Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1942/1943
Serie B
11-10-1942 - Giornata: 2 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Napoli AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Moro Giuseppe, Boschi Giuseppe, Pietrasanta Piero, Vitto Luigi, Viano Angelo, Pochettini Mario, Bardi Ilio, Fibbi Arrigo, Tossio Ferrero, Foglia Mario, Maccarino Livio All.: Baloncieri Adolfo

Formazione avversaria
NAPOLI AC: Sentimenti (II) Arnaldo; Pretto, Berra; Milano, Fabbro, Gramaglia; Busani, Ganelli (II) Luigi, Viani (II) Vinicio, Verrina, Venditto. All.: Vojak (I) Antonio

Arbitro: Di Pasquale Roberto (Seregno)
Note
Spettatori: 10.000. Incasso L. 34.500 Inizio gara ore 15:30

Commento
Domani, alle ore 15.30 IL NOVARA, VINCITORE DEL MODENA, AL CAMPO DEL LITTORIO Domani sui pennoni dello stadio alessandrino bisognerebbe innalzare vessilli del quadrilatero piemontese che ha scritto pagine d’oro nella storia del calcio italiano. Due rappresentanti, Novara e Alessandria, si troveranno di fronte, animate da uno spirito agonistico pari a quello dei tempi migliori. L’inizio del campionato ha messo le due squadre piemontesi in immediato confronto con le due unità retrocesse dalla serie A, il Modena e il Napoli. I canarini di Robotti che erano stati costretti a chiudere fortunosamente alla pari coi grigi, sono stati nettamente battuti domenica scorsa a Novara. Ora resta a vedere se gli azzurri hanno avuto a loro vantaggio il fattore campo, o se effettivamente si possono considerare più forti dell’Alessandria. Alla palla, la decisione. Ed intorno a questa sfera di cuoio, novaresi e alessandrini si contenderanno domani, in una lotta combattutissima ma cavalleresca, di fronte ad un pubblico certamente superiore a quello foltissimo di domenica scorsa, la palma della vittoria a riferimento della tradizionale rivalità campanilistica. Il Novara tra otto giorni riceverà la visita del Napoli, ed il confronto con l’Alessandria resterà così definito per il girone di andata. La formazione dei grigi L’allenamento di giovedì ha visto solo tre componenti la prima squadra in campo: Moro. Foglia e Maccarino. Tutti gli altri erano assenti per impegni. Comunque i giocatori inpossibilitati di scendere ne la nostra città avevano promesso individualmente a Baloncieri di mantenersi in perfetto allenamento. La squadra giocherà nella seguente formazione: Moro, Pietrasanta e Boschi; Vitto, Viano e Pochettini; Bardi, Fibbi, Tossio, Foglia e Maccarino. Precederanno la gara Alessandria-Novara, due incontri fra le squadre minori dei grigi: ore 13.15 Alessandria Riserve contro allievi; ore 14.15 ragazzi contro pulcini. 10,000 spettatori al Campo del Littorio Nella partita contro il Napoli gli sportivi alessandrini sono accorsi numerosi a riempire gli stadi ed a rivivere un magnifico spettacolo (anche se è inaugurata la vittoria). Sono state incassale lire 34.500, somma che costituisce il primato nelle partite dì serie B pareggiata solo nell'incontro di qualificazione Alessandria-Novara, vinto dal Novara per 1-0. Domani torna il Novara in campo alessandrino ed auguri elle la cifra sia superata. (Il Piccolo, 17/10/1942) Il doppio zero di una partita è un po’ come il finale mancato di una commedia. Interesse ed emozioni durante lo svolgersi della vicenda, poi, quando è il momento di tirare i fili e di concludere, ecco un finale piatto che lascia tutti insoddisfatti. Si esce commentando e par che sia mancato tutto lo spettacolo; aspettativa, interesse e previsioni cadono nel nulla. Spesso – quasi sempre – il risultato bianco di una partita che, per molteplici ragioni, è circondata da tanta attesa, fa lo stesso effetto. Tutti insoddisfatti: par che sia mancato il gioco, pare che tutto il rapido svolgersi della gara non conti più niente non avendo lasciato nel risultato traccia alcuna, pare, insomma, che le antagoniste abbiano mancato alle aspettative mentre invece quei numeri di espressione negativa possono anche trarre in inganno. Non diremo che questo si è verificato sul campo alessandrino. Musei ne hai trovato all’uscita, commenti non molto entusiasti ne hai potuto sentire. Non tutti soddisfatti: ecco la verità, ma c’è da credere che ripensandoci bene il paladino della squadra grigia possa essere contento così come lo saranno certamente quelli del partito azzurro. Il risultato è giusto; forse i grigi, con la loro giovanile baldanza davvero ammirevole, hanno sfiorato nel finale ardente il successo. Ma c’è da tener conto che, specie nel primo tempo, la compagine azzurra è parsa salda in ogni reparto, composta e robusta nel gioco, sicura nella manovra. Una squadra veramente «squadra», alla quale si può solo muovere l’appunto di avere leggermente ceduto nel finale. Per gioco e per classe di complesso il Napoli ha dimostrato di essere veramente a posto, qualche giocatore è ancora in arretrato di preparazione, qualche altro non è nella sua forma migliore ma c’è sempre l’esperienza che fa «peso», intravvedi sempre quella sicurezza di squadra preparata e cimentata alle competizioni più dure. Un Napoli ancora in fase di assestamento, ma un Napoli già forte, tanto da legittimare pienamente quella ipoteca ideale che gli azzurri han posto sulla promozione. Non poteva essere diversamente giacché nelle sue linee generali la formazione è la stessa dello scorso anno. Che Busani sia poco in forma, che Venditto sia lento ed impreciso, che Viani non si muova ancora in pieno accordo con i nuovi compagni, tutto questo ha un’importanza relativa, son cose che col tempo – in breve tempo – si possono sistemare nel migliore dei modi. Conta e vale, per il momento, che la squadra mantenga le sue salde linee generali e la sicurezza di gioco. Difesa e mediana saldissima, due interni chiari e precisi nelle vedute e nei passaggi (anche se Ganelli deve ancora lavorare per arrivare al suo normale rendimento), un Fabbro, un Pretto e un Sentimenti che fanno spicco. Per il Napoli, anche se non ha giocato sul terreno alessandrino una partita maestra, c’è da veder chiaro nel suo futuro. La partita ardente ha detto questo sul conto del Napoli partito con preciso intento di riguadagnarsi la promozione, ma ha rivelato anche il nuovo spirito, il nuovo ardore e il nuovo valore dei giovani che hanno indossato le vecchie casacche grigie. Vecchie casacche madide di sudore, maniche arrotondate sopra i gomiti, giocatori tutti oltre la metà campo, pubblico in piedi che scandisce ritmico il tradizionale «for-za gri-gi»: è il finale della gara, sono le ultime speranze, gli ultimi tiri verso la rete di Sentimenti II, ma non si passa. E il vecchio Baloncieri, ch’è ritornato alla sua Alessandria, si agita. Va là «Balon», dilla la verità, dillo che non sei imbronciato coi tuoi ragazzi, ragazzi autentici che promettono assai. Quel portierino dalla sicurezza sbalorditiva, quel Pietrasanta, quel Vitto, quel Viano son ragazzi che dovranno fare molto. Per un Foglia che è già arrivato, per un Fibbi sempre in gambissima ci sono tanti ragazzi che son tante promesse. È tornato «Balon», è tornata la vecchia scuola e quei ragazzi nuovi, quei giovani allievi, quei ragazzini alti così che hanno giocato prima della partita maggiore dando spettacolo, per tutti c’è la grande speranza, la speranza della continuazione di una tradizione brillante di nomi e di imprese calcistiche della quale Alessandria è sempre gelosa custode. Per riprendere il filo della gara, per dare come di solito due note di cronaca, abbiamo consultato ancora il taccuino delle note. Quattro scarabocchi: c’è poco da dire. Pochi tiri hanno raggiunto il rettangolo che inquadra la rete, e quei pochi i due bravissimi portieri li hanno fermati con bravura e sicurezza. La miglior parata è di Sentimenti II. Primo tempo, 27’: mischia, passaggi, batti e ribatti in area, poi la palla è buttata al di là della linea, riprende Pochettini e tira secco raso a terra. Sentimenti intuisce, si lancia, tocca la palla di quel tanto che basta per deviarla in angolo. Il resto, entrambi i difensori estremi lo hanno sbrigato senza eccessive difficoltà, compresa la lunga serie dei tiri piazzati, concessi dal limite dell’area non sempre a proposito dall’arbitro, in certi casi troppo pignolo e in certi altri troppo longanime, tanto da sollevare non poche discussioni e disapprovazioni. (Nino Oppio, «La Gazzetta dello Sport», 12 ottobre 1942) Il risultato di parità va tutto a vantaggio degli azzurri, i quali hanno giocato prevalentemente in difesa, lasciando sbizzarrire gli attaccanti grigi, che hanno martellato da vicino e da lontano la roccaforte di sentimenti senza costrutto. Per prevalere sopra una solida ed agile difesa come quella napoletana, ben altre direttive e ben altro impeto occorrevano. Inizio velocissimo ed assaggi nei due campi. Il gioco non ha soste, interrotto però a tratti dai severi interventi dell’arbitro che frena anche il più lieve accenno a scorrettezza. Un’azione arruffata sotto la rete di Sentimenti che salva in angolo con uno spettacoloso volo a terra un insidioso pallone di Pochettini. Nella ripresa l’ardore combattivo aumenta; i grigi riprendono il comando delle azioni e lo mantengono, ma non riescono a coordinare il loro sistema offensivo, pregevole a metà campo, sterile nell’area di rigore. Un brillante allungo di Venditto su calcio di punizione che manda sul piede di Busani un pallone d’oro. Ma l’ex alessandrino a tre metri da Moro manda alle stelle. Nuova mischia sotto la rete napoletana a seguito di un altro calcio d’angolo, poi tre calci di punizione sferrati dal limite dell’area di rigore non vengono sfruttati da Foglia, stranamente impreciso. Poi il finale tormentoso. All’ultimo minuto i grigi sono in angolo: il pubblico in piedi è trepidante, gli animi sospesi temono il ripetersi dell’infausto episodio di Modena che ha privato otto giorni fa all’ultimo istante di una meritata vittoria i grigi. La palla è battuta: una prima volta viene respinta e rimandata ancora verso Moro da Venditto e deviata nuovamente in angolo. Anche qui affannoso intervento di venti uomini in pochi metri di terreno, finché il fischio finale libera tutti quanti da questo incubo. («Il Littoriale», 12 ottobre 1942) RISULTATI: Cremonese-MATER 4-1 Novara-Modena 2-0 Pescara-Spezia 0-3 Pisa-Anconitana 2-2 Pro Patria-Brescia 0-0 Savona-Padova 1-1 Siena-Palermo 1-2 Udinese-Fanfulla 1-1 CLASSIFICA: Cremonese 4; Brescia, Napoli, Padova, Palermo, Pro Patria, Spezia 3; Alessandria, Novara, Pisa, Savona, Udinese 2; Anconitana, Fanfulla, MATER, Modena 1; Pescara, Siena 0 Il punto sul campionato Anche nella seconda giornata del campionato i cadetti non hanno smentito la tradizione che vuole che il loro torneo sia presidiato dalla massima incertezza. L'equivalenza delle forze in campo, già messa in rilievo nelle note della vigilia, ha avuto una nuova clamorosa conferma ieri: su nove partite cinque finite in parità; di modo ché ora, dopo due sole tappe del campionato, un'unica squadra, la neo-promossa Cremonese, può vantarsi di essere a punteggio pieno, mentre d'altra parte due sole altre, il Siena e il Pescara, lamentano uno sconsolante zero nella casella dei punti. Ecco, del resto, per farsi un'idea della situazione, 1 risultati di ieri: Alessandria-Napoli 0-0: Novara-Modena 2-0; Pro Patria-Brescia 0-0; Pisa-Anconitana 2-2; Spezia-Pescara 3-0; Savona-Padova 1-1; Cremonese-Mater 4-1; Udinese-Fanfulla 1-1; Palermo-Siena 2-1. Come osserverà il lettore, c'è gente che non scherza fra i cadetti. Del quattro favoriti del torneo, gli squadroni del Napoli, del Padova e del Brescia hanno dovuto segnare il passo mentre i «canarini» si sono buscati, addirittura una secca sconfitta. E poi c'è uno Spezia che è andato a vincere netto in casa del Pescara, voglioso di rifarsi, c'è un Palermo che si afferma sul difficile terreno senese, c'è una Cremonese che si prende il lusso di realizzare il più grosso' punteggio della giornata a spese della non disprezzabile squadra di Bernardini. Proprio della Cremonese vogliamo parlare per prima, dato il suo brillante inizio di campionato che l'ha portata inaspettatamente al comando della classifica. La squadra, in verità, si era già fatta notare nei turni eliminatori della Coppa Italia per la sua intraprendenza ed il suo slancio aggressivo. Battuta poi dall'Udinese di stretta misura (1-0), domenica scorsa si riprendeva prontamente in quel di Lodi con una probante vittoria. Ora è venuto il chiaro, significativo successo sulla Mater, che conferma le buone possibilità della compagine, destinata a giocare un suo ruolo nel campionato. Subito dopo la capolista, meritano la piena citazione le squadre piemontesi, anche se non le vediamo ancora nelle prime posizioni della classifica. L'Alessandria e il Novara: partite senza grandi pretese, dimostrano ora di essere state troppo modeste nel loro propositi... La prima, anche senza Roggero, Bigando, Chietini, Stradella e Rosso (scusate se è poco) e con un trio difensivo formato da tre ragazzi, ha superato con due onorevolissimi pareggi due del più grossi ostacoli del torneo e cioè le due retrocesse dalla Serie A E' un inizio pieno di promesse e che dovrebbe rinfrancare definitivamente gli uomini di Baloncieri. Il ringiovanito Novara, a sua volta, dopo aver venduto cara la pelle a Brescia, ha Ieri inflitto una sonante, sconfitta all'attrezzatissimo Modena che intendeva certo riscattare la non felice prova di una settimana prima con i grigi. Benissimo. Segno che la compagine azzurra, anche se non è uno squadrone, incomincia a girare e vuol fare della strada. B Modena, invece, finora non ha convinto. Altre due squadre che stupiscono lietamente: la Pro Patria e il Savona. La prima minaccia di ri- le prendere la tradizione del «rulli» in casa, che la rese famosa l'anno scorso. Ma questa volta il nullo torna tutto a suo onore perchè conquistato di fronte ad un fortissimo seppure non ancora registrato Brescia. Andate a disprezzare queste squadrette di provincia. B Savona, poi, lemme lemme, ha costretto alla divisione dei punti un Padova che, dopo il sorprendente successo sul Pescara, sembrava già lanciato. Che l'undici guidato da Tornasi debba ridiventare quello di due anni fa? Lo si vedrai fra otto giorni,, quando dovrà andare a far visita a quello Spezia che ieri è autorevolmente passato sul campo del Pescara, un campo-tabù l'anno scorso che fece molte illustre vittime. L'incompleta squadra abruzzese decisamente non sa ritrovarsi; due 0-3 In otto giorni sono gravi. L'Udinese, ospitando il Fanfulla, non ha ancora perso (quest'anno la squadra di Molnar dalla Coppa Italia non è stata mai battuta) ma poteva evidentemente fare di più. (La Stampa – Mar, 12/10/1942)