Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
13-11-1932 - Giornata: 8 - Trieste - Littorio


Triestina US - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. Rocco N. [Tr]

Alessandria US Chiodi Teresio, Fenoglio Giuseppe, Borelli Michele, Milano Luigi, Avalle Edoardo, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Cornara Giuseppe, Notti (I) Alfredo, Perazzo Osvaldo All.: Molnár Ferenc

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Blason; Rigotti (II) Carlo, Loschi; De Bartoli, Wilfling (II) Mario, Pasinati; Baldi, Colausig (II) Luigi, Rosa, Rocco, De Manzano. All.: Csapkay Károly.

Arbitro: Turbiani Giuseppe (Ferrara)
Note
Angoli: 4-4 (2-2). Pubblico poco numeroso. Giornata di forte vento. Inizio gara ore 14:30.

Commento
A causa della bora che ha fatto oggi la sua prima apparizione sul terreno dello stadio del Littorio, la partita che ha opposto i rossoalabardati concittadini ai grigi alessandrini è stata, si può dire, priva di qualsiasi contenuto tecnico. Il vento violentissimo e pungente, che ha soffiato in modo irregolare per tutto il corso dell’incontro, ha impedito che le due squadre potessero impostare, costruire e tanto meno legare un’azione organica e ben congegnata; cosicché si è assistito oggi quasi esclusivamente ad uno scorrazzare continuo dei giocatori delle due compagini alla caccia del pallone, che non voleva saperne di obbedire alla traiettoria impressagli dai piedi e dalla testa degli atleti grigi e rossoalabardati. Dopo aver detto che il match tecnicamente è completamente mancato, poco resta da aggiungere sul comportamento delle due squadre e dei singoli uomini in campo. Malgrado la sconfitta, l’undici alessandrino è apparso indubbiamente organicamente più potente, più ordinato e maggiormente affiatato in ogni sua linea. Esso si è fatto battere soltanto all’inizio della ripresa in seguito ad una irresistibile cannonata di Rocco, che ha addirittura sfondato la rete di Chiodi. Della Triestina sono mancate oggi completamente la prima e la seconda linea, mentre ha vivamente brillato l’estrema difesa, nella quale ha eccelso Loschi, il miglior uomo in campo ed indubbiamente l’artefice del risultato odierno. Meno preciso, ma redditizio, Rigotti ed ottimo nel disimpegnare il non soverchio lavoro fu il bravo Blason. In complesso, però, giornata nera della squadra concittadina che va prontamente riscattata onde evitare futuri dolorosi rovesci. L’Alessandria, per contro, ha giocato una discreta partita, impressionando favorevolmente; dopo lo scacco subito all’ottavo minuto della ripresa, l’undici ospite ha marcato una netta superiorità sulla squadra avversaria, premendo e tenendo a lungo la minaccia sotto la rete di Blason, sovente salvata fortunosamente da questo e quel difensore. Solida la difesa. Ottima la mediana, nella quale ha emerso Avalle. Buona la prima linea, che è però mancata all’estrema destra ove Cattaneo si è dimostrato l’ombra del bel giocatore nazionale più volte ammirato. I migliori sono apparsi Notti e Scagliotti, dai quali sono partite le azioni più pericolose per la porta triestina. Arbitraggio severo ed impeccabile di Turbiani. Palla ai grigi. L’azione partita da Notti è fermata a tempo da Loschi. Questi lancia a Baldi; il tiro di quest’ultimo frutta ai triestini un calcio d’angolo che Rocco spreca tirando alto sulla sbarra (7’). Bella azione in linea dei rossoalabardati sprecata ancora una volta da Rocco, che manda la palla a lato per pochi centimetri (10’). Forte contrattacco dei grigi (15’): Loschi si incarica di sventare l’insidia con una felice entrata a tempo sul pallone calciato da Avalle. Alessandria tenta la via del goal poggiando la sua azione in netta prevalenza su Notti. Questi, però, è attentamente sorvegliato dall’estrema difesa. La Triestina è in calcio d’angolo al 25’: il tiro di Cattaneo è neutralizzato dal portiere triestino, che passa la palla a Wilfling; questi a Rosa che, sfuggito ai terzini avversari, mette in serie difficoltà Chiodi. Il portiere alessandrino salva la sua rete buttandosi in tuffo. La fine del primo tempo trova le due squadre a reti inviolate. Al terzo minuto della ripresa, per poco, l’Alessandria non è battuta da Baldi: la minuscola ala triestina, avuta la palla da Colausig, la manda a lato per pochi centimetri. All’8’ Rocco scocca un potente tiro che sfonda la rete di Chiodi, dando così la vittoria ai triestini. L’imprevisto successo dei triestini scuote alquanto i grigi, che velocemente si portano sotto la rete di Blason, che non è battuto per troppa precipitazione nella fase conclusiva (10’). I rossoalabardati, incitati a gran voce dal pubblico, tentano ancora una volta la via del goal, ma Chiodi, attentissimo, salva un tiro pericoloso di Colausig (26’). Due minuti dopo, l’Alessandria è in calcio d’angolo senza alcun esito. Al 36’ i grigi sprecano l’azione più bella: quella che avrebbe dato loro il goal del pareggio; Notti passa la palla a Cornara, questi punta direttamente sul portiere triestino ma, mentre sta per scoccare il tiro, Loschi gli ruba il tempo e mette in calcio d’angolo. Niente di fatto. Gli ultimi minuti di gioco sono di netta marca alessandrina. Perazzo, lanciato da Avalle, fugge fino alla linea di fondo e, di testa, passa di precisione a Cattaneo che, con un bel colpo di testa, cerca di sorprendere il portiere triestino: Blason è però pronto sulla traiettoria del pallone ed allontana così l’ultima insidia degli avversari che, alla fine, sono calorosamente applauditi, unitamente ai vincitori. («La Gazzetta dello Sport», 14 novembre 1932) La tradizione è stata finalmente sfatata. L’Alessandria ha dovuto questa volta inchinarsi di fronte alle alabarde. Però, mai vittoria è stata così stentata e incerta sino all’ultimo. L’offensiva serrata dei grigi nella ripresa è stata oltremodo pericolosa e ha mancato per vero miracolo il pareggio. La giornata perfida (la bora soffiava ad ottanta chilometri all’ora) ha guastato in parte la partita, ma il bel giuoco non è del tutto mancato, avendo le due squadre saputo imbastire più di qualche riuscita azione. Nel primo tempo, con il vento in sfavore, la Triestina ha attaccato in prevalenza e avrebbe meritato almeno due goals, sfumati però più per imprecisione propria che per merito degli avversari. In apertura di ripresa, i rossi riuscivano, con un goal fantastico di Rocco, a battere Chiodi, poi dovevano badare ai fatti loro perché l’Alessandria sferrava una offensiva assai nutrita, non coronata dal successo per il fortunato ma anche valoroso intervento dei difensori triestini. I grigi sono piaciuti per la tecnica e la perfetta fusione delle linee e, malgrado allineassero qualche riserva, non hanno lasciato dubbi sulla loro efficienza, praticando un giuoco tecnico eccellente. Solo la mancanza di tiro a rete e più spesso l’attimo di indugio di questo o di quell’attaccante hanno permesso alla rete triestina di mantenersi inviolata. Degli ospiti, l’uomo migliore si è dimostrato Avalle, un centromediano veramente ricco di doti e dotato di un perfetto senso della posizione; poi, in linea di merito, si sono distinti Barale, Notti, l’attaccante più completo, Fenoglio e Cattaneo. La Triestina, con il ritorno in linea di Wilfling, non ha risolto nulla poiché il centromediano non è esistito neppure oggi; buon per i rossi che Loschi ha tenuto un partitone da campione, neutralizzando da solo il trio attaccante alessandrino e salvando, da par suo, due azioni irresistibili dei grigi. Bene Rigotti e Blason, inefficace De Bartoli, insufficiente Colausig, pigro De Manzano; Rocco si è fatto perdonare molti errori con quel suo folgorante goal, mentre Rosa e Baldi hanno funzionato ottimamente anche oggi. Perfetto l’arbitraggio di Turbiani di Ferrara. Nel primo tempo, con il vento in sfavore, la Triestina attacca in prevalenza, ma non conclude. Nella ripresa, i rossi riprendono l’iniziativa: Rosa, Colausig e De Manzano mancano tutti e tre un perfetto traversone di Baldi. Indi, su rimessa in gioco di De Manzano, Wilfling tira fortemente in porta; la palla, deviata da un terzino, perviene a Rocco che la scaraventa fortissimo in porta, sfondando addirittura la rete. Qui la Alessandria partiva al contrattacco e chiudeva la partita dominando, senza però riuscire a spuntarla sui difensori locali. L’Alessandria è scesa in campo, come abbiamo detto, con qualche riserva, ma non possiamo dare la formazione della squadra, non avendo il presidente della Triestina permesso al nostro corrispondente di entrare negli spogliatoi. («Il Littoriale», 14 novembre 1932) La previsione è stata oggi sfatata, e l’Alessandria ha dovuto subire una precisa sconfitta; però, mai vittoria è stata così stentata, e sino all’ultimo secondo l’incertezza è regnata sull’esito dell’incontro perché l’offensiva dei grigi nella ripresa è stata oltremodo pericolosa. La Triestina ha avuto in suo favore il primo tempo, nel quale, giocando in sfavore di vento (la bora oggi soffiava a più di 80 chilometri all’ora), pur sfiorando diverse volte l’obiettivo, non è riuscita a realizzare. Nella ripresa, i rossi sono partiti ancora velocemente e, all’8’, con un perfetto passaggio di Wilfling, Rocco, da cinque metri, segnava, sfondando la rete tanta è la potenza del tiro. L’Alessandria ha poi attaccato con netta prevalenza, sfiorando numerose volte il pareggio, e solo per la decisione, prontezza e sicurezza di Loschi non è riuscita a segnare. Due corners per squadra nel primo tempo e due nella ripresa. Ha arbitrato alla perfezione Turbiani di Ferrara. Dei grigi, l’uomo migliore è stato Avalle, mentre all’attacco hanno pure tutti giocato bene senza riuscire a segnare, soprattutto per mancanza di prontezza nel tiro. Della Triestina, Loschi è stato l’uomo migliore; è mancata invece la mediana per l’insufficienza di Wilfling. L’attacco ha avuto dei momenti ottimi. Del quintetto si sono però ancora una volta distinti Baldi e Rosa, gli uomini migliori. Pubblico poco numeroso. («Fonosport-Le Venezie sportive», 14 novembre 1932) A causa del vento, l’incontro che ha opposto la Triestina all’Alessandria è stato, si può dire, privo di contenuto tecnico. Il vento fortissimo e pungente, che ha soffiato in modo irregolare per tutti i novanta minuti di giuoco, ha impedito che le due squadre potessero impostare e costruire qualsiasi azione, cosicché si è assistito ieri quasi esclusivamente ad uno scorrazzare continuo di giuocatori delle due squadre alla caccia del pallone, che non voleva saperne di obbedire alla traiettoria impressagli dai piedi e dalle teste dei giuocatori. Dopo queste premesse, poco resta da aggiungere sul comportamento delle due compagini e dei singoli giuocatori in campo. Nonostante la sconfitta, i grigi di Alessandria sono apparsi indubbiamente più potenti, più ordinati e maggiormente affiatati nelle linee. Essi si sono fatti battere soltanto all’inizio della ripresa da un irresistibile tiro di Rocco; fu particolarmente dopo lo scacco subito che i grigi hanno marcato una netta prevalenza, premendo e tenendo a lungo sotto la minaccia la rete di Blason, sovente salvata fortunosamente da questo o da quel difensore. Solida la difesa; ottima la mediana, nella quale è emerso Avalle; buona la prima linea che ha, però, mancato all’estrema destra, deve Cattaneo si è dimostrato l’ombra del bel giuocatore nazionale più volte ammirato; i migliori sono apparsi Notti e Scagliotti, dai quali sono partite le azioni più pericolose per la porta triestina. Nella Triestina, molte manchevolezze sono apparse ieri, ed in particolar modo nella prima e seconda linea, mentre ha vivamente brillato la estrema difesa, in cui ha eccelso Loschi, il migliore dei ventidue giocatori in campo. Il popolare terzino dei rossoalabardati si è dimostrato attivissimo nel districare le azioni pericolose intessute dai grigi ed ha salvato, nel secondo tempo, un sicuro goal. L’arbitraggio di Turbiani è stato severo, ma imparziale ed impeccabile. Palla ai grigi: l’azione portata da Notti è fermata da Loschi, che manda a Baldi, questi tira ed il tiro frutta alla Triestina un calcio d’angolo, che Rocco spreca tirando alto sulla sbarra (7’). Tre minuti dopo, una bella azione in linea dei rossoalabardati è sprecata ancora da Rocco, che manda la palla a lato per pochi centimetri. Forte contrattacco dei grigi al 15’: Loschi si incarica di deviare il pallone, calciato da Avalle. L’Alessandria tenta la via del goal, appoggiando le sue azioni in prevalenza su Notti, il quale, però, è attentamente sorvegliato dall’estrema difesa avversaria. La Triestina è in calcio d’angolo al 25’; il tiro di Cattaneo è neutralizzato da Blason, che passa prontamente la palla a Wilfling; questi l’allunga a Rosa che, sfuggito ai terzini avversari, mette in seria difficoltà Chiodi; il portiere alessandrino salva la sua rete, gettandosi in un bellissimo e preciso tuffo. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Al 3’ della ripresa, per poco, i grigi non sono battuti dall’ala destra triestina; Baldi, avuta la palla da Colaussig la manda a lato per pochi centimetri. Al 5’ Rocco, fattosi luce in una mischia creata sotto la rete di Chiodi, non ha alcuna difficoltà a mettere in rete con una potente cannonata il pallone della vittoria; il tiro potente del triestino ha sfondato completamente la rete. L’imprevisto successo della Triestina scuote alquanto i grigi, che velocemente si portano sotto la rete di Blason, ma per la troppa precipitazione non riescono a batterlo (10’). I rossoalabardati, incitati a gran voce dal pubblico, tentano ancora la via del goal, ma Chiodi, vigile, salva un tiro pericolosissimo di Colausig al 26’. Due minuti dopo, l’Alessandria è in calcio d’angolo, che non ha esito. Al 36’ i grigi sprecano l’azione più bella che avrebbe potuto dar loro il goal del pareggio: Notti passa la palla a Cornara, questi punta direttamente sul portiere triestino ma, mentre sta per scoccare il tiro, Loschi gli ruba il tempo e mette in calcio d’angolo. Niente di fatto. Gli ultimi minuti di giuoco sono di netta marca alessandrina. Perazzo, lanciato da Avalle, fugge con il pallone fino sulla linea di fondo, e da questa passa di precisione a Cattaneo che, con un bel tiro di testa, tenta di sorprendere Blason: il portiere triestino, però, è pronto sulla traiettoria del pallone e allontana così l’ultima insidia dei grigi che, alla fine, sono calorosamente applauditi, unitamente ai vincitori. («La Stampa», 14 novembre 1932) La partita tra rossi e grigi è stata sciupata da una fortissima bora che ha soffiato continuamente, rendendo impossibile il giuoco. Ad aumentare la confusione ha concorso pure la cattiva esibizione di entrambe le squadre, che non sono piaciute. La Triestina è stata confusionaria ed ha commesso numerosi errori di tattica. Specialmente la linea mediana non è mai stata accorta nel piazzamento, facendosi trovare arretrato nelle fasi d’attacco e lenta in quelle di difesa. Ancora una volta, quindi, all’estrema difesa e al quintetto di punta è spettato il compito di lavorare maggiormente. Il trio di difesa ha giuocato bene; Loschi è stato il migliore triestino. Gli altri atleti in maglia rossa, fatta eccezione per Rigotti e Blason (questo ultimo raramente impegnato), sono stati poco continui e privi di foga. L’Alessandria, se anche non è stata superiore, ha saputo fare, in certi periodi, di più che non la rivale. Specialmente quando, nel secondo tempo, la Triestina, con errata tattica, retrocedeva parecchi uomini a rinforzo della difesa, lasciando tre soli atleti all’attacco, l’Alessandria sapeva approfittare per costruire qualche azione rimasta senza esito per l’incerta prova del quintetto di punta grigio e per l’eccellente giornata di Loschi. Povera la cronaca della partita, che registra nel primo tempo un calcio d’angolo per parte e due pericolose discese triestine che, per poco, non vengono concluse con un punto. La ripresa si apre a favore della Triestina che giuoca col vento alle spalle. Dopo aver sfiorato con Baldi il successo, al 5’ Rocco, raccolto un allungo in profondità di Rosa, segna con un formidabile radente che fa schizzare il pallone fuori dalla rete sfondata. Al 10’, su azione di Perazzo, l’Alessandria perde un’ottima occasione per pareggiare. Dopo che Chiodi ha compiuto una bella parata su tiro di De Manzano, la Triestina ottiene un angolo. Ma, al 37’, è l’Alessandria che porta la minaccia sotto la porta avversaria. Per un errore di Pasinati, Cornara riceve il pallone a due passi di Blason: il punto, che sembra ormai sicuro, viene evitato da Loschi, il quale prodigiosamente manda in angolo. Il finale è di marca grigia, ma rimane senza effetto. Lodevole l’arbitraggio del ferrarese Turbiani. Un pubblico non troppo numeroso. («Gazzetta di Venezia», 14 novembre 1932) Non riteniamo opportuna la levata degli scudi contro la squadra grigia per i due punti perduti a Trieste. Purtroppo, l’incontro pari di Palermo e le precedenti vittorie sul terreno dei rosso alabardati avevano indotto gli sportivi della nostra città ad aggiungere due punti in classifica prima ancora della disputa dell’incontro. La tradizione non si è ripetuta, le raffiche della bora hanno fatto piegare il vessillo grigio per far garrire festoso il risorto gagliardetto triestino. Colpi di vento avverso e sgambetti della sfortuna. Il goal segnato dalla squadra ospitante non è stato un goal manovrato; non la risultante di una coordinata azione d’attacco nei corridoi di una difesa sconcertata, non la sanzione di una supremazia tecnica e di tiro, ma bensì una stoccata tanto potente quanto fortunosa. Non intendiamo, con questo, coprire i difetti e le manchevolezze della squadra locale, ma non è dall’incontro di Trieste che si deve giudicare le possibilità dei calciatori alessandrini. I grigi non hanno ancora avuto quest’anno un’ala sinistra di sicuro rendimento; si aggiunga l’inefficenza fisica di Marchina, costretto a riposo, il grado di forma di Scagliotti e Cornara non ancora perfetto. In prima linea vi sono, attualmente, due soli uomini in ottima forma : Cattaneo ed il volonteroso Notti. Cornara si trova né assecondato, né incoraggiato: Scagliotti si preoccupa sempre eccessivamente della linea mediana e non è mai a posto come interno, non può marciare d’intesa con Cattaneo e con Cornara, ed arriva sempre in ritardo o troppo affaticato nell’area di rigore, nell’attimo di dover scoccare il tiro. Tra i mediani le formazioni si sono susseguite - in ogni guisa : oggi, grazie alle spettacolose condizioni di forma di Avalle ed al rinfrancato giuoco di Milano, il reparto dorsale può considerarsi saldo e di aiuto all’attacco. Il trio difensivo ha subito anch’esso mutamenti e ripieghi di notevole importanza, ed ha sopportato l’urto di squadre di grido. Molto più dolorose furono l’anno scorso le sconfitte subite contro la Juventus a Torino (goals sbagliati a due passi dalla rete, senza la bora) e sul nostro campo contro il Casale (4 a 1). Di conseguenza attendiamo le prossime partite augurando una pronta guarigione ai giocatori malati o infortunati ed un maggior cameratismo tra i componenti la squadra e coloro che si sono assunti il gravoso compito di guidarla attraverso le difficili battaglie del campionato. (Il Piccolo, A.C., 19/11/1932) RISULTATI: Bari-Napoli 2-4 Bologna-Fiorentina 1-1 Casale-Juventus 1-2 Lazio-Pro Patria 2-1 Milan-Genova 1893 4-2 Padova-Pro Vercelli 2-1 Palermo-Roma 0-2 (giocata il 14 novembre 1932 dopo rinvio per maltempo) Torino-Ambrosiana 3-2 CLASSIFICA: Napoli 14; Juventus, Torino 12; Ambrosiana, Genova 1893 10; Bologna, Padova 9; Alessandria, Lazio, Roma 8; Milan, Palermo 7; Fiorentina, Triestina 6; Casale, Pro Vercelli 5; Bari, Pro Patria 4. MARCATORI 8 gol: Romani (Milan), Sallustro A. (Napoli) 7 gol: Rossetti (Torino), Vojak (Napoli) 6 gol: Cattaneo R. (Alessandria), Celoria (Casale), Petrone (Fiorentina) 5 gol: Busoni (Torino), Cesarini (Juventus), Demaria A. (Ambrosiana), Libonatti (Torino), Meazza (Ambrosiana) 4 gol: Fantoni J. (Lazio), Levratto (Ambrosiana), Magnozzi (Milan), Mazzoni (Genova), Rocco (Triestina), Rosa (Triestina), Silano (Torino), Spivach (Padova)