Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
12-04-1936 - Giornata: 26 - Firenze - Giovanni Berta


Fiorentina ACF - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Turino Giuseppe, Barale Oreste, Parodi Pasquale, Milano Luigi, Busani Umberto, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Celoria Mario, Gastaldi Settimo All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
FIORENTINA ACF: Amoretti; Gazzari, Magli (I) Renzo; Pizziolo (I) Mario, Bigogno, Neri; Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa. All.: Ara Guido.

Arbitro: Scorzoni Raffaele (Bologna)
Note
Angoli: 5-0 (3-0). Spettatori: 4.000. Giornata di gran vento, terreno asciutto. Inizio gara ore 15.00

Commento
Gli appassionati che si sono recati allo stadio Berta nella speranza di assistere ad un bello spettacolo sportivo, sono stati delusi. Non sono non hanno veduto l’auspicata e agognata resurrezione della squadra del cuore, ma neppure del buon gioco, nessuna delle due squadre essendo stata capace di far vedere, anche in linea tecnica, qualcosa di buono. L’Alessandria è riuscita a portar via un punto che le gioverà molto alla resa dei conti e tale premio appare meritato per il puntiglio e la volontà dei suoi giocatori. Dal lato tecnico però essa è piaciuta assai meno che non nel precedente campionato. Ha giocato con calma, con sufficiente ordine, ha subito la pressione avversaria per la maggior parte dei novanta minuti; è scattata in qualche momento in modo piacente all’attacco ma niente di più. Due o tre occasioni da rete sono state mancate in modo infantile dai grigi quando la difesa avversaria, battuta, nulla avrebbe potuto offrire al più modesto dei tiri indirizzati entro i pali. La squadra viola ha confermato le sue esibizioni delle ultime domeniche. Per quanto sia apparso evidente il maggior impegno dei giocatori in confronto delle recenti partite, è fuori dubbio che la Fiorentina di oggi non è parente neppure lontana della bella squadra ammirata lo scorso anno. Si direbbe che nella maggior parte dei giocatori manchi la convinzione. Manca anche in buona dose la forma perché passaggi imprecisi quanti ne hanno fatto i viola nei novanta minuti di oggi ben difficilmente si vedono durante una partita anche fra squadre di minore levatura. In tali condizioni quindi dovrebbe essere l’impegno al cento per cento a sopperire alle altre deficienze, ma nessun viola sa in questo momento giocare col cuore in gola. L’Alessandria è piaciuta assai nel trio di difesa. La mediana è composta di tre giocatori poco spettacolari, ma tutti egualmente utili. Parodi al centro tiene assai bene i collegamenti con la difesa più che con l’attacco ma si disimpegna in ogni evenienza. Milano è stato più tecnico e Barale il più tenace sull’ala. L’attacco ha avuto un difetto base: non ha tirato in porta e quando è riuscito ad inviare la palla ad Amoretti lo ha fatto malissimo. Migliore il reparto di destra, specie con Busani che sa rendersi pericoloso con centri ben dosati mentre a sinistra Celoria è il più infaticabile dei cinque. Notti al centro ha smistato bene la palla ma raramente ha saputo smarcarsi in area di rigore. Della Fiorentina Amoretti, impegnato seriamente solo negli ultimi minuti di gioco, si è confermato all’altezza del compito. Dei due terzini oggi è piaciuto assai più Gazzari. Gli uomini della linea mediana viola sono stati fra i migliori in campo ma tuttavia si è avuta l’impressione che il reparto, ottimo in difesa, non abbia saputo rendersi altrettanto efficace all’attacco. Troppi paloni alti, non sempre dosati e non sempre diretti all’uomo meglio postato. Dei tre il miglior è stato Pizziolo. Le dolenti note della Fiorentina sono state anche oggi per l’attacco. Le due ali che nei finali di campionato avevano sempre figurato fra gli uomini migliori della squadra non hanno saputo confermare la fama. Scagliotti e Perazzolo sono irriconoscibili e Morselli ha l’attenuante di non essere appoggiato molto dagli interni e di trovarsi quindi costantemente bloccato fra i terzini e il centromediano avversari. Ottimo l’arbitraggio di Scorzoni. Al 5’ dall’inizio della partita una delle migliori azioni dell’Alessandria ha portato il pallone da destra a sinistra. Finta di Celoria e Gastaldi si è trovato a tu per tu col portiere. Ha fallito in pieno. Al 12’ un centro di Notti spostatosi sulla destra ha trovato Busani a un metro da Amoretti spiazzato. Il pallone ha viaggiato molto lontano dai pali. È stato questo forse l’unico periodo di equilibrio, poi la Fiorentina che per altro ha giocato il primo tempo contro un notevole vento, è passata decisamente all’attacco senza dare l’impressione di poter forzare la guardia avversaria. Ceresa è stato impegnato al 17’ su centro di Borsetti deviato di pugno dietro i pali. Al 365’ sulla più bella azione della partita, che Scagliotti, Perazzolo e Morselli si sono scambiati la palla in velocità e Morselli a colpito lo spigolo del palo. La palla è ritornata, Pizziolo l’ha allungata a Perazzolo, questi a Gringa che ha tirato forte in porta. Ceresa ha bloccato con sicurezza in tuffo. Nella ripresa la Fiorentina col vento alle spalle ha giocato quasi sempre nella metà campo avversaria. Al 3’ un tiro di testa di Morselli, su centro di Borsetti, è stato parato. Al 15’ Scagliotti ha smarcato Morselli ma Ceresa ha parato deviando in angolo. Sei parate di Ceresa su tiri di Borsetti, Perazzolo, Bigogno e a un minuto dalla fine la più bella occasione di acciuffare la vittoria da parte dei grigi. Fuga di Gastaldi; Amoretti è uscito ed ha deviato il tiro. La palla è andata a Busani che negli ultimi 20 minuti si è scambiato il posto con Notti; ma Busani, libero davanti alla porta, ha indugiato quel tanto che è stato sufficiente a Gazzari per rinviare. Poi la fine. Cattive condizioni atmosferiche, vento impetuoso che prendeva di infilata il campo da sud a nord. Calci d’angolo: 3 nel primo tempo (22’, 29’, 37’) e 2 nella ripresa (10’ e 15’), tutti contro l’Alessandria. («La Gazzetta dello Sport», 13 aprile 1936) All’insegna dello sbadiglio. Quando una squadra come la Fiorentina si sente sicura di non retrocedere e non ha più alcuna aspirazione da coltivare può essere anche logico che del risultato un po’ se ne infischi. Non è logico questo, però, da un punto di vista prettamente sportivo e non possiamo dare torto ai fischi che hanno accompagnato la squadra viola nella sua uscita dal campo, noi che dei fischiatori siamo sempre stati avversari. In realtà la Fiorentina ha fatto di tutto per deludere gli spettatori. È una squadra sfuocata, senza fiamma interna, senza volontà, senza chiarezza d’idee. Quella che una volta era citata a modello se non come spirito agonistico certo come una maestra di bel giuoco, ha perso tutte le virtù. Non è il caso ora di andare ad approfondire il perché di questo ribasso generale di tono, costatiamo la realtà che è piuttosto brutta e andiamo oltre. Per tenerci all’incontro con l’Alessandria, terminato alla pari senza lodi per nessuna delle due concorrenti, diremo che in particolar modo un settore della squadra viola ha ancora disilluso: la prima linea. L’innesto di Morselli al centro, che doveva avere lo scopo di galvanizzare, non ha servito a un bel niente. Non un passaggio indovinato, non un centro utile, non una manovra chiara e positiva, non un tiro difficile per il bravo Ceresa. Più che una partita di campionato sembrava di assistere ad una di quelle partite amichevoli che lasciano il tempo che trovano. Ci sono stati nella Fiorentina alcuni uomini che per classe, forma e buona volontà sono emersi sugli altri: ad esempio Pizziolo I, Gazzari e sul finire dell’incontro anche Bigogno e Neri; ma sono pochi su un complesso tanto numeroso. Aggiungeremo, per essere precisi, che niente c’è da dire su Amoretti che nel primo tempo ha avuto da parare due o tre palloni non difficili e nella ripresa uno soltanto sul finire dell’incontro. Per il resto grigio, più delle maglie dell’Alessandria; e se vogliamo fare una distinzione specifica su quelli che hanno reso di meno alla squadra ci metteremo le due mezz’ali, che non riescono a perdere l’abitudine di restarsene troppo indietro anche quando non ve n’è bisogno e che non hanno imbroccato un passaggio. Contro una squadra in queste condizioni il meno che l’Alessandria poteva sperare era un risultato pari, programma, per chi lotta per la salvezza, molto allettante. Niente di buono neppure nella squadra dei grigi è stato possibile vedere. Gli alessandrini posseggono una difesa salda, una discreta linea mediana che ha in Parodi un elemento giovane e promettente, ma troppo premuroso di quel che avviene alle sue spalle per poter essere di aiuto agli avanti, i quali, abbandonati a se stessi, hanno cercato di rendersi pericolosi con veloci puntate, ma senza un giuoco organico e ben definito. Una partita di tal fatto non poteva offrire fasi emozionanti ed in realtà la monotonia ha comandato da un capo all’altro dell’incontro. C’è stato nel primo tempo, quando l’Alessandria giuocava col vento in favore, qualche momento di vivacità, ma roba di poco conto. Nella ripresa toccava alla Fiorentina usufruire del vantaggio del vento ed in questo periodo il pallone usciva rare volte dalla metà campo dell’Alessandria, ma neppure questa continua superiorità è servita ai viola per dare un risultato positivo all’incontro. Il giudizio salomonico dello zero a zero è quanto di più vero l’incontro potesse esprimere dato il giuoco svolto dalle due squadre. Ha arbitrato Scorzoni, assai bene facilitato anche dal corretto contegno dei giuocatori che hanno voluto mantenersi prettamente intonati al carattere idilliaco della giornata pasquale. Pigra ripresa del campionato. La grande festa della Cristianità ha obbligato molti a disertare lo stadio per consumare in santa pace il pranzo pasquale. Primi minuti di giuoco d’attacco viola tutto basato e manovrato sulla destra. Anche l’Alessandria, quando può attaccare, si basa sulla destra. Al 5’ i grigi piombano sul fronte di difesa viola, Riccardi traversa sulla sinistra, Gastaldi ha la palla da rete ma ha sciupato inviando a lato. Al 12’, dopo fasi alterne, Notti spostato sulla sinistra ha rimesso in giuoco un pallone prezioso, Busani aveva un’occasione d’oro ed ha invece mandato la palla a sfiorare uno dei montanti. L’Alessandria ha insistito e Gastaldi non ha potuto fare molto ostacolato da Pizziolo. Finalmente il 15’: giuoco manovrato dei viola. Perazzolo, Morselli, Borsetti, quindi Gringa, Scagliotti; infine tiro a rete di Scagliotti. Pericolo per Ceresa. Altra buona combinazione due minuti dopo, ma Ceresa ha di nuovo liberato bene. Si è ripetuto l’attacco viola sulla sinistra. Un bel tiro di Gringa è stato respinto da… Eolo. La pressione della Fiorentina è divenuta sensibile, tanto è vero che il 22’ i viola hanno ottenuto un calcio d’angolo. Ceresa, ostacolato, ha bloccato ma Scorzoni ha punito il fallo. Pericolo grosso al 24’ per i grigi: tiri di Scagliotti e Morselli respinti e poi l’azione si è esaurita sulla linea del fallo. Ceresa è ancora impegnato al 29’ su tiro di punizione di Pizziolo da lontano: bel tiro e respinta di Ceresa in angolo. La punizione non sorte buon esito. Serrato attacco viola al 34’: Gringa e Scagliotti hanno creato la buona azione. Insistenza fiorentina: Morselli tira forte e la palla è stata respinta da un montante. Riprende Borsetti che ha traversato a Gringa. Tiro difficile di questi, ma Cerasa ha trovato il pallone di fortuna. Volante replica dei grigi. Azione difensiva in forze e poi i viola tornano all’attacco ed al 39’ ottengono un altro calcio d’angolo. Un’azione di Gringa che Lombardo libera bene. A due minuti dalla fine del tempo, punizione da un metro dell’area di rigore alessandrina: tiro di Scagliotti alto. Sulla reazione tiro di Celoria bene bloccato da Amoretti. La ripresa ha inizio con una serie di calci di punizione. Poi Morselli impegna di testa Ceresa. Al 5’ bell’attacco degli gigliati: Morselli ha allungato a Borsetti e questi da lontano a volo, ha puntato sul bersaglio. Pericolo per i grigi. Giuoco inconcludente per un buon periodo poi all’ottavo minuto Turino ha inviato in angolo per evitare un possibile pericolo di Borsetto. Pericolo grosso per i viola: Gastaldi invano ostacolato ha passato a Celoria, indecisione di Magli e meno male che Amoretti ha respinto. Al 10’ attacco in forze dei viola. Perazzolo ha sbagliato ma subito dopo la palla balla sulla testa di Scagliotti, Morselli, Perazzolo ma non va in rete. Insiste la Fiorentina ed al 14’ Morselli ha tirato in alto: Ceresa ha inviato in angolo. Calcio di punizione contro i grigi, un tiro da lontano da Morselli e niente d’altro per un buon quarto d’ora. Le iniziative di attacco della Fiorentina evidenti, ma anche giuoco senza costrutto e senza autorità. Al 27’ Borsetti, a conclusione di una buona azione, spedisce a rete forte preciso raso terra, ma Ceresa è stato pronto a bloccare. L’Alessandria, nell’ultimo quarto d’ora, sposta Notti all’ala destra e Busani al centro della prima fila. Al 32’ buon passaggio di Scagliotti a Perazzolo e tiro a rete di questi bloccato da Ceresa. Altra insidia viola conclusa da Gringa, Lombardo ferma con il petto e respinge lontano. Al 35’ tiro sul centro di Bigogno: Gringa, addormentatissimo, a due metri dalla porta grigia ha lasciato sfilare via la palla. Poco dopo punizione da mezzo campo. A ridosso di Ceresa è Gringa che tenta ma il portiere alessandrino è stato pronto ed ha evitato la carica respingendo al centro. Sul finale l’Alessandria si affaccia all’attacco, ma Gazzari libera. Subito dopo i viola al 39’ ottengono un calcio d’angolo chiaro indiscusso ma l’arbitro su erratissima segnalazione di un segnalinee non ha concesso. Al 41’ azione in linea viola fermata dai difensori piemontesi irregolarmente: punizione. Siamo dalla soglia del rigore, tiro forte di Borsetti, la palla sibila a lato fuori di pochissimo. La Fiorentina è tutta proiettata in area di porta dei grigi, Bigogno di testa insidia ma il pallone esce a fil di palo. All’ultimo minuto Gastaldi è sfuggito a Pizziolo, ha superato Gazzari, ha puntato sulla porta viola, Amoretti è uscito fuori deciso ed ha respinto. La giornata si è chiusa con una sonora fischiata a carico della squadra viola. («Il Littoriale», 12 aprile 1936) FIORENTINA-ALESSANDRIA 0-0 Detto che l’incontro tra i viola e i grigi è terminato zero a zero, rimane a domandarsi chi ha giocato peggio, Fiorentina o Alessandria? La risposta è difficile, ché l’una e l’altra hanno accumulato una tale quantità di errori da costringere il pubblico, al termine della contesa, ad accomunare le due protagoniste di tanto spettacolo in una unanime salve di fischi. Giuocare male sta bene, ma questa volta viola e grigi hanno esagerato. Due uomini soli si sono salvati: Pizziolo per la Fiorentina e Parodi per l’Alessandria. Altri due uomini hanno fatto di tutto per meritarsi più degli altri le beccate del pubblico: Scagliotti e Gastaldi. Il primo, infatti, non ne ha infilata una; il secondo ha sbagliato tre porte quasi sicure. Questo è il bilancio della giornata. Si potrebbe aggiungere che la Fiorentina ha prevalso per numero di azioni, mai, però, pericolose, e che l’Alessandria ha avuto le migliori occasioni per cogliere il successo. Entrambe, comunque, non sono state capaci di concludere. Gli spettatori hanno avuto modo di annoiarsi mortalmente, e non vi è dubbio che, di questo passo, l’elemento folla allo stadio Berta andrà continuamente perdendo quota. («La Stampa», 13 aprile 1936) IL PAREGGIO DI FIRENZE L’incontro di Firenze si è chiuso con un meritato risultato pari dopo una partita che poteva chiudersi a vantaggio dell’Alessandria se gli attaccanti grigi avessero sfoggiato maggior decisione e precisione nei tiri a rete. Le varie occasioni offertesi ai grigi tanto nel primo tempo come allo scadere della ripresa trovarono i giocatori alessandrini incerti e qualche volta anche nella impossibilità di effettuare il tiro. Il maggior compito era affidato al sestetto difensivo ed il risultato di mantenere la rete inviolata è stato raggiunto con calma ed accorgimento, anche a scapito del gioco tecnico e del lavoro di appoggio della linea di attacco. La squadra alessandrina, presentatasi in campo con Busani non ancora completamente ristabilito, si trovò costretta durante la partita a spostare Notti all’ala destra perché dolorante ai fianchi e tale rimaneggiamento di fortuna non conferì certo maggior penetrazione al reparto di punta. Resta però magnifica la prova della difesa dove Turino sotto la guida di Lombardo ha manovrato con sicurezza e velocità; Ceresa, vigile come sempre, si è incaricato di respingere senza orgasmo i pochi pericolosi tiri dei viola ed ha districato le mischie sotto la propria rete, provocate dai calci d’angolo, con ottima impostazione e tempestività. La mediana, perno su Parodi, ha reso vano il lavorio dell’attacco fiorentino tenendolo a dovuta distanza, stroncandone le trame ed imbrigliandone le iniziative. Milano e Barale furono instancabili e seppero appoggiare il compassato lavoro di Parodi formando un blocco omogeneo e scaltro nel lanciare di sorpresa gli avanti all’attacco. Del quintetto di punta, Gastaldi è stato il meno astuto. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 18 aprile 1936) RISULTATI: Ambrosiana-Lazio 3-1 Bologna-Torino 2-0 Genova 1893-Bari 0-0 Juventus-Napoli 2-2 Palermo-Milan 0-0 Roma-Sampierdarenese 2-0 Triestina-Brescia 2-0 CLASSIFICA: Bologna 34; Torino 33; Roma 32; Juventus 31; Triestina 30; Ambrosiana 29; Fiorentina 26; Lazio 25; Bari, Genova 1893, Milan, Napoli 24; Alessandria, Palermo 22; Sampierdarenese 21; Brescia 15 MARCATORI 23 gol: Meazza (Ambrosiana) 19 gol: Piola (Lazio) 12 gol: Gabetto (Juventus) 11 gol: Rocco (Triestina) 10 gol: De Vincenzi (Ambrosiana), Mian (Triestina)