Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
11-12-1938 - Giornata: 11 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Fanfulla AC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 50. Robotti L.[A] 14. aut. Mattai Del Moro V. [Fa] , 73. Longhi G. [Fa]

Alessandria US Cassetti Bruno, Vitto Luigi, Bigando Giovanni, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Fibbi Arrigo, Pietruzzi Mario, Robotti Luciano, Cresta (I) Luigi All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
FANFULLA AC: Barbieri; Acerbi, Citterio; Sabaini, Pagni, Mattai Del Moro; Calzolai, Cattaneo Carlo, Longhi, De Manzano, Rebuzzi (I) Pietro. All.: Marchi Giuseppe

Arbitro: Biancone Umberto (Roma) [Coscia, Zavattaro]
Note
Angoli: 6-4 oppure 7-4. Spettatori: 3.000 Giornata grigia e piovigginosa, terreno viscido e pesantissimo Inizio gara ore 14.30 Le cronache attribuiscono inizialmente l’autorete del Fanfulla a Citterio; nei giorni successivi «Il calcio illustrato» le corregge, assegnandola a Mattai Del Moro

Commento
Nel primo tempo la squadra alessandrina si è lasciata sfuggire diverse occasioni da rete e pur marcando una netta superiorità di gioco nei confronti della volenterosa compagine bianconera è giunta al 45’ con un solo punto di vantaggio, segnato da Massiglia con la complicità del terzino Citterio. Gli errori commessi dalla squadra alessandrina hanno reso più incerta la lotta, poiché nella ripresa la squadra di De Manzano è passata decisamente al contrattacco mettendo più volte in serio imbarazzo la rete di Cassetti. L’Alessandria ha avuto in Robotti e Fibbi i giocatori più prodighi, volenteroso Pietruzzi, attivo Cresta, in giornata nera Massiglia. La mediana ha avuto in Ghidini il suo componente migliore; bene Caligaris, ancora sfasato Parodi anche se il terreno fangoso non doveva essergli propizio. Buona la partita di Vitto, sempre fuori posto Bigando, attento Cassetti. Il Fanfulla è apparso ottimamente inquadrato e saggio nel distribuire le energie; ottimo nel trio difensivo, dove Barbieri si è fatto applaudire in parate magistrali, l’undici lodigiano possiede un esperto di sostegno che svolge con profitto un ottimo gioco di spola. L’attacco è stato minaccioso, ma Cattaneo non ha avuto sufficiente intesa con Longhi e Calzolai; troppi tiri degli uomini di centro hanno fallito il bersaglio o sono stati effettuati con precipitazione. Longhi avrebbe reso di più se fosse stato bene lanciato in profondità dagli interni i quali hanno difettato nell’appoggiare il gioco sulle ali quando l’azione era giunta all’altezza dell’area di rigore avversaria. Primi ad attaccare sono i bianconeri e tosto i grigi contrattaccano ed un tiro di Robotti provoca una mischia. Al 13’ un passaggio in profondità di Fibbi a Massiglia termina con un tiro a parabola dell’ala destra; di testa raccoglie Cresta che scaraventa sotto la traversa, ma Barbieri con un balzo felino devia in angolo. La supremazia alessandrina è manifesta e Massiglia che precedentemente aveva indugiato sotto la rete di Barbieri si trova al 14’ in ottima posizione per tentare di colpire il bersaglio. Infatti si accomoda la palla e calcia forte a sinistra del portiere fanfullino, senonché Citterio, nel tentativo di liberare, tocca la palla deviandola nell’angolo opposto della rete. Registriamo una sgroppata rabbiosa di De Manzano culminata in un tiro che sfiora il montante; al 30’ a porta vuota, Pietruzzi manda a lato. Tiri di Fibbi, Cresta e Robotti senza successo, ancora due belle azioni provocate da Robotti, in grande giornata, e poi termina il primo tempo. Nella ripresa, al 2’, un tiro di De Manzano diretto in rete, trova Ghidini pronto a deviare di fortuna in angolo. L’Alessandria risponde con un contrattacco al 5’ e su azione Parodi-Cresta la palla giunge a Robotti e Pietruzzi pronti nell’area di rigore. Citterio ed Acerbi tentano di far barriera ed anche Barbieri esce dai pali, ma la palla lo tradisce perché toccata di mano da Acerbi finisce a Robotti il quale la colloca in rete. L’arbitro ha giustamente concesso il goal malgrado il fallo del giocatore lodigiano. Alcuni tiri degli avanti bianconeri trovano Cassetti vigile. Al 27’ centro di Calzolai e colpo di testa di Longhi; la traversa respinge. Un minuto dopo, su identica azione, Longhi calcia verso la rete, e Ghidini tenta invano di evitare il goal. Serrate rabbioso del Fanfulla che obbliga i grigi a chiudersi in difesa ed ultimo contrattacco alessandrino che mette Cresta in condizione favorevole per segnare, ma il tiro per precipitazione finisce a lato. Pioggia fine ed insistente, terreno viscido a età campo, leggermente fangoso nelle due aree estreme. Sugli spalti erano più di cento zelatori lodigiani. Nessun incidente nonostante le precarie condizioni del campo, e la combattività dei contendenti. (Andrea Canestri, «La Gazzetta dello Sport», 12 dicembre 1938) Partita accanitissima, resa più aspra e contesa dal fondo del terreno impregnato d’acqua che ha reso più faticoso l’equilibrio dei giocatori e lo sviluppo delle azioni, sovente deformate dalle pozzanghere e dagli acquitrini. Il Fanfulla che non si era mai incontrato con l’Alessandria ha reso assai incerta la vittoria ai colori locali e ha lasciato una buona impressione per le sue doti stilistiche e combattive rivelatesi in varie contingenza. Gioco duro e assai falloso nei due campi con scarse trame tecniche di qualche rilievo. I grigi sono apparsi battaglieri all’attacco, ma slegati nelle fasi conclusive e incerti in difesa per il sistematico errato piazzamento di Bigando che ha favorito così gli aperti assalti alla rete di Cassetti, fortunosamente infranti. Dopo ripetuti tentativi l’Alessandria perviene al successo al 14’. Su centro di Cresta la palla perviene a Massiglia spostatosi verso il centro; tiro secco e deciso in rete. Il tiro, verso destra, viene corretto dallo stinco di Citterio cosicché il pallone finisce nell’angolo sinistro della porta di Barbieri. I grigi premono ancora per vari minuti inutilmente. Poi il Fanfulla passa all’offensiva creando seri grattacapi a Cassetti. Un bel tiro di De Manzano è respinto dal palo; un altro di Cattaneo fischia a lato. Quindi un trasverso di Longhi è deviato in angolo. Nella ripresa, dopo un salvataggio in angolo da parte di Ghidini, si ha al 5’ il secondo punto dei grigi. Azione di Fibbi sviluppata da Cresta e quindi tocco finale di Robotti che segna imparabilmente. Il gioco riprende sostenutissimo nei due campi e dopo numerosi falli e varie punizioni i bianconeri che avevano sfiorato altre volte il successo ottengono il loro punto con un tocco decisivo di Longhi che lascia in asso la sbandata difesa grigia. L’ultimo quarto d’ora di gioco è veramente impressionante. I grigi sono lanciati per consolidare la vittoria e i bianconeri a loro volta per tentare di pareggiare. In queste alterne vicende si assiste ad una lotta asprissima che infiamma anche gli spettatori e tra i più accesi sostenitori delle due compagini avvengono vivaci battibecchi. La fine trova immutate le posizioni. («Il Littoriale», 13 dicembre 1938) ALESSANDRIA-FANFULLA 2-1 È andata così. Poteva andare meglio (5-1), poteva andare peggio (2-2). Partita giocata a grande andatura; dominio grigio nel primo tempo, preoccupante rilassamento nella ripresa. Cassetti non si è lasciato sorprendere ed ha fatto coso ottime; Vitto si è ripreso in crescendo; mai a posto Bigando e Caligaris non sapeva se tenere l’ala o l’interno perchè non era sicuro del suo terzino; fermo Parodi; prodigo negli arretramenti Ghidini. L’attacco ha avuto in Rohotti un fuori classe ed in Fibbi un coordinatore instancabile; in giornata nera Massiglia. Pietruzzi ha fallito il bersaglio ma ha giocato con autorità ed accorgimento: è il centro-attacco tipo, ottimo coordinatore. Cresta ha notevolmente sveltito l’azione e non ha avuto fortuna nell’ultimo tiro a rete. I due punti sono stati segnati da Massiglia con la complicità del terzino Citterio, e da Rohotti. Complessivamente gli attaccanti grigi hanno effettuato 17 tiri a rete. Arbitro preciso Biancone di Roma. («Il Piccolo», 17 dicembre 1938) Ad Alessandria il Fanfulla perdeva per colpa d’un autogol e tale sventura veniva attribuita al terzino Citterio. Invece Citterio, nell’azione che costava la sconfitta alla bella squadra lodigiana, si trovava a quindici metri dalla porta, lungo e disteso per terra in seguito a scivolone sul fango. L’autogol era segnato invece dal mediano Mattai Del Moro, un giocatore tutta tecnica e finezze che doveva avere il suo infortunio (una rondine non fa primavera…) sul campo dell’Alessandria! («Il calcio illustrato», 20 dicembre 1938) RISULTATI: Anconitana-Palermo 4-1 Atalanta-Spezia 2-1 Salernitana-Fiorentina 1-1 Sanremese-Casale 4-1 Siena-Pisa 3-3 Venezia-Spal 1-0 Verona-Padova 1-1 Vigevano-Pro Vercelli rinviata al 2 febbraio 1939 per impraticabilità del campo CLASSIFICA: Atalanta 15; Fiorentina, Sanremese 14; Venezia, Verona 13; Anconitana, Fanfulla, Padova 12; Vigevano, Alessandria, Siena 11; Pro Vercelli, Pisa, Spezia 10; Palermo, Salernitana 8; Spal 7; Casale 5. *: una gara da recuperare. IL PUNTO SUL CAMPIONATO Nella giornata che ha visto uguagliato il massimo delle reti segnate (28, come nella 3ª), il torneo della Serie B non ha fatto registrare alcuna vittoria esterna, e sì che fra le squadre in trasferta c’era quel Fanfulla che viene subito dopo l’Atalanta per quantitativo di punti conquistati sui campi avversari (6 e 7 rispettivamente). Ed anche stavolta, se non ci fosse stata una malaugurata auto-rete del terzino Citterio, il Fanfulla non sarebbe ritornato da Alessandria a mani vuote. A proposito, un’altra autorete (ed anche qui a opera di un terzino: Lanino) ha deciso l’incontro Vigevano-Pro Vercelli. Tre sole squadre hanno chiuso alla pari in campo avversario, sfuggendo alla beneficiata delle compagini casalinghe: la Fiorentina a Salerno, il Pisa a Siena (che inaugurava il nuovo stadio; quel 3-3 dice come vi sia stata lotta fra le corregionali), e il Padova a Verona. Nette le affermazioni dell’Anconitana (come 3 reti del centroattacco Torti) e della Sanremese, e striminzite invece quelle del Venezia e dell’Atalanta: i bergamaschi per altro si portano con questa vittoria in una partita piuttosto ricca di contestazioni e di incertezze arbitrali nuovamente in testa della graduatoria da soli. Sotto sotto, però, c’è sempre la Fiorentina, e c’è anche la Sanremese, che senza tanto chiasso sta disputando un torneo lodevole sotto tutti gli aspetti. Tutte le posizioni, però, non hanno solide basi, poiché è tale l’agglomeramento delle squadre che basta una sconfitta per retrocedere di diversi gradini: com’è capitato al Fanfulla questa settimana… («Il calcio illustrato», 13 dicembre 1938)