Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1949/1950
Serie B
01-01-1950 - Giornata: 18 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Legnano AC 2 - 1 (2 - 1)
RETI: 27. Rawcliffe F.[A], 45. Albertelli L.[A] 36. Pravisano S. [Le]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Vitto Luigi, Scarrone Secondo, Arezzi Giuseppe, Bagliani Giuseppe, Cipolla Manlio Italo, Dania Dino, Albertelli Lanfranco, Rawcliffe Frank, Soffrido Luigi Vittorio, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert con D.T. Carcano Carlo

Formazione avversaria
LEGNANO AC: Longoni; Asti, Lupi; Colpo, Greco, Revere; Manzardo, Pravisano, Mozzambani, Molina (I) Giuseppe, Aliprandi. All.: Innocenti Ugo.

Arbitro: Boffardi Giuseppe (Genova)
Note
Infortunati al 62’ Manzardo [L], passato all’ala, e al 77’ Bagliani [A], uscito dal campo. Angoli: 6-4. Tempo soleggiato e con vento freddo. Terreno pesante. Inizio gara ore 14:30.

Commento
All’inizio sole tiepido; nella ripresa vengo freddo; terreno pesante, ma non eccessivamente. Gioco a tratti duro e sostenuto. Manzardo e Bagliani, tra gli altri, hanno riportato dolorosi tocchi alle gambe. Partita elettrizzante con burrascosi episodi che non hanno degenerato né provocato spiacevoli complicazioni. Tuttavia l’arbitro non ha frenato in tempo gli accesi ardori aggressivi dei più scapigliati giocatori, come non ha punito tra l’altro due degli autori di falli in area di rigore, uno per parte, così marchiani ed evidenti da determinare le proteste dei rispettivi tifosi. Così la partita sotto il gelido vento della ripresa si è accesa maggiormente di spirito agonistico: gli ospiti per raggiungere almeno in pareggio, i grigi per consolidare il successo, fallendo tutti però la meta agognata. Il Legnano ha avuto un buon inizio per quantità e qualità di attacchi, ma è stato impreciso nel tiro a rete; mentre alcune raffiche di Rawcliffe, Sotgiu, Albertelli hanno sfiorato per un attimo la vittoria. Continuando nella sua pressione l’Alessandria ottiene un calcio d’angolo che provoca una mischia nella quale abilmente Rawcliffe si incuneava tra tre avversari e segnava d’astuzia al 26’. Pronta reazione lilla con attacchi e respinte a ripetizione; quindi al 30’ fuga di Manzardo, palla al centro, tocco finale di Pravisano e pareggio. Tre minuti dopo lo stesso Manzardo sferra un potente tiro debolmente respinto da Giorcelli e salvato in angolo da Vitto. Ad un minuto dal riposo lungo tiro di Arezzi, palla a Soffrido, quindi a Rawcliffe e poi ad Albertelli che con tiro diagonale segna il punto della vittoria. Nella ripresa i grigi assumono il comando delle azioni e lo mantengono a lungo senza incontrare efficace reazione poiché il Legnano dà segni di stanchezza e sbandamento. Al 7’ Sotgiu è fermato nettamente per la maglia da Asti e mandato a terra in area di rigore, palla al piede solo davanti al portiere: l’arbitro assiste impavido e non fischia. Al 17’ è la volta di Manzardo mandato a gambe all’aria nelle stesse condizioni e quindi portato fuori a braccia dolorante; vane le proteste del settore legnanese. Al 30’ Bagliani è a sua volta trascinato sul bordo del campo per un doloroso colpo avversario e subito dopo Rawcliffe è nettamente fermato nell’area fatale. Niente da fare. Al 40’ Mozzambani è solo a due passi da Giorcelli: un’occasione per segnare, ma il colpo fallisce ancora, come un potente tiro di Soffrido è deviato in seguito in corner da Longoni e una successiva cannonata da trenta metri di Arezzi finisce sibilante verso il palo laterale. («Corriere dello Sport», 2 gennaio 1950) Pravisano e Molina mezze ali di qualità L'ALESSANDRIA ROMPE LO STILE DEL LEGNANO: 2-1 Partita dura, sulla ormai tradizionale «pauta» che regna quanto è lungo l’inverno sul terreno del «Moccagatta» e «crescendo finale» per tutto il secondo tempo. Nella ripresa, buona parte dei ventidue atleti incaricati di far correre il pallone su quel campo impossibile, era fiaccata dalla fatica, che è sempre cattiva consigliera: da una parte c’era la disperata volontà di assicurarsi il successo, dall’altra non s’erano ancora assopite le speranze di strappare un pareggio; contatti robusti, tra uomo e uomo; idee annebbiate; pubblico non certo placido; atmosfera rotta, di tratto in tratto, da scintille di elettricità. Ci voleva – già l’avete capito – un arbitro saldissimo, che sapesse intervenire a tempo e soprattutto con molta decisione, ed invece il genovese Boffardi, tradendo le cittadine tradizioni sui nocchieri fermi ed impavidi nella tempesta, si fece sgusciare la gara di mano. Fu al 6’ della ripresa che Sotgiu, sfuggendo alla sorveglianza del suo angelo custode, puntò dritto verso la rete avversaria; Asti, il terzino legnanese, si provò prima ad inseguirlo con le buone, poi, vista la mala riuscita del tentativi, usò i mezzi forti: la sua mano protesa s’abbrancò alla maglia dell’alessandrino… fuggente che, divincolatosi a fatica, completò il tutto con un bel tuffo nella mota. Fallo, secondo noi, fuori area, ma fallo grosso cosi: l’arbitro, coperto, non vide e deluse… l’attesa generale, lasciando inoperoso il fischietto. Gli spettatori che reclamavano a gran voce il rigore, vedendo in esso la tranquillità agli interni affanni, si stizzirono e cominciò così il periodo brusco della contesa, che, pure, fino ad allora, era filata tranquilla, sull’insegna della normale amministrazione. Il risultato del primo tempo, infatti, si poteva ritenere sostanzialmente giusto ed aveva premiato chi, attaccando magari con meno intesa e meno chiarezza ed eleganza di gioco, aveva saputo trarre il massimo vantaggio dalle sue puntate offensive. Il Legnano (due ottime mezze ali, Pravisano e Molina I, un’ala, Manzardo, pericolosissima) tendeva al ricamo e all’azione di manovra: pensate a quattro dita di fanghiglia sdrucciolante ed immaginatevi, di conseguenza, la poca fortuna di una tale tattica. I grigi, al contrario, erano più sbrigativi (fin troppo, talvolta!) e più efficaci, sì che, facendo i calcoli sulla falsariga della possibilità del goal, ogni loro azione ne valeva cinque avversarie. Già al 16’ ed al 19’ l’Alessandria aveva sfiorato il successo, riuscendo, d’altra parte a contenere le avanzate dei lilla, cui mancava, con evidenza, uno stoccatore; era passata al 27’ con Rawcliffe (punizione di Cipolla, respinta a pugno di Longoni, intervento decisivo dell’inglese), ma s’era visto raggiungere tre minuti dopo ad opera di Pravisano che raccoglieva di precisione un esatto passaggio di Manzardo. Gioco vario, gran spostamento nelle due aree e, proprio sullo scadere del tempo, Albertelli aveva fatto pendere la bilancia a favore dei propri colori: l’azione si snodava tra Arezzi, Soffrido e Rawcliffe, per giungere alla giovane mezz’ala, che, da distanza ravvicinata, batteva con facilità il guardiano degli ospiti. Due a uno a favore dei grigi e partita apertissima: venne la ripresa con l’episodio Asti-Sotgiu e la gara rotolò. Rotolò anche il Legnano, che sembrò aver perso un po’ il mordente e il senso dell’ordine del primo tempo, mentre l’Alessandria piano piano, e sia pure in misura ridotta, prese tono, anche senza realizzare più. Venne la lotta – dicevamo – ed incominciavano le cariche: al 17’ Manzardo, atterrato in area (e l’arbitro tacque anche qui) finì fuori campo, per rientrare poi, praticamente inutilizzabile; al 32’ fu la volta di Bagliani, costretto ad uscire, rivoluzionando lo schieramento difensivo dei grigi; al 34’ Rawcliffe si trovò strada sbarrata, ancora in area e in modo irregolare (ed avrebbe dovuto esserci rigore…): episodi brutti di una poco piacevole collana, cui s’aggiunse – perla notevole e, in un certo modo, provvidenziale – uno sbaglio madornale di Mozzambani, che, al 35’, si mangiò una rete già fatta. Fu un segno del destino, che non voleva cominciar l’anno con un’ingiustizia e con un pareggio «pericoloso». Insistette ancora l’Alessandria, con vana fatica, per mettere al sicuro il risultato, ma fu un’offensiva slegata, seppure sempre pericolosa. Bagliani, prima d’essere azzoppato, Cipolla, Dania, Albertelli in linea tra i migliori. Fra i legnanesi, Longoni ebbe un paio d’interventi di classe, ed il sole gli combinò un brutto scherzo sul goal iniziale; andaron bene, nel primo tempo, Pravisano e Molina I; fece scintine, almeno fin quando fu sano, Manzardo. Diedero impressione, i lilla, di farla da padroni; poi il loro gioco perse lucentezza, sotto la patina pesante distesa dalla fatica. Fu colpa del fango, e siamo giusti, merito dell’Alessandria. La quale dev’essere ben soddisfatta per il lancio metodico e razionale di forze giovani in campo: quei giovani che van facendosi le ossa e che, di giornata in giornata, trovano modo di distinguersi. In fin dei conti, è la nota più consolante. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 2 gennaio 1950) Risultato esatto. Dopo i due pareggi casalinghi contro il Napoli e il Brescia, il successo convincente di oggi sui lilla. La vittoria dei grigi porta il marchio dell’improvvisazione e dell’estro sapientemente impiegati e intelligentemente mantenuti su una squadra più tecnica ma comunque meno veloce e scarsamente incisiva. Incontro tiratissimo per la caparbietà dei grigi nel voler mantenere il vantaggio e per la continua speranza dei lilla di raggiungere la parità. La partita, se si è praticamente chiusa alla fine del primo tempo per quanto riguarda il punteggio, ha pur tuttavia consentito nella ripresa di constatare la pericolosità dell’undici grigio quando si trova in giornata di vena. Il gol di Rawcliffe al 26’ non cancellava la timidezza iniziale dei grigi: ne approfittava il Legnano per pareggiare dopo soli quattro minuti: il pareggio riscuoteva l’Alessandria che, con Albertelli, si riportava in vantaggio prima dello scadere del tempo. Da allora l’Alessandria ha marciato a pieno regime, anche se la difesa a volte ha perso l’equilibrio, anche se spesso all’attacco ha indugiato su palloni che potevano e dovevano essere risolutivi, invischiandosi in un gioco di cesello. Sugli scudi Vitto, Arezzi, Bagliani e Dania tra gli alessandrini, Colpo e Manzardo tra i legnanesi. Costellato di incidenti il vivace incontro; alla fine i zoppicanti tre: Bagliani, Manzardo e Revere. Bagliani ha reso nullo il gioco già incerto di Mozzambani. Lo ha vigilato strettamente seguendolo per ogni dove, basando il suo gioco sulla calma ragionata e su una freddezza naturale. Il Legnano, come abbiamo detto, ha avuto il suo uomo migliore nell’ala destra Manzardo. Il legnanese finché è stato in campo efficiente, ha fatto impazzire la difesa dei grigi superando nettamente Scarrone, tanto da obbligare i tecnici locali a spostare Vitto a sinistra. Il Legnano è apparso oggi la squadra dell’inizio del campionato solo nei primi 20’, in cui ha sviluppato un gioco limpido attraverso trame ben costruite poggianti su Manzardo, ben coadiuvato da Pravisano, calato però alla distanza, e da Molina, instancabile anche se impreciso. L’ex capolista è calato in proporzione alla pericolosità sempre maggiore degli alessandrini, salvandosi come ha potuto, non escludendo rimedi estremi (due volte e sempre in area) fortunosamente non puniti da un arbitro da pollice verso – Boffardi – per il quale i tempi hanno la durata di 46 minuti e passa e che lascia continuare il gioco anche se in campo entra un agente della Celere (restandovi più di due minuti buoni) per soccorrere Manzardo, che si torceva dal dolore per un acuto strappo alla coscia. Tutti e tre i gol sono stati di pregevole fattura: il primo, di Rawcliffe che riprendeva una corta respinta a pugno del pur bravo Longoni su tiro di Soffrido. Il pareggio del Legnano è scaturito da un’azione insidiosa di Manzardo, che lasciava sul posto Scarrone crossando al centro, dove Pravisano, da pochi metri, insaccava di piede. L’ultimo gol è merito del fragile Albertelli che, avuto un corto passaggio laterale di testa da Rawcliffe, stangava da una quindicina di metri, insaccando. (Lamberto Artioli, «La Gazzetta dello Sport», 2 gennaio 1950) I GRIGI DEBBONO CONSOLIDARE LA LORO POSIZIONE IN CLASSIFICA Necessaria una vittoria domani sul Modena La prima delle due partite casalinghe di notevole difficoltà, è stata superata dall’Alessandria dopo una contesa che se ha messo in risalto alcune gravi deficienze della nostra squadra, ha pure detto una parola sulle possibilità dei giovani Dania e Bagliani, e sul maggior indirizzo tecnico con l’innesto di Albertelli ad interno destro. Sta di fatto che il settore Dania-Albertelli-Rawcliffe incomincia a funzionare; mentre sul lato sinistro tra Sotgiu e Soffrido manca ancora quel collegamento che dovrebbero raggiungere due giocatori anziani e di valore come i succitati grigi. Vitto, Bagliani e Dania sono stati i più brillanti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 7 gennaio 1950) RISULTATI: Arsenaltaranto-Udinese 0-3 Fanfulla-Vicenza 0-3 Modena-Empoli 3-0 Napoli-Brescia 3-0 (giocata il 31 dicembre 1949) Pisa-Cremonese 1-2 Pro Sesto-Catania 0-1 Salernitana-Prato 1-0 Siracusa-Reggiana 1-0 (sul campo neutro di Catania) Spal-Livorno 6-1 Spezia-Verona 3-1 CLASSIFICA: Udinese 27; Brescia 24; Livorno, Napoli, Spal 23; Legnano 22; Modena, Spezia 21; Cremonese, Pisa, Salernitana 19; Alessandria, Siracusa 17; Fanfulla, Reggiana, Verona, Vicenza 16; Catania 15; Prato 13; Arsenaltaranto, Empoli 11; Pro Sesto 7 MARCATORI 14 gol: Bertoni Et. (Brescia) 11 gol: Brighenti R. (Modena), Conti U. (Livorno), Rawcliffe (Alessandria) 10 gol: Colosio (Brescia), Darin (Udinese), De Vito (Spal), Goldaniga (Fanfulla), Malavasi (Spezia), Masoni F. (Cremonese), Micheloni (Siracusa) 9 gol: Ciccarelli (Spal), Giorgetti (Salernitana) 8 gol: Pozzo (Spezia), Tavellin (Verona) Il punto sul campionato Undicesima vittoria stagionale per l’Udinese, che aveva espugnato il campo di Taranto, penultimo in classifica, capolista portò a tre i punti di distacco sul Brescia che perse a Napoli alla terza vittoria di fila. I partenopei agganciarono il Livorno nettamente sconfitto e raggiunto a Ferrara dalla Spal. Tris del Vicenza sul campo del Fanfulla. Vittoria di misura della Cremonese sul campo del Pisa: decisivo Masoni, della Salernitana sul Prato e del Siracusa sulla Reggiana. La Pro Sesto, in ultima posizione, fu sconfitta dal Catania: gol della vittoria siglato da Romani.