Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1942/1943
Serie B
17-01-1943 - Giornata: 16 - Ancona - Littorio


Anconitana-Bianchi US - Alessandria US 0 - 2 (0 - 2)
RETI: 37. Lacelli F.[A], 40. Lacelli F.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Pietrasanta Piero, Ghidini Ferruccio, Viano Angelo, Pietruzzi Mario, Bussetti Luigi, Fibbi Arrigo, Lacelli Francesco, Varona Pietro, Orsi Franco All.: Baloncieri Adolfo

Formazione avversaria
ANCONITANA-BIANCHI US: Collesi; Ratti, Scaccini; Varoli, Brondi (I) Rodolfo, Battistelli; Romani, Trevisani, Chizzo, Spadoni, Ghezzi. All.: Migliavacca Enrico

Arbitro: Cambi Mario (Livorno)
Note
Infortunato: 33’ Spadoni [An] Angoli: 4-1 Giornata di sole, terreno sdrucciolevole

Commento
Le attenuanti che l’Anconitana può invocare (il duplice infortunio che ha tolto di gara Spadoni e ha limitato il rendimento del mediocentro) non sono sufficienti per giustificare la mediocrissima prestazione collettiva dei giallorossi contro l’Alessandria. Il periodo precedente all’uscita dal campo dell’interno sinistro è stato il più cospicuo per gli attacchi anconitani, ma proprio in tale fase la schiera dorica ha palesato le sue più notevoli deficienze o meglio ha confermate le magagne già note, aggravate dalla incapacità di inserire nel gioco offensivo e di utilizzare al momento giusto l’ex genoano Chizzo, esordiente nel ruolo inconsueto di centravanti. Tutte le azioni, ben controllate dalla mediana e dai terzini grigi, hanno perduto colore e sostanza nelle fasi risolutive, talché ben pochi tiri sono stati con esattezza indirizzati sul bersaglio ottimamente vigilato. Nel momento in cui Spadoni era ai bordi del campo l’Anconitana non ha provveduto tempestivamente a tamponare la falla e sullo slancio del quintetto piemontese la difesa è stata facilmente succhiata rendendo facile il tiro di Lacelli dopo un palleggio con Orsi e Fibbi. Tre minuti dopo (40’) Bussetti scoccava un tiro talgiato sul quale Collesi si buttava in tuffo senza tuttavia afferrare la palla che su rimbalzo era raccolta da Lacelli a un passo dalla linea e insaccata tranquillamente. La duplice stoccata ha atterrato l’Anconitana la quale soltanto più tardi si è rassegnata alla resa, quando cioè ha tentato nella seconda fase dell’incontro di sfondare la tenace barriera alessandrina con azioni disordinate e prive di quel minimo di efficienza tecnica che consentissero un proficuo lavoro. Qualche azione a fondo favorita da una serie di punizioni ha portato la palla nell’area estrema dei piemontesi, ma anche in queste occasioni i quattro attaccanti dorici, spalleggiati dai mediani, hanno dimostrato assoluta incapacità di realizzazione. Nel finale Chizzo ha sbagliato un tiro da due metri. I grigi dal canto loro hanno più volte messo ancora in pericolo la rete anconitana, ma le loro azioni sono state fermate per fuori gioco, o sono andate a vuoto per tiri imprecisi di Lacelli e di Orsi, o sono state annullate da felici interventi di Collesi. Un solo atleta si è salvato dal naufragio dei giallorossi: Ratti, mentre le deficienze individuali più evidenti sono state palesate da Trevisani e Battistelli e hanno sensibilmente influito sui loro reparti. L’Alessandria subendo la maggior quantità di azioni aggressive nel primo tempo è stata chiaramente superiore in linea tecnica, si è difesa con calma, ha attaccato con impeto e con intelligenza e, realizzato il duplice successo, ha adottato la tattica più conveniente; ha cioè manovrato per distruggere gli attacchi avversari. Al 33’ del primo tempo Spadoni, infortunato, lascia definitivamente il campo; al 20’ del secondo tempo anche Brondi infortunato al piede sinistro diminuisce la propria efficienza. Scaccini nella seconda parte della ripresa passa alla mediana al posto di Battistelli, Chizzo sostituisce Trevisani nel ruolo di interno destro. (Alcide Cutilli, «La Gazzetta dello Sport», 18 gennaio 1943) Domani alle ore 14.30 IL BRESCIA AL CAMPO DEL LITTORIO L’Alessandria benché incompleta si è rimessa prontamente dalla severa sconfitta contro lo Spezia espugnando il difficile campo dell’Anconitana con due reti realizzate da Lacelli. L’affermazione è lusinghiera e solleva notevolmente le possibilità dei grigi. Il sestetto di retroguardia ha giocato una brillante partita fornendo gli avanti con azioni egregiamente impostate. Il ritorno di Roggero è stato salutare. Moro è ripartito per il servizio militare; non vogliamo aver dubbi circa la serietà di questo giocatore, ma in avvenire, eviti di trattenersi coi giocatori e dirigenti avversari prima della partita perché il pubblico, di fronte ad errori grossolani, non pensa più a semplici infortuni ma si perde in congetture poco simpatiche. Siamo grati ai grigi per la vittoria di Ancona e speriamo che il successo sia servito di sprone. («Il Piccolo», 23 gennaio 1943) RISULTATI: Brescia-Modena 1-2 MATER-Pisa 1-2 (giocata il 16 gennaio 1943) Napoli-Udinese 2-1 Padova-Pro Patria 2-1 Pescara-Fanfulla 4-1 Savona-Palermo 2-2 Siena-Cremonese 4-2 Spezia-Novara 4-0 CLASSIFICA: Spezia 23; Pisa, Pro Patria 21; Napoli 20; Brescia, Modena, Padova 18; Anconitana, Cremonese 16; Novara 15; Alessandria, Fanfulla, Palermo 14; Udinese 13; Savona 12; Pescara, Siena, MATER 11. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato La Serie B SOLO LO SPEZIA PROSEGUE INDISTURBATO LA SUA MARCIA Bella vittoria dell'Alessandria ad Ancona Spezia e Pro Patria, la coppia delle capolista, si sono nuovamente divise. La squadra bustese, infatti, ha dovuto lasciare la compagna perché battuta per 2-1 sul campo del Padova. Sconfitta Imprevista? Nemmeno per sogno, Sappiamo tutti che affrontare 1 bianco-rossi sul loro terreno non è sempre agevole; tanto è vero che finora il campo Appiani ha mantenuto la sua Inviolabilità e su di esso la lasciato le penne — prima sconfitta della stagione alla decima giornata del torneo — persino lo Spezia. A questo aggiungete la classe intrinseca della compagine veneta, sempre rispettabile nonostante la marcia incerta fin qui mantenuta dall'undici di Zamberletti e, soprattutto, il desiderio smisurato di rivincita dei padovani dopo la scottante sconfitta subita otto giorni or sono a Novara. In queste condizioni voi comprenderete che la Pro Patria non dovesse sentirsi molto tranquilla affrontando il Padova e in primo luogo non nutrisse grandi illusioni scendendo all'ombra della Basilica. Al più i bustesi dovevano mirare al « nullo ». Ma il Padova ha infranto anche questo proposito infliggendo all'avversaria il terzo scacco della stagione, scacco che, ripetiamo, si giustifica ampiamente. Comunque l'impresa del veneti non cessa dall'esser rimarchevole sotto tutti gli aspetti, Considerate anzitutto che da parecchio tempo, per una serie di circostanze sfortunate, il Padova non può giovarsi di tutti i suoi uomini migliori e lamenta tuttora l'assenza di Zavatti, Conti e Di Prisco. In secondo luogo la Pro Patria, si è visto In molte «recedenti occasioni, è squadra che non si lascia piegare tanto facilmente. Piova ne sia che è l'undici che ha incassato finora il minor numero di reti (9) potendo giovarsi di una difesa fortissima. Aver superata questa difesa con due gol depone favorevolmente sulle possibilità del Padova che deve trarre da questo ambito successo l'incitamento per perseverare. Effettivamente tutto è ancora possibile al Padova, tanto dì poi quando possa disporre della sua migliore formazione. La stessa considerazione facciamo per la «Pro» dopo questa sconfitta che non deve affatto umiliarla. Lo Spezia invece, ha superato felicemente anche l'ostacolo Novara e l'ha superato in un modo che non ammette discussioni: 4-0. Queste sono, infatti, le proporzioni della vittoria spezzina, vittoria conquistata, more solito, con due gol di Costa e due di Costanzo. Bisogna convincerli che l'undici allenato da Barbieri va forte assai; dopo qualche passo incerto ha ripreso a c girare » in pieno e non vediamo attualmente chi possa fermarlo. A meno ché sia per domenica prossima a Busto Arsizio... il Novara deve inchinarsi e accettare serenamente questa dura sconfitta. In compenso, 'altra unità, piemontese del girone, l'Alessandria, ha colto ad Ancona una vittoria insperata ed inattesa (2-0). E' il successo, be vogliamo,, più clamoroso della giornata perché ben pochi osavano alla vigilia dare qualche possibilità ai grigi sullo scorbutico terreno marchigiano. Si vede che gli alessandrini hanno sfoderato finalmente tutte le loro qualità di combattenti mettendo-in gioco la loro decisione e la volontà di riuscire. E', un successo che a loro deve apparire due volte prezioso e significativo; non ricordiamo quando, in questo campionato, i grigi vinsero fuori casa. Forse nemmeno una volta; appunto per questo essi devono giustamente esultare dell'impresa odierna. Altro risultato sensazionale: il 2-1 del Modena a Brescia. Due squadre strane ed estrose si sono trovate di fronte, due squadre delle quali non ti puoi mal fidare. La più decisa, al vede, è stato il Modena che con due gol dello stranissimo Banfi (uno al 10’ minuto e l'altro al 41' del primo tempo) ha regolato l'avversaria violando nel contempo un campo che finora aveva resistito a tutti gli assalti. Che diranno i tifosi bresciani che già s’illudevano sulle prospettive future della squadra del cuore? Il Pisa ha fatto un'altra vittima battendo sabato la Mater, sul suo campo per 2-1. La marcia dell'unità Toscana è impressionante nella sua regolarità; essa per intanto si mantiene sempre nella scia della vedetta e costituisce per essa un vero incubo. Regolare seppure un po' stiracchiato il successo (2-1) del Napoli sull'Udinese, impreveduti nelle loro proporzioni quelli del Siena sulla Cremonese (4-2) e del Pescara sul Fanfulla (4-1). Le due cenerentole evidentemente si sono risvegliate... Anche il Savona, del resto, dà segni di risveglio; dopo la vittoria sul Siena, (eri ha pareggiato (2-2) col Palermo neppure aiutandosi con un «rigore». E vede che sente il pericolo e vuole portarsi In zona» di sicurezza. Ma il cammino è ancora lungo e irto di difficoltà. (La Stampa – Mar, 18/01/1943)