Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
25-09-1932 - Giornata: 2 - Firenze - Giovanni Berta


Fiorentina ACF - Alessandria US 3 - 1 (2 - 0)
RETI: 12. Sarni V. [Fi] , 40. Petrone Schiavone P. [Fi] , 54. Petrone Schiavone P. [Fi] 77. Notti (I) A.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Fenoglio Giuseppe, Borelli Michele, Grillo Giuseppe, Avalle Edoardo, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Notti (I) Alfredo, Marchina Libero, Perazzo Osvaldo All.: Molnár Ferenc

Formazione avversaria
FIORENTINA ACF: Ballanti; Gazzari, Vignolini; Pizziolo (I) Mario, Bigogno, Neri; Prendato, Sarni, Petrone Schiavone, Antonioli, Gringa. All.: Felsner Hermann.

Arbitro: Carraro Albino (Padova)
Note
Spettatori: 15.000. Tempo piovoso, terreno perfetto. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L’Alessandria è uscita battuta dal campo dello stadio Giovanni Berta dopo una partita interessante, svoltasi dinanzi a 15.000 persone che occupavano le capaci tribune fin da un’ora prima che il giuoco avesse inizio. Partiti di scatto, i viola si sono subito lanciati verso la rete difesa da Mosele, che oggi non è apparso in una delle sue più smaglianti giornate, facendo perdere la tramontana a mediani e difesa, con una giuoco tutto velocità e tecnica. Il pallone, per una buona ventina di minuti, è stato di loro assoluta proprietà. I grigi non hanno saputo, o potuto, fare altro che difendersi a denti stretti, cercando, quando era loro possibile, di incunearsi fra i mediani e sfuggire all’attenta vigilanza dei terzini. In questo primo periodo, l’Alessandria è apparsa un po’ sbandata: gli uomini non riuscivano sempre a intendersi, i passaggi erano imprecisi e spesso andavano a finire sui piedi degli avversari, che non si facevano pregare per sfruttare la buona situazione. Barale, Avalle e Grillo avevano fin troppo lavoro da sbrigare e facevano del loro meglio per arginare l’irruenza della linea di attacco viola, coadiuvati in ciò assai bene dai terzini. Al 13’ la prevalenza dei giuocatori fiorentini vedeva il suo coronamento con un punto, dovuto in parte a un cattivo momento di intesa fra Fenoglio e Mosele: in uno dei suoi attacchi, il terzetto di punta viola scendeva verso la rete di Mosele; il pallone, da una quindicina di metri, veniva calciato verso la porta; Fenoglio si faceva precipitosamente innanzi per la respinta e Mosele usciva pure dalla porta per bloccare il pallone; il terzino scivolava e cadeva, la sua caduta provocava anche quella del portiere, che gli era a ridosso e che aveva potuto impossessarsi della palla. I due formavano un unico viluppo, in cui a Mosele sfuggiva il pallone; Sarni, con un guizzo, si faceva presso i due caduti e non aveva difficoltà ad inviare in rete a porta vuota. Questo primo successo elettrizzava i giuocatori fiorentini e faceva rimanere sbigottiti i grigi che, però, si riprendevano ben presto dal leggero scoramento e si gettavano di nuovo nella contesa con tutta la loro foga, cercando di rimontare lo svantaggio. Gli atleti viola, nonostante ciò, continuavano a condurre gli attacchi, ma anche i grigi correvano ora assai più spesso verso la rete difesa da Ballanti. Ed erano così prima Scagliotti, poi Cattaneo, poi ancora Perazzo che, giunti nei pressi della porta viola, tiravano in rete mandando alto e a lato per la troppa precipitazione. Anche due calci d’angolo a favore degli alessandrini non avevano buon esito. Il primo non impegnava affatto il portiere e il secondo lo trovava pronto alla parata. Una mezz’ora di giuoco era già trascorsa e sembrava ormai che il primo tempo dovesse chiudersi sul risultato di 1-0. La mediana grigia aveva trovato la giusta carburazione e l’attacco marciava assai meglio. Al 40’ invece giungeva il secondo punto per i viola. Era Sarni che scendeva verso la porta di Mosele; ostacolato, egli passava indietro a Petrone, che calciava di forza verso la rete: il pallone incontrava le spalle di un terzino e deviava, finendo nell’angolo sinistro, mentre Mosele, uscito di porta, non poteva far neppure un tentativo di parata. Nonostante questo secondo smacco, l’Alessandria non si piegava. Riprendeva il giuoco forse con maggiore volontà, difendendosi e attaccando, cercando di sorprendere, attraverso belli e rapidi passaggi, la mediana fiorentina, che ha avuto in Pizziolo I il suo miglior uomo. Sul punteggio di 2-0 terminava il primo tempo. Nella ripresa, le cose cambiavano. Erano i grigi che, dopo qualche minuto dalla loro entrata in campo, rinfrancati, correvano all’attacco. La Fiorentina dominava ancora per 5’. Poi essa, che nel primo tempo aveva spadroneggiato, doveva accontentarsi di operare qualche rara incursione, e non sempre pericolosa, e Ballanti aveva molto lavoro da sbrigare. I grigi si lanciavano vigorosamente verso la porta avversaria, se non con l’intento di risalire completamente lo svantaggio, per lo meno con quello di diminuirlo. L’attacco marciava bene. I mediani non accusavano esitazione. Fiato ve ne era a sufficienza, mentre in campo avversario se ne risentiva invece una certa mancanza. Nonostante ciò, al 10’ gli alessandrini dovevano vedere ancora una volta violata la propria rete. Era nuovamente Petrone che, su passaggio di Antonioli, tirava basso nell’angolo sinistro, sorprendendo Mosele che tardivamente si gettava in tuffo: tre a zero. La squadra alessandrina non si demoralizzava e continuava nel suo giuoco offensivo con maggior vigore, volendo a tutti i costi segnare. Le discese si susseguivano alle discese, ma nessuna d’esse aveva risultato. La squadra fiorentina annullava gli sforzi degli avversari e Vignolini, con tre entrate spettacolose, rendeva nulle tre azioni da goal. Finalmente, al 32’, un punto veniva a premiare la tenacia e la volontà degli atleti alessandrini. Era Notti che, avuto il pallone, calciava in rete, non molto forte, dal lato sinistro; Ballanti, spiazzato, non poteva abbozzare nemmeno un tentativo di intervento. Anche dopo questo successo, non vi era, però, gran che da sperare nel pareggio. Gli alessandrini, tuttavia, non si fermavano e insistevano nella loro rabbiosa pressione, dando fondo a tutte le loro energie per sfruttare la situazione, ma non riuscivano a concludere, ché l’arbitro Carraro fischiava il termine, senza che un ulteriore cambiamento nel punteggio fosse sopravvenuto. («La Stampa», 26 settembre 1932) Alla chiusura del primo tempo, la Fiorentina conduceva per due a zero, risultato che rispecchiava perfettamente l’andamento della partita, e consacrava nell’eloquenza del punteggio la netta e continua superiorità dei viola. Sono stati questi quarantacinque minuti un vero godimento per gli appassionati del pallone rotondo ed una autentica manna per i tifosi, che vedevano la loro squadra filare con un accordo perfetto, uno slancio ed una decisione che trovavano pieno riscontro in quello che la Fiorentina era riuscita a fare, domenica scorsa, nel primo tempo della strana partita di Torino. Era veramente bello lo snodarsi delle azioni, con un ritmo di precisione e di velocità tali che facevano intravedere con quanta intelligenza gli uomini sapessero far apparire facili e piane, quasi inevitabili, le cose più difficili. Il secondo tempo si iniziava con lo stesso stile e proseguiva così anche per il primo quarto d’ora, mentre nel frattempo un terzo goal andava a fare giusta compagnia ai primi due; ma poi, un po’ per la sicurezza della vittoria, un po’ anche per la stanchezza. Imponeva i suoi diritti, non era più la Fiorentina a fare da padrona in campo; e di quanto essa ritirava gli ugnelli, di altrettanto i grigi sfoderavano i loro. Avveniva così che l’Alessandria riusciva, a tratti più o meno lunghi, a prendere le redini e guidare lei, facendosi ogni momento sempre più aggressiva fino a che Notti riusciva a raccogliere il frutto non davvero immeritato di questa tenacia combattiva. L’andamento schematico della partita qui sopra esposto indica con sufficiente precisione che la Fiorentina è in verità una grande squadra, che sa battersi e giocare bene, e che l’Alessandria ha intatte ancora tutte le doti di tenacia, di volontà e di spirito che la caratterizzano come la regina dello «strapaese» calcistico. I grigi avevano suscitato una attesa vivissima a Firenze; il fatto di aver battuto, e abbastanza nettamente, la Juventus costituiva un titolo di presentazione clamorosa. L’Alessandria non è davvero naufragata oggi, ma ha trovato chi, in linea tecnica, ha saputo insegnarle qualche cosa. Mentre i viola ancora non sono del tutto a posto come fiato, e alla distanza questo si è notato; i grigi hanno una esuberanza da vendere. Nella partita, nettamente persa, essi hanno dato fuoco a tutte le polveri e hanno giocato come se si dovesse ricominciare daccapo. La Fiorentina non ha dunque sconfitto una avversaria trascurabile e, se il primo tempo fu la beneficiata dell’attacco e della mediana, l’ultima parte della ripresa fu il collaudo dell’estremo trio che ne uscì con il minore danno possibile, dimostrando cioè di essere all’altezza degli altri reparti della squadra. Qualche neo affiora ancora qua e là tra viola, ma è cosa che scomparirà presto. Il «verde» all’inizio del campionato non deve preoccupare poiché è sempre logico attendere il meglio con il passare del tempo. Petrone ha marcato due volte anche oggi, tanto per non perdere di vista la classifica dei cannonieri; e, alle sue doti di tiratore, bisogna aggiungere lauri per l’intelligenza con la quale guida tutto il quintetto. Ha avuto in Antonioli un collaboratore prezioso, instancabile, intelligente, altruista. Gli aggettivi per il «piccolo» potete credere che non sono sciupati davvero. Buono anche Prendato, e Sarni, mentre Gringa appare più tardo a trovare il punto giusto della forma e dell’affiatamento, ma bisogna pure per lui sapere attendere. Della mediana, il migliore è stato ancora una volta Pizziolo, ma anche Bigogno, che sta riprendendo quota, e Neri, modesto e poco appariscente, sono da elogiare. Il robusto Vignolini è stato brillante nei momenti di duro lavoro e, aiutato da Gazzari, ha fatto barriera davanti a Ballanti, il quale non ha colpa del goal segnatogli e ha il merito di aver parato un formidabile tiro di Marchina che gli alessandrini vedevano già in rete. Dei battuti, poniamo in testa a tutti Avalle: ha iniziato facendosi poco osservare, ma poi è andato man mano aumentando tono fino a sfolgorare verso la fine della partita, giocando e incitando i compagni, giocando e dando consigli e rimproveri e lodi un po’ a tutti. Avalle è stata l’anima dell’Alessandria. Grillo, Fenoglio, Perazzo e Cattaneo: ecco un quartetto di ottimi atleti; invece, Scagliotti ha fatto poco figura e Notti, per quanto attivissimo e autore del goal, ha spesso mancato di senso tattico e pratico. Mosele ha subito i tre goals, e non sono pochi per un portiere della sua classe, ma è colpa sua o merito degli avversari? L’interrogativo, per noi, si risolve con il secondo corno del dilemma. Ha arbitrato Carraro ottimamente; qualunque accenno di gioco pesante da una parte e dall’altra è stato inesorabilmente troncato, e la bella partita è filata via tranquilla, pur nell’accesa passione degli atleti, corretti e cavallereschi. Si comincia in perfetto orario. Tribune e gradinate sono al completo, malgrado il tempo piovoso, perfetto il terreno di gioco. Le squadre si allineano nella seguente formazione […]. L’Alessandria prende subito il classico schieramento della squadra che vuol giocare a non perdere: quattro mediani e tre terzini, ma la sua estrema difesa è costretta subito a ballare, per l’intraprendenza degli attaccanti viola, tra cui il primo a farsi applaudire è Prendato. Al 12’, primo goal della Fiorentina: Borelli, pressato da Petrone, allunga a Mosele; questi si lascia sfuggire il pallone e Sarni, sopraggiunto in corsa, non ha difficoltà a collocarlo nella rete incustodita. Al 28’, primo corner della giornata contro la Fiorentina provocato da Pizziolo I, che non può far di meglio per troncare una veloce quanto pericolosa discesa di Perazzo. Il calcio d’angolo non ha però esito. Due minuti dopo, altro corner contro i viola, pure infruttuoso. Al 40’ si ha il secondo goal della Fiorentina: Sarni passa corto a Petrone, che mette in rete con un prepotente tiro. Al 9’ della ripresa, terzo goal dei viola, autore Petrone che sorprende Mosele con un insidiosissimo raso terra. La Alessandria, ormai persa ogni speranza di conquistare il match nullo, si slancia con veemente foga all’attacco della roccaforte alessandrina, dove Gazzari, Vignolini e Ballanti fanno prodigi. Al 23’ Notti, raccogliendo un magnifico cross di Perazzo, può finalmente segnare, salvando così il punto dell’onore. Nel secondo tempo si sono avuti altri due corners per la Fiorentina e uno per l’Alessandria. («Il Littoriale», 26 settembre 1932) Il pubblico fiorentino si attendeva legittimamente qualche cosa di più da quell’Alessandria che domenica scorsa aveva vinto meritatamente contro i campioni d’Italia e che invece oggi allo stadio Berta, specie nei primi 45 minuti, ha deluso parecchio. Subito, al 12’ di gioco, la Fiorentina si metteva al sicuro segnando il primo goal: ne era autore Sarni il quale, astutamente, riusciva a impadronirsi della palla sfuggita a Mosele gettatosi in tuffo per interrompere un duetto Petrone-Antonioli. Il punto legittimava la supremazia fiorentina. In questi 15 minuti di gioco, i viola erano stati padroni in campo. L’attacco manovrava perfettamente, e se anche Sarni e Gringa non apparivano a punto, pure l’accordo esisteva e si faceva sentire, mentre la mediana portava in aiuto il peso di tutta la sua autorità. I grigi tentavano di reagire portandosi con azioni veloci ma disordinate sotto la rete di Ballanti, ma Vignolini e Gazzari non avevano difficoltà a liberare la loro area dal pericolo. Al 28’ la Fiorentina era in corner e una identica punizione subiva al 37’, frutti questi che l’Alessandria otteneva su azioni sporadiche intessute particolarmente da Notti e Perazzo. Intanto, anche Petrone covava il suo goal, e l’otteneva al 40’ con un tiro fortissimo che neppur Borelli, sopravvenuto velocemente all’ultimo istante, riusciva ad allontanare. All’inizio della ripresa, le cose non cambiavano ed era sempre la Fiorentina al comando. Due tiri di Petrone sfioravano i pali dell’Alessandria; poi, ecco due calci d’angolo contro i grigi al 7’ e al 9’. Al 10’ era ancora Petrone che sorprendeva il portiere dell’Alessandria insinuando il pallone tra una selva di gambe: tre a zero. Si attendeva il tracollo dell’Alessandria, ma era proprio da questo momento che la generosa compagine piemontese mostrava i denti. Mentre gli avversari, logorati dal ritmo celere del gioco fino ad allora svolto, cedevano visibilmente, sia pure battendosi sempre validamente, l’Alessandria riprendeva quota e si buttava all’attacco giocando il tutto per tutto. Al 24’ Mosele si faceva applaudire per una stupenda parata. Al 26’ Cattaneo, solo a un metro da Ballanti, mandava alle stelle il più facile pallone che deve essergli capitato nella sua carriera. Il legittimo compenso per i grigi veniva al 33’ ed era Notti che segnava sorprendendo Ballanti che, completamente coperto dai compagni e dagli avversari, non aveva modo di intervenire. Per poco, su un corner a due minuti dalla fine, la Fiorentina mancava il quarto goal. Il risultato è equo. I tre goals segnati dai viola sono il frutto di una visibile differenza di rendimento fra le due squadre, mentre il goal marcato dai grigi rappresenta il premio meritato della loro condotta. Tutta la squadra del dottor Felsner ha funzionato a meraviglia sino a quando il fiato ha sorretto gli uomini. Comunque, la vittoria piena e convincente lumeggia il valore della compagine e conferma che il risultato di Torino fu più dovuto a sfortuna che a demerito. La mediana è apparsa anche oggi il reparto più efficiente, con Pizziolo e Neri in forma splendente e Bigogno in nettissimo progresso. Dell’attacco, Petrone e il piccolo, inesauribile Antonioli sono stati i migliori. Anche la difesa si è fatta applaudire, per quanto a tratti sia apparsa qualche incertezza di funzionamento. Tra gli uomini dell’Alessandria, accenneremo ad Avalle che, dopo un inizio lento e disordinato, si è andato pian piano ritrovando fino a concludere con uno splendido finale; a Fenoglio, preciso e corretto; all’inesauribile Grillo; a Perazzo e a Marchina. A tratti, hanno brillato anche Cattaneo e Barale, mentre Mosele non ha avuto un’ottima giornata. («La Gazzetta dello Sport», 26 settembre 1932) UNA SCONFITTA CHE NON DEVE ALLARMARE Ma lasciamo… i se ed i ma e vediamo la partita di Firenze, non nel suo risultato, ma nel suo andamento. « A priori » bisogna dire che la squadra grigia non ha giuocato una grande partita come contro la Juventus. Essa è stata nei primi cinquantacinque minuti di giuoco l’ombra di se stessa, in particolar modo nel reparto difensivo. Mosele, che soffriva ancora della contusione riportata contro la Juventus, non ha potuto sfoggiare il suo repertorio di parata classiche. Cosicché dopo cinquantacinque minuti di gioco l’Alessandria aveva tre «goals» di svantaggio, dovuti tutti e tre ad errori della difesa. Questo punteggio avrebbe certo demoralizzato qualunque squadra, ma gli undici grigi si sono invece gettati all’attacco con indiavolata foga e per i rimanenti trentacinque minuti hanno bersagliato la rete di Ballante. L’orgasmo di ricuperare il terreno perduto ha reso i cinque avanti nervosi si che qualche facile occasione è stata sciupata per troppa precipitazione. Un solo «goal» quello dell’onore, ha premiato lo sforzo degli undici ragazzi grigi, mentre il punteggio poteva essere migliore. La sconfitta non deve però allarmare perché la Fiorentina, nell'attuale edizione, è assai forte e sul suo campo appare imbattibile. Tale sconfitta entra nel preventivo delle partite date come perse dalla squadra grigia sui campi avversari. Non si può, infatti, pretendere che una squadra come l’Alessandria non debba mai perdere specialmente quando c’è nella lotta una mezza dozzina di Società, che spendono centinaia di migliaia di lire per inquadrare una squadra… da scudetto (Il Piccolo, 01/10/1932) RISULTATI: Bologna-Bari 3-0 Casale-Ambrosiana 2-2 Juventus-Padova 3-1 Lazio-Palermo 1-1 Milan-Roma 2-1 Pro Patria-Genova 1893 3-4 Pro Vercelli-Torino 2-3 Triestina-Napoli 2-2 CLASSIFICA: Genova 1893, Torino 4; Ambrosiana, Bologna, Milan, Napoli 3; Alessandria, Fiorentina, Juventus, Pro Vercelli, Roma 2; Bari, Casale, Lazio, Padova, Palermo, Triestina 1; Pro Patria 0. MARCATORI 4 gol: Mazzoni (Genova), Petrone (Fiorentina) 3 gol: Libonatti (Torino), Meazza (Ambrosiana), Romani (Milan), Sallustro A. (Napoli) 2 gol: Cattaneo R. (Alessandria), Cesarini (Juventus), Dusi (Pro Patria), Fantoni J. (Lazio), Rosa (Triestina)