Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
15-12-1935 - Giornata: 11 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Fiorentina ACF 2 - 1 (2 - 1)
RETI: 1. Gastaldi S.[A] 11. Borsetti E. [Fi] , 25. aut. Gazzari L. [Fi]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Barale Oreste, Parodi Pasquale, Milano Luigi, Busani Umberto, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Celoria Mario, Gastaldi Settimo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
FIORENTINA ACF: Amoretti; Gazzari, Magli (I) Renzo; Pizziolo (I) Mario, Bigogno, Neri; Borsetti, Perazzolo, Morselli, Scagliotti, Gringa. All.: Ara Guido

Arbitro: Gonani Giovanni (Ravenna)
Note
Angoli: 4-6 oppure 4-7. Spettatori: 2.000. Giornata rigida e nebbiosa, terreno viscido e pesante per la neve. Inizio gara ore 14:30.

Commento
I grigi hanno conquistato la vittoria nella prima mezz’ora, imponendo agli avversari la loro sbrigativa sicurezza nel gioco volante appoggiato alle ali. Lentissimi a ritrovarsi sul terreno malfido, i viola hanno pur bravamente controbattuto lo slancio iniziale degli ospiti ma il bilancio si è chiuso in loro netto sfavore. Basti dire che i fiorentini riuscivano bensì a bilanciare con una brillante incursione Morselli-Scagliotti e pronto tiro di Borsetti la rete-capolavoro costruita da Busani e realizzata da Gastaldi al primo minuto di gioco; ma poi dovevano rassegnarsi a vedere altri tre palloni varcare la soglia della loro porta: uno di Notti su centro di Busani, discutibilmente annullato dall’arbitro per un precedente fuori gioco dello stesso Notti; uno dello stesso Notti su allungo al centro e uscita intempestiva di Amoretti; Gazzari inseguiva il pallone ben diretto, ma non riusciva che a ribadirlo a rete; infine – su tiro di punizione – un terzo messo a rete da Riccardi… con le mani. Questi episodi, anche quelli trascurabili per le infrazioni regolamentari, denotano la rabbiosa e svelta volontà di giocare degli atleti alessandrini, inspiegabilmente abbandonati dalla loro gran folla di ammiratori, ma sempre all’altezza della tradizione. Poi i viola hanno imposto la loro tenuta di gioco; nell’ultimo quarto d’ora avanti il riposo e nel corso della ripresa hanno accentuato di minuto in minuto un’offensiva energica e fattiva sulle ali, per quanto un po’ vuota al centro. Ma l’arte di Scagliotti – forse il miglior uomo in campo – non è riuscita a disincagliare i compagni dalla precisa e mobilissima guardia di Lombardo e Borelli. Invano i mediani viola e lo stesso Gazzari hanno collaborato direttamente nei tiri a rete: l’indomabile resistenza dei fiaccati ma irreducibili avversari e anche (perché non dirlo?) un briciolo di sfortuna, hanno tolto ai viola la possibilità di un pareggio che il gioco avrebbe pur ampiamente giustificato. Succedeva invece che in poche azioni di riscossa i grigi sfiorassero la marcatura di altre reti, sventate tanto dalla bravura di Amoretti e di Gazzari quanto dalla naturale difficoltà di concludere con un tiro efficace una massacrante corsa col pallone invischiato dal fango. In entrambe le squadre si è dovuto notare che l’attività meglio spesa è stata quella delle ali. Il terreno, pressoché impraticabile nella striscia centrale e invece abbastanza solido agli angoli, ha certamente contribuito a dare questa impressione. Peraltro fra gli uomini cui era affidata l’offensiva a fondo sono sembrati molto meglio in vena Borsetti e Gringa che non Morselli, Busani e Gastaldi che non Notti, Celoria e Riccardi. Delle mezze ali fiorentine invece non si può dire che bene, e particolarmente del già citato Scagliotti. In complesso, al centro della linea attaccante, la Fiorentina lavorava meglio; ne è venuto che mentre l’attacco alessandrino è stato più veemente e stoccatore che non continuo, quello viola ha sfoggiato un ritmo di manovra veramente ammirevole. Se non ha concluso quanto era lecito attendersi, gran parte del merito deve essere ascritto alla resistenza dei grigi e al loro sistema di tenere i mediani laterali a stretto controllo delle ali avversarie. Gringa e Borsetti hanno dovuto lottare come leoni per sottrarsi al tenace e sempre fresco Barale e al combattivo Milano; mentre Gastaldi e Busani hanno goduto di maggior libertà d’azione. Quest’ultimo ha sfoggiato poi risorse da sicura promessa: e rimarrà memorabile l’eleganza e la prontezza nello schivare l’entrata di magli nell’episodio che ha fruttato il punto di apertura, così che egli poteva raggiungere il pallone e saettare un forte tiro, respinto di pugno da Amoretti; Gastaldi al volo ricacciava a rete. Le risorse dei giocatori d’ala e le peculiari condizioni del terreno avrebbero forse richiesto un maggior appoggio di allunghi da parte dei centrosostegni. Invece Parodi ha svolto un gioco di scarsa autorità, limitandosi al tamponamento, spesso falloso, degli avversari e Bigogno, venuto fuori alla distanza dopo un inizio incertissimo, si è affaticato in un palleggio stretto con Scagliotti e Perazzolo, curando infine più il rifornimento al centro del campo che non alle ali. Il sistema – che forse risponde esattamente a normali criteri tattici – si è rivelato poco proficuo nelle condizioni odierne di terreno, di avversari e di capacità di penetrazione di Morselli. Del resto tutto il lavoro della mediana fiorentina è rimasta in ombra nella mezz’ora iniziale della gara; solo più tardi – presa confidenza col terreno – l’autorità del celebre trio ha fatto spettacolo; ma non è sembrato che Neri e neppure Pizziolo, che è stato dei tre il più pronto, fossero in possesso della loro abituale velocità. Delle difese, quella alessandrina è stata superiore ad ogni elogio per sicurezza, posizione e mobilità dei terzini, enormemente avvantaggiati dal fatto di non essere obbligati a spostarsi sull’ala da un terreno traditore come quello d’oggi. Ceresa è stato poco impegnato; ma ha al suo attivo un paio di sicuri quanto ardui salvataggi in angolo e una pericolosa parata a terra su tiro di Gazzari seguente a calcio d’angolo, episodi che hanno illuminato le sue doti di classico lavoratore durante la serrata offensiva dei viola. Meno costante il tono dei terzini fiorentini, che si sono prodigati in arrischiati spostamenti e hanno scontato il brillantismo di certi interventi con scacchi perdonabili dal punto di vista tecnico, ma pericolosissimi per l’incolumità della loro rete. Splendido Amoretti… astrazion fatta dell’uscita che ha portato al secondo punto dei grigi. Sveltissimo sotto le raffiche dei tiri nel primo periodo, egli si è distinto in un salvataggio in angolo su colpo di testa di Notti e in un’uscita a valanga su fuga di Riccardi durante la ripresa. La gara si è svolta in una cornice freddolosa di scarso pubblico e sotto l’incombente minaccia della nebbia. Fra alternative di pallido sole e di raffiche di bruma si è svolto il primo tempo; la ripresa invece ha avuto visibilità perfetta, mentre il terreno, sgomberato dalla neve con una spesa che probabilmente l’incasso ha stentatamente coperto, si è progressivamente rammollito sotto i piedi dei giocatori. Il che non ha impedito che giocasse a piena andatura da un capo all’altro, con un crescendo di emozioni che ha soddisfatto pienamente gli spettatori fedeli, dal veemente inizio al pacato tema finale. L’episodio del primo minuto era infatti tale da infiammare il cuore tradizionalmente caldo del tifoso alessandrino, tanto più che il successivo pareggio (11’) era presto fatto dimenticare dal brio di Busani che già al 17’ dava a Notti il modo di mettere a rete; il punto veniva annullato per fuori gioco precedente dello stesso Notti, fuori gioco che l’arbitro rilevava in ritardo, su segnalazione del guardialinee. Il provvedimento, che non era gradito al pubblico, è di quelli che si prestano alla discussione: poiché di fatto Notti, che veniva dalla posizione irregolare, si era rimesso in posizione regolare prima che Busani calciasse al centro il pallone, il che sanava l’azione secondo l’articolo 6 del Regolamento (penultimo capoverso delle norme per gli arbitri e comma c delle norme per i giocatori). Al 21’ Busani e Notti (testa) ripetevano l’azione e Amoretti parava; al 25’ – in azione simile ma più complessa – il punto era finalmente realizzato. Poi la Fiorentina si metteva alla costruzione del nuovo pareggio e lo sfiorava al 41’ con manovra di Scagliotti, fuga e centro di Gringa e colpo di testa di Perazzolo, deviato in angolo. La costruzione metodica di questo pareggio diventava il tema ininterrotto della ripresa, svoltasi quasi per intero in area alessandrina. I due pericoli maggiori erano rappresentati da un groviglio sotto rete risolto dal potente pallone di Scagliotti (21’) che rimbalzava su Milano, dava luogo ad un’altra mischia, finiva coll’essere cacciato in angolo e da una respinta a mani aperte di Ceresa su tiro di Gazzari (29’) e conseguente «serra serra», risolto da un tiro a lato di Borsetti. L’arbitro Gonani ha fatto del suo meglio, in un’impresa massacrante per le difficoltà di terreno e di nebbia; non sempre ha però corso, specialmente durante la prima mezz’ora di alterni attacchi sui due fronti. Nel complesso non pare dimostrato neppure dall’esempio odierno che l’estensione delle facoltà di guardialinee costituisca un notevole vantaggio per il direttore di gara. (Mario Zappa, «La Gazzetta dello Sport», 16 dicembre 1935) La Fiorentina è uscita immeritatamente sconfitta dal campo del Littorio, ovattato per lungo tempo da una fitta nebbia, dopo una lotta tremenda sostenuta, specialmente nel secondo tempo, senza risultato. Invero i viola che nel primo tempo hanno dovuto giuocare prevalentemente in difesa, sono passati nel secondo tempo ad un lungo furioso contrattacco che è stato in parte frantumato dalla vigile difesa alessandrina, in parte dalla nera giornata che non è stata assolutamente favorevole ai colori viola. Per lungo tempo gli avanti, guidati da Morselli e Scagliotti, hanno invaso nettamente l’area alessandrina, sottoponendo i grigi ad un lungo lavoro di difesa, senza peraltro riuscire una sola volta vantaggiosamente ad infrangere l’estremo baluardo dei grigi. Già nel primo tempo la Fiorentina aveva dato segni di riscossa, ma nella ripresa essa ha dominato su tutto e su tutti, malgrado il terreno reso pesante per le recenti intemperie. Appena fischiato l’inizio la palla è ai viola che scendono minacciosi sotto la rete di Ceresa. Milano riesce a deviare la palla. In seguito ad una susseguente rimessa laterale, Celoria s’impossessa della palla, deviata da Notti; questi con lungo traversone la manda a Busani che sfugge alla vigile sorveglianza di Magli e tira diritto in rete. Amoretti respingeva al volo l’insidioso pallone, ma interveniva subito dopo Gastaldi, il quale saettava in rete. Conquistato il primo punto, i grigi hanno tentato altre incursioni in campo viola, costringendo anzi la Fiorentina, al 3’, in angolo, ma senza risultato, finché si giungeva all’11’ in cui gli ospiti pervenivano al pareggio. Una rimessa laterale metteva Scagliotti in possesso del pallone; il giuocatore viola avanzava di alcuni metri poi interveniva il colpo finale di Borsetti che con lieve tocco faceva rotolare nell’angolo destro della rete mentre il portiere, letteralmente coperto da Borelli e da Milano, nulla poteva fare per evitare il punto. I grigi ritornavano però presto all’assalto e una nuova fuga di Busani metteva il pallone sui piedi di Notti, che batteva in pieno Amoretti. Senonché l’arbitro annullava questo magnifico punto per un impercettibile fuori giuoco. Due minuti dopo altra fuga di Busani che mandava al centro la palla, tiro immediato al volo di Notti, Amoretti riusciva a fermare appena in tempo la palla e la rimandava ai propri avanti, che sviluppavano trame pregevolissime ma non riuscivano nemmeno a minacciare la rete alessandrina. Al 25’ l’Alessandria otteneva il secondo punto in seguito alla malaugurata complicità di Gazzari. L’azione partiva da Riccardi, il quale giunto in area di rigore deviava la palla a Notti e questi, senza indugio, tirava raso terra nell’angolo opposto a quello ove era piazzato il portiere. Gazzari inseguiva il pallone per tentare di deviarne la traiettoria, senonché nello slancio della corsa colpiva malamente e finiva per mandarla in fondo la rete. Un minuto dopo un calcio di punizione contro la Fiorentina e i grigi segnavano… con le mani un altro punto che veniva subito annullato. Al 34’ Amoretti compiva un’altra prodezza allontanando con un volo acrobatico attraverso i pali il pallone, calciato insidiosamente da Busani. Un minuto dopo altro calcio d’angolo contro i viola. Al 41’, su centro di Gringa, Perazzolo devia in rete il pallone che Ceresa a malapena riesce a salvare in angolo senza conseguenze. La nebbia intanto era andata calando fittissima, da rendere invisibile la maggior parte degli sviluppi delle offensive; difficile era controllare tutti i settori mentre in campo, specialmente nella parte centrale e davanti le due porte, si era formata una specie di palude viscida, pantanosa, tale da impedire qualsiasi azione manovrata e la stabilità dei giuocatori, che apparivano ricoperti da una densa crosta di fango da renderli quasi irriconoscibili. I grigi hanno battagliato ancora tenacemente, specialmente sulle ali, i cui settori di giuoco non avevano risentito molto della nevicata nei primi minuti della ripresa e Amoretti doveva intervenire fulmineo per salvare una sventola di Notti su centro di Busani e poi a liberarsi da un tiro innocuo su calcio d’angolo egregiamente calciato da Gastaldi. Verso il 10’ si sferrava in pieno l’offensiva fiorentina, la quale iniziava una serie preoccupante di azioni per merito di tutto il suo quintetto attaccante, che appariva da questo momento nel pieno possesso delle sue alte qualità; e costringeva alla lotta in campo grigio. I viola hanno dominato, si può dire, senza serie reazioni dal 10’ al 40’, battendo insistentemente contro la porta di Ceresa, mentre la compagine grigia calava sempre più paurosamente sì da far temere di un attimo all’altro il collasso. In poco tempo i viola ottenevano ben cinque calci d’angolo, una diecina di calci di punizione, la maggior parte ottenuti sul limite dell’area di rigore. Poi tre successive cannonate contro la rete alessandrina erano tutte fortunosamente deviate da Milano e da Lombardo, mentre un tiro preciso di Morselli colpiva malauguratamente il piede di Borsetti. Al 29’ Ceresa respingeva con i pugni un tiro d’angolo. Gazzari raccoglieva e la palla finiva su uno stinco di Lombardo; interveniva Borsetti, che mandava contro la rete. Negli ultimi minuti l’Alessandria ha avuto qualche sprazzo luminoso di reazione. Notti colpiva al 41’ con un tiro fortissimo il palo destro. Busani e Gastaldi costringevano a difendersi duramente Amoretti e l’estrema difesa. Ottenevano ancora due calci di angolo per azioni perigliose, ma il risultato non si spostava. Le ultime battute erano ancora di marca viola. Poi l’oscurità incombente è venuta a porre termine a questa lunga ed estenuante lotta in cui i viola non hanno avuto certamente la fortuna amica se si considera che il secondo punto alessandrino è stato più che altro un infortunio di Gazzari e che molti tiri verso la rete alessandrina sono stati deviati miracolosamente. Da tutto ciò si deve dedurre che la Fiorentina non avrebbe affatto demeritato un esito pari che sarebbe apparso la giusta esponenza delle forze in campo. Nella notte di ieri e anche stamani la società alessandrina aveva reclutato un centinaio di uomini per fare sgomberare il campo dalla neve che copiosissima era caduta. Il terreno però, come abbiamo detto, era assai viscido e pesante. («Il Littoriale», 16 dicembre 1935) ALESSANDRIA-FIORENTINA 2-1 Giornata rigida e grigia: il campo del Littorio, sgombrato la notte scorsa dalla copiosa neve caduta, appariva a tratti letteralmente ovattato di nebbia, da fare temere la sospensione dell’incontro. Al primo minuto si aveva un punto irresistibile segnato dall’ala sinistra alessandrina. I viola erano partiti di scatto al fischio d’inizio, ma la palla perveniva subito a Celoria, che la deviava a Notti: questi, con un lungo traversone, la mandava a Busani, che sfuggiva a Magli e tirava dritto in rete. Amoretti respingeva al volo l’insidioso pallone ed interveniva subito dopo Gastaldi che, di sinistro, saettava fulmineo in rete. All’11’ pareggio dei viola: Scagliotti scendeva verso la rete di Ceresa, interveniva Borsetti che deviava la palla sulla destra del portiere alessandrino. Una successiva fuga di Busani metteva il pallone tra i piedi di Notti che batteva in pieno Amoretti; l’arbitro annullava il punto per un ipotetico fuori gioco. Quattro minuti dopo, identica azione della precedente: fuga incontenuta di Busani, palla al centro e tiro al volo di Notti; il portiere stavolta riusciva faticosamente a fermare a terra e il gioco riprendeva tosto in area fiorentina per giungere al 28’ in cui l’Alessandria otteneva il secondo punto valido. L’azione partiva da Riccardi il quale, giunto in area di rigore, deviava la palla Notti e questi, senza indugio, tirava raso terra nell’angolo opposto ove era piazzato il portiere; Gazzari inseguiva il pallone per tentare di deviarne la traiettoria, ma finiva di affrettarne la corsa in fondo alla rete. La nebbia intanto era andata calando fittissima, sì da rendere invisibile la maggior parte degli sviluppi delle offensive, difficili a controllarsi in tutti i settori, mentre il campo specialmente nella parte centrale e davanti le due porte, era trasformato in una palude. I grigi attaccavano ancora tenacemente, e Amoretti doveva intervenire per salvare una sventola di Notti su centro di Busani e poi liberare su calcio d’angolo battuto da Gastaldi. In seguito era la Fiorentina, meno provata dell’avversaria, che apriva una serie preoccupante e prolungata di offensive per merito di tutto il suo quintetto attaccante. I viola hanno dominato a lungo, quasi ininterrottamente, costringendo ad una dura difesa l’Alessandria, piegata nella linea mediana ed incapace a reagire efficacemente. In questo affannoso frangente i grigi hanno subito successivamente cinque calci d’angolo, parecchi calci di punizione dal limite dell’area di rigore e non pochi tiri. Al 29’ Ceresa respingeva coi pugni un tiro d’angolo: Gazzari raccoglieva e la palla veniva fermata da Lombardo; interveniva Borsetti e la palla finiva all’angolo. Negli ultimi minuti la Fiorentina appariva stanca e rallentata la sua azione. Il risultato non mutava. («La Stampa», 16 dicembre 1935) LA VITTORIA DI DOMENICA Finalmente il campo dei grigi è tornato imbattibile nonostante il furioso attacco portato dalla salda compagine fiorentina. L’Alessandria con la vittoria di misura sui compagni di Scagliotti ha consolidata la sua posizione in classifica e riacquistata la fiducia degli sportivi locali. La bella vittoria alessandrina ha confermate le ottime qualità dei grigi impegnati seriamente sui campi avversari come sul campo casalingo. Il declino di rendimento della squadra locale è ormai sorpassato: ardue partite attendono i grigi e saranno affrontate col massimo impegno. Il più ampio elogio deve essere rivolto alla squadra in blocco, magnifico manipolo di atleti volonterosi e combattivi. L’arbitro Gonani di Ravenna ha minacciato di perdere le redini della partita anche perché come al solito mal coadiuvato dai segnalinee. («Il Piccolo», 21 dicembre 1935) RISULTATI: Bari-Genova 1893 3-2 Brescia-Triestina 0-0 (giocata il 19 dicembre 1935) Lazio-Ambrosiana 0-0 Milan-Palermo 3-1 Napoli-Juventus 0-1 Sampierdarenese-Roma 0-2 Torino-Bologna 0-0 CLASSIFICA: Bologna 18; Torino 15; Juventus 14; Roma 13; Ambrosiana, Genova 1893, Milan 12; Napoli, Triestina 11; Lazio 10; Alessandria, Fiorentina 9; Bari, Palermo 8; Brescia, Sampierdarenese 7 MARCATORI 12 gol: Meazza (Ambrosiana) 9 gol: Piola (Lazio) 7 gol: Silano (Torino) 5 gol: Busidoni (Triestina), De Vincenzi (Ambrosiana)