Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
16-10-1932 - Giornata: 5 - Bari - Campo degli Sports


Bari US - Alessandria US 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 52. Giuliani L. [Ba] 48. rig. Cattaneo R.[A], 89. Scagliotti C.[A]

Alessandria US Chiodi Teresio, Fenoglio Giuseppe, Borelli Michele, Barale Oreste, Avalle Edoardo, Grillo Giuseppe, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Cornara Giuseppe, Marchina Libero, Perazzo Osvaldo All.: Molnár Ferenc

Formazione avversaria
BARI US: Cubi; Antonelli, Perduca; Gai, Valenti, Paradiso; Massiglia, Rossini, Marchionneschi, Giuliani, Ferrero Luigi. All.: Egri Erbstein Ernő.

Arbitro: Corradini Eraldo (Bologna)
Note
Angoli: 6-1. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Il Bari è stato oggi sconfitto, per la prima volta sul suo campo, dall’Alessandria, che ha sfoggiato il conosciuto valore ma ha trovato un grande aiuto nel terreno viscido e fangoso. Non vogliamo con ciò diminuire la vittoria della compagine alessandrina, che ha dimostrato una tattica di gioco molto superiore a quella dell’undici cittadino, oggi in evidente cattiva giornata. L’Alessandria (che lo scorso anno era partita da Bari con una piena sconfitta) ha giocato la più bella partita a cui si sia assistito fino a oggi, dimostrando l’alta classe del portiere Chiodi, la perfetta intesa dei terzini, il rendimento proficuo della mediana e l’indiscusso valore del quintetto di attacco, che ha spesso posto a dura prova la difesa barese, la sola che ha funzionato oggi a dovere. La squadra barese ha giocato con poco impegno, con una mediana slegata e con un quintetto di attacco che ha avuto solo Giuliani all’altezza della situazione e Ferrero che va sempre più migliorando; la partita non ha affatto messo in rilievo il valore del centroavanti Marchionneschi. Una partita, insomma, che ha visto la forte superiorità dell’Alessandria, la quale però si è giovata di un calcio di rigore e di un calcio di punizione da venti metri. Alle 15, l’arbitro Corradini di Bologna allinea le squadre nella seguente formazione […]. L’inizio è elettrizzante, e il Bari scende rapidamente nell’area alessandrina costringendo per vari minuti il trio difensivo e la mediana ad una strenua difesa. Al nono minuto l’Alessandria riesce a liberarsi dalla pressione barese e discende rapidamente: un tiro raso terra di Marchina va a finire fra le braccia di Chiodi. Una nuova discesa dell’Alessandria è sventata da Perduca e l’azione torna in area alessandrina, ove un debole tiro di Paradiso sfiora il palo. Al 44’ un corner contro il Bari, tirato da Perazzo, viene sventato dalla difesa barese, e poi il primo tempo ha termine. La ripresa trova le squadre ancora zero a zero, ma si svolge con maggior impegno. Al secondo minuto un fallo di mano di Perduca in area di rigore alessandrina provoca un calcio di rigore che Cattaneo traduce in goal. Bari reagisce immediatamente e si trasporta in area alessandrina: dopo un tiro di Marchionneschi, parato da Chiodi, e un corner battuto da Ferrero e salvato da Borelli, l’offensiva barese si conclude con un tiro da venti metri di Giuliani, che segna il pareggio. L’Alessandria riprende quindi l’offensiva, che si infrange però dinnanzi alla salda difesa dei baresi: all’ottavo minuto punizione e al nono un infruttuoso corner ancora contro la Alessandria. Al 18’, nuova punizione contro i grigi che, stretti in difesa, intendono mantenere il pareggio e difendono gagliardamente la porta. La punizione, battuta da Gai, ha esito nullo, come pure altra al 19’, battuta nuovamente da Gai. Al 33’, corner contro l’Alessandria tirato da Ferrero, il quale manca per poco. Fino al 44’, la pressione barese si mantiene minacciosa. Ma viene ora il colpo di scena: in una mischia sotto la porta alessandrina, Borelli si fa luce e libera. Segue un calcio di punizione contro il Bari, tirato da Avalle, che passa all’ala Scagliotti, la quale può segnare il secondo goal alessandrino, quello della vittoria. La partita ha avuto sei calci di angolo contro l’Alessandria e uno contro il Bari. («La Stampa», 17 ottobre 1932) La Bari può recitare il mea culpa. Diciamo subito che non è il caso di parlare di sfortuna o di cercare attenuanti ad una meritata sconfitta, conseguenza logica e fatale di un eccessivo ottimismo che era in giro da diversi giorni e dal quale sono stati contagiati gli stessi giuocatori. Ciò premesso, dobbiamo affermare che il match pari avrebbe più fedelmente rispecchiato l’andamento della bruttissima partita, vinta dai grigi ad un minuto dalla fine per un goal preceduto da un fallo di mano del furbo Scagliotti. Comunque, non si può negare che l’Alessandria si è battuta valorosamente senza mollare un istante, con volontà ferrea di vittoria, che non è dato vedere in tutte le squadre che giuocano fuori casa. In una obbiettiva rassegna delle due squadre in campo, bisogna riconoscere onestamente che i grigi si sono mostrati nettamente superiori come stile, concezione di giuoco e prestanza fisica, qualità questa ultima vantaggiosa per le condizioni del campo, reso viscido e fangoso. Il miglior reparto degli ospiti è apparso la mediana, seguita in linea di merito dalla difesa; mentre l’attacco è mancato nella fase conclusiva, sebbene abbia saputo intessere pregevoli azioni di linea, riuscendo ad impegnare seriamente la difesa barese soltanto pochissime volte. Di fronte ad una squadra simile, la Bari ha giuocato un primo tempo fiacco, durante il quale ha dato modo ai grigi di imporre la loro superiorità; si è ripresa nel secondo tempo, dopo il goal segnato su calcio di rigore; ma i furiosi contrattacchi, caotici e pieni di orgasmo, non sono riusciti che ad ottenere il pareggio, dovuto quasi esclusivamente alla grande giornata di Giuliani. Certo, con un attacco slegato e senza decisione, con una mediana in giornata nerissima, la partita non poteva risolversi favorevolmente ai colori locali. Il match pari avrebbe premiato il valore dell’estrema difesa, che ha avuto in Perduca, Cubi e Antonelli tre baluardi non facilmente superabili. Quello che non si comprende è perché il trainer ed i dirigenti baresi si ostinano a tenere lontano Bodini che, a quanto ci è stato riferito, si è completamente rimesso. L’attacco ha bisogno di un distributore e di un condottiero e… purtroppo Marchionneschi è ancora lontano dal divenirlo. Oggi, eccezione fatta per Giuliani, Rossini e a sprazzi Massiglia, l’esibizione degli avanti baresi è stata addirittura pietosa e resa maggiormente evidente dalla nerissima giornata di Valenti, il quale si è un po’ ripreso solo verso la metà del secondo tempo, per calare di tono nuovamente verso la fine della partita. L’arbitro Corradini di Bologna ha diretto in modo encomiabile l’incontro, sebbene si sia fatto sfuggire il marchiano fallo di Scagliotti che è costato un punto alla Bari. La Bari giuoca contro sole e batte il calcio di inizio. Il primo assaggio di porta è in campo barese: Avalle conduce l’azione e lancia Marchina; questi passa a Perazzo, ma Cubi, con un tuffo spettacoloso, gli soffia la palla mentre si accingeva al tiro. Sulla rimessa, Paradiso si impossessa del pallone e lancia Ferrero, che crossa; ma il tiro di Marchionneschi finisce a lato. Il pallone spiove al centro e l’attacco alessandrino abbozza una discesa che Perduca però si incarica di spezzare di autorità. Al 15’ la Bari passa un brutto momento: Avalle lancia Scagliotti; questi, pressato da Perduca, smista a Cattaneo; Cubi intuisce il pericolo e, con un fantastico tuffo, toglie il pallone del piede di Cattaneo ed evita un sicuro goal. Nuova reazione barese senza esito, ed il giuoco torna a stagnare nella metà campo barese. Il pubblico incita la squadra, ma la fisionomia del giuoco non cambia. I mediani baresi sono addossati ai terzini e le mezze ali sono costrette ad un improbo lavoro di spola. È soltanto al 20’ che Giuliani riesce a guidare un’azione, un’intesa con Ferrero; ma il tiro del mezzosinistro è bloccato da Chiodi. Dieci minuti di prevalenza barese fruttano un corner che, però, non ha alcun esito. Al 41’, una bella azione dell’attacco biancorosso: Marchionneschi riceve un pallone da Paradiso e, pressato da Avalle, smista a Giuliani il quale scavalca il mediano e porge a Ferrero, questi ancora a Giuliani che si attira il terzino e smista ancora a Ferrero. Il potente traverso di quest’ultimo è però bloccato da Chiodi. Alterne azioni nei due campi e corner contro Bari al 45’, ma Cubi blocca e respinge, mentre l’arbitro fischia la fine del primo tempo. Al 1’ della ripresa Marchionneschi manda a lato e, al 2’, si ha l’azione che darà il rigore a favore degli ospiti. Il pallone, lavorato al centro, perviene sulla sinistra: sono in gara Perazzi e Perduca, e la meglio questa volta tocca all’alessandrino, che spedisce difilato nell’angolo basso, ma Perduca sfiora il ball con le mani e l’arbitro addita il dischetto del rigore: tiro secco e goal di Cattaneo. La Bari si scuote e batte a gran carriera; durante una ventina di minuti comanda lei e non vuole disturbatori di sorta: se ne avvede subito il trio difensivo degli ospiti che chiamano in aiuto i mediani. Due calci d’angolo a favore della Bari sono senza esito. Al 7’, il pareggio: si è a metà campo, ed è in possesso del pallone Gai, che passa corto a Valenti; l’allungo del centromediano è raccolto da Giuliani, che parte in quarta, accorcia la distanza e folgora la casa di Chiodi: un goal magnifico! Il pubblico è in festa. Due punizioni contro i grigi e un calcio d’angolo annullato da Chiodi, che ferma il tiro di Massiglia. Al 18’ tiri di Giuliani e Ferrero sono respinti dai pali, mentre Chiodi guarda fin troppo confuso tanta grazia… Soltanto al 25’ i terzini baresi sono incaricati di sbrigarsela con Cattaneo e Scagliotti, che appaiono i più pericolosi. Al 33’ Barale salva un calcio d’angolo e poco dopo Giuliani manda fuori di poco. La Bari insiste, ma l’Alessandria resiste. Al 44’ il furtarello degli ospiti: un pallone volante giunto dalla sinistra viene fermato da una mano di Scagliotti che, non visto dall’arbitro, può scaraventare in rete. (G. Leo, «Il Littoriale», 17 ottobre 1932) L’Alessandria è uscita vittoriosa dal campo barese contro ogni previsione. Contro un Bari caotico, confusionario e assai lontano dalle sue normali possibilità, l’Alessandria ha giocato con grande coraggio e con grande sagacia, senza un attimo di sosta. Due fattori hanno influito particolarmente sul risultato dell’incontro: nei ranghi alessandrini, l’assenza di Mosele, sostituito da un portiere che ha parato tiri disperati; nei ranghi baresi, una eccessiva fiducia nella vittoria, fiducia che era andata man mano aumentando quando ieri sera si era appresa la notizia del forfait del portiere titolare dei grigi. Partita senza cronaca nel primo tempo: gioco organico, ma ostruzionistico, degli ospiti, che hanno pensato soprattutto a difendersi bene in attesa di passare all’offensiva. Il Bari ha avuto solo un finale brillante, ma a nulla è valso il gioco degli ultimi cinque minuti contro la ferrea difesa alessandrina. La partita vera e propria si è invece distesa nel secondo tempo allorché il Bari, giocando prevalentemente all’offensiva, vedeva la porta di Cubi violata per due volte. Due minuti dopo il segnale dell’arbitro era Cattaneo che, su calcio di rigore per «mano» di Perduca, collocava in rete barese il primo imparabile pallone. Il goal alessandrino scaldava l’ambiente e il Bari, partito alla controffensiva, al 7’ pareggiava con un potente tiro di Giuliani da trenta metri; poi assumeva decisamente il comando della partita, senza però sapersi rendere pericoloso per le indecisioni di Marchionneschi e per la scarsa coesione del reparto. La sterilità dell’attacco biancorosso dava comunque l’impressione che sul «nulla di fatto» si sarebbe chiuso l’incontro quando, al 44’, un’improvvisa discesa dei grigi non arginata in tempo dalla mediana barese si concludeva con un potente tiro di Scagliotti nell’angolo basso della rete di Cubi. Il Bari ha destrato una penosa impressione. Sicuro della vittoria, si è trovato di fronte ad un avversario che ha lottato con intelligente tattica e con magistrale energia. Solo il terzetto della difesa si è salvato dal marasma nel quale è caduta la squadra barese. La mediana è apparsa sfuocata e l’attacco, ad eccezione di Giuliani e qualche volta di Rossini, ha costituito il reparto peggiore dell’undici. L’Alessandria si è fatta ammirare per il gioco scuro dell’estrema difesa e soprattutto della mediana, mentre l’attacco ha lavorato piuttosto a strappi. Buono l’arbitraggio di Corradini di Bologna. («La Gazzetta dello Sport», 17 ottobre 1932) La squadra ha infatti ottenuta la vittoria senza l’ausilio della fortuna ed unicamente per merito del suo giuoco tecnicamente brillante e della sua eccezionale forza d’animo. Essa non si è accontentata di difendersi, per strappare un nulla di fatto, ma ha voluto passare all’offensiva rimanendo a lungo nell'area avversaria. Le sue azioni, sempre improntate al miglior giuoco tecnico, lasciavano storditi gli avversari, che si difendevano con energia, ma qualche volta anche in disordine perché incapaci di scompaginare il giuoco serrato del quintetto grigio. Nel primo tempo l’Alessandria ha mancato almeno due punti per pura sfortuna. Nella ripresa ha meglio sfruttato le occasioni ed ha segnato due goals. Uno al primo minuto di giuoco su calcio di rigore e l’altro all’ultimo minuto per merito di Scaglioni. A rendere brillante il giuoco del quintetto grigio ha contribuito molto la inclusione di Avalle a centrosostegno. Questo atleta che attualmente si trova in condizioni ottime di forma, riesce in modo encomiabile a rifornire l'attacco di preziosi palloni e a dare il via alle migliori azioni tecniche. Tutta la squadra ha così potuto funzionare egregiamente e dare la sensazione di essere in piena efficienza. Anche Chiodi, che sostituiva Mosele, ha compiuto alcune ottime parale («Il Piccolo», 22 ottobre 1932) RISULTATI: Ambrosiana-Lazio 1-2 Bari-Alessandria 1-2 Genova-Bologna 1-0 Napoli-Casale 4-0 Pro Patria-Milan 3-1 Pro Vercelli-Juventus 0-2 Roma-Padova 1-1 Torino-Palermo 0-1 Triestina-Fiorentina 3-0 CLASSIFICA: Napoli p.9; Genova 8; Torino, Alessandria 7; Ambrosiana, Juventus, Padova, Palermo 6; Bologna, Roma 5; Lazio, Bari 4; Fiorentina, Milan, Pro Vercelli, Triestina, Casale 3; Pro Patria 2 MARCATORI 7 gol: Sallustro A. (Napoli) 4 gol: Cattaneo R. (Alessandria), Libonatti (Torino), Mazzoni (Genova), Meazza (Ambrosiana), Petrone (Fiorentina), Romani (Milan) 3 gol: Celoria (Casale), Cesarini (Juventus), Costantino (Roma), Demaria A. (Ambrosiana), Fantoni J. (Lazio), Rosa (Triestina), Rossetti (Torino), Spivach (Padova)