Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
30-01-1938 - Giornata: 18 - Alessandria - Campo del Littorio


Alessandria US - Palermo AC 4 - 0 (1 - 0)
RETI: 7. Massiglia A.[A], 50. Celoria M.[A], 76. Coscia A.[A], 86. Celoria M.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Rosso Alberto, Turino Giuseppe, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
PALERMO AC: Calò; Tortora, Bedendo (I); De Rosalia, Costenaro, Santillo (I); Pacini, Serio, Di Falco, Lombardi, Bazan. All.: Hajós Árpád.

Arbitro: Limido Lorenzo (Milano) [Quirico, Vizio]
Note
Espulso: 57’ Bazan [P]. Angoli: 7-4. Spettatori: 4.000. Giornata serena e fredda, terreno viscido per il disgelo ai lati Inizio gara ore 14.30

Commento
Con quattro punti a zero i grigi hanno risolto la loro disputa con i giallorossi che sono stati largamente dominati, ma non certo in relazione al severo punteggio che appare troppo grave e in parte anche immeritato. La colpa di questa grave sconfitta la si vorrebbe attribuire in parte al portiere che non avrebbe vigilato con la dovuta oculatezza e prontezza, ma anche i terzini non sono esenti da pecche, avendo accumulato non pochi errori di posizionamento e di decisione. Abbastanza duttile la mediana; incerto e falloso l’attacco palermitano che ha funzionato abbastanza bene a metà campo, ma è stato spesso sconclusionato in area di rigore. L’Alessandria, pur non avendo giocato una delle sue migliori partite, ha controllato gli ospiti, battendoli poi a suo piacimento con tiri secchi e precisi. Brevi schermaglie e poi al 7’, su azione combinata fra Coscia e Vecchi, Massiglia spostatosi verso il centro batte con tiro a mezz’altezza il portiere. Tre minuti dopo Tortora con un salto prodigioso salva la sua rete da un sicuro punto, liberando di testa un tiro obliquo di Robotti. Seguono alcuni tiri di Bazan, Di Falco e Lombardi che costringono Ceresa a pronti interventi, mentre Rosso al 25’ salva prodigiosamente la sua rete, da parecchi secondi bersaglia, allontanando definitivamente il pericolo. Al 37’ i grigi sono in angolo ed al 43’ i giallorossi, ma senza esito. La ripresa, vede un più netto dominio degli alessandrini. Al 5’, azione intessuta fra Parodi e Coscia e quindi Celoria raccoglie al volo e segna il secondo punto. All’8’ Coscia segna un altro punto annullato per fallo precedente, quindi per circa mezz’ora il Palermo assume il comando delle azioni e le mantiene autorevolmente, ma senza costrutto. Anzi, al 31’, in seguito a un nuovo calcio d’angolo contro i grigi, questi reagiscono e su azione manovrata da Caligaris, Massiglia, Robotti e Coscia, quest’ultimo di testa segna il terzo punto. Al 40’ altro calcio d’angolo contro i grigi che segnato subito dopo il loro quarto ed ultimo punto per merito di una secca stoccata di Celoria. Poche battute ancora inconcludenti e poi la fine. Giornata piuttosto fredda; terreno viscido e a tratti veramente infido per il disgelo, malgrado i parecchi quintali di segatura abbondantemente sparsa sul terreno. Gioco duro e sostenuto nei due campi, con richiami frequenti da parte dell’arbitro. Al 10’ della ripresa Bazan è stato espulso per scorrettezze contro Turino, che sostituiva Lombardo indisposto. Celoria ha voluto giocare malgrado avesse il capo ancora fasciato per la grave ferita riportata domenica scorsa a Novara contro gli azzurri. Gioco mediocre dal lato tecnico, ma sostenutissimo. («Il Littoriale», 31 gennaio 1938) Vittoria convincente dei grigi. I giallorossi, anche dopo la prima rete alessandrina segnata da Massiglia nelle prime battute dell’incontro, non hanno mai svolto gioco difensivo, accettando la lotta su campo aperto. L’Alessandria ha segnato su azioni di contrattacco che hanno spiazzato la difesa siciliana con pregevole gioco di manovra in profondità. Il Palermo è apparso però slegato nelle sue azioni e gli avanti non hanno saputo smarcarsi quando si sono trovati a contatto con la difesa dell’Alessandria. I più minacciosi sono stati Pacini, Di Falco e Lombardi. Costenaro è calato nella ripresa; Tortora e Bedendo si sono fatti sorpassare dagli avanti avversari perché hanno giocato quasi sempre sulla linea. Calò ha salvato la squadra da un punteggio più severo. L’Alessandria, in blocco, ha lavorato con continuità e chiarezza di vedute. Al 7’ Ghidini serve a Coscia che smista a Vecchi; il centro dell’ala sinistra è conteso da Bedendo e Robotti, la palla sorvola entrambi e spiove sul settore destro, dove Massiglia, pronto, scaraventa in rete imparabilmente. Parodi al 6’ batte una punizione per fallo di De Rosalia in direzione di Coscia; il virtuoso attaccante grigio gira al volo al centro, dove Celoria è a contatto con Bedendo: il primo riesce a scoccare il tiro si insacca in rete alla sinistra di Calò. Le punizioni si susseguono come… le ciliegie. Al 12’, Bazan è inviato negli spogliatoi e subito dopo Tortora corre il rischio di seguirlo per un violento fallo su Coscia. Due angoli contro i grigi provocati da Turino, ed al 31’, mentre il Palermo è all’attacco, Caligaris allunga in profondità, Robotti, spostato sulla destra, scende veloce e centra a mezza altezza: Coscia si lancia in tuffo in avanti e di testa manda la palla nell’angolino della rete sicula. La quarta rete alessandrina giunge al 41’: centro di Vecchi corretto da Massiglia al centro, Celoria di prepotenza invia un bolide nell’angolo alto precedendo il balzo del portiere palermitano. Giornata di sole primaverile; terreno cosparso di segatura, viscido per il disgelo ai lato. L’Alessandira è scesa in campo priva di Lombardo, sostituito da Turino. Gioco piuttosto rude, ma nessun incidente da rilevare; Bazan del Palermo è stato espulso al 12’ della ripresa per intervento pericoloso ai danni di Turino. Sette calci d’angolo contro il Palermo, quattro contro l’Alessandria. Due calci dal limite contro il Palermo. («La Gazzetta dello Sport», 31 gennaio 1938) ALESSANDRIA-PALERMO 4-0 Con quattro punti a zero i grigi hanno liquidato la loro contesa coi giallorossi, scesi ad Alessandria con aperte aspirazioni di successo. L’Alessandria, pur non impegnandosi eccessivamente, ha dominato gli animosi avversari e già al 7’ del primo tempo Massiglia, su centro di Vecchi, ha segnato il primo punto. Nella ripresa, al 5’ Celoria, raccogliendo al volo una rovesciata di testa di Coscia, ha ottenuto il secondo punto. Al 10’ l’ala sinistra palermitana Bazan è stata espulsa per scorrettezze verso Turino, che sostituiva Lombardo. Al 31’ magnifica azione Caligaris-Massiglia Robotti: Coscia raccoglieva al volo e di testa segnava il terzo punto. Al 41’ fuga di Vecchi, centro, e Celoria, al volo, batte per la quarta volta il portiere palermitano. Un quinto punto è stato segnato da Coscia, annullato dall’arbitro per fallo. («La Stampa», 31 gennaio 1938) Pur essendo priva di Lombardo la squadra locale non ha avuto difficoltà a piegare il pur volenteroso Palermo. Come partita non è stata un gioiello di tecnica; un po’ rude, e non molto entusiasmante. Il terreno viscido rendeva difficile a volte il controllo della palla specie ai lati dove non v’era segatura. Siamo soddisfatti del punteggio ma certo per essere sinceri l’Alessandria non ha brillato come altre volte di forma e sicurezza. I punti sono venuti a conclusione della superiorità e maggior organicità della nostra squadra sopra un’avversaria che ha solo della combattività e qualche elemento apprezzabile. Costenaro ha fatto parecchio nel primo tempo ma i laterali non sono stati all’altezza del compagno; nel secondo tempo anche il sostegno ha ceduto e ne è venuta così la sonora sconfitta; dell’attacco non possiamo dire male, sono piaciute le ali, specie la sinistra velocissima, ma certo manca a tutti gli avanti palermitani quel senso di intuizione che li induce a smarcarsi per ricevere il passaggio. La difesa ha giuocato mediocremente. Tornando all’Alessandria, abbiamo già detto che la partita non si può classificare ottima, tuttavia abbiamo notato qualche miglioramento individuale che soddisfa. Il difetto di ieri è stato più che nei singoli, nell’assieme; un po’ di indecisione, di fiacca (forse dovuta alla fatica della partita a Novara) che siamo certi sarà senz’altro eliminata nelle prossime partite. Non c’è da temere sul rendimento di una compagine che nelle ultime tre partite casalinghe ha segnato 16 punti dei quali sei annullati. D’altronde sul finire della partita abbiamo visto delle belle azioni dei nostri avanti, degne di lode. Vecchi è stato falloso nel primo tempo, ma si è ripreso in seguito, e Coscia ha terminato come il solito in crescendo; «bolide» ha segnato il punto di testa in modo spettacoloso. Massiglia e Robotti se riescono ad intendersi tagliano facilmente la difesa ed il loro giochetto (passaggio di Massiglia a Robotti, questi al volo fra i terzini nuovamente a Massiglia) può fare viaggiare qualche volta la nostra destra sola sul portiere. Della mediana, ancora incerto Caligaris, mentre Ghidini ci convince sempre più della sua classe, lo vediamo dovunque è il pallone: persino al posto di… Ceresa quando è necessario. La difesa ha avuto in Ceresa e Rosso i migliori. Turino si è preoccupato solo di allontanare palloni e… giocatori dalla sua area. Per la cronaca; l’Alessandria attacca subito all’inizio e Vecchi e Coscia mancano soli a pochi passi da Calò due occasioni al 4’ e al 16’. Il punto è al 12’; Coscia serve Vecchi che centra in mezzo, Bedendo respinge di testa e Massiglia al volo scaraventa in rete sulla destra del portiere palermitano. Al 20’ Ghidini, quando già Ceresa era battuto, rimanda dalla linea della porta un pallone calciato da De Falco. Al 6’ della ripresa arriva il secondo punto: Parodi tira una punizione da metà campo, respinge di testa un difensore palermitano, riprende Parodi che lancia a Coscia; «Bolide» tira a Celoria che batte con un tiro basso Calò. Il terzo punto è di Coscia che conclude con un tiro di testa una fuga e una centrata di Robotti. Al 41’ giunge il quarto punto: Vecchi traversa lungo a Massiglia che porge a Celoria, il biondo centro si aggiusta appena il pallone e lascia partire una cannonata imparabile. Celoria non possiederà grandi doti come centro, ma quando arriva in area e può tirare, il suo tiro è preciso e fortissimo. Sette calci d’angolo contro il Palermo e quattro contro l’Alessandria; al 12’ della ripresa l’ala Bazan è espulso dall’arbitro per intervento pericoloso ai danni di un nostro difensore. (C.B., «Corriere di Alessandria», 1º febbraio 1938) Dopo aver regolato con facilità il Palermo la squadra alessandrina attende domani il Messina al Campo del Littorio Sul campo alessandrino il Palermo ha confermato le qualità messe in evidenza nella partita in Sicilia: gioco duro con punta di cattiveria. Squadra massiccia, quella di Costenaro, che lotta senza fronzoli e, quando trova avversari che accettano la tattica, riesce a passare: così è accaduto a Vigevano ed a Vercelli. L’Alessandria ha vinto nettamente con azioni chiare che hanno travolto la dura difesa sicula. Vecchi domenica non riusciva a mantenersi in equilibrio e si arrabbiava con… se stesso. Turino, forse emozionato dopo tanta assenza dalla prima squadra, è stato impreciso nei rimandi. Ceresa è apparso più sicuro ed ha mantenuto la rete inviolata, grazie a un intervento tempestivo di Ghidini che lo ha sostituito in un’azione poco fortunata. Parodi sul terreno pesante è stato un colosso egregiamente coadiuvato da Ghidini, un ragazzo che lavora col cervello. Non ancora in pieno rendimento Caligaris. All’attacco Celoria ha svolto, specialmente nella ripresa, un gioco alla garibaldina ed ha fatto buone cose segnando due magistrali reti con sicurezza e decisione. Robotti ha sfacchinato per tutti i 90 minuti in un gioco più redditizio che appariscente. Coscia non corre sul campo: è tanto leggero nell’azione che ha l’apparenza di un pattinatore; ha segnato di testa mettendo in pericolo la medesima sul piede di Bedendo. Massiglia ha cancellato la prova di Novara segnando con scaltrezza la rete che ha aperto la via alla netta vittoria alessandrina. («Il Piccolo», 5 febbraio 1938) RISULTATI [16ª giornata, recupero] Vigevano-Brescia 2-1 (giocata il 27 gennaio) [18ª giornata] Brescia-Anconitana 1-0 Cremonese-Messina 5-0 Modena-Vigevano 3-0 Padova-Novara 1-1 Pro Vercelli-Pisa 9-0 Spezia-Venezia 1-1 Taranto-Verona 0-1 Riposa: Sanremese CLASSIFICA: Novara 25; Alessandria 24; Padova 23; Venezia 22; Pisa, Verona 21; Anconitana 20; Modena, Vigevano 18; Sanremese* 17; Palermo, Pro Vercelli 16; Spezia 13; Messina 11; Brescia, Cremonese 9; Taranto 5 IL PUNTO SUL CAMPIONATO Sembra quasi che la maggior parte delle squadre di testa, meno naturalmente l’Alessandria, abbia stretto alleanza per rendere dei servigi al Novara. La posizione degli azzurri, dopo questa prima stazione del percorso di ritorno, appare notevolmente rafforzata. È ben vero che la squadra grigia ha guadagnato un punto sulla sua rivale, ma Novara si è tolta un grosso pensiero uscendo imbattuta dall’infuocato terreno del campo Appiani: l’undici biancoscudato sul suo terreno è sempre stato irresistibile, quindi si poteva magari arguire un suo successo anche sulla massima avversaria. Una tra le inseguitrici che ha avuto un grave collasso è stata la squadra pisana: i nerazzurri con la secca sconfitta subita a Vercelli vedono pressoché chiudersi ogni possibilità. Il fenomeno Pisa appariva come uno dei più interessanti della Serie B e l’inseguimento iniziato dai toscani a metà del girone d’andata, non appena aveva cominciato a delinearsi il ritorno alla buona forma del loro alfiere Bertoni, pareva dovesse portare la squadra di «Rico» Colombari alle più ambite mete; non è stato sufficiente l’impegno di Bertoni a tamponare l’emorragia. Tutta la squadra è andata alla deriva. Una cinquina è toccata al Messina: con tale nuova scorpacciata i messinesi vedono il loro passivo aumentare ancora di più: il primato [delle reti subite] sale a 42. Il primo punto della squadra cremonese è stato segnato su rigore e, nientemeno che da Girardengo. Ovverosia da Ettorino, il rampollo del «campionissimo». (G.A.M., «Stampa Sera», 31 gennaio 1938)