sereno, ma incomincia almeno a sgombrarsi di minacciosi nembi. A due gradini di distanza dal Casale si trovano Pro Patria, costretta sul proprio campo alla resa dalla brillante Triestina, e Bari, fino ad oggi quasi sempre soccombente negli incontri domestici, e sempre in quelli fuori casa. E facilmente attaccabile dai nostri è la posizione di Pro Vercelli, costretta a dislocarsi a Casale il giorno in cui il campionato verrà ripreso. Coloro che si sono ingenuamente illusi che i nostri colori potessero brillare tra i primi della classifica non saranno troppo soddisfatti nel vedersi invece collocati in piano di poco più elevato di quello occupato dai fanali di coda. Come si potesse nutrire la pretesa di un primato casalese su squadroni formati col fior fiore dei giocatori italiani, italo-argentini ed italo-brasiliani, proprio non riusciamo a capacitarci. Lo scopo al quale doveva tendere la squadra, iniziando le gare di campionato, era quello di figurare con onore, senza illudersi di poter strafare, paga se al termine del lungo torneo avesse evitato la discesa nella categoria inferiore. L’avvenire potrà serbare delle dolorose sorprese, essendo la forma dei giuocatori soggetta ad alti e bassi, e non disponendo la nostra Società di riserve capaci di sostituire, senza diminuzione di efficacia e di rendimento, gli elementi bisognosi di riposo per malattie od infortuni. Speriamo che tali sorprese ci vengano risparmiate: ed il Casale, colpito quest’anno da una vera iettatura dal settembre in avanti, ne ha proprio diritto. Per il momento, è permesso concepire buone speranze. Ad Alessandria la squadra, pure avendo ancora una volta dovuto rimaneggiare il reparto d’attacco, ha marciato assai bene, dando una lezioncina a certi giornalisti che si erano degnati di compatirla dopo l’infelicissima prova di Torino. I grigi, scesi in campo con la sicurezza assoluta di vincere, e di mandare in fondo alla rete di Proverà una provvista di palloni di poco inferiore a quella di infelice memoria regalatagli dai granata, dopo poche battute si sono accorti di trovarsi davanti ad avversari di indiscutibile valore, ed animati dal proposito di dare ogni energia per uscire vittoriosi, od almeno imbattuti dal campo. Qualcuno dirà: Ciò che si è verificato sul campo di Alessandria è da collocare nella categoria dei miracoli. Purtroppo il Casale riprenderà presto a battere la via delle prove negative, sovente anche disastrose. Un simile rovesciarsi della situazione non è spiegabile se non col concorso della fortuna, degnatasi una volta tanto di allearsi ai nero-stellati. Nossignori, la sorte benigna non c’entra affatto. Si è semplicemente verificato quanto il Presidente del Casale prevedeva, manifestandocelo con queste parole: Quando Castello sarà in buone condizioni di forma e del tutto rimesso fisicamente, la squadra casalese riprenderà la serie delle prove brillanti; costituirà un ostacolo insormontabile o quasi sul proprio terreno e cederà (e non sempre, vedrà), con onore in casa degli avversari. Orbene, Castello, nell’incontro di Alessandria, è stato di ben poco inferiore al Castello della passata annata sportiva: il nostro undici, saldo nel punto più vitale della compagine è apparso come trasformato, in meglio, s’intende. Occorre aggiungere che la difesa si è grandemente rinforzata con l’inclusione di Pasino, il terzino che ad ogni gara progredisce in modo impressionante. Gli stessi fautori dei grigi hanno avuto parole di lode per il giuoco di Leporati e Volta, ed ammesso che l'anziano Miglia diventa sempre più pericoloso per l'integrità delle reti avversarie. Non riteniamo che la prima linea possa continuare a presentarsi nella formazione di domenica scorsa. Col ritorno, che speriamo assai prossimo, di Autelli, l’attacco riprenderà il suo assetto normale con Migliavacca, Gardini, Demarchi, Celoria, Autelli, Non possiamo pertanto fare a meno di citare all’ordine del giorno il volonteroso Caudera, il quale ha segnato il primo goal casalese in campo avversario, dal settembre ad oggi. E vi par poco? (Il Monferrato, 26/11/1932) RISULTATI: Ambrosiana-Bologna 1-1 Fiorentina-Padova 2-2 Genova 1893-Palermo 7-2 Juventus-Lazio 4-0 Napoli-Torino 1-1 Pro Patria-Triestina 1-2 Pro Vercelli-Milan 2-1 Roma-Bari 1-0 CLASSIFICA: Napoli 15; Juventus 14; Torino 13; Genova 1893 12; Ambrosiana 11; Bologna, Padova, Roma 10; Alessandria 9; Lazio, Triestina 8; Fiorentina, Milan, Palermo, Pro Vercelli 7; Casale 6; Bari, Pro Patria 4. MARCATORI: 9 reti: Sallustro (Napoli), 8: Romani (Milan), 7: Celoria (Casale), Petrone (Fiorentina), Vojak (Napoli), 6: Levratto (Ambrosiana), Mazzoni (Genova), Cesarini (Juventus), Rossetti (Torino). Il punto sul campionato Il match più importante della giornata, quello che vedeva di fronte la capolista Napoli e il Torino terzo si è chiuso con un salomonico pareggio che ha favorito la Juventus (4-0 alla Lazio) e il Genova (7-2 al malcapitato Palermo). L'unica vittoria esterna di questo turno è della Triestina che con Loschi e Baldi espugna Busto Arsizio e rende inutile il gol finale di Masera. Un incompleto Bologna impone il pareggio ad un'Ambrosiana apparsa in giornata negativa. Passati in vantaggio i rossoblù con Reguzzoni sono stati raggiunti dai padroni di casa dalla rete di Levratto.