Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
07-02-1939 - Giornata: 18 - Venezia - Pierluigi Penzo


Venezia AFC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 59. Corbelli G. [Ve]

Alessandria US Cassetti Bruno, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Fibbi Arrigo, Cattaneo Renato, Di Santo Riccardo, Cresta (I) Luigi All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
VENEZIA AFC: Valinasso; Signoretto, Gattoronchieri; Tortora, Stefanini, Pondrano; Alberti, Pernigo, Lombardi (I) Balilla, Corbelli, Baldi. All.: Barbesino Luigi.

Arbitro: Soliani Attilio (Genova) [Costantini, Zanin]
Note
Recupero della gara sospesa il 5 febbraio 1939 Espulsi: 56’ Caligaris [A] e Stefanini [V] Angoli: 4-3 (0-3). Spettatori: 6.000 Giornata primaverile e mite, terreno leggermente sdrucciolevole Inizio gara ore 14:00

Commento
Già nella mezz’ora disputata domenica scorsa si era notato che gli alessandrini non disdegnavano d’infiorare il loro gioco di colpi decisi, ma oggi essi hanno rincarato eccessivamente la dose, così da far spalancare le porte dell’infermeria neroverde. Ne è uscita una brutta partita piena di falli e di scorrettezze che è degenerata nella ripresa, giacché non è valso a calmare gli animi neppure la decisione dell’arbitro d’espellere dal campo Caligaris da una parte e Stefanini dall’altra, decisione che voleva avere il carattere d’un ammonimento, visto che i richiami al capitano dei grigi non avevano ottenuto l’effetto desiderato. Un indice delle scorrettezze cui gli alessandrini si sono abbandonati è dato dai numerosi calci di punizione che essi hanno subito dal limite dell’area. A differenza di domenica il Venezia ha preso il comando del gioco in partenza e l’ha tenuto saldamente sino alla fine. Tuttavia nei primi 45’ la prima linea non ha funzionato a dovere, per cui varie occasioni sono sfumate. Cassetti è stato chiamato ripetutamente al lavoro. Egli ha salvato la propria rete da situazioni criticissime su tiri di Lombardi I e di Alberti; e Ghidini (10’) è riuscito pure lui ad evitare la violazione della rete minacciata da un potente tiro di Pernigo. Poi su azioni di contrattacco l’Alessandria ottiene tre calci d’angolo dei quali la difesa neroverde si libera abbastanza facilmente. Al 41’ si ha una punizione dal limite contro l’Alessandria: batte Alberti che tira fortissimo nell’angolo destro, ma Cassetti con un acrobatico tuffo riesce a sventare la minaccia. Due minuti dopo, l’arbitro annulla un punto di Corbelli per fuori gioco. S’inizia la ripresa con un angolo, il primo, contro l’Alessandria. Quindi Cassetti è chiamato a numerose parate. Un’altra punizione dal limite contro l’Alessandria e poi l’espulsione dei due giocatori all’11’, sincrona con un tiro punitivo a favore del Venezia. Perciò Cresta retrocede a mediano sinistro dei grigi, tra i neroverdi Tortora passa a centromediano e Pernigo a mediano destro. Al 14’ nuova punizione dal limite contro i grigi. Batte ancora Alberti che passa a Tortora il quale tira fortissimo, ma il pallone batte contro lo spigolo interno e schizza a sinistra, dove viene raccolto da Corbelli che mette imparabilmente in rete. Lo scacco innervosisce ancor di più i grigi i quali si lanciano alla controffensiva con un gioco confusionario e violento ma poco pericoloso per il Venezia che, pur senza serrarsi nella propria area, riesce a liberare con facilità. Infatti, nonostante il vantaggio, il Venezia insiste all’attacco e crea sempre nuove difficoltà per Cassetti, ottenendo altri calci d’angolo, e ancora tiri di punizione dall’area. Al 24’ Pernigo, duramente colpito alla gamba destra esce a farsi medicare e rientra dopo tre minuti passando all’ala, mentre Lombardi I retrocede a mediano. Appena finita la partita Petermann sferra repentinamente un violento calcio a Pernigo colpendolo alla gamba sinistra e il neroverde dev’essere trasportato a braccia negli spogliatoi. Finita la partita si è avuto un nuovo incidente: una notevole massa di pubblico era accorsa presso la rete che protegge il corridoio di passaggio tra il campo e gli spogliatoi. Si può bene immaginare il tono della dimostrazione rivolta agli alessandrini dietro ai quali procedevano i neroverdi che trasportavano di peso Pernigo. Alle grida della folla il portiere grigio Cassetti, che già domenica si era fatto notare per avere colpito con un pugno al viso il neroverde Baldi che gli aveva violato la rete, ha creduto di reagire dando di piglio ad una delle tavole di legno che funzionano da passerella sulla pista podistica che attornia il campo, lanciandola oltre la rete sulle teste degli spettatori. Naturalmente si è avuto un nuovo putiferio, ma la rete di protezione ha resistito di modo che non ne sono derivate vie di fatto. Nel tempo regolamentare l’Alessandria ha presentato regolare reclamo nelle mani dell’arbitro riservandosi di comunicarne in tempo utile la motivazione. (Antonio Levorato, «La Gazzetta dello Sport», 8 febbraio 1939) Una magnifica giornata primaverile ed un pubblico foltissimo, che gremiva letteralmente ogni ordine di posti, hanno fatto la cornice all’incontro fra il Venezia e l’Alessandria, che non si era potuto effettuare domenica scorsa a causa della nebbia. Il pubblico, eccezionale data la giornata lavorativa, e gli appassionati hanno voluto dimostrare tutto l’attaccamento al gagliardetto neroverde. Giocatori e dirigenti il sodalizio veneziano devono essere fieri di questa manifestazione e dovranno saper ricompensare, con rinnovata volontà ed energia, l’entusiasmo degli sportivi veneziani col dare a questi nuove e meritate soddisfazioni. La partita non è stata in verità delle più belle. Solo nel primo tempo si sono avute delle fasi di gioco veramente interessanti, ma nella ripresa il gioco è stato caotico, convulso, inframezzato da durezze dei giocatori, non sempre ben frenate dall’arbitro. Chi ne ha subito maggiormente le conseguenze è stata la squadra del Venezia, che conta diversi uomini contusi; squadra più leggera, quella neroverde si è trovata a lottare con uomini più alti e ben piantati. L’inizio aveva visto delle ottime azioni d’attacco neroverdi che per poco non si concludevano. E così come era avvenuto domenica scorsa, successivamente l’Alessandria aveva assunto il comando delle azioni, ma non era riuscita a passare in maniera che il Venezia poteva riprendersi e passare a sua volta all’attacco, che veniva sferrato in grande stile nella ripresa. Nonostante la squadra neroverde venisse privata di uno dei suoi migliori elementi, Stefanini, pur tuttavia essa sapeva colmare il danno subito e battere con un punto la difesa dei grigi. La squadra alessandrina, che forse aveva dato nel primo tempo tutte le sue forze, è rimasta abbattuta dal punto e non ha avuto più l’energia sufficiente per reagire. È stato per lei un colpo di grazia dal quale non è più risorta, nemmeno quando il Venezia, per prudenza e per evitare spiacevoli sorprese, preferiva svolgere un gioco d’attesa difensiva. Anche in questo periodo, l’Alessandria non riusciva a creare dei seri imbarazzi per la porta di Valinasso, mentre invece chi era più impegnato era ancora Cassetti. La vittoria, quindi, del Venezia è meritata e se una squadra ieri doveva vincere questa non poteva essere che il Venezia. Come si è detto, il gioco nel complesso non è stato molto brillante, ma comunque la squadra neroverde ha saputo superare molti ostacoli, fra cui quello non indifferente della maggiore prestanza degli avversari, battendoli in astuzia e in precisione. Se i grigi hanno svolto un gioco più veloce e forse più appariscente, questo in definitiva è tornato a loro danno, poiché nella ripresa erano completamente fiaccati. Dei giocatori veneziani, Valinasso, all’infuori di qualche pallone parato con sicurezza, lavoro ne ha avuto ben poco, mentre Signoretto e Gattoronchieri hanno saputo distruggere tutti i tentativi degli alessandrini con i loro decisi interventi. La linea mediana è stata il miglior reparto della squadra. Oltre ad una magnifica intesa fra Tortora, Stefanini e Pondrano, i tre hanno un giuoco preciso, insistente, tenace, tanto da imporsi in ogni momento a qualsiasi avversario. Stefanini è stato espulso, ma il fallo da lui compiuto non era di tale gravità da meritarsi tale provvedimento. C’è da augurarsi che l’incidente non abbia altro seguito. Tortora, quando è passato al centro della mediana, ha saputo essere anche in questo ruolo quel giocatore di classe superiore a tutti noto. Il quintetto ha manovrato con perfezione per alcuni minuti, ma poi è stato troppo lento nel mettersi in azione ed ha avuto degli sprazzi individuali. Su tutti è eccelso Pernigo, attivissimo, intelligente e preciso; poi Corbelli, utilissimo e instancabile; Lombardi, quando ha giocato all’attacco, si è fatto notare per alcuni suoi tiri, mentre è stato molto tardo nel movimento. Alberti ha fatto assaggiare a Cassetti delle vere cannonate, ciò che sta ad indicare la potenza e la precisione del tiro del neroverde. Baldi, sempre veloce, ha provocato azioni pericolose nell’area alessandrina. Se il punteggio a sfavore dell’Alessandria non è stato superiore, questo è dovuto in gran parte all’abilità e alla prontezza di Cassetti, il quale ha salvato molte volte la sua rete da tiri veramente imparabili. Per lui il Venezia non ha segnato qualche punto in più all’attivo. Due terzini veramente possenti sono stati Bigando e Petermann, mentre la mediana è stata tutta impegnata nel gioco di Parodi, il quale ha avuto in Ghidini e Caligaris due abili lavoratori. Massiglia, Cattaneo e Cresta sono stati i migliori del quintetto attaccante ed insieme a Di Santo e Fibbi hanno saputo svolgere dei temi veramente impeccabili, tanto che solo una difesa come quella veneziana ha potuto impedire ogni realizzazione. L’arbitraggio di Soliani non ha pienamente soddisfatto: egli doveva intervenire più spesso e con più energia, prima che il gioco qualche volta degenerasse in una caccia all’uomo. L’Alessandria gioca contro sole. Dopo alcune brillanti offensive neroverdi che si concludono con due tiri di Lombardi e uno di Alberti di testa, che viene parato da Cassetti, il giuoco staziona a metà campo, poi è di nuovo il Venezia che porta i suoi attacchi pericolosi nell’area dei grigi, tanto che al 10’ Pernigo saetta in rete un pallone che è salvato dall’intervento di Ghidini proprio sulla linea della porta. All’11’, l’Alessandria usufruisce di un calcio di punizione dal limite che provoca successivamente un tiro di Cattaneo parato da Valinasso. Le azioni quindi si equilibrano e l’Alessandria controlla con autorevolezza le offensive dei neroverdi i quali però, poco dopo, devono subire la controffensiva degli ospiti. Questi, al 15’, ottengono un calcio d’angolo che mette in pericolo la rete veneziana. La pressione dei grigi si fa sempre più serrata mentre il Venezia è costretto ad un duro lavoro difensivo. Al 25’ Gattoronchieri, nel respingere il pallone, manda la palla a campanile proprio dinanzi a Valinasso, il quale riesce a respingere di pugno; la palla viene ripresa da Massiglia e rilanciata contro la porta, ma i difensori neroverdi riescono a deviare il tiro in angolo. Breve scorribanda veneziana al 27’ che si conclude con un tiro improvviso di un terzino grigio, incalzato da Lombardi, verso Cassetti, il quale riesce appena in tempo ad afferrare la palla. Il Venezia subisce ancora per vari minuti l’attacco alessandrino, ma al 37’ è Lombardi che di testa gira in rete un difficile pallone, ma anche questa volta il valoroso portiere alessandrino è pronto ad afferrare la palla e ad allontanare il pericolo. Al 38’, calcio d’angolo contro il Venezia. La partita si appesantisce sempre più, continui sono i battibecchi fra i giocatori e l’arbitro concede numerose punizioni. Al 41’ l’Alessandria subisce un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore; il tiro di Alberti è una fucilata, ma Cassetti blocca in tuffo. Un minuto dopo, un altro calcio di punizione, pure quasi dal limite, viene tirato contro l’Alessandria. Il pallone piomba nell’area di rigore ad Alberti, che passa a Lombardi e quindi a Corbelli, il quale mette in rete. L’arbitro annulla il punto per un ipotetico fuori gioco, ciò che inasprisce gli animi dei giocatori e del pubblico. La ripresa vede un inizio piuttosto fiacco, anche perché l’Alessandria svolge un gioco ostruzionistico con la segreta speranza di concludere la partita sul 0 a 0. Il Venezia però si lancia deciso e stringe l’assedio alla porta degli alessandrini, che sono costretti a difendersi. Un tiro di Lombardi passa di poco sotto la traversa e al 3’ l’Alessandria subisce un calcio di punizione sul cui tiro Cassetti è fortemente impegnato, tanto che manda il pallone in angolo. I neroverdi non desistono dalle loro offensive e stringono sempre più i grigi nella loro area. Il gioco si fa sempre più duro e pesante, tanto che all’11’ Stefanini e Caligaris sono mandati agli spogliatoi, mentre per il fallo compiuto chi subisce il calcio di punizione è l’Alessandria. Tortora passa al posto di Stefanini e il suo viene occupato da Pernigo. I veneziani continuano a premere ed al 14’ ancora un calcio di punizione contro l’Alessandria quasi dal limite. Alberti questa volta, anziché tirare direttamente in porta, passa a Tortora il quale spara una cannonata che va a battere proprio sullo spigolo dove c’è la congiunzione fra la traversa e il palo laterale; il pallone ritorna in gioco sulla sinistra, dove, ripreso da Corbelli, viene scagliato in rete. È questo il punto della vittoria. L’Alessandria tenta di reagire, ma sono i veneziani che mantengono l’iniziativa del gioco e prevalgono ancora, tanto che al 22’ ottengono un calcio d’angolo. Frattanto, Pernigo è costretto ad uscire per alcuni minuti per una contusione ad una gamba e quando rientra passa al centroattacco, mentre Lombardi assume il ruolo di mediano destro. L’Alessandria intreccia qualche azione d’attacco pericolosa, ma la squadra è ormai stanca e sfiduciata e non riesce a concludere. Al 27’ un tiro di Fibbi è parato da Valinasso, mentre al 32’ un forte tiro di Pernigo è parato in tuffo da Cassetti e al 34’ l’Alessandria subisce un altro calcio d’angolo. La superiorità è sempre dei veneziani, mentre gli ospiti tentano delle fughe che però sono ben controllate. Però anche i neroverdi sono molto guardinghi, tanto che Alberti passa a rinforzare la linea mediana. Ciò non pertanto, le azioni più pericolose sono ancora quelle dei neroverdi i quali, al 36’, ottengono un altro calcio di punizione dal limite dell’area di rigore. Ancora una volta, Alberti deve vedere una sua cannonata parata a stento da Cassetti. L’Alessandria abbozza dei tentativi, ma è difficile passare dinanzi alla barriera difensiva dei veneziani. Al 44’, un altro calcio di punizione dal limite dell’area di rigore è tirato da Alberti contro l’Alessandria e anche questa volta Cassetti para, mandando la palla in angolo. Appena tirato il calcio d’angolo, l’arbitro fischia la fine. Petermann colpisce Pernigo ad una gamba; il neroverde tenta di reagire, ma il grigio fugge, fra le urla del pubblico. Pernigo, che non può camminare, è portato a braccia dai compagni fuori dal campo. Poco dopo, Cassetti, nell’imboccare la via agli spogliatoi, commette un gesto inconsulto contro il pubblico, ciò che provoca nuove urla e nuovi fischi verso la squadra di Alessandria. (Mang., «Gazzetta di Venezia», 8 febbraio 1939) VENEZIA-ALESSANDRIA 1-0 La ripetizione della partita sospesa domenica scorsa per la nebbia ha avuto oggi uno svolgimento burrascoso per il gioco falloso, in particolare nella ripresa, svolto dai giocatori. Il Venezia ha avuto una leggera superiorità nel primo tempo, che vedeva anche un punto al 43’ minuto di Pernigo, annullato a causa di una confusa mischia che ha impedito all’arbitro di veder chiaro come sia stato fatto il gol. Nella ripresa ad un fallo di Caligaris, Stefanini reagiva ed entrambi i giocatori venivano espulsi, mentre al 14’, in seguito a azione provocata su calcio di punizione, Corbelli otteneva il punto che doveva decidere della vittoria. In complesso una brutta partita. Dell’Alessandria i migliori Bigando e Fibbi; del Venezia la linea mediana. («La Stampa», 8 febbraio 1939) La superiorità del Venezia è stata molto più netta di quanto dica il punteggio. Soprattutto nella ripresa, i neroverdi si sono insediati nella metà campo avversaria, dando molto lavoro ai bravi terzini grigi ed impegnando Cassetti in difficili parate. Il primo tempo era filato abbastanza liscio. La mediana lagunare impostava il giuoco e soltanto l’imprecisione dell’attacco locale impediva che la rete di Cassetti venisse violata. Per la verità, un gol di Pernigo, ottenuto al 43’ in una mischia assai confusa, veniva annullato. Alla ripresa, il Venezia attaccava con maggiore autorità e le cose parevano mettersi per il meglio quando all’11’ venivano espulsi Stefanini del Venezia e Caligaris dell’Alessandria. Cosicché, perduto il centromediano, la pressione dei veneziani pur non scemando, si faceva più confusa. Si aggiunga a tutto ciò un’eccessiva fallosità da parte dei grigi e si spiegherà facilmente come Cassetti sia stato battuto una sola volta. Del Venezia hanno giuocato bene Pernigo e nella ripresa Alberti; dell’Alessandria ottimo Bigando, buoni Parodi e Fibbi, il quale però nel secondo tempo è scomparso perché i suoi compagni di linea non sono più esistiti. Alla fine Pernigo, colpito da Petermann, è stato portato fuori campo a braccia. («Il Littoriale», 8 febbraio 1939) LA BEFFA DI VENEZIA A Venezia i grigi avevano dimostrato domenica di poter tener fronte degnamente alla squadra locale. Tale pericolo era stato compreso dai veneziani i quali, favoriti dall’arbitro, hanno iniziato martedì il gioco con eccessiva rudezza per stroncare le azioni dei giocatori alessandrini. Ogni qual volta un giocatore veneziano caricava irregolarmente un alessandrino ne scaturiva un fallo contro l’Alessandria; e gli ospitanti ne approfittarono per vincere di forza provocando calci di punizione contro l’Alessandria dal limite dell’area di rigore. Bigando, Caligaris, Di Santo, Massiglia in piena corsa sono stati travolti da interventi irregolari dei veneti e l’arbitro Soliani di Genova ha fatto tutto il possibile per far vincere il Venezia. L’espulsione di Caligaris è stata una beffa poiché egli era stato travolto da Stefanini e il calcio di punizione che ha provocato la rete della immeritata vittoria dei lagunari è scaturito da una carica di Corbelli contro Bigando che di petto aveva tentato di fermare la palla; il terzino grigio, atterrato dalla veemenza di Corbelli, si è visto appioppare la punizione con inspiegabile facilità. Durante tutta la partita il pubblico, che voleva la vittoria ad ogni costo (non come gli sportivi alessandrini durante le partite al Littorio), ha incitato la squadra a giocare con forza ed ha esasperato i grigi con invettive d’ogni sorta. Al termine dell’incontro i giocatori alessandrini sono stati malmenati e Petermann e Cassetti, che hanno dovuto reagire agli insulti ed alle percosse del pubblico e dei giocatori avversari, sono stati tacciati come provocatori. Il DDS ha squalificato Petermann per quattro domeniche e Caligaris e Cassetti per due domeniche. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 11 febbraio 1939) RISULTATI: Atalanta-Palermo 0-0 Casale-Fiorentina 0-2 Pisa-Anconitana 3-2 Salernitana-Fanfulla 0-0 Sanremese-Pro Vercelli 1-1 Siena-Spezia 1-0 Spal-Padova 1-0 Venezia-Alessandria 1-0 Verona-Vigevano 4-2 CLASSIFICA: Siena 24; Anconitana, Atalanta, Fiorentina 22; Venezia 21; Pisa, Pro Vercelli, Sanremese 20; Padova 19; Verona 18; Spezia 17; Fanfulla, Palermo, Spal 16; Alessandria, Vigevano 15; Salernitana 13; Casale 8 Il punto sul campionato Nella Serie B TIENE DURO IL SIENA L'undici della città del Palio seguita brillantemente a tenere il cartellone. E' noto come esso abbia saputo condurre un tenace inseguimento della squadra che in questo ultimo tempo più di tutte aveva saputo contrastare il passo all'Atalanta, per quindi batterla e superarla. Il tiro che l'Anconitana ha giocato all'Atalanta, il Siena è riuscito a giocarlo alla squadra dorica: dopo averla inseguita senza sosta l'ha battuta e superata. Domenica gli uomini dì Faroppa hanno ottenuto un nuovo successo: si tratta della vittoria sullo Spezia. Non bisogna credere, però che il compito sia stato facile. I senesi hanno dovuto impegnarsi e i bianchi hanno ceduto soltanto per un goal. Comunque, con questa vittoria — concomitante alla sconfitta dell'avversaria marchigiana e con il pareggio dell'Atalanta — il Siena ha potuto render più sensibile il suo vantaggio. Domenica i toscani sosterranno un vero e proprio collaudo: dovranno recarsi sul terreno vigevanese dove, almeno stando all'ultimo quasi disastroso risultato subito dai granata lombardi a Verona, dovrà fare assai caldo. Per il Siena è venuto il momento di dimostrare appieno che il suo non è un fenomeno passeggero di buona vena e di ottima forma ma che si tratta di un undici bene attrezzato e degno in pieno, già al primo anno di promozione, di aspirare a maggiori mete. L'Anconitana ha perduto a Pisa, non senza essersi difesa energicamente ed avere, a sua volta, seriamente minacciato i nerazzurri. Il fatto stesso che a Pisa ha tenuto abbastanza bene, dimostra come l'undici giallo-rosso sia sempre in piedi, prontissimo a riprendere l'avanzata dopo queste due domeniche nelle quali ha dovuto contentarsi di segnare il passo. Tra gli altri risultati della giornata si deve annotare il pareggio che la Pro Vercelli è riuscita a strappare sul terreno di Sanremo; un meritato punto di cui i vercellesi possono andar fieri. Una partita, però, che non è filata via troppo liscia e nel corso della quale l'arbitro Camisasca, per essersi mostrato troppo corrivo all'inizio, ha dovuto stringere i freni all'improvviso e decretare, oltre un calcio di rigore, tre espulsioni. L'unica squadra che è riuscita a vincere in trasferta è stata la Fiorentina. I viola hanno portato via i due punti dal campo di Casale. Per quanto l'efficienza dei nero-stellati, ormai rassegnati a tornare subito in serie C dopo la promettente ripresa della scorsa stagione sia molto attenuata pure la prodezza dell'undici toscano va posta nella dovuta luce. Altri due pareggi si sono dovuti registrare: entrambi risonisi con il classico 0-0. Il Palermo ha adottato la tattica difensiva delle partite esterne: quella che gli permette di detenere il primato dei risultati pari e che gli è riuscita ancora una volta. Tra le file dei rosa-neri è riapparso, nell'inusitato ruolo di centravanti, anche Ziroli, il quale è tornato alla sua vecchia squadra dopo le note traversie e dopo un glorioso volontariato tra i legionari di Spagna. Ziroli è tornato dai campi di bat taglia con una mutilazione alle mani, ciò che non gli impedisce di giocare ancora con molto profitto. L'altro, pareggio è quello del Fanfulla a Salerno. Il Padova ha perduto ancora terreno, cedendo per un solo pallone a Ferrara. La posizione della squadra non è tale da doverla ritenere del tutto esclusa dalla possibile lotta per i due primi posti, ma certo è di parecchio compromessa. Ieri si è avuta la ripetizione della partita fra Venezia e Alessandria, sospesa domenica a causa della nebbia. Come già, al momento della prima sospensione, il Venezia vinceva per 1 a 0, cosi anche il risultato alla ripetizione della partita è stato di 1 a 0 a favore dei nero-verdi. I grigi seguitano ad essere in serie contraria. Come si vede le posizioni, almeno per le primissime, non sono del tutto definite: otto squadre si trovano scaglionate in cinque punti, e tutte possono aspirare alle due prime piazze, per quanto il quartetto formato da Siena, Atalanta, Anconitana e Fiorentina possa vantare più fondati titoli e speranze per una possibile promozione. (La Stampa - 08/02/1939)