Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
16-02-1947 - Giornata: 20 - Modena - Comunale


Modena FC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Bodoira Alfredo, Pietrasanta Piero, Rava Pietro, Arezzi Giuseppe, Bertoni (II) Elio, Tortarolo Francesco, Armano Gino, Pietruzzi Mario, Stradella Carlo, Coscia Aristide, Rosso Angelo Triestino All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
MODENA FC: Corghi; Remondini, Braglia; Malinverni, Neri, Bonci (II) Iro; Romani, Menegotti, Zecca, Cassani, Del Medico. All.: Mazzoni Alfredo.

Arbitro: Pieri Riccardo Cesare (Trieste)
Note
Rigore sbagliato: 39’ Remondini [M]. Angoli: 5-1 (1-0). Spettatori: 10.000. Giornata fredda e grigia, terreno pesante Inizio gara ore 14.30

Commento
Mettete insieme l’assenza di Brighenti, la cattiva giornata di neri, il rigore sbagliato da Remondini (e non è il primo infortunio del genere che tocca quest’anno al capitano, per cui molti si chiedono come mai Mazzoni non affidi ad altri il delicato incarico di battere la massima punizione), la baldanza e la decisione dell’Alessandria e per totale otterrete lo 0 a 0 odierno, uno 0 a 0 che, praticamente, è uno scacco per il Modena e manna per l’Alessandria. Risultato giusto, niente da dire, ed a coloro i quali hanno imprecato e imprecano all’arbitro, va detto che il signor Pieri ha egregiamente esordito sul campo della Serie A, che a lui si deve se la partita è arriva regolarmente in porto, guidata con sicurezza di manovra. L’Alessandria ha sfruttato abilmente gli errori e le manchevolezze degli avversari, adottando con accortezza la tattica più consona a una partita esterna, una partita che, giuocandosi sul campo di una delle tre squadre di testa, presentava tutte quelle difficoltà che è inutile elencare; una partita che alla fine ha fruttato un punto prezioso. E si noti che al centro dello schieramento alessandrino ha giuocato un Bertoni che nella notte aveva avuto un attacco di febbre e che sino all’ultimo pensavano di dover sostituire con Vergani. Ma l’atleta generosissimo ha voluto essere presente e la sua prestazione, anche se inferiore al normale, ha giocato assai alla squadra. Per il rimanente, ecco un Bodoira all’altezza del suo nome (poco lavoro anche perché gli attaccanti modenesi non erano in vena di tirare bene a bersaglio, ma quel poco è stato duro, tanto duro da procurare a «Pinza» una botta severa allo stinco sinistro, una ferita alla testa e una al polso destro) ed ecco un Pietrasanta e un Rava (perché, però, lo sgambetto e la cintura e Romano nell’azione che ha provocato il rigore calciato poi malamente a lato da Remondini?); un Arezzi, un Tortarolo, un Coscia, un Pietruzzi, un Rosso, uno Stradella ciascuno al proprio posto sempre e sempre, fino a tenere in inscacco per un buon periodo della ripresa la mediana avversaria, in convulsione, disordinata, irriconoscibile. Una Alessandria sostanzialmente inferiore a quella che vedemmo imporsi al Torino, ma anche una Alessandria veloce e sbrigativa. Del Modena vi abbiamo già detto qualche cosa. Certamente l’assenza di Brighenti si è fatta sentire; benché Menegotti si è prodigato al punto da mostrarsi il migliore degli attaccanti, non fosse altro per lo sgobbare che ha fatto dal principio, alla fine, nel vano tentativo di tirarsi dietro quel quintetto che, invece, non ne azzeccava una. Del Medico, è vero, ha lavorato con la solita volontà, si è reso spesso pericoloso, ma che poteva fare praticamente solo come era? Quanto a Cassani, arretrato, quasi quasi approviamo la posizione impostagli da Mazzoni, visto che il numero 10 ha dato man forte a una mediana che, come vedremo, non era affatto in giornata di grazia. Alle spalle di un reparto inconcludente, ha agito una mediana che era l’ombra di se stessa, vuoi perché Neri – ripetiamolo, giacché il rilevo è importante nel quadro generale del comportamento del Modena – era oggi un mediocentro appena mediocre, vuoi perché Malinverni è stato più falloso del consueto, vuoi perché Bonci non ha avuto la sua più felice giornata. Dietro ancora, Remondini e Braglia all’altezza della loro fama, Corghi scarsamente impegnato. Adesso il Modena fa le valigie, diretto a Bari ed a Napoli. Saranno duri banchi di prova, potrebbero essere di esame definitivo della squadra, di questa pur sempre bella e forte squadra. (Danilo Mazzucato, «La Gazzetta dello Sport», 17 febbraio 1947) L’Alessandria ha raggiunto il suo obiettivo di ripartire da Modena imbattuta. Però, ad onor del vero, il risultato non va a solo merito dei grigi, giacché una forte dose di sfortuna ha voluto accompagnare il gioco dei canarini nella loro odierna vicenda. Sarebbe tuttavia errato parlare di solo malocchio da parte modenese, poiché oggi la squadra locale ha denunciato varie pecche, le più gravi delle quali hanno nome Neri, Cassani e Menegotti. Insolitamente spaesato il primo e troppo arretrato il gioco delle mezze ali. La mancanza di Brighenti I si è fatta dunque sentire, mentre l’altro stoccatore modenese, Del Medico, è stato troppo abbandonato a sé stesso dai compagni di linea per riuscire pericoloso come lo fu altre volte. Quando si pensi che il Modena è rimasto all’attacco per oltre tre quarti dell’incontro, avendo sempre le mezze ali arretrate, ne risulta evidente l’errore di impostazione data dai locali alla loro partita. L’Alessandria ha applicato il «sistema» in modo perfetto ed ha avuto perciò buon gioco nel suo compito difensivo, che è stato svolto in modo encomiabile dai suoi atleti, che qui raggruppiamo in un solo elogio, anche se Pietrasanta ci è sembrato il migliore. Ma anche fra i canarini abbiamo avuto atleti che hanno disputato una partita veramente ammirevole, come lo fu quella del superbo Braglia, del leonino e tenace Malinverni e di quel Bonci II che di domenica in domenica va rivelandosi atleta di alta classe. E se non vi è stata pericolosità da parte dei grigi si deve al fatto che talune belle triangolazioni Stradella-Armano-Rosso naufragavano sui piedi di Braglia e Remondini, tanto che il portiere modenese Corghi ha avuto un solo intervento su tiro di Armano al 40’ del primo tempo. Ma l’Alessandria non pensava oggi ad una vittoria in campo canarino ed è paga del meritato pareggio, del quale non sono, invece, soddisfatti i modenesi. Ecco al 5’ che Cassani, su passaggio di Del Medico, mette a lato a tu per tu con Bodoira; ecco al 20’ un’azione Neri-Cassani-Romani e l’ala, giunta sola davanti al portiere, calciò fuori di un soffio. L’Alessandria replica, ma non arriva in area canarina e quando ci riesce al 23’ con Armano, questi sbaglia il bersaglio. Al 32’ Bodoira si salva di pugno su tiro di Menegotti, riprende Zecca, ma proprio sulla linea è Tortarolo che salva di testa. Al 39’ arriviamo alla svolta della partita: la palla da Zecca a Romani che irrompe in area alessandrina, ma viene trattenuto per la maglia da Rava. Rigore. Lo batte Remondini: tiro secco che finisce di poco a lato, sulla destra di Bodoira. Al 40’ la già descritta fuga di Armano che impegna Corghi in bella parata a terra. Il gioco non cambia fisionomia nella ripresa. Ai cinque calci d’angolo contro l’Alessandria ne corrisponde uno solo contro il Modena. Non vale lo spostamento fra Bonci II e Zecca e neppure i ripetuti tiri di Romani, Del Medico e Menegotti poiché tutti finiscono nelle braccia di Bodoira o fuori dai pali. Giunge così la fine e i dodicimila escono a muso lungo, mentre i militari alessandrini di stanza a Modena, che prima della partita avevano offerto un gran mazzo di fiori al capitano Rava, corrono ad abbracciare gli atleti del loro cuore. Buon debutto dell’arbitro Pieri di Trieste, anche se le valutazioni dei fuori gioco non furono sempre esatte. (Giuseppe Mezzanotte, «Tuttosport», 17 febbraio 1947) Non c’è proprio da rimanere sorpresi. Il risultato è perfettamente regolare ed è difeso dai seguenti fattori: prima di tutto la brutta giornata in cui è incorso il centromediano Neri, secondariamente l’assenza di Brighenti I sostituito insufficientemente dal giovane Menegotti, in terzo luogo il rigore mancato da Remondini sul finire del primo tempo. L’Alessandria, dal canto suo, si è difesa ottimamente. E dire che la partita si è iniziata nel miglior dei modi. Il gioco velocissimo dei gialli metteva a repentaglio la difesa alessandrina, ma non era un gioco che avesse il crisma della irresistibilità. Neri, sfasatissimo, costringeva Cassani a fare un gioco arretrato ancor più del solito; Menegotti non collaborava sufficientemente con i compagni, sembra un pesce fuor d’acqua; rimaneva solo all’attacco il lesto e tecnico Zecca. Quindi, tutto il gioco di punta modenese era appoggiato sulle due ali che godevano, in verità, della efficace collaborazione dei due mediani Malinverni e Bonci II, oggi particolarmente mobilissimo. Innumerevoli sono state le fughe delle due ali modenesi e quante crossate in area alessandrina abbiamo notato! Mancava però chi sapesse sfruttarle e non doveva essere difficile, perché nel primo tempo la difesa era spaziosa, quindi facilmente vulnerabile. Al 32’, poi, Pietrasanta salva di testa ben due volte, a porta vuota, tiri di Zecca e di Cassani. Forse sta arrivando il gol: al 39’, ennesima fuga di Romano che Rava ferma in area, abbracciandolo proprio nel momento in cui scoccava il tiro mentre Bodoira usciva a vuoto. Rigore! Remondini spara fuori dalla porta. Costernazione generale che trova un giustificato riflesso anche nel brio della partita dei modenesi. Infatti, nella ripresa, vediamo i grigi più baldanzosi, ma non pericolosi. La gara non avvince più come prima. Al 16’ l’unica punizione contro il Modena: Coscia sciupa battendo il tiro contro la faccia esterna della rete modenese. Soltanto nell’ultimo quarto d’ora di gioco il Modena sembra ritrovare fede nelle proprie possibilità e cerca disperatamente la via del successo con tre calci d’angolo. Gli alessandrini sono da elogiare per la loro temerarietà, ma la partita è segnata e così termina. (Franco Barbosi, «Corriere dello Sport del Lunedì, 17 febbraio 1947) LA CLASSIFICA E FORTE JUVENTUS A CONFRONTO CON I "GRIGI" Incerto il risultato - Fango al “Moccagatta,, - Giocherà Lustha - Ancora in cattive condizioni il bravo Bertoni La fiducia riposta dagli sportivi alessandrini nella squadra grigia non è andata delusa; infatti, a Modena, benché ridotta a mal partito in seguito a contusioni di Bertoni II, Pietruzzi, Bodoira ed Armano, l’Alessandria ha conseguito un pareggio che ha lasciato sorpresi gli avversari che avevano preventivato con estrema facilità i due punti in contesa. La squadra di Rava in blocco è degna del più ampio elogio: Pietrasanta, Arezzi, Tortarolo, Coscia e Armano sono stati i più redditizi nella difficile quanto decisiva partita. («Il Piccolo», 22 febbraio 1947) RISULTATI: Brescia-Genoa 5-1 Internazionale-Fiorentina 4-0 Juventus-Atalanta 4-1 Lazio-Bari 0-1 Livorno-Napoli 2-2 Sampdoria-Roma 4-0 Triestina-Torino 0-1 Venezia-Bologna 2-0 Vicenza-Milan 2-3 CLASSIFICA: Juventus 32; Torino 31; Modena 29; Bari, Milan 25; Bologna, Napoli 22; Sampdoria 21; Livorno, Roma 19; Genoa, Lazio 18; Alessandria 17; Atalanta, Venezia, Vicenza 16; Fiorentina, Internazionale 15; Brescia 13; Triestina 11 MARCATORI 13 gol Astorri (Juventus) 12 gol Baldini (Sampdoria), Puricelli (Milan), Verdeal (Genoa) 11 gol Carapellese (Milan), Mazzola (Torino) 10 gol Amadei (Roma), Puccinelli (Lazio) 9 gol Candiani (Juventus), Gabetto (Torino), Ossola (Torino), Ottino (Venezia), Raccis (Livorno) Quarta vittoria consecutiva per la capolista Juventus che, in apertura del girone di ritorno, aveva sconfitto l’Atalanta con le reti di Vicich, doppietta di Korostelev e Astorri mantenendo un punto di vantaggio sul Torino che aveva espugnato il campo della Triestina, ultimo in classifica, con il gol di Ossola. Al termine di una gara combattuta ed avvincente il Milan aveva vinto in casa del Vicenza: decisivo Tosolini a pochi minuti dal termine. Poker della Sampdoria inflitto alla Roma cosi come aveva vinto l’Inter contro la Fiorentina grazie ad un ispiratissimo Zapirain autore di una tripletta.