Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
26-05-1938 - Giornata: 33 - Vercelli - Leonida Robbiano


Pro Vercelli US - Alessandria US 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 69. Alberico L. [Pr] 75. rig. Coscia A.[A], 83. Coscia A.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Rosso Alberto, Bigando Giovanni, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Torti (II) Luigi, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Cavanna; De Grandi, Lanino; Vannucci, Ramella, Pondrano; Rossi Dante, Svageli, Brossi, Alberico, Biraghi. All.: Fiorentini Ivo.

Arbitro: Scorzoni Raffaele (Bologna) [Mazzocca, Trentin]
Note
Rigore sbagliato: 42’ Svageli [P, parato]. Angoli: 8-2. Spettatori: 4.000. Tempo bello, terreno ottimo. Inizio gara ore 16.00

Commento
Una brutta partita, poverissima anche di impegno da parte di qualche elemento bianco, ha reso possibile ai grigi, in un convulso finale di gara, la conquista prima del pareggio, poi di una vittoria veramente insperata. La squadra ospite infatti ha deluso in pieno. Un disordine sovrano in tutti i reparti ed un’assoluta mancanza di gioco costruttivo nel quintetto. Per contro inspiegabili e strani squilibri si sono verificati nell’undici bianco. Mentre tutta la difesa si è battuta leoninamente, nel quintetto il centro e il mezzo destro sono stati pressoché nulli. Il calcio di rigore battuto pigramente da Svageli nelle braccia di Ceresa, ha poi sollevato nel pubblico vercellese un clamore di proteste. Il solo Alberico si è prodigato generosamente. Il primo tempo, malgrado i numerosi calci d’angolo contro i bianchi, ha visto maggiormente impegnato il difensore grigio che al 39’ si vedeva tra l’altro un pallone rimbalzare dalla rete nuovamente in campo su tiro di Brossi. Un minuto dopo lo stesso Brossi veniva atterrato in piena area e Scorzoni non esitava a concedere per i bianchi il rigore che Svageli malamente scipava come più sopra detto. Quando ormai la partita sembrava avviata sul niente di fatto, al 22’ della ripresa un fallo di Caligaris su Alberico veniva punito con un lancio dal limite dell’area. Ramella buttava sullo schieramento avversario ed Alberico raccoglieva pronto inviando nella rete alessandrina con la complicità del piede di un terzino grigio. La riscossa dei grigi fruttava al 27’ un rigore per fallo di mano di De Grandi, che coscia trasformava facilmente in punto. Il successo rianimava gli ospiti che al 37’ su tiro personale a fil di palo di Coscia conquistavano la vittoria. («La Gazzetta dello Sport», 27 maggio 1938) PRO VERCELLI-ALESSANDRIA 1-2 Partita strana quella tra bianchi e grigi, disputatasi alla presenza di un pubblico d’eccezione. L’Alessandria ha vinto l’incontro ma forse la Pro Vercelli non meritava di perderlo. Le due squadre si sono impegnate a fondo, pur mantenendo il giuoco nelle forme corrette. I bianchi, in complesso, hanno manifestato una certa superiorità mancando delle reti per vera sfortuna. Il primo tempo è finito a porte inviolate, dopo che Rossi e Brossi avevano fallito due tiri e Svageli, della Pro Vercelli, aveva tirato, al 42’, un rigore parato da Ceresa. Nella ripresa, al 24’ Alberico segnava, su passaggio di Ramella. Al 30’ Coscia segnava per i grigi, su rigore concesso per fallo di Lanino e, al 38’, ancora Coscia otteneva il punto della vittoria, dopo un bel palleggio con Massiglia. L’Alessandria con la vittoria odierna si è assicurata la promozione in Serie A e il pubblico ha applaudito cavallerescamente la squadra. («La Stampa», 27 maggio 1938) I grigi hanno conquistato fortunosamente oggi due preziosi punti contro una squadra che, mentre in alcuni reparti si è battuta leoninamente, in qualche altro per contro ha dimostrato una apatica indifferenza che ha sollevato nel pubblico le più fiere proteste. Brutta partita che ha visto nel complesso una netta superiorità dei vercellesi nel primo tempo. Al 39’, fra l’altro, un pallone di Brossi rimbalzava dalla traversa nuovamente in campo ed al 40’ un calcio di rigore concesso da Scorzoni per fallo di mano di Brossi [sic] veniva sciupato da Svageli con un fiacco tiro giunto nelle braccia del difensore alessandirno. Al 22’ della ripresa Alberico portava in vantaggio i bianchi segnando astutamente in una mischia creatasi in seguito ad una punizione battuta da Ramella. La riscossa dei grigi fruttava al 27’ un calcio di rigore per fallo di mano di Lanino che Coscia inviava in rete. Al 37’ Coscia con un forte tiro segnava il punto della vittoria. («Il Lavoro», 27 maggio 1938) VERSO LA META Con la vittoria di Vercelli l’Alessandria ha consolidato la sua posizione. Ancora una volta i giocatori alessandrini si sono comportati mediocremente per i tre quarti della partita: lentezza eccessiva, imprecisione nei passaggi, incomprensione negli smarcamenti; apatici e legati nei movimenti, privi di coraggio e di iniziativa. Ci volle la rete di Alberico, a 20 minuti dalla fine per scuotere dal letargo la nostra squadra, così come per il mulo indolente e testardo occorre la sferzata a sangue per piegarlo alla fatica. Dopo la rete vercellese Robotti, palla al piede, è partito all’attacco con un’azione individuale che ha dato la sveglia a tutta la squadra. Massiglia incominciò a girare il campo in lungo ed in largo, Parodi irriconoscibile nel primo tempo migliorò il suo gioco, Rosso e Bigando che non avevano azzeccato un solo giusto rimando si fecero sicuri e precisi; la squadra insomma mutò volto, e si riordinò spronata alla riscossa da circa duemila alessandrini presenti. In un’azione offensiva, Torti tentò la via della rete con una improvvisa e magnifica rovesciata al volo arrestata da Lanino con la mano in alto, in modo evidentissimo. Coscia calciò, come nella partita contro il Padova, sulla sinistra, dopo aver invitato Cavanna a parare sulla destra, ottenendo il pareggio. Nel primo tempo Svageli aveva cercato di battere su rigore Ceresa, tentando il tiro piazzato, preceduto da una finta, ma Ceresa con felice spostamento sulla sinistra ebbe tutto il tempo possibile per effettuare la parata. Il pubblico vercellese, ricollegando la provenienza di Svageli già dell’Alessandria, pensò ad un tiro addomesticato. Del resto Robotti ha fallito in questo campionato ben 5 calci di rigore, e nessuno può dubitare della sua correttezza sportiva. Il finale dell’Alessandria è stato aggressivo. Vecchi, Torti, Massiglia e Robotti fallirono per poco il bersaglio e a 8 minuti dalla fine dopo un attacco serrato sulla sinistra la palla giungeva al volo alta a Massiglia, il quale riusciva ugualmente ad effettuare il centro mettendo Coscia in condizioni di tiro: la stoccata dell’attaccante grigio è stata superba e la palla si è insaccata nell’angolino basso, alla destra di Cavanna, proteso, in tuffo. Negli ultimi minuti, un forte tiro di Robotti è stato respinto dalla traversa e Coscia ha fallito la susseguente rimessa. Ancora una facile occasione sciupata da Massiglia e poi la fine della brutta ma avvincente partita. Tra i più volenterosi: Caligaris, Bigando e Ghidini. Ceresa non era in vena; la rete di Alberico è stata segnata con la complicità del piede di Bigando che nel tentativo di parata ha deviato la traiettoria della palla. Coscia è finito in crescendo. Vecchi combattivo e redditizio, irriconoscibile Torti, aggressivo, più del solito Massiglia, che però si è «mangiato» due palloni da rete. («Il Piccolo», 28 maggio 1938) RISULTATI: Anconitana-Novara 0-0 Brescia-Vigevano 3-1 Palermo-Padova 3-0 Pisa-Modena 2-2 Spezia-Verona 2-1 Taranto-Sanremese 1-0 Venezia-Cremonese 2-2 (giocata il 22 maggio) Riposa: Messina CLASSIFICA: Alessandria 43; Modena, Novara 41; Padova 38; Anconitana 36; Pisa, Venezia* 35; Palermo, Sanremese, Verona 33; Pro Vercelli 32; Vigevano 30; Spezia 26; Cremonese 20; Brescia 19; Taranto 18; Messina 15. *: una gara in più IL PUNTO SUL CAMPIONATO Tutto è andato per il meglio, secondo il punto di vista delle vedette. Alessandria ha consolidato la sua posizione, salendo a quota 43. Novara e Modena hanno compiuto un leggero balzo e si sono appollaiate entrambe a quota 41. Padova si è fatta infilzare… come una gallina a Palermo ed irrimediabilmente tagliata via. Tutto cospira contro il Novara, a cominciare dal calendario: nella diciassettesima giornata, ultima della serie, si osserva come Modena sia impegnato in una partita casalinga. La squadra di Can Grande, ospite dei gialli, non si preannuncia formidabile. Ieri ha perduto alla Spezia, inoltre essa sta attraversando un periodo di riorganizzazione dopo una vicenda sociale e presidenziale non precisamente allegra. Novara ha la disdetta di dover recarsi precisamente ad Alessandria: dunque l’orso grigio, novello Minosse, viene ad assumere, nei riguardi del Novara, la funzione di giudice supremo. Giudicherà e manderà, secondo che… avvinghierà. E davanti a tale Minosse i novaresi si troveranno, domenica 5 giugno, quasi come all’inferno. Farà certo caldo allo Stadio dei grigi! (GAM, «Stampa Sera», 27 maggio 1938)