Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
16-02-1941 - Giornata: 19 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Spezia AC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 32. Ghezzi R.[A] 39. Costa G. [Sp]

Alessandria US Bulgheri Attilio, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Cerutti Enrico, Robotti Luciano, Foglia Mario, Rampini Sergio, Ghezzi Renato All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
SPEZIA AC: Bani; Amenta, Zappelli (II) Carlo; Venturini, Voinich, Morosi; Zuliani, Rallo, Costanzo, Lippi, Costa. All.: Cassanelli Cesare

Arbitro: Poggipollini Eriprando (Ferrara) [Cabiati, Vizio]
Note
Infortunato: 40’ Foglia [A] Angoli: 5-1 oppure 4-2. Spettatori: 2.500 Giornata fredda e tempestosa, campo ridotto a pozzanghera Inizio gara ore 14.30

Commento
Lo Spezia è venuto a riprendersi ad Alessandria il punto che aveva dovuto cedere ai grigi nella partita d’andata. La squadra bianca è stata favorita dall’incidente di Foglia che ha diminuito le possibilità dell’attacco alessandrino, ma il pareggio non è demeritato, anzi nella ripresa sono stati i liguri a portare con maggiore continuità la minaccia nell’area avversaria e si deve alla bravura di Bulgheri se il punteggio non è cambiato. Lo Spezia ha superato l’attesa e si è palesato più pronto dell’Alessandria nell’adattarsi alle condizioni del campo. L’Alessandria ha avuto in Robotti il più redditizio giocatore. I grigi hanno avuto il loro punto debole in Bigando. La mediana ha auto in Ghidini il suo uomo migliore. Cerutti non si è ancora ripreso e tra l’altro si è «mangiato» una palla da gol, negli ultimi minuti della partita. Lo Spezia merita uno schietto applauso. Zappelli, Morosi e Costa ne sono stati i componenti più pericolosi; Zuliani e Rallo hanno svolto un notevole lavoro di spola; un po’ sfasato Lippi. Al 32’ su azione di Cerutti, Rampini riceve la palla a venti metri dalla rete e porta la minaccia in avanti e viene atterrato a pochi passi dal bersaglio; si rialza e riesce a passare lateralmente a Ghezzi che da due metri mette nel sacco. Al 39’ lancio lungo di Lippi, Costa che agisce nella migliore zona del campo tira imparabilmente a rete. L’Alessandria ha avuto Foglia infortunato al 30’ ed ha giocato per tutta la ripresa con soli dieci uomini. L’attacco alessandrino in seguito all’infortunio di Foglia ha giocato con Cerutti al centro. (Andrea Canestri, «La Gazzetta dello Sport», 17 febbraio 1941) Uno a uno. Considerando il risultato nella sua semplice funzione numerica, e collegandolo a quello con cui si era chiusa la precedente gara dei bianchi, verrebbe da esclamare; «lo Spezia è riuscito a salvarsi!». Ed invece è stata l’Alessandria che ieri l’ha scampata bella. La squadra ligure è riuscita ad inserire nella sua azione uno spirito vivissimo di riscossa, una volontà ferma di riabilitazione, una impossibile determinazione di non cedere. E i grigi, ai quali la realtà aveva posto dinanzi un avversario ben più salto e temibile di quello che le previsioni avrebbero potuto far supporre, dopo un inizio gagliardo si sono disorientati: il loro gioco ha perduto chiarezza ed incisività, assumendo un carattere aleatorio, specie nei periodi in cui la compagine si portava avanti, verso la rete opposta. A questo lavoro inorganico – anche se tendenzialmente pericoloso per l’impeto e la decisione da cui era sorretto – si contrapponeva, nel quadro della contesa, quello più pacato, diremmo più ragionato, dello Spezia. Un lavoro al quale partecipavano con ardore tutti gli atleti; un lavoro contraddistinto da queste emergenze; irruenza e prontezza dei terzini; tenacia e continuità dei mediani, sia quando la squadra attaccava sia quando la loro azione era necessariamente attratta nell’orbita di quella dei difensori; ordine e logica di gioco del settore avanzato, in cui Costanzo non si muoveva molto, ma valorizzava al massimo ogni occasione propizia, indirizzando alle ali passaggi che apparivano spunti ideali di manovra. Ciò spiega che l’undici ligure ha avuto il merito – contro una squadra, come quella piemontese, che è considerata una delle esponenti più tecniche del girone dei cadetti – di aver dato una dimostrazione di precisione e di sincronia, di aver offerto un’impronta «sua» al gioco. Orbene, questo merito acquista maggior valore e sembra ancor più spiccato se si pensa che la partita è stata disputata su un terreno in condizioni disastrose. Uno strato di fanghiglia ricopriva tutto il campo; una fanghiglia che i giocatori, calpestandola, hanno via via reso più spessa; una fanghiglia che costituiva un duro incaglio per l’equilibrio degli atleti, che falsava il rimbalzo del pallone, che talvolta lo arrestava nella sua traiettoria e tal altra lo faceva schizzar via impensatamente. Malgrado gli iniziali attacchi alessandrini, si aveva ben presto la impressione, seguendo la facilità e la sicurezza con cui si difendeva ed impostava le avanzate, che lo Spezia era in vena. A convalidare quest’impressione, trasformandola in convincimento, venivano ben presto varie discese liguri, notevoli per facilità e sagacia di preparazione e per praticità di esecuzione. Al 10’, avuta la sfera da Morosi, Lippi la spostava a Costa che, rapidissimo, la proiettava al centro. Costanzo, con veemenza, la saettava verso la rete da pochi passi, ma Bigando, sopraggiunto in corsa, la deviava per un attimo in angolo. Dopo cinque minuti, analogo episodio. Questa volta su Costanza si lanciava in tuffo Bulgheri e l’arbitro interrompeva l’azione per gioco pericoloso. Dopo che tre o quattro attacchi spezzini erano stati interrotti per fuori gioco segnalati da un guardalinee (e solo da lui veduti), la compagine bianca, al 30’, pareva aver già virtualmente conseguito il successo. Costa – da par suo – apriva dinanzi a Lippi il bersaglio. Nello slancio della corsa, l’interno spezzino non poteva controllare il tiro e il pallone, colpito entro l’area di rigore, passava al di sopra della traversa. Trascorrevano quattro minuti: contrattacco dell’Alessandria. Cerutti (che aveva invertito da un quarto d’ora il suo ruolo con quello di Foglia) si apprestava a tirare. Bani compiva un balzo, afferrava il pallone; ma glielo faceva perdere l’urto coll’avversario il quale, caduto a terra, dava un colpetto con un piede alla sfera, facendola rotolare verso Rampini, sopravvenuto improvvisamente, il quale la scagliava nella rete in difesa. L’interruzione del gioco, per pericolosità, sarebbe stata, forse, una opportuna decisione. Ma non fu di questo parere l’arbitro. Il vantaggio dei grigi durava poco: esattamente sei minuti. Perfetto scambio di passaggi tra Lippi, Costa e Costanzo: il centroavanti attirava su di sé i difensori, poi con fulmineità inviava il pallone a Costa, irrompente solo nell’area. Un tiro a volo, potente, preciso e calcolato; la sfera ricadeva nella porta piemontese. Un punto magistrale. Avanzate spezzine anche nella prima fase della ripresa; l’Alessandria barcollava, ma riusciva a non cadere. Qualche tentativo di Costa, uno dei migliori protagonisti della gara, non sortiva alcun esito soprattutto per lo stato del terreno, che riusciva assai meno discaro ai difensori piemontesi, tutti ben piantati ed impetuosi (Parodi, ad esempio…). Poi l’Alessandria si faceva coraggio, si gettava all’attacco, dando origine a convulse situazioni sotto la porta dello Spezia, che lavorava con energia, dimostrando un assetto protettivo difficilmente superabile dagli incomposti movimenti avversari. Il più serio pericolo per i bianchi si determinava al 25’: Rampini, il più attivo e brillante della compagnia alessandrina, con un guizzo spettacoloso colpiva di testa la sfera, a pochi metri da Bani. Il pallone, però, concludeva la sua traiettoria a lato, per poco. Al 35’, rapido cambiamento di scena: la palla giungeva a Costanzo, solo a quasi metà campo. Inseguito invano da un terzino, il centravanti perveniva dinanzi a Bulgheri e, eludendo il suo tentativo di parata, sospingeva, verso la porta senza difensore, la sfera. Ormai la rete pareva già realizzata. No. Il pallone, proprio sulla striscia bianca, si invischiava nel fango. Restava lì per un attimo. Su di esso si lanciavano Costanzo e Bulgheri. L’arbitro fischiava. Aveva intravisto un «gioco pericoloso». Vane discese dei grigi – rimasti senza Foglia, infortunatosi – prima della conclusione della partita. La descrizione dell’incontro dà sostegno alla nostra premessa. Due nuovi elementi ha schierato ieri l’undici bianco: Amenta, un giovane lombardo attualmente aviere alla Spezia, ha pienamente superato la prova; animoso, veloce e assai preciso, ha efficacemente coadiuvato Zappelli. Assai migliore, nella ripresa, è stato Voinich: le caratteristiche di gioco del nuovo centromediano sono in gran parte simili a quelle del non dimenticato Cattaneo, sino a due anni or sono perno della squadra ligure. Rinfrancato è sembrato Venturini, il quale ha rappresentato un duro ostacolo per il reparto sinistro dell’attacco avversario. C’è da sperare che questo sia l’annuncio del definitivo miglioramento dell’atleta, che dovrebbe risultare assai utile allo Spezia. (Jacopo Appiani, «Corriere del Tirreno», 17 febbraio 1941) ALESSANDRIA-SPEZIA 1-1 Come nell’incontro di andata, i grigi non sono riusciti a spuntarla sulla volitiva compagine spezzina, che ha subito il punto alessandrino al 32’ del primo tempo con un perfetto tiro di Ghezzi ed ha pareggiato al 39’, pure del primo tempo, grazie a Costa. Subito dopo, Foglia, il centroattacco grigio, veniva portato fuori perché duramente colpito, né più faceva ritorno in campo. Nella ripresa i grigi hanno dominato la prevalenza, ma senza concludere. Giornata fredda, bersagliata da una bufera di vento e di pioggia che ha trasformato il campo del Littorio in una palude. («La Stampa», 17 febbraio 1941) Decisamente i grigi sono nuovamente in una fase oscura. Occorre notare che poco dopo l’inizio Foglia è stato duramente colpito alla gamba destra ed ha dovuto essere portato fuori dal campo, né più vi ha fatto ritorno. Inoltre il terreno di gioco era ridotto ad una palude per la violenta bufera di vento, pioggia e neve abbattutasi poco prima sulla nostra città. Impossibile, quindi, tentare qualsiasi manovra del pallone, che ha subito arresti e traiettorie imprevisti, mentre la pesantezza estrema del campo ha stroncato innanzi tempo i contendenti. Nel primo tempo le forze si sono equivalse per quanto gli ospiti siano apparsi più attivi ed intraprendenti, gli spezzini hanno conquistato il pareggio con una magnifica stoccata di Costa, annullando così il vantaggio poco prima ottenuto su perfetto tiro di Ghezzi. Nella ripresa i grigi hanno attaccato in prevalenza, ma anche con alquanto disordine e, malgrado i cinque calci d’angolo e le occasioni propizie, gli spezzini, con una bellissima difesa, sono usciti immuni dall’urto avversario, anzi spostando sovente il campo di azione sotto la rete di Bulgheri. Per quanto questi non sia stato eccessivamente impegnato, tuttavia alcune sue parate sono state ammirate. Non sappiamo ancora se l’incidente toccato a Foglia abbia serie ripercussioni, perché solo dopo un nuovo attento esame medico si potrà stabilire l’entità dell’infortunio occorso al bravo giocatore grigio. («Il Littoriale», 18 febbraio 1941) UNA TERZA DELUSIONE DEI GRIGI Nella prima partita del girone di andata al campo del Littorio, i grigi si trovarono costretti a dividere i punti col Siena. Domenica scorsa, nella prima del girone di ritorno, è stato lo Spezia ad inchiodare sul risultato pari la nostra scricchiolante squadra. La partita di Siena ci aveva avvertito della fragilità dei nostri reparti e domenica, se Robotti ha resistito, Rampini, con tutta la sua abnegazione, dopo 20 minuti di giuoco non era più in grado di trascinarsi in campo. Per giunta, un nuovo strappo muscolare è balzato fuori fresco fresco ad indisporre Foglia. Questo giocatore ha doti tecniche elevate ma gli fa difetto il cuore e nella ripresa ha preferito venirsene in tribuna ad assistere alla poco edificante prova dei compagni. Contro lo Spezia, l’Alessandria, squadra del fango, imbattibile sui terreni pesanti, si è fatta nettamente superare nella tattica di giuoco che era doveroso praticare. Robotti e Rampini si sono sfiancati in un inutile lavoro di palleggio nel fango, mentre i loro avversari facevano viaggiare le ali con allunghi improvvisi che trovavano fermi nel pantano i nostri difensori. Dobbiamo essere grati a Bulgheri il quale con rara temerarietà, si è ripetutamente tuffato tra i piedi degli attaccanti bianchi salvando il salvabile. Alcuni giocatori della retroguardia sono apparsi paurosamente fuori forma e Krappan deve decidersi ad inserire elementi giovani come Pietrasanta, Pochettini, Torriani, Bonicelli. L’attacco, eliminato con troppa facilità Foglia (tra parentesi, questo giocatore dovrebbe essere tenuto a riposo sino a quando i campi di gioco saranno meno pesanti) non ha più saputo costruire azioni ben collegate. Ghezzi si è sempre mantenuto sulla linea laterale, come se avesse avuto paura di essere chiamato in causa; Cerutti ha fatto qualche cosa di buono all’ala, e si è poi impantanato al centro. I dieci uomini rimasti in campo, hanno giocato ma non reagito; lo stesso Parodi pareva non avesse mai giocato sul terreno pesante. Da anni la nostra squadra quando si trova nel momento propizio per fare cose buone, cade inspiegabilmente alla prova del fuoco gettando acqua sull’entusiasmo degli sportivi che, ansiosi di ritrovare la squadra d’un tempo, si illudono – troppo presto – di essere tornati ai tempi radiosi del calcio alessandrino. La rete è stata segnata da Ghezzi su azione impostata da Cerutti e condotta da Rampini con magnifica forza di volontà fino a due metri dalla rete avversaria. Tra i migliori: Bulgheri, Ghidini e Robotti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 febbraio 1941) RISULTATI: [17ª giornata] Brescia-Lucchese 1-1 (giocata il 13 febbraio 1941) [19ª giornata] Liguria-Verona 3-1 Lucchese-Fanfulla 2-0 Macerata-Modena 1-0 Pisa-Savona 1-1 Pro Vercelli-Siena 0-2 Reggiana-Brescia 1-1 Udinese-Padova 0-0 Vicenza-Anconitana 3-2 CLASSIFICA: Brescia 27; Liguria 26; Modena 25; Siena 24; Savona* 23; Alessandria, Vicenza 21; Padova, Pisa, Reggiana 18; Lucchese 17; Anconitana, Macerata 16; Fanfulla, Spezia 15; Udinese 14; Verona 13; Pro Vercelli* 11. *: una gara in meno Il punto sul campionato FRA I CADETTI Il Brescia ancora al comando di un gruppo di cinque squadre L'irresistibile marcia - del Siena L'Alessandria ancora fermata Prima di fare il nostro commento ecco la classifica del cadetti dopo la giornata di ieri, seconda del girone di ritorno: Brescia p. 27, Liguria 26, Modena 25, Siena 24, Savona 23, Alessandria e Vicenza 21, Padova, Reggiana e Pisa 18. Lucchese 17, Anconitana e Macerata 16, Fanfulla e Spezia 15, Udinese 14, Verona 13, Pro Vercelli 11. Come si vede, per quanto riguarda le prime posizioni, dalla... corsa a coppie si e passati all'individuale e ben cinque sono le squadre che si seguono in fila indiana. C'è da tener conto, però, che la classifica può essere mutata leggermente dal fatto che il Savona, come il Fanfulla, ha una partita in meno da disputare, mentre due ne ha la Pro Vercelli. La sfortuna dell'Alessandria Certo, il fatto che il Savona avanza una partita non può fare piacere alle vedette, come non le allieta l'irresistibile marcia del Siena, giunto con ieri alla sua quinta giornata attiva ed alla quarta vittoria consecutiva. Sono questi i fantasmi che turbano i loro sonni, fantasmi per modo di dire però perché si fanno ben sentire... Qualche settimana fa era sorto... il fantasma Alessandria, ma almeno per ora ai è dileguato e non pare voglia fare il cattivo... Difatti ieri tutti ci si aspettava una pronta riscossa dei « grigi » dopo le due ultime amare disavventure di Savona e di Siena (7 gol a zero in due partite), ma gli uomini di Chrappan non sono stati capaci che ridursi ad un deludente 1 a 1 di fronte allo Spezia. La Alessandria, però, va giustificata in parte per il fatto che ha giocato tutta la ripresa senza, il centravanti Foglia, portato fuori campo per un infortunio toccatogli sul finire del primo tempo. Quest'Alessandria proprio non riesce ad aver la sorte dalla sua quest'anno. Dopo gl'infortuni successi a Ghersi, Ghidini e Fibbi, ecco ora quello di Foglia; speriamo che il prezioso atleta possa rimettersi presto. Anche il Savona è stato costretto al pareggio (1-1), ma il risultato ha maggior valore perché colto su campo esterno e di fronte ad un Pisa che, benché ridotto a. 10 uomini per l'uscita di Macalli, contuso in uno scontro, ha conferma to le sue doti di aggressività e di coraggio. C'è da notare però che i bianco-bleu di Orth sono pervenuti a pareggiare le sorti dell'incontro proprio all'ultimo minuto dell'aspra contesa. Comunque, è sempre una bella impresa per il Savona che in questo modo, glovandosi della partita ancora da giocare con la Pro Vercelli, mantiene le distanze nel confronti degli squadroni e rimane più che mai minaccioso In zona di promozione. La stessa cosa si deve dire del Siena, diventato di punto in bianco la squadra-pericolo del torneo. Ieri, dopo le superbe imprese delle scorse domeniche, esso ha colto l'unica vittoria esterna (2-0) della giornata su quel campo della Pro che non è sempre del più ospitali. I bianchi hanno resistito coraggiosamente per tutto il primo tempo, terminato a reti inviolate, ma poi nella ripresa hanno dovuto cedere all'Inesorabile pressione della volitiva ed energica compagine toscana che ebbe ancora nell'Insidioso attaccante Polacchi uno dei suoi uomini migliori. Chi lo ferma più questo Siena imbaldanzito da una se rie di convincenti successi? Decisamente la lotta per la promozione è tutt'altro che risolta e ne vedremo ancora - delle belle. Lo può dire intanto, per esperienza personale, il Modena, che sullo scorbutico terreno del Macerata ha pagato il solito... pedaggio di rigore (1-0) su quel campo, pedaggio evitato finora solo dal Siena. La cronaca della partita dice che i marchigiani non hanno dominato affatto e che il punto del la vittoria è sorto da un'azione fortunata; ma per intanto il Modena ha perso, è a due punti dalla capolista Brescia e domenica prossima dovrà ricevere un ospite come 11 Liguria. Proprio proprio all'ombra della Ghirlandina si pentono tanto tranquilli? Un atteso duello il Liguria, infatti, ancora ieri ha «eliminato» un altro avversario abbastanza di riguardo come il Verona, che In questi ultimi tempi si è fatto notare per i suoi tiri a sensazione. Ha sudato un poco, questo è vero, ma alla fine ci riuscito anche se la squadra era largamente incompleta. Che bel duello avremo domenica sul campo dei «canarini»! Il Brescia, a sua volta, ha stentato a passare sul campo della Reggiana (1-1) ma c'è da dire che la squadra mancava di Frisoni, Palumbo e Dusl; scusate se è poco. La Reggiana, si sa, sul suo campo sa farsi sempre valere ed inoltre è di quelle che in qualunque circostanza appaiono sempre pericolose. B risultato còlto dalle «rondinelle», dopo l'1-1 nella partita di ricupero colla Lucchese, è dunque da considerarsi, buono, buono soprattutto perché consente loro, approfittando della battuta d'arresto dei modenesi, di ripassare sole in vetta alla classifica e forse di rimanerci per un pezzo. Per il resto della giornata poco da dire. Il Vicenza ha colto una significativa vittoria (8-2) sull'Anconitana raggiungendo l'Alessandria in classifica, il Padova se l'è cavata ottimamente a Udine (La Stampa - Mar, 17/02/1940)