Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1949/1950
Serie B
18-12-1949 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Vicenza AC 5 - 1 (2 - 1)
RETI: 25. Dania D.[A], 43. Soffrido L.[A], 47. Rawcliffe F.[A], 55. rig. Arezzi G.[A], 88. Soffrido L.[A] 14. Vicariotto A. [Vi]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Arlandi Luigi, Scarrone Secondo, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Dania Dino, Cipolla Manlio Italo, Rawcliffe Frank, Soffrido Luigi Vittorio, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert con D.T. Carcano Carlo

Formazione avversaria
VICENZA AC: Dalla Fontana; Parena, Coeli; Santagiuliana, Venturi, Dal Pos; Marchetti, Gozzi, Vicariotto, Muci, Capraro. All.: Wilhelm Vilmos.

Arbitro: Valsecchi Luigi (Milano)
Note
Espulsi al 49’ Scarrone [A] e Marchetti [V] per rissa e al 67’ Parena [V] per scorrettezze. Infortunato nei primi minuti Pietruzzi [A], dapprima schierato all’ala sinistra e infine uscito dal campo. Rigore sbagliato all’85’ da Santagiuliana [V]. Terreno duro coperto dal fango. Inizio gara ore 14:30.

Commento
L’incontro si era messo male per i grigi che apparivano stranamente inconcludenti e fallosi tanto che il Vicenza, passato all’attacco col peso della sua irruente prima linea, segnava al 14’ con Vicariotto su calcio d’angolo. Per di più Pietruzzi, per un calcio all’inguine, era inutilizzabile all’ala sinistra e finiva poi con l’uscire di campo. Soffrido passava mediano e Sotgiu mezzo sinistro. La duplice staffetta parve colpire nell’orgoglio la squadra grigia. Carcano aveva opportunamente lavorato nel morale i suoi uomini proprio alla vigilia e la reazione non è mancata. Già al 24’ un tiro di Cipolla aveva creato una mischia fortunosamente risolta da Dalla Fontana e al 25’ Dania pareggiava con un secco tiro su palla partita da Cipolla e passata da Sotgiu. Il gioco su terreno duro, ma coperto da una patina fangosa, viveva più per le prodezze personali che per azioni di reparto e il gioco si equilibrava anche per il vantaggio dei vicentini di giocare in undici contro dieci. La porta alessandrina passava un serio pericolo al 39’ per un pallone sfuggito a Giorcelli prima e a Scarrone poi ma il Vicenza non sapeva approfittare di questa occasione. Il pericolo corso frustava i grigi che ritornavano con maggiore insistenza all’attacco sul finire del tempo. Su tiro di calcio d’angolo Soffrido raccoglieva la palla e da trenta metri segnava con una cannonata nell’angolo destro della rete di Dalla Fontana. La ripresa era tutta di marca alessandrina. Al 2’, per un battibecco Scarrone-Marchetti, l’arbitro mandava entrambi negli spogliatoi. Dania retrocedeva a terzino lasciando all’attacco Cipolla, Rawcliffe e Sotgiu. Ma già al 1’, su punizione di Arezzi, Rawcliffe aveva tirato mirabilmente in rete. Era poi la volta di Arezzi a segnare al 10’ su rigore per un pacchiano fallo di Venturi in area. La fallosità dei vicentini provocava anche l’espulsione di Parena per un fallo su Rawcliffe duramente colpito a un ginocchio. Al 40’ anche al Vicenza veniva concesso un calcio di rigore per l’atterramento di Muci in area da parte di Arlandi, ma il tiro di Santagiuliana finiva sullo spigolo d’un palo e tornava in campo. Il quinto gol era segnato a due minuti dalla fine ed è stato il più bello di tutti. Azione irresistibile di Rawcliffe, passaggio lungo a Soffrido ben piazzato e tiro imparabile di questi. I grigi si sono dimostrati nettamente superiori e hanno tenuto fino alla fine nonostante la durezza della lotta. Un gradino più in su di tutti Rawcliffe assolutamente spettacoloso nel passaggio e nell’azione individuale; e Dania che da terzino si è rivelato una colonna del settore difensivo. Poi Soffrido, Cipolla e Vitto che hanno svolto una mole di lavoro veramente massacrante. Del Vicenza ottimi Marchetti e Vicariotto con Santagiuliana e Venturi. L’arbitraggio ha avuto pause di debolezza che hanno favorito il gioco duro. (Carlo Isaia, «Tuttosport», 19 dicembre 1949) ALESSANDRIA-VICENZA 5-1 Era trascorso appena un quarto d’ora ed il Vicenza andava in vantaggio. Su corner, due difensori grigi raggiungevano l'accordo per aiutare il terreno meno pantanoso e meno ghiacciato, a creare una confusione di bell’effetto: un biancorosso si intrometteva e toccava indietro la palla, sulla quale piombava Vicariotto, che, senza difficoltà eccessiva, infilava alla destra di Giorcelli. Il pubblico ammutolì e parve mettere il broncio ai propri beniamini, che, per conto loro, davan tutta l’aria d’aver perso la tramontana: su un fondo del genere, gli alessandrini insistevano infatti a far ghirigori pittoreschi, a tentare passeggini spezzati e minuti, che erano tanti inviti a nozze per gli uomini di Santagiuliana. L’Alessandria si stropicciò gli occhi ed uscì dal dormiveglia: la retroguardia buttò in un canto i «lisci» che gridavano vendetta; la mediana (dalla quale, fra l’altro, era scomparso Pietruzzi, vittima di uno strappo) capì di lanciar lungo gli avanti che, a loro volta, incominciarono a discutere alla pari con i difensori avversari. E tanto bene misero la discussione che, al 27’, ebbero per la prima volta ragione, grazie a Dania, il quale, infilatosi giusto, riportò la sua squadra al pareggio. Rosetta, l’ex nazionale juventino che era seduto accanto a noi in tribuna, aveva appena finito di mormorare: «Però, che vita atomica, i tifosi quaggiù!», e Soffrido gli dava ragione, segnando una di quelle reti che sembrano fatte di misura con il doppio decimetro. Su un corner ripetuto, per un balordo intervento di Santagiuliana, la palla battuta da Dania e toccata di testa dal numero 4 biancorosso, andava a finire sui piedi della mezz’ala che, da una trentina di metri sparava alla dinamite, facendo la barba al palo: per il dispiacere di Dalla Fontana, dalla parte interna della rete. Fine del primo tempo e inizio della ripresa con gli animi calmi. D’un tratto, il destino bizzarro diede fuoco alle polveri. Il Vicenza crollò, tre uomini furono espulsi, vennero due rigori: una specie di «giallo» a metraggio di famiglia, quando proprio non se ne vedeva il bisogno. Fu Rawcliffe al 3’ a dare il «la» alle emozioni, soffiando di testa in rete uno spiovente di Arezzi; poi, ecco la volta, un minuto dopo, di Scarrone e Marchetti, che, venuti «a vie di fatto» infilano a braccetto la scala degli spogliatoi. L’ Alessandria – retrocesso Dania a terzino – premeva da padrona e, all’11’, Venturi si incaricava d’allungare il capitolo delle cose strane: su uno spiovente di Arezzi in area, il mediocentro, s’alzava con eleganza, a bloccare il pallone. Roba da far restare, a bocca spalancata… per l’entusiasmo. Rigore, Arezzi giustiziere, rete numero quattro. Stanchezza diffusa, noia, risultato ormai sicuro: tutto finito, allora? Macché, neanche per sogno! Il campionario dei colpi di scena è ricco di numeri a sensazione. 22’: Parena sgambetta Rawcliffe; Valsecchi è deciso: «Vuol favorire negli spogliatoi?». Un quarto d’ora di fiato, tempestato qua e là di occasioni sbagliate dai grigi, ma al 40’ è Arlandi che interviene di forza su Muci in area. Forza ragazzi, altro rigore! Santagiuliana lo mette sul palo. Parecchi giocatori si trascinano da muovere alla pietà e Rawcliffe approfitta per traversare a Soffrido, spiazzando mezza squadra «nemica» impegnata in uno strano schieramento, che dimentica del tutto i difensori. Soffrido vien giù calmo, malato di solitudine, e batte ancora l’esterrefatto Della Fontana. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 19 dicembre 1949) I "GRIGI" A LIVORNO Mancheranno Guaschino e Pietruzzi indisposti - Carcano seguirà la squadra I grigi hanno superato domenica un ostacolo più che arduo. Il Vicenza era partito a tutta velocità, favorito dalla fragilità della nostra difesa, messa anche in difficoltà dall’incidente accorso a Pietruzzi. Il fatto di aver superato la rete segnata dagli ospiti ed il magnifico comportamento durante la ripresa stanno a dimostrare che l’opera persuasiva di Carcano espressa ad ogni singolo giocatore nei giorni precedenti all’incontro è valsa a ridare fiducia e estro. Vitto e Dania hanno fatto sfoggio di tecnica e di combattività degna di lode, Soffrido ha lavorato sodo e Rawcliffe, senza dare spettacolo, ha fatto cose egregie confermando doti tecniche che dovrebbero essere maggiormente comprese dai compagni di squadra, e dai soloni, che a priori, con modesta competenza e poco tatto sportivo, facevano opera denigratrice. Tutta la squadra merita il plauso per aver cancellato, alla prima occasione, il ricordo del mediocre comportamento nelle trasferte meridionali. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 24 dicembre 1949) RISULTATI: Brescia-Spal 2-2 Catania-Salernitana 1-0 Empoli-Fanfulla 1-0 Legnano-Prato 5-1 Modena-Arsenaltaranto 4-0 Napoli-Cremonese 3-0 Reggiana-Livorno 0-2 Spezia-Pro Sesto 3-0 Udinese-Pisa 0-0 Verona-Siracusa 3-0 CLASSIFICA: Udinese 24; Brescia 23; Livorno* 21; Legnano, Spal 20; Napoli, Pisa, Spezia 19; Modena 18; Verona 16; Alessandria, Cremonese, Fanfulla, Salernitana, Siracusa 15; Reggiana 14; Vicenza 13; Catania 12; Arsenaltaranto 11; Prato* 10; Empoli 9; Pro Sesto 7. *: una gara da recuperare MARCATORI 14 gol: Bertoni Et. (Brescia) 10 gol: Brighenti R. (Modena), Colosio (Brescia), De Vito (Spal), Malavasi (Spezia), Micheloni (Siracusa), Rawcliffe (Alessandria) 9 gol: Conti U. (Livorno), Darin (Udinese), Goldaniga (Fanfulla) 8 gol: Ciccarelli (Spal) 7 gol: Masoni F. (Cremonese), Parvis (Prato), Pozzan (Verona), Pozzo (Spezia), Scagliarini (Reggiana), Tavellin (Verona) Il punto sul campionato Le prime due squadre della classifica, Udinese e Brescia, pareggiarono i loro rispettivi match, con il Pisa e la Spal, mantenendo invariate le distanze. Il Livorno, con la vittoria in quel di Reggio Emilia, grazie a Catalano ed Orlando, riusci a portarsi in terza posizione scavalcando gli estiensi che vennero raggiunti dal Legnano vittoria, in maniera netta, sul Prato. Il rigore di Ziz diede al Catania il successo sulla Salernitana. L’Empoli abbandonò l’ultimo posto in classifica con la vittoria sul Fanfulla, decisivo l’autogol di Burini, staccando la Pro Sesto che cadde malamente a La Spezia.