Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
20-10-1946 - Giornata: 5 - Bari - della Vittoria


Bari US - Alessandria US 2 - 2 (0 - 2)
RETI: 78. Spadavecchia A. [Ba] , 90. Tontodonati M. [Ba] 21. Giorgino G.[A], 32. Rava P.[A]

Alessandria US Bodoira Alfredo, Borgogno Angelo, Rava Pietro, Bertoni (II) Elio, Arezzi Giuseppe, Tortarolo Francesco, Rosso Angelo Triestino , Rampini Sergio, Giorgino Giuseppe, Coscia Aristide, Sotgiu Pietro All.: Borel (II) Felice Placido

Formazione avversaria
BARI US: Costagliola; Fusco, Giammarco; Carlini, Capocasale, Isetto; Spadavecchia, Cavone, Tontodonati, Hrotkó, Fabbri (II) Camillo. All: Costantino Raffaele.

Arbitro: Pizziolo Achille (Firenze)
Note
Rigore sbagliato: 32’ Rava [A, parato e rete sulla ribattuta] Angoli: 7-1. Spettatori: 20.000. Cielo sereno, terreno erboso Inizio gara ore 15.00

Commento
ATTESA CONTRO L’ATALANTA LA PRIMA VITTORIA DEI GRIGI Dopo lo sfortunato incontro di domenica scorsa, a Bari, i «grigi» si apprestano a ripresentarsi al loro pubblico, scendendo in campo domani contro la veloce e un tantino dura «Atalanta». Ma i tifosi hanno la sensazione che sia finito il periodo brutto, e che anche sia finalmente finita la serie delle sconfitte. E’ indubbio che i «grigi» hanno, fino ad oggi, giocato al disotto del loro valore: si aggiungano, a questa mancanza di affiatamento, arbitri un po’ originali ed un pizzico di sfortuna. Poi si osservi il ruolino di marcia dell’Alessandria e si dovrà concludere che gli sportivi alessandrini hanno ragione di aver fede, e che non possono più essere delusi. Con tutto questo, sarebbe un gravissimo errore sottovalutare la salda compagine bergamasca, che al suo attivo ha degli ottimi risultati, conseguiti in queste ultime domeniche. Dalla nostra squadra mancherà Tortarolo, squalificato per una giornata: sarà rimpiazzato dal volonteroso Pietruzzi. Tutti gli altri quadri rimangono invariati: abbiamo notato, nell’allenamento di giovedì scorso, un maggior coordinamento tra reparto e reparto, idee abbastanza chiare in tutti e coesione tra seconda e prima linea. Vedremo domani se finalmente la vittoria lascerà acciuffare dai nostri «grigi». La squadra giocherà, molto probabilmente, nella seguente formazione: Bodoira, Borgogno e Rava; Bertoni, Arezzi e Pietruzzi; Rosso, Rampini, Giorgina, Cose a e Sotgiu. La partita avrà inizio alle ore 15. (Il Piccolo, 26/10/1946) Borel II, ai margini del campo, mostrava il suo cronometro al polso ai compagni vittorioso. Era scoccato il 45’ e Rava aveva calciato da lontano in angolo. Ultima punizione in favore dei padroni di casa, ultima occasione perché la Bari guadagnasse almeno un risultato di parità. Il lancio di Spadavecchia giungeva sulla sinistra a Fabbri: questi metteva al centro con una capriola perfetta. In area di rigore alessandrina gli uomini erano tanti; tutti, tranne uno: Costagliola. Scattava di testa il lesto Tontodonati e per la seconda volta la rete di Bodoira era violata. Pareggio. Pubblico in visibilio. Ma – analizzate bene – se quello odierno è un punto guadagnato o un punto perso. Crediamo che sia stato indubbiamente un punto guadagnato dall’Alessandria ed invece perduto dalla Bari. L’Alessandria invero non credeva di dover iniziare la collezione dei punti sul terreno dello Stadio; la Bari, dal canto suo, non pensava di poter pareggiare sul terreno amico proprio di fronte alla squadra fanalino di cosa e, sottovalutando l’avversario, giocò in sordina, con un gioco sonnolento ed insipido, quasi svogliato. Sicché gli ospiti non hanno tardato ad approfittarne. La Bari sembrava sicura di sé, e se in campo ha dovuto spostare ancora una volta sulla destra Spadavecchia ed ha dovuto rinunziare a Maestrelli influenzato, sostituito da Cavone. Era sicura di avere la meglio alla distanza, poiché l’avversario difetta in quanto a potenza di fiato. Quando al 21’ Giorgino ha colto con un tiro a spiovente l’angolo della porta di Costagliola, i biancorossi non sono stati scossi; era in loro la possibilità di colmare lo svantaggio, di superalo. E quando, in seguito al rigore di Rava, la squadra si è trovata inchiodata sul 2 a 0, la situazione è sembrata precaria ma non insuperabile. L’Alessandria non giocava male, ma non giocava neppure bene. Il suo era un gioco di gestione, di controllo sull’uomo, sufficiente a frenare gli attacchi confusi dei biancorossi i quali per tutto il primo non impegnarono che solo di rado l’estremo difensore alessandrino. Bocciati come prova e come impegno alla fine del primo tempo, i biancorossi si presentarono all’aprire della ripresa pronti a battere l’avversario nonostante le due reti. Cominciò a girare meglio Giammarco seguito da Capocasale e poi da Cavone che – sistematosi coi compagni – iniziava delle azioni travolgenti che nessuno sfruttava perché nessuno decisamente tirava in porta. L’Alessandria si raggomitolava intanto sulla difesa e iniziava la tattica del perdere tempo e dei calci a lato, fiduciosa di poter vivere sul vantaggio. La Bari premeva di continuo trattando la palla alta, facendo indubbiamente il gioco inattivo dell’avversario. Errore di impostazione gioco che si sarebbe potuto evitare, come l’altro di insistere sulla destra dove Spadavecchia confermava di non aver raggiunto ancora la forma migliore. I minuti si accavallavano intanto ai minuti e la Bari non riusciva a scalfire la tetragona difesa alessandrina, forte soprattutto nell’onnipresente Rava. Dodici minuti mancavano appena alla fine e la Bari con la forza del suo slancio e della sua decisione non sembrava per nulla condannata alla sconfitta. Al 33’ il gol di Spadavecchia su punizione battuta da Fusco a metà campo: c’era ancora da impegnarsi a fondo per pareggiare e per vincere. Ma al 38’ Bodoira volava da un palo all’altro arrestando una rovesciata angolata di Fabbri destinata in rete. E le sorti della partita sembravano così compromesse. Poi al 45’ il gol del pareggio e se la gara fosse stata protratta di qualche minuto ancora (il ricupero che c’era che Pizziolo non ha registrato) la Bari avrebbe forse vinto. Si è detto «forse»; ma la Bari avrebbe certamente vinto il confronto con gli alessandrini se fin dalle prime battute iniziali avesse sfoggiato le sue doti caratteristiche: slancio e volontà, che spesso decidono delle partite. In quanto a bel gioco, ancora niente o troppo poco. Le individualità di Rava, di Coscia, di Arezzi in un campo e quelle di Isetto, di Capocasale, di Tontodonati e di Cavone nell’altro non contano. Conta invece il gioco di squadra ed è quello che manca. (Pietro De Giosa, «Corriere dello Sport del lunedì», 21 ottobre 1946) La Bari, in svantaggio di due reti a undici minuti dalla fine, è riuscita a pareggiare contro i grigi alessandrini quando il tempo regolamentare era già passato di qualche secondo. Era un quarto d’ora che il Bari girava a pieno ritmo, sospinto dalla forza della disperazione per agguantare il pareggio. Pareggio che, se ha premiato la grande volontà dei galletti di uscire imbattuti dall’incontro contro gli alessandrini, è stato ingiusto contro gli ospiti che meritavano ben altra sorte. Nel primo tempo, la squadra che giocava con puntiglio ed eleganza è stata quella alessandrina, ottima in difesa dove Rava e Borgogno dominavano nettamente. La mediana poggiava il suo gioco sui due laterali, mentre Arezzi si arretrava tra i due terzini per dare man forte alla difesa. L’attacco alessandrino poggiava sulla veloce ala Sotgiu e su Giorgino in giornata di vena mentre le mezze ali si facevano notare per il loro notevole gioco di spola. Il Bari, forse per una certa sicurezza sul successo finale, era svogliato nel reparto mediano ed all’attacco, e denunciava poi molte pecche soprattutto nel reparto destro. Fusco e Giammarco si facevano notare in difesa. Al 21’ si creava l’azione del primo gol alessandrino. Sotgiu l’ala sinistra alessandrina si portava in area barese e crossava verso il centro dove Giorgino, prontissimo, metteva imparabilmente in rete. I galletti reagivano senza convinzione, la loro azione era piuttosto disordinata, con tutto ciò costringeva la difesa alessandrina a riparare in calcio d’angolo al 22’ e al 30’. Poi l’Alessandria ritornava in area biancorossa e al 32’ mentre Sotgiu era alle prese con Fusco, Isetto dall’altro lato dell’area di rigore atterrava violentemente Rampini. Veniva decretata la massima punizione che, calciata da Rava con tiro dal basso in alto, era parata da Costagliola, ma Rava riprendeva e segnava imparabilmente. Anche questa seconda doccia fredda non riusciva a scuotere i biancorossi. Fra i più attivi dei baresi erano però l’ungherese Hrotkó e Tontodonati; le loro azioni personali fruttavano altri due calci d’angolo al 39’ e al 45’, sciupati dall’ala destra Spadavecchia oggi in nerissima giornata. A due minuti dalla ripresa Giorgino, in seguito ad azione personale, è solo davanti a Costagliola ma il tiro colpisce il paletto. Il portiere barese non ha difficoltà a gettarsi in tuffo e a prendere la sfera di cuoio. Questo scampato pericolo scuote dal torpore i galletti e man mano che ci avviciniamo alla fase della partita essi si faranno sempre più aggressivi e minacciosi. Cavone e Carlini che nel primo tempo erano stati tra i più svogliati si riprendono e danno maggiore incisività all’attacco barese. Di contro l’Alessandria mette in evidenza le belle doti di Rava, che ha disputato una partita magnifica, di Borgogno e di Arezzi. Bodoira al 23’ e al 30’ si deve esibire in brillanti parate su tiri di Tontodonati e Fabbri II. Al 34’ Fusco batte una punizione da oltre metà campo. Il pallone spiove in area alessandrina, la traiettoria viene smistata da una mano avversaria, Spadavecchia è pronto a calciare in rete e a segnare il primo punto per il Bari. Gli ultimi minuti di gioco vedono i terzini biancorossi oltre la metà campo. Al 38’ ancora una bella parata di Bodoira in tuffo su tiro di Fabbri II. Si giunge così al termine della partita e l’Alessandria deve riparare ancora in calcio d’angolo. Tutto il pubblico è in piedi. Il tempo è ormai scaduto. Tira Spadavecchia, entra di testa Fabbri II, respinge un difensore alessandrino, riprende Carlini che dà a Fabbri II il quale mette al centro. Sulla palla entra Tontodonati di testa che manda in rete. I grigi sono disperati per questo immeritato pareggio. Mentre i due goal segnati nel primo tempo dicono della superiorità alessandrina, le due reti del secondo tempo hanno premiato la bella e fortunosa ripresa dei baresi che hanno così fatto dimenticare la scialba prova del primo tempo. La squadra alessandrina con il suo gioco arioso, elegante, spigliato ma possente in difesa, ha dimostrato chiaramente che saprà trarsi al più presto dall’incomoda posizione che occupa in classifica. Oggi non è stata fortunata; ma il suo gioco dovrebbe preservarla da sgradevoli sorprese. I migliori dei suoi uomini sono stati: Rava, Borgogno, Tortarolo, Arezzi, Sotgiu, Rampini e Coscia; dei galletti Costagliola e Giammarco che ha confermato ancora una volta le sue belle doti di terzino. Buona la prova di Isetto, all’attacco si sono fatti notare come sempre l’ungherese Hrotkó e Tontodonati. (Mario Capozza, «Tuttosport», 21 ottobre 1946) Per qualche secondo, si può dire, l’Alessandria non ha colto oggi la prima vittoria stagionale. Sarebbe stata vittoria significativa in quanto ottenuta contro una squadra che non è delle ultime in classifica e, ciò che più conta, su campo avverso. Si era allo spirare dell’89’: gli spettatori più solleciti stavano già sulla via del ritorno quando i grigi di Borel, non resistendo alla pressione barese, per l’ennesima volta, ripiegavano in angolo. Batteva la punizione Spadavecchia e Fabbri riprendeva alzando leggermente; sulla traiettoria si incuneava Tontodonati che di testa mandava in rete. Gol! Quindi la fine. È stata questa azione che ha decretato il nulla di fatto fra Bari e Alessandria; la divisione dei punti è un giusto riconoscimento per la ripresa della squadra piemontese, che ha avuto la fortuna di imbattersi oggi in un avversario in giornata poco felice e forse un po’ troppo sicuro di sé. Dopo l’ultima prova del Bari nessuno l’avrebbe dato sconfitto di fronte all’Alessandria, ma per la verità oggi la formazione biancorossa risentiva ancora delle deficienze del reparto di attacco ove è stato messo a riposo Maestrelli per innestarvi Cavone all’interno, fermi restando ai loro posti tutti gli altri come domenica scorsa. Con la prima linea che manovrava soltanto al centro, ma era inceppata alle ali, il Bari ha egualmente primeggiato per tutto il primo tempo, mentre l’Alessandria, sforzatasi nel contenere gli attacchi dell’avversario, ha lanciato come ha potuto il suo reparto di avanguardia pervenendo al successo per ben due volte, anche se il secondo gol è stato colto su rigore. Quando tutto era perduto, i baresi non hanno avuto più riserve e per l’intera durata del secondo tempo hanno posto l’assedio alla rete alessandrina riuscendo proprio allo spirare del tempo a bilanciare le sorti dell’incontro. Larghe deficienze dall’una e dall’altra parte: era chiaro che in una partita chiusa l’Alessandria sparasse tutte le sue cartucce nel primo tempo e tentasse poi di vivere sul vantaggio. Ai grigi manca ancora il fiato necessario per sostenere il treno di una partita vivace, mentre ai baresi oggi sono mancate le idee per controbattere una squadra che, anche se non a punto, ha numeri tecnici di buona consistenza. Dopo iniziali battute alterne, la cronaca si può cominciare al 21’, quando l’Alessandria ha colto il primo gol della giornata: azione Coscia-Giorgino conclusa dal centravanti che segna imparabilmente. Subito dopo l’Alessandria subisce il primo calcio d’angolo della giornata, al quale segue l’unico calcio d’angolo di tutta la partita ottenuto dagli ospiti. Alla mezz’ora alcune difficoltà per gli alessandrini e poi, improvvisamente, l’azione che darà luogo al rigore. Al 32’ puntata del terzetto grigio in area barese: Rosso, che si è spostato verso il centro, è trattenuto da Isetto e l’arbitro senza esitazione decreta il calcio di rigore. La punizione è battuta da Rava, ma Costagliola respinge la palla senza però riuscire a bloccarla data la forza del tiro; lo stesso Rava riprende e segna. Più veloce è la cronaca del secondo tempo. Esclusa un’azione di Giorgino quasi in apertura di gioco, dal 5’ in poi si ha una serie di attacchi alla porta di Bodoira che è guardato da almeno otto giocatori. All’11’ una punizione dal limite battuta da Hrotkó sfiora di poco un palo. Poco dopo Fabbri conclude un’azione in linea con Tontodonati e Bodoira para appena in extremis. L’Alessandria è in difficoltà e al quarto d’ora riprende a subire calci d’angolo a ripetizione, mentre Tontodonati al 21’ e al 22’ sfiora ancora, di testa, il bersaglio. Al 24’ si ha il primo gol barese: una punizione diretta battuta da Fusco da tre quarti di campo è ripresa da Spadavecchia, l’unico che non è controllato tra i baresi. Il tiro secco dell’ala biancorossa sorprende Bodoira. Al 45’ il gol del pareggio: calcio d’angolo contro l’Alessandria, batte Spadavecchia e, come abbiamo detto, il pallone, ripreso da Fabbri, è porto a Tontodonati che interviene di forza segnando con la testa. (Paolo Magrone, «La Gazzetta dello Sport», 21 ottobre 1946) RISULTATI: Atalanta-Sampdoria 1-1 Bologna-Triestina 1-0 Fiorentina-Modena 1-2 Genoa-Livorno 0-0 Lazio-Brescia 6-3 Milan-Internazionale 3-1 Napoli-Vicenza 2-2 Torino-Juventus 0-0 Venezia-Roma 2-3 CLASSIFICA: Bologna 9; Juventus, Modena, Roma 8; Bari, Sampdoria 6; Atalanta, Genoa, Livorno, Napoli, Torino, Vicenza 5; Brescia, Lazio, Venezia 4; Milan, Internazionale 3; Triestina, Fiorentina 2; Alessandria 1. *: una gara da recuperare MARCATORI 7 gol: Amadei (Roma) 5 gol: Baldini (Sampdoria) 4 gol: Astorri (Juventus), Candiani (Juventus), Del Medico (Modena), Puccinelli (Lazio) 3 gol: Barbieri (Napoli), Bertoni I (Brescia), De Andreis (Lazio), Di Benedetti (Napoli), Penzo (Brescia), Quaresima (Vicenza), Rebuzzi I (Vicenza) Il punto sul campionato Era tornata alla vittoria la capolista Bologna grazie alla vittoria, di misura, ottenuta contro la Triestina: decisivo il gol di Taiti. Distanziata di una lunghezza il Modena che ha espugnato il campo della Fiorentina, in rimonta, con i gol di Remondini e Del Medico. E’ terminato in parità il derby della Mole: i bianconeri erano stati raggiunti dalla Roma che aveva trionfato sul campo del Venezia, per i giallorossi avevano segnato con Amedei, doppietta e Renica. Pirotecnica vittoria della Lazio che aveva battuto il Brescia. Prima vittoria stagionale del Milan che aveva trionfato nel derby contro l'Inter.