Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
22-12-1940 - Giornata: 11 - Udine - Moretti XI


Udinese AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 66. Fibbi A.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Carassa Giuseppe, Fibbi Arrigo, Foglia Mario, Rampini Sergio, Celant Romolo All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
UDINESE AC: Tonello, Zorzi (I) Luigi, Clocchiatti, Feruglio, Gallo, Dianti, Bertoli, Baraldi, D'Odorico, Rossi Giulio, Del Medico. All.: Piselli Pietro

Arbitro: Mantovani Lino (Ferrara)
Note
Rigore parato al 50’ da Roggero a D’Odorico [Ud]. Tempo gelido con forti raffiche di vento.

Commento
ALESSANDRIA-UDINESE 1-0 La compagine bianco-nera ha disputato oggi una bella gara, ma non ha avuto alleata la fortuna. Una netta superiorità per quattro quinti della gara, numerose situazioni assai critiche per la rete piemontese, un rigore parato felicemente da Roggero, occasioni mancate per un soffio dagli avanti ed infine un gol improvviso subito quando tutti attendevano che l’Udinese si portasse in vantaggio. Con questo si spiega la sconfitta dei concittadini. L’Udinese ha iniziato in favore di vento, costringendo i grigi in difesa, ma la pressione dei bianco-neri protrattasi per tutto il primo tempo non ha dato alcun risultato. Dopo il riposo l’Udinese intensifica la sua offensiva ed al 5’, in seguito ad un fallo in area di un terzino grigio, l’arbitro concede ai bianco-neri un rigore battuto da D’Odorico che Roggero para. L’Udinese non disarma, ma al 21’ Fibbi, a coronamento di una fuga improvvisa, segna il punto che decide le sorti. («La Stampa», 23 dicembre 1940) ALESSANDRIA-UDINESE 1-0 La vittoria dei grigi ad Udine ha sconcertato gli sportivi di tutta Italia sorpresi nel registrare la curiosa andatura della squadra alessandrina nel presente campionato. L’affermazione è stata descritta fortunosa perché, tra l’altro, la Udinese non è riuscita a realizzare un calcio di rigore, parato da Roggero. Quando l’Alessandria tornò sconfitta da Vicenza dopo essersi trovata in vantaggio dì due reti, ed aver subito due calci di rigore, la sua sconfitta 3-4 fu di ordinaria amministrazione, non si parlò di sfortuna e di malocchio; ora poiché i grigi hanno vinto, tutte le attenuanti sono a favore della squadra sconfitta e la vittoria resta ampiamente svalorizzata. La cronaca della partita di Udine è piuttosto romanzata. La squadra grigia, partita sabato mattina alle 9, è arrivata a Milano alle 11:30. Molta ressa agli sportelli della stazione dimodoché Rigoni, che accompagnava la squadra, aveva finito di vidimare il biglietto quando gli altri avevano già pranzato a passo di corsa. Ore 12:25 in treno per Venezia. Il primo ostacolo era stato sorpassato ma ecco che a Verona il diretto non prosegue. Valigie a terra in attesa del «tranvai di Spinetta». Un freddo cane ovunque. Ore lunghe di attesa. Finalmente la carovana riparte e a tarda sera giunge a Venezia. Quando la cena ristoratrice è consumata, suonano in San Marco, i rintocchi della mezzanotte. I grigi assaporano il riposo ma per cause impreviste sono costretti ad attendere l’alba in piedi. Nuovamente in treno alla volta di Udine sotto bufere di vento siberiano. Durante la partita, la bora soffia gelida e travolgente. La squadra grigia prima di entrare in campo riceve ordini da Chrappan e Parodi assume da Bigando la carica di capitano della squadra. Il biondo centro-sostegno riprende il bastone del comando con commovente attaccamento ai colori dell’Alessandria e chiude con questa frase: «Il premio di partita che mi darà l’Alessandria per la vittoria d’oggi lo lascio ai miei compagni di squadra». Con questo morale i grigi, benché esausti per il mancato riposo, iniziano la partita. La sorte li pone contro vento. L’Udinese incalza contro un muro cinese. I due interni Rampini e Fibbi giocano arretrati. Parodi è ovunque, animatore superbo, sicuro senso di fiducia per i compagni. Il primo tempo passa infruttuoso. Roggero sugli scudi. Una sua parata in tuffo da un palo all’altro ha dato ai grigi la sicurezza della vittoria. Nella ripresa, al 6’ Petermann riceve un pallone nella schiena, dove teneva ripiegato il braccio sinistro. Fallo più che involontario, ma l’arbitro decreta il rigore. D’Odorioo tira sulla sinistra con violenza, Roggero intuisce e respinge, la palla è ricacciata in avanti ma Roggero devia con la spalla. La lotta riprende con violenti contrattacchi dei grigi. Parodi è il miglior uomo in campo. Al 20’ un’azione perfetta Bigando-Parodi-Foglia lancia in profondità Fibbi. Il tiro scocca da 20 metri superbo, imparabile. La fine accumuna i grigi in commoventi scene di entusiasmo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 28 dicembre 1940) L’Alessandria non ha certo destato la bella impressione suscitata nello scorso campionato. Ha nelle sue file uomini di noto valore quali Petermann, Roggero, Bigando, Parodi, Ghidini, Fibbi e Foglia, ma come squadra non ci ha convinto in pieno. Squadra massiccia però ed esperta, tanto è vero che tutti hanno avuto modo di vedere come essa abbia subito adattato il suo gioco a corti passaggi rasoterra imperniati su repentini spostamenti; tattica questa che ha permesso all’Alessandria di contenere la pressione dei friulani e di sferrare – per la verità ben poche volte – ordinati contrattacchi che hanno sovente messo negli imbarazzi i nostri difensori. Certo è che l’Alessandria, considerata per quello che ha fatto al «Moretti», non meritava di vincere, tutt’al più un pareggio avrebbe potuto renderla più che contenta. Ma nel gioco del calcio ha notevole valore l’imprevisto e la squadra grigia ha approfittato di questo fattore sotto forma di un gol che è stato più la risultante di un colpo di vera fortuna che di effettiva elaborazione tecnica. («Il Popolo del Friuli», 23 dicembre 1940) RISULTATI: Anconitana-Macerata 1-0 Brescia-Modena 2-0 Fanfulla-Spezia 2-1 Lucchese-Pro Vercelli 2-1 Padova-Verona 3-1 Reggiana-Liguria 1-2 Savona-Siena 2-0 Vicenza-Pisa 2-0 CLASSIFICA: Brescia 20; Liguria, Modena, Savona 15; Alessandria, Vicenza 12; Lucchese, Macerata, Siena 11; Fanfulla, Padova 10; Anconitana, Pisa, Reggiana, Udinese 9; Spezia, Verona 7; Pro Vercelli 6 Il punto sul campionato NELLA SERIE B Chi fermerà più il Brescia? La partita grossa della giornata di ieri era senza dubbio quella fra Brescia e Modena. Partita importante per diversi aspetti; anzitutto per il nome illustre delle squadre opposte. In secondo luogo per la posizione tenuta in classifica dalle due unità; infine per le risultanze tecniche che l'incontro stesso poteva dare. In fondo, se ci pensate bene, era in gioco il primato della graduatoria cosi degnamente tenuto finora dal Brescia. Ebbene il Brescia l'ha vinta, l'ha vinta con un punteggio classico, battendo, assieme al Modena, tutti i supercritici che ricominciavano a dubitare della sua continuità, della sua resistenza, della sua forza d'animo, del suo spirito battagliero. Bisogna convincersi che il Brescia va veramente forte ed è veramente forte. La partita di ieri ne è una dimostrazione lampante. Il Modena, fino a ieri, era apparso il più diretto rivale della capolista nella lotta per la promozione. Squadra organica, quadrata, formata da uomini di valore cementati da una lunga comunanza di gioco e' da una bella esperienza, il Modena, in certo qual modo, si era dimostrata l'unità più classica del torneo. La vittoria del Brescia ha una grande importanza presa a sé e per le conseguenze future. Essa dimostra in primo luogo che la squadra affidata alle cure del giocatore-allenatore Frisoni è lungi dall'aver esaurito le sue risorse. Con una difesa ferrea (in 11 partite ha incassato solo 9 gol), con una mediana duttile ed agile che fa perno sul valoroso Barbieri, con una linea di attacco aggressiva e pronta che ha i suoi uomini di punta in Gel e Palumbo, l'undici azzurro possiede veramente le doti di una grande squadra, una squadra che e cosciente della propria forza e sa dove vuole arrivare. Intanto essa, con la splendente vittoria di ieri, ha aumentato il vantaggio in classifica ed ha posto fra sé e il trio dei più immediati inseguitori — Savona, Modena, Liguria — un bel margine di 5 punti. Certo le difficoltà non sono finite. La serie d'oro dagli Incontri del Brescia è appena incominciata. Dopo quella del Brescia, tre altre vittorie meritano subito la segnalazione: quelle esterne del Liguria sulla Reggiana e dell'Alessandria sull'Udinese e quella conquistata in casa dal Savona sul Siena. Il Liguria ha realizzato il suo sesto consecutivo risultato positivo, occorre dirlo subito, non senza difficoltà. E' vero che la neve ha particolarmente svantaggiato la leggera Reggiana, ma giova ricordare che la stessa Reggiana non attraversa un periodo del più brillanti e che la vittoria del sampiardarenesi è stata colta grazie ad un rigore. La vittoria dell'Alessandria a Udine è la più bella sorpresa della giornata, giornata caratterizzata, dopo la pioggia di gol di una settimana fa, dalla più bassa segnatura finora registrata nel torneo del cadetti: appena 21 gol. Chi capisce quest'Alessandria è bravo. Otto giorni fa se le. prende in casa dalla Lucchese, ulteriori notizie ci dicono che la squadra è In piena crisi... e ieri va a vincere contro la squadra del famoso sistema. Non è vittoria, intendiamoci, di cui i grigi possano andare troppo fieri (la fortuna li ha notevolmente aiutati), ma nel calcio, è arcinoto, quel che conta Infine è il successo il Savona ha ancora confermato contro l'agguerrito Siena le sue eccellenti condizioni di forma attuali ed il suo spirito agonistica La Pro Vercelli se le era ancora buscate in casa della Lucchese. Non c'era da farsi delle illusioni, ma è doloroso vedere una squadra dal passato cosi glorioso e che aveva Iniziato il campionato con buone probabilità finire cosi in basso. Dal primo gennaio dovrebbe avere nelle sue fila qualche uomo nuovo. Speriamo che l'innesto serva a ridar vita e vigore al gioco del leoni (La Stampa - Mar, 23/12/1940)