Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
09-01-1938 - Giornata: 15 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Vigevano AC 3 - 1 (2 - 0)
RETI: 7. Robotti L.[A], 17. Robotti L.[A], 68. Celoria M.[A] 72. Sudati A. [Vi]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Rosso Alberto, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
VIGEVANO AC: Griffanti; Zanello, Grugnetti; Buila, Calzolari, Morosi; Sudati, Ussello, Lattuada, Uneddu, Alghisi. All.: Conti Leopoldo

Arbitro: Conticini Alfredo (Firenze) [Coscia, Vizio]
Note
Angoli: 5-3 o 7-3. Spettatore: 3.000 Giornata rigida. Terreno viscido ricoperto di segatura Inizio gara ore 14.30

Commento
Il terreno di gioco era meno sdrucciolevole, meno duro ed insidioso di quanto si potesse prevedere percorrendo le vie lastricate d’Alessandria. Le zone più pericolose erano riservate alle ali, le quali per calciare il pallone in corsa si trovavano spesso con le parti molli sul terreno. Il cielo si è mantenuto in tinta con le maglie alessandrine per tutto il pomeriggio, ma in complesso, data la stagione, anch’esso è stato clemente come la temperatura. Questi rilievi sono necessari perché si sappia che la partita si è svolta in condizioni regolari e, se non addirittura eccellenti, per lo meno discrete. Il Vigevano di fronte alla secca sconfitta non ha altra attenuante all’infuori di aver schierato una formazione quasi di fortuna date le dolorose assenza di Barale e di Fiammenghi e le condizioni minorate di Uneddu costretto a giocare preoccupandosi dei contatti con l’avversario. Il Vigevano possiede delle ottime riserve che possono valere i titolari, ma è un fatto che con l’innesto dei rincalzi quello che ne viene a soffrite è l’intesa. Oggi particolarmente l’accordo ha lasciato a desiderare. Poche volte la squadra, distendendosi all’attacco, ha saputo inanellare una serie di passaggi precisi. Spesso per raccogliere il pallone del compagno, ora l’ala ora l’interno erano costretti a sbilanciarsi. E questo mentre facilitava il compito dell’avversario messosi alla sua guardia, faceva sì che il susseguente passaggio riuscisse a sua volta difettoso. Solo nella ripresa, quando con lodevole sforzo (si noti che dopo il 24’ del secondo tempo avevano già incassato tre reti) i vigevanesi si sono lanciati all’offensiva con più ordine e decisione, allora solo hanno lasciato nel pubblico buona impressione. Ma ormai era troppo tardi per potersi rifare. Quanto ai grigi, la loro gara è stata veramente eccellente sotto ogni punto di vista. Alla vigilia dell’incontro si nutrivano dubbi sul rendimento di certi giocatori e si temeva che qualcun altro come Celoria e Ghidini, che non sono precisamente ancora dei titolari, non sapessero fondersi nel crogiuolo della squadra. Ebbene durante la partita si vide subito fin dal suo inizio che i dubbi dovevano lasciare il posto alla certezza. Ghidini, fresco e giovane com’è, non faticava a innestare nel suo motore la velocità di marcia che distingue le partite di campionato di Serie B da quelle d’altra marca, ma più compassate di Serie A. L’ex ambrosianista si è subito conquistato gli incoraggiamenti del pubblico alessandrino. Anche l’altra spina degli sportivi alessandrini, quella del centravanti, è stata tolta da Celoria, il quale ha dimostrato di essere capace di un gioco utile per sé e per i compagni. Celoria non possiederà forse lo scatto desiderabile, ma ha tutti gli altri numeri per far funzionare il reparto che quando marcia, come oggi, sa imbastire pregevoli azioni da rete. Tranne per qualche periodo della ripresa, l’Alessandria ha sempre avuto l’iniziativa delle azioni e mai in nessun momento, dopo che aveva saputo così bene conquistare il vantaggio di tre punti, dette l’impressione di farsi raggiungere dall’antagonista. Non è esagerato dire che i grigi hanno giocato con lo spirito di collaborazione e con la furberia da «mandrogn». Tutti e tre i reparti della squadra hanno funzionato a dovere e con coesione: l’uno trasmettendo all’altro la propria potenza come tanti motori collegati da cinghie di trasmissione. Il reparto che ha meglio impressionato il pubblico è stato certamente quello avanzato. Logico in una partita eminentemente d’attacco e di rendimento. Ma la linea che a nostro avviso merita pieno riconoscimento, il reparto che, senza apparire, ha fatto opera di demolizione fungendo da artiglieria che spiana la via ai propri attaccanti è la mediana. Parodi e compagni (Caligaris svolge un gioco utile e tenace) hanno impedito che nelle azioni di contrattacco i tre uomini di punta del quintetto granata si disincagliassero per tentare con successo l’azione isolata. Quando Lattuada – passato presto al ruolo meglio confacentegli di interno – e Ussello – dinamico e intraprendente – avevano il pallone utile per i compagni di linea li hanno quasi sempre trovati custoditi da una sentinella col moschetto puntato al fianco. Mentre poi il terzetto Buila-Calzolari-Morosi ha dovuto adattarsi a giocare quasi sempre a contatto con i propri terzini, quello composto da Ghidini, Parodi e Caligaris passava con facilità dalla difensiva all’offensiva. Di Parodi, che si è sollevato dalle ultime mediocri esibizioni, ci sono piaciuti specialmente gli allunghi alle ali. Calcio potente e precisione specie sulla destra, nella zona di Massiglia. La lunga gittata imposta al pallone in fase difensiva, permetteva poi ai tre mediani di prendere tempo per portarsi sotto la prima fila. Questa a sua volta non ha cincischiato tanto, ma con frecciate delle ali, ha puntato diritto al bersaglio. Nel gioco di prima linea abbiamo trovato Robotti molto migliorato rispetto a qualche mese fa. Sono bastate un paio di azioni a rivelarci le finezze di Coscia, atleta che, irrobustendosi, potrà avere grandi possibilità. In Coscia si vede della classe, Vecchi e Massiglia hanno giocato sulla stessa linea. I migliori del Vigevano sono stati nell’ordine Ussello, Calzolari, Griffanti e Zanello. Quest’ultimo ha dovuto spesso turare le falle del compagno di linea che si è ripreso solo nel secondo tempo. Griffanti si è esibito in qualche parata spettacolosa. Particolarmente sul calcio di una punizione battuto da Parodi, parato in presa a tuffo, e in un’uscita effettuata nei piedi di Massiglia. Calzolari è stato il più dinamico dei mediani. Morosi ha compiuto del buon lavoro difensivo come Buila del resto il quale, dopo un bel primo tempo, è poi calato nella ripresa. All’attacco Alghisi e Sudati hanno alternato momenti brillanti a momenti oscuri. Il primo si è mangiato una bella occasione nel primo tempo. Normale il rendimento di Lattuada, e adeguato alle accennate condizioni fisiche quello di Uneddu. I goal. Il primo scocca all’8’ del primo tempo. Azione sulla sinistra dei grigi. Rimessa a lato: passaggio di Vecchi a Ghidini. Centro. Robotti ferma di petto e colpisce la palla nel rimbalzo mandandola in rete. Secondo successo alessandrino: 17’. Azione Celoria-Robotti, cozzo Zanello-Robotti e caduta del secondo sul limite d’area. Tira Massiglia a fil di palo: parata in angolo di Griffanti. Batte Vecchi, raccoglie Celoria che tira a rete. La sfera batte in uno spigolo e rientra in gioco; ripresa di Celoria che colpisce nella schiena Zanello; raccoglie Robotti da due metri e mette nel sacco. Il terzo goal alessandrino arriva al 24’ del secondo tempo. Celoria riceve da Robotti e avanza. Grugnetti lo affronta ma non riesce a fermarlo. Indi anziché disturbarne l’azione desiste. Il grigio allora si gira su sé stesso e si avvia verso il centro del campo (siamo nei pressi dell’area di rigore) dove, indisturbato, mentre forse Griffanti si aspetta un passaggio, scaraventa in porta nell’angolo segnando. Il punto dei vigevanesi è conseguito al 29’. Sudati corre a battere una punizione sulla linea dell’area di rigore per fallo di Parodi. Tiro secco, a fil di palo, raso terra. Ceresa, che doveva solo preoccuparsi di curare un settore della porta, si fa sorprendere leggermente spiazzato. Da notarsi al 30’ della ripresa, subito dopo il goal vigevanese, una salvataggio di Ghidini di testa, in area, mentre il portiere Ceresa era uscito a parare. Durante l’intervallo il pubblico ha applaudito l’ex grigio Barale (che ha una frattura del perone, presente all’incontro come spettatore) che ha ricevuto dal vice federale di Alessandria a nome della società di origine una medaglia d’oro quale premio di riconoscimento per i preziosi servigi ininterrottamente prestati con autentica fede sportiva, per un lustro, nei ranghi alessandrini. Partita corretta e quindi compito agevole per Conticini. Uneddu è sceso in campo con una mano fasciata e Ussello (ferito alla fronte) col capo bendato. Al 30’ del primo tempo scambio di posto Uneddu-Lattuada. Tre paletti a favore dell’Alessandria: Celoria (17’), Vecchi (41’) nel primo tempo; Massiglia (30’) nella ripresa. Calci d’angolo: 5 a favore dell’Alessandria e 3 per il Vigevano; calci di punizione dal limite: 3 per i grigi e 1 per il Vigevano. (Luigi Grassi, «La Gazzetta dello Sport», 10 gennaio 1938) Incontro velocissimo, giuocato a tutto vapore nel primo tempo in cui sono nettamente prevalsi gli alessandrini con azioni ben congegnate. La prima linea era guidata da Celoria, in assenza di Torti. Già al 7’, i grigi sono in vantaggio con un tiro rasoterra di Robotti verso l’angolo sinistro, a conclusione di una centrata al volo di Vecchi; il portiere si lanciava a tuffo, ma senza esito. Al 17’, in seguito a calcio d’angolo contro il Vigevano, nasceva un’intricata mischia nel corso della quale Massiglia si vede respinta dal palo la palla che, raccolta da Robotti, è trasformata nel secondo punto. Successivamente la porta dei granata è bersagliata da tiri ben diretti dei grigi e Griffanti deve compiere audaci prodezze per salvare difficilissimi palloni. Nella ripresa gli ospiti assumono il comando delle azioni e lo mantengono a lungo ma senza risultato. In un velocissimo contrattacco dei grigi, Celoria ottiene il terzo punto al 23’ con un tiro rasoterra da oltre venti metri. Cinque minuti dopo su calcio di punizione dal limite dell’area di rigore, Sudati con un tiro ben piazzato sorprende Ceresa e segna con un rasoterra l’unico punto per la sua squadra. La fine vede il ritorno in azione degli alessandrini con numerosi tiri, parecchi dei quali salvati dai pali, ma le posizioni non cambiano. («Il Littoriale», 10 gennaio 1938) LA VITTORIA SUL VIGEVANO Nella partita contro il Vigevano l’Alessandria, benché rimaneggiata nei reparti, ha dominato nettamente la forte compagine avversaria ed il risultato avrebbe potuto essere più clamoroso se i nostri attaccanti avessero avuto maggior percezione nell’area avversaria. Sorprendente è stato il comportamento di Celoria nel primo tempo, nel difficile ruolo di condottiero dell’attacco. Robotti ha lavorato per quattro, ma avrebbe fatto miglior impressione se si fosse liberato della palla – specialmente nel secondo tempo – con maggior speditezza. Coscia, più tecnico e più mobile dei compagni, ha svolto un prezioso lavoro di spola, ma è ancora incerto nell’assumersi la responsabilità del tiro quando s’avvicina all’area di rigore. Massiglia, nella tendenza di stringere al centro, si è fatto trovare sempre fuori posto quando occorreva il suo intervento. Vecchi ha giocato con scioltezza ed ha sferrato un tiro di rara potenza che ha sfiorato il montante. La mediana è stato il reparto più regolare. Parodi, nonostante il terreno asciutto, ha tenuto con continuità ed ha dimostrato maggior scioltezza negli spostamenti con preziosi allunghi alle ali. Ghidini, se pur a corto di allenamento, ha giocato i primi 45 minuti mettendo in bella mostra i temi del suo gioco tecnico ed è stato il primo ad incanalare i compagni nel gioco radente. Caligaris è sempre lo stesso combattente che lotta sullo stile di Barale. La difesa non ha fatto cose trascendentali ma è apparsa fuori dal periodo di offuscamento di forma. Ceresa… ha voluto la sua rete, così come in tutte le partite. Il Vigevano ha presentato, a parte la difesa, un nucleo di ottimo giocatori, forse individualmente non inferiori ai nostri, ma manca di gioco di squadra, i reparti non legano le azioni, gli attaccanti non si smarcano e, ad eccezione di Uneddu e Lattuada, gli altri non tirano a rete. Complessivamente, l’Alessandria è apparsa in crescendo, l’intelaiatura della squadra c’è, e le incrinature che ancora si riscontrano non sono irrimediabili. (Andrea Castelli, «Il Piccolo», 15 gennaio 1938) RISULTATI: Cremonese-Verona 0-0 Messina-Anconitana 0-2 Pisa-Palermo 1-0 Pro Vercelli-Sanremese 1-0 Spezia-Padova 2-0 Taranto-Novara 2-2 Venezia-Brescia 1-0 Riposa: Verona CLASSIFICA: Novara, Pisa 21; Alessandria, Venezia* 19; Anconitana, Padova 18; Vigevano 16; Verona 15; Modena, Palermo, Pro Vercelli 14; Sanremese 13; Spezia 12; Messina* 9; Cremonese 7; Brescia, Taranto 5. *: una gara in più. IL PUNTO SUL CAMPIONATO A Pisa è piovuto prima e durante la partita, poi è intervenuta la nebbia e si è dovuto persino temere per il regolare prosieguo dell’incontro. A Venezia vi era una novità: la presenza della neve. (G.A.M., «La Stampa», 10 gennaio 1938) Il Pisa non poteva coronare in modo migliore il suo inseguimento, iniziato due mesi fa: la classifica lo vede infatti ora alla pari del Novara, alla testa di tutte le contendenti. La situazione si è avuta in seguito alla vittoria pisana (di misura, per la verità) sul sempre tenace Palermo e alla divisione della posta cui è stato costretto il Novara nella trasferta di Taranto. Questo pareggio rappresenta l’autentica sorpresa della quindicesima, dato che si prevedeva che là dove erano pur passati vittoriosi la Pro Vercelli, l’Alessandria e lo Spezia il compito non doveva essere difficile per la capogruppo. Fra gli altri incontri, notevole la vittoria dell’Anconitana a Messina, la quarta che essa ottiene in trasferta. («Il calcio illustrato», 12 gennaio 1938) La minaccia patavina è nuovamente svanita e torna virtualmente a costituirsi il terzetto Novara-Pisa-Alessandria. I biancorossi hanno deluso contro uno Spezia sostituiva due titolari. Striminzita la vittoria del Venezia contro un Brescia che dopo sette minuti è stato privato del centrosostegno e dopo mezz’ora del portiere. Se dalla lotta per il dodicesimo posto, accesa dalla avanzata dello Spezia, è stato allontanato il Messina, molte altre squadre vi sono state coinvolte. Il Verona ha preso però un po’ di vantaggio pareggiando a Cremona, mentre la Sanremese è venuta a occupare questa poco sicura che gli è stata lasciata dalla Pro Vercelli. (Alberto Valentini, «Il Littoriale», 12 gennaio 1938)