Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
29-12-1940 - Giornata: 12 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Reggiana AC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 8. Rampini S.[A] 45. Bianchi (II) C. [Re]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Cerutti Enrico, Fibbi Arrigo, Foglia Mario, Rampini Sergio, Celant Romolo All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Lusetti, Duo, Campari, Malagoli (I) Vittorio, Bernardi, Malagoli (II) Giordano, Bianchi (II) Carlo, Romanini, Bianchi (I) Giovanni, Bonesini, Biagini. All.: Vanicsek János.

Arbitro: Carminati Mario (Milano). [Ferrara; Zeni]
Note
Infortunati: 5’ Fibbi [A], 60’ Rampini [A]. Angoli: 5-3. Spettatori: 3.000. Temperatura rigida, terreno asciutto. Inizio gara ore 15:00.

Commento
La squadra granata ha colto un meritato pareggio sul campo alessandrino; trovatasi favorita dagli incidenti toccati ai giocatori grigi, la Reggiana ha saputo spingere a fondo e mettere a dura prova la tenuta di gara della squadra grigia. La rete del pareggio ottenuta dai reggiani è scaturita da un’azione piuttosto fortunosa in seguito a mischia ed incertezza di Caligaris, negli ultimi secondi del primo tempo. Con tale successo la Reggiana, pur lanciando di volta in volta i suoi uomini all’attacco, teneva la mediana in prudente difensiva e la grande giornata di Bernardi e dei due Malagoli ha conferito il prezioso pareggio ottenuto sul campo alessandrino. Oltre alla mediana, si sono distinti Lusetti, Duo ed il trio centrale d’attacco, che con azioni di punta ha tessuto trame di pregevole fattura tecnica. L’Alessandria si è trovata subito in difficoltà all’inizio in seguito alla veloce partenza dei reggiani. Al 5’ Fibbi si scontra con Campari nell’area di rigore e resta a terra contuso. Rientrerà dopo 15’ all’ala destra. Cerutti assume il comando del quintetto e Foglia passa interno destro. All’8’ Rampini toglie la palla a Romanini a metà campo, serve Cerutti che conduce una impeccabile azione in profondità per smistare ancora Rampini che segna di prepotenza con un tiro radente. Tiri di Bonesini, Rampini e Bernardi movimentano la partita. Due angolo contro l’Alessandria ed immediate risposte con tiri saettanti di Foglia e Celant. Al 35’ altri due calci d’angolo contro l’Alessandria e bella parata di Roggero su tiro di Bernardi. Al 39’ Celant da pochi metri alza un bolide a sibilare sulla traversa. Al 45’ centro di Biagini, parata di Roggero, rimessa di Bonesini sul settore destro. Caligaris anziché salvare in angolo cerca di rimettere la palla in campo, ad un metro dalla rete, interviene Bianchi II e la palla finisce nel sacco unitamente a vari giocatori. Nella ripresa il risultato non varia; falli a ripetizione sul limite dell’area di rigore, spostamento di Rampini contuso all’ala sinistra, salvataggio di Ghidini, angolo contro l’Alessandria e metodico gioco difensivo della Reggiana paga del risultato pari. Le ultime battute trovano i granata pressati nella loro area dal rabbioso serrate dei grigi. Incidenti fortuiti di Fibbi al 5’ del primo tempo e di Rampini al 15’ della ripresa. Gli stessi per tutta la durata della partita (dopo gli incidenti) sono stati nulli nei ruoli di estreme. Sei calci d’angolo dal limite contro la Reggiana (uno di questi falli è stato commesso nell’area di rigore). La partita in base al nostro controllo è terminata circa due minuti prima senza tener conto dei ricuperi. (Andrea Canestri, «La Gazzetta dello Sport», 31 dicembre 1940) La Reggiana ha chiuso in attivo la sua trasferta su quello stesso campo over erano già cadute squadre come il Verona, il Macerata e la Pro Vercelli e dove solo il Siena e la Lucchese sono riuscite a portar via dei punti. La Reggiana dunque, contro ogni previsione e nelle condizioni di forma e di schieramento che conosciamo, ha saputo imporsi alla più pericolosa avversaria, reagendo dapprima brillantemente alla offensiva iniziale con la quale l’Alessandria pervenne a segnare per prima verso l’ottavo minuto con Rampini, concludendo il primo tempo con il pareggio per merito di Bianchi II, poscia immobilizzandola per una buona parte della ripresa, durante la quale nulla ha trascurato per concretare in successo la sua netta superiorità di comportamento. Fu solo verso la fine che l’Alessandria, ripresentata la sua vigorosa azione iniziale, cominciò a premere forte sulla difesa reggiana, ma il serrate dei grigi, per quanto deciso e pericoloso, non portò ad alcun risultato concreto e la partita, tenacemente e valorosamente combattuta dai concittadini, terminò meritatamente con la divisione dei punti. Questa affermazione esterna conseguita dalla Reggiana all’indomani di una immeritata sconfitta, nella quasi identica formazione, possiede un valore abbastanza significativo relativamente a quanto ebbimo a constatare domenica scorsa nei confronti del Liguria. Dicemmo, in merito, che la Reggiana era apparsa, in alcune fasi di gioco, la squadra gagliarda e sicura dei primi tempi. E concludemmo affermando che la nostra squadra sosteneva un palese sforzo per trarsi dalla morta gora ove il suo momentaneo rilassamento l’aveva fatto cadere. Dunque, il pareggio di Alessandria conferma che nonostante le difficoltà palesi del momento, rese più difficili dai richiami e dagli avvenimenti recenti, che non possono non aver influito sul morale della squadra, la Reggiana lotta per riconquistare la sua forza organica e la fiducia in se stessa, mediante le quali le sarà possibile riguadagnare in classifica quella graduatoria che dovrà per sempre metterla al riparo dal pericolo della retrocessione. Quasi a metà campionato e nella posizione in cui è venuta a finire, la Reggiana non può per ora che avere un programma solo: lottare per migliorare se stessa e la classifica. Un punto guadagnato in trasferta è sommamente prezioso, specialmente quando esso serve a ricostruire una fiducia nel pubblico e a riavvicinarlo alla squadra del cuore. Questo pubblico, che domenica scorsa è stato testimone dello sfortunato valore granata, ora è maggiormente propenso a credere nelle rinnovate possibilità agonistiche e realizzatrici della nostra squadra, tanto più che si è alla vigilia del doppio importante innesto che sarà effettuato nello schieramento d’attacco con i due acquisti bolognesi Viola e Tortora. Ad Alessandria il quintetto reggiano ha confermato quasi la stessa formazione di sette giorni addietro; cioè senza Bandini, ma con Bonesini a posto di Carnevali. Il reparto attaccante è stato molto attivo e pericoloso; ciò è dovuto a due fatti: l’ottima distribuzione esercitata da Bianchi I al centro, che ha anche saputo esserne il migliore, e la buona e costante intesa esercitata con profitto dai collaboratori dei due estremi laterali e nella mediana, che soprattutto nella ripresa ha saputo sfoggiare una condotta di gioco veramente superiore, dovuta non tanto all’intelligente e valido sforzo di Bernardi e di Malagoli Giordano, sempre più a punto nella mobilità come nella resistenza, quanto alla ottima vena di Malagoli Vittorio, che una volta ancora merita la citazione, tanto più che un suo tiro sul montante sfiorò il successo sin dal 16’. In difesa la ricomparsa della coppia Duo-Campari è stata sottolineata da una partita giocata a temperatura di collaudo e si deve convenire che il collaudo è stato felicemente superato, se di collaudo è necessario parlare giacché gli alessandrini, ad un certo punto, abbandonato il gioco vero e proprio, si misero a giocare sull’uomo. Fu quando i nostri, passati al contrattacco per la segnatura subita, cominciarono ad operare penetrazioni in tutti i sensi verso la munitissima estrema difesa alessandrina che i locali passarono repentinamente a praticare la tattica del marcamento diretto. Sulle prime la decisione degli avversari ebbe ragione di qualche palla, di qualche stroncamento, ma poi i nostri, fatti esperti e più mobili, giocarono d’astuzia i grigi anticipando sugli interventi, sulle battute e li batterono anche sul terreno dell’abilità giocoliera. Non v’era altro mezzo per poter costruire l’azione e per scansare certi colpi, alcuni dei quali purtroppo sono anche andati a segno negli stinchi e nelle gambe dei nostri. La palla così giocata non solo sfuggiva all’intercettazione avversaria e perveniva ad un altro giocatore che pensava a collocarla nello stesso modo. Fu anche in base a questa necessità di sollecitare e rendere più precisa la serie dei passaggi che la mediana e la prima linea poterono intessere una condotta di gioco in stretto accordo e registrare quell’intesa che da qualche domenica faceva difetto. Ma v’è di più: la nostra prima linea, meglio e più intensamente fornita al centro, poté sfruttare e piazzare una larga serie di tiri che Roggero seppe sempre parare con abilità e agilità straordinarie. Solo il repentino pallone raccolto da Bianchi II sul finire del primo tempo fu imparabile per Roggero in quanto egli, che aveva respinto poco prima in gioco ed a mani aperte il forte tiro di Bianchi I sulla sinistra, non aveva fatto in tempo a rimettersi in guardia. Concludendo, la Reggiana ha giocato una coraggiosa e maschia partita nella quale, prevalendo nettamente per ben due terzi nel primo tempo e nella ripresa, ha dimostrato di avere serbate intatte le sue doti di stile e di essere ancora tale compagine da farsi temere da qualsiasi squadra per la volontà di vittoria che anima i suoi atleti. Questo va meditato anche da quei suoi sostenitori che al primo disinganno si perdono troppo facilmente d’animo. La Reggiana ha dimostrato ad Alessandria di essere un complesso sul quale si può nutrire sempre fiducia. Per la cronaca, la squadra granata è partita subito all’attacco intessendo rapide azioni con perfette triangolazioni e tiri in rete di Biagini, Bianchi I e Romanini. L’Alessandria contrattacca e si hanno incursioni alterne sui due campi, finché all’8’ si ha il gol imparabile di Rampini, su azione di Cerutti. La Reggiana, sferzata, passa al contrattacco costringendo in angolo la difesa alessandrina. Le reazioni degli attaccanti grigi si infrangono contro la solida barriera della difesa granata. Al 16’ un forte tiro di Malagoli Vittorio è respinto dal palo. La Reggiana segna a suo favore altri due calci d’angolo al 25’ e al 35’ finché, allo scadere del tempo, essa ottiene il pareggio. Un tiro di punizione battuto da Bernardi viene raccolto da Bianchi I che spara su Roggero il quale respinge a mani aperte. Un guizzo e Bianchi II, incuneatosi tra i terzini, raccoglie il pallone e lo saetta in rete. La ripresa, iniziatasi con un calcio d’angolo contro la Reggiana, passa ben presto in pieno dominio della squadra ospite, che fino alla mezz’ora preme sulla difesa alessandrina senza però ottenere alcun risultato. È da notare che al 3’ è sembrato che un difensore grigio toccasse il pallone con le mani in area, ma l’arbitro non ha concesso il rigore. Nell’ultimo quarto d’ora la Reggiana, paga del risultato conseguito, si è raccolta in difesa, onde resistere alle incalzanti ed affannose offensive avversarie che tentavano di giungere a quella vittoria che, fino all’inizio della partita, era ritenuta sicura. In questo periodo la difesa granata metteva in luce tutte le sue possibilità, dai terzini colpitori sicuri e sempre ben piazzati al portiere Lusetti, sempre attento ed agile nelle parate a volo e in tuffo. Il fischio finale dell’arbitro Carminati sanzionava un risultato di parità che torna a tutto onore della squadra reggiana. (L.D., «Il solco fascista», 30 dicembre 1940) ALESSANDRIA-REGGIANA 1-1 Anche in questa disputa i grigi non hanno avuto fortuna: Fibbi è stato duramente colpito al 5’ del primo tempo ed ha dovuto uscire dal campo con l’arto dolorante. Rampini è stato anch’egli sul finire della prima ripresa toccato ad una caviglia ed ha zoppicato all’ala sinistra completamente inoperoso. Parodi, al centro della mediana, è mancato all’aspettativa. L’Alessandria ha segnato il suo punto all’8’ del primo tempo in seguito ad un’azione di Cerutti conclusa da Rampini che ha superato tre avversari. La Reggiana ha pareggiato con Bianchi II al 45’ pure del primo tempo su calcio di punizione. («La Stampa», 30 dicembre 1940) ALESSANDRIA-REGGIANA 1-1 Altra battuta d’arresto al Campo del Littorio. I grigi reduci dalla vittoriosa partita di Udine raggiunta in circostanze tutt’altro che favorevoli, credevano di poter piegare con facilità la giovanissima Reggiana e sarebbero forse riusciti nell’intento se all’incidente toccato a Fibbi dopo 5 minuti di gioco non si fosse aggiunto, nella ripresa, quello di Rampini. Una squadra come la nostra, già insufficiente nei reparti di ala, minorata nei due interni, con un centroavanti saltuario non poteva pretendere altro che un’ottima difesa. Il peso della partita è perciò gravato sulla retroguardia. Tra i terzini Bigando, più del solito impreciso, ha «bucato» diversi palloni di rimando e mentre si spinge esageratamente in profondità non svolge il gioco sull’ala al pari di Petermann, obbligando in tal modo Ghidini ad una tattica di ripiegamento che richiede eccessivo sperpero di energia ad un mediano che intende svolgere azioni costruttive. Sul settore opposto Caligaris «rompe» con efficienza ma le sue rimesse non sempre hanno indirizzo costruttivo ed ecco perché il settore sinistro è quello che lega di meno. Parodi era intenzionato di giocare una grande partita ma causa il disgregamento generale non ha potuto legare l’efficienza del reparto. Foglia è sempre un buon palleggiatore ma gioca, a parer nostro, con eccessivo riserbo, non dedica alla lotta il cuore, manca di mordente, tanto da interno come al centro. Celant si dimena molto, sul campo, deve avere una volontà di strafare, ma in troppe occasioni, anche le più facili, non ha fortuna nei tiri e nella concezione del gioco. Rampini è l’opposto di Celant, non parla, abbassa la testa e lavora a fondo, sente la partita in modo encomiabile, ed è di alto rendimento. Cerutti ha iniziato, come ala, con volontà, ha avuto un buon spunto con Rampini nell’azione della rete realizzata, poi si è perduto nella lotta contro l’uomo, nelle azioni di punta. Roggero attraversa un periodo di ottima forma. La Reggiana ha pareggiato negli ultimi secondi del primo tempo, con Bianchi II; tale rete poteva essere evitata dai difensori grigi. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 4 gennaio 1941) RISULTATI: Liguria-Anconitana 3-0 Macerata-Brescia 1-1 Modena-Padova 0-0 Pisa-Lucchese 2-1 Pro Vercelli-Udinese 3-1 Siena-Vicenza 2-1 Spezia-Savona 1-0 Verona-Fanfulla 1-2 CLASSIFICA: Brescia 21; Liguria 17; Modena 16; Savona 15; Alessandria, Siena 13; Fanfulla, Macerata, Vicenza 12; Lucchese, Padova, Pisa 11; Reggiana 10; Anconitana, Spezia, Udinese 9; Pro Vercelli 8; Verona 7 Il punto sul campionato Crisi di gol fra i cadetti Gli inseguitori dei Brescia decimati Intanto si avanza il Liguria domenica prossima ospite delle "rondinelle,, Delle quattro unità che stanno al sommo della classifica e che sono più direttamente interessate alla lotta per la promozione — Brescia, Modena, Savona e Liguria solo quest’ultima ieri è riuscita ad ottenere la vittoria. Le altre o sono state costrette alla divisione dei punti oppure hanno dovuto piegare, come il Savona, sul campo del combattivo Spezia. Conseguentemente, una piccola rivoluzione è avvenuto nella zona alta della graduatoria, rivoluzione della quale ha beneficiato soprattutto, naturalmente, il Liguria, che è passato, solo, al secondo posto, a 4 punti dal Brescia, seguito ad 1 punto dal Modena e a 2 dal Savona. Si è così sciolto immediatamente il terzetto degli inseguitori della capolista che si era formato domenica' scorsa e, tutto sommato, il fatto potrebbe sembrare propizio alla vedetta stessa. Ma, a parte che i 5 punti di vantaggio di questa si sono ridotti a 4, il pericolo svanito da una parte e ricomparso dall'altra sotto forma di una decisa avanzata del Liguria, che ieri ha liquidato nettamente, con un 3 a 0, la povera Anconitana. Niente di impressionante per il Brescia, che conserva sempre un vantaggio considerevole, ma la cosa servirà a metterla in guardia per domenica prossima, giornata nella quale ospiterà precisamente il Liguria. Si annuncia cosi un altro grande emotivo incontro sul campo delle «rondinelle», che ieri sono state costrette, sia pure per mera sfortuna — un autogol del terzino Albini — al pareggio, il primo della stagione dei bresciani, sul pericolosissimo e tuttora imbattuto terreno dell'intrepido Macerata. Altro risultato a sorpresa è quello registrato sul campo del Modena, fra canarini e biancorossi, nel corso di un'animata partita costellata da infortuni. Il Modena, sceso in campo mutilato per l'assenza dello squalificato Banfi e poi menomato per incidenti occorsi a Galli e Colaussi, ha stentato a frenare l'impetuoso attacco del Padova, pur esso rimaneggiato, finendo un po' stanco la partita. Dal gialli ci si poteva tuttavia attendere di più (anche se il Padova è sempre squadra da rispettare) se non altro per reazione alla bruciante sconfitta subita otto giorni sono a Brescia. Un bravo comunque al tenace e coraggioso Padova che speriamo sulla via della rinascita. Un'altra compagine che ha dato segni di ripresa è lo Spezia, protagonista ieri di una brillante e preziosa vittoria sul forte Savona. Il duello fra le due squadre liguri, duello vivificato da un vecchio e mai spento antagonismo di campanile, è stato accanito: da una parte c'era il proposito di superare l'ostacolo per non perdere terreno nei confronti della capolista, dall'altra il desiderio di riprendersi e rifarsi a spese di una autorevole rivale. Chi ne è uscita scottata è stata quest'ultima che forse è scesa sul campo dello Spezia un po' troppo sicura di sè. Un infortunio che merita un'immediata ripresa e che non intacca il valore Indiscusso della squadra savonese. Un po' meno di un infortunio è invece quello occorso ai grigi sul loro terreno, di fronte alla Reggiana. Chi capisce ancora l'Alessandria? Vince in trasferta e in casa fa brutte figure. Per la partita di Ieri c'è però qualche giustificazione: gli incidenti toccati a Fibbi e a Rampini che li hanno praticamente inutilizzati. Ma, convenitene, la squadra di Chiappan poteva fare di piu’ su una Reggiana in piena crisi. La Pro Vercelli, dopo ben sei domeniche disgraziate, è tornata finalmente alla vittoria. Un avvenimento nella città del riso, un avvenimento, tanto più che la squadra battuta è questa Udinese della quale, col suo sistema, si diceva un gran bene. Che sia la volta buona per i bianchi? E' quello che si augurano gli sportivi e gli ammiratori dei tenaci leoni. Per intanto la squadra non è più fanale di coda, posto che è stato occupato dal Verona ieri battuto in casa dal rinato Fanfulla, e la brillante vittoria se non altro servirà a risollevare il morale dei giocatori e dei "dirigenti, passati attraverso una dura crisi. Un ultimo rilievo: avete notato da due domeniche che razza di sterilità nelle prime linee cadette ? Dopo il primato dei gol segnati nella decima giornata — 41 — gli attaccanti hanno evidentemente... dormito sugli allori e da due domeniche si è passati al primato opposto: quello del minor numero delle reti (21). (La Stampa - Mar, 30/12/1940)