Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1945/1946
Misto B-C
19-05-1946 - Giornata: 4 - Alessandria - Comunale
Girone Finale


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 75. Rosso A.[A]

Alessandria US Diamante Luigi, Pietrasanta Piero, Cassano Luigi, Pietruzzi Mario, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Armano Gino, Rampini Sergio, Frugali Fabio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Visco Gilardi; Marelli, Ivaldi; Azimonti (II) Antonio, Pozzi, Borra; Turconi (II) Angelo, Colombi, Fasoli, Molina, Cavigioli. All.: Rigotti (II) Carlo

Arbitro: Poggipollini Eriprando (Ferrara)
Note
Spettatori: 4.000. Tempo piovoso, terreno ottimo Inizio gara ore 16.00

Commento
Mi avevano detto che la Pro Patria era una squadra assai efficiente in difesa e nella mediana e che la sua prima linea, senza contare su individualità di classe elevata, basava il gioco soprattutto sulla velocità e mi era stato soggiunto che la compagine, formata da prestanti giocatori, praticava un gioco per nulla pesante, anzi leale e cavalleresco. E infatti tutto questo ho potuto constatare, oggi, durante la partita contro i grigi alessandrini. Eccellente la difesa, la mediana mobile che poggia su Buzzi attento e preciso e dotato di un perfetto senso di posizione; linea attaccante veloce, spigliata, ma troppo malsicura nelle azioni da rete. Questa squadra, oggi, ha saputo controbattere un’Alessandria in non troppo brillante giornata, spezzando con la vivacità del suo gioco quasi tutte le azioni grigie; fronteggiando con la sua difesa mobilissima gli avanti alessandrini, mettendo in evidenza, quindi, un impianto eccellente che spiega come sia pervenuta alle finali appunto in virtù di queste sue qualità positive; e anche a sfiorare qualche volta il successo per la felice impostazione di qualche avanzata, che con pochi tocchi di palla spiazzava la difesa avversaria e si poneva nella situazione di chi, giunto presso alla meta, vede frustrato il successo per colpa esclusivamente sua. L’Alessandria ha dovuto faticare assai per vincere una gara che non permetteva – dopo il primo tempo – nulla di buono. Si era visto un grande scorrazzare di giocatori, un’ardente volontà di fare bene, ma poi stringi stringi tutto si riduceva a un lavoro sterile, dove l’attacco non riusciva a imbroccare che raramente qualche azione bella e la mediana, pur giocando con regolarità, doveva il più delle volte mantenersi riservata per non lasciare scoperta la difesa. Buon per i grigi che anche oggi il gioco di Cassano si sia imposto su tutti riuscendo spesse volte a dominare delle situazioni e a spezzare delle avanzate assai pericolose. Che la Pro Patria giocasse animata da uno spirito aggressivo di primissimo ordine lo si vide subito all’inizio della partita, quando con un’azione in linea costrinse i grigi in area. Non era, ripeto, un gioco pericoloso, ma quella insistenza all’attacco, che a metà campo lavorava di intesa, con la mediana, faceva sì che la palla restasse in possesso dei bustesi per lunghi periodi di tempo, per quanto le azioni alessandrine, per quanto le azioni alessandrine, più rare, fossero più pericolose. Le azioni da rete però non sfociavano da tutto quel gioco che ristagnava a metà campo. Il gioco proseguiva nelle varie alternative di attacchi, finché alla mezz’ora l’Alessandria faceva viaggiare Frugali, il quale, calciando al centro il pallone, costringeva Visco Gilardi a prodursi in una parata abbastanza seria. La situazione a questo punto pareva volgersi a favore dei grigi perché la palla sfuggiva al portiere, passava in mezzo a un groviglio di uomini, saltellando in mezzo a loro (c’è chi ha detto che è forse stata toccata con le mani) finché Rampini la sbatteva dentro la rete. L’urlo gioioso del pubblico era mozzato dal tardivo fischio dell’arbitro il quale non sanzionava la validità del punto. Usciti illesi da un pericolo incombente, i bustocchi si buttarono all’attacco, ed è appunto in seguito a una di queste azioni che si trovarono nella possibilità di segnare. Ma la palla, che era stata lavorata da Buzzi e Fasoli, perveniva sulla sinistra a Molina, il quale da pochi metri calciava a lato. La Pro Patria continuava il suo gioco veloce e pericoloso costringendo ancora l’Alessandria in angolo; poi Diamante intervenendo prontamente fermava un tiro preciso di Colombi (40’). Prima della fine del tempo era Armano che a sua volta sciupava un buon pallone offertogli da Rampini. La ripresa si iniziava con una veemente offensiva grigia che per poco non si concludeva a rete. Il portiere, con una uscita fuori tempo, lasciava la porta incustodita. Rampini, di testa, faceva sorvolare la palla sopra l’asta. Fu un’azione bellissima; ma per circa un quarto d’ora la Pro Patria, portandosi all’attacco con i suoi veloci palleggi, metteva in difficoltà i grigi, i quali devono a Cassano, Pietrasanta, Arezzi e Pietruzzi l’incolumità della propria rete. Borgogno, invece, era l’ombra del giocatore di domenica scorsa a Vigevano; Rampini alternava momenti brillanti a inspiegabili fasi di arresto; Bassi non riusciva a imbroccare un passaggio e le ali, non sempre servite, restavano nell’attesa di una qualche buona occasione da sfruttare. Questa venne al 22’, ma ancora una volta inficiata da un precedente fallo, la rete non venne sanzionata. La possibilità di un pareggio si affacciò alla squadra; il gioco da parte dei bustocchi fu molto prudente; una tattica temporeggiatrice subentrò fra le loro file, mentre i grigi ebbero un risveglio che li portò alla vittoria. Cadeva giusto la mezz’ora di gioco quando Arezzi riusciva a smistare la palla a Rampini, un rapido passaggio sulla destra ed ecco Rosso entrare in azione. Il pallone, colpito con rara potenza, filava verso la rete sfiorando le mani del portiere e adagiandosi in fondo. Era il pallone della vittoria. La Pro Patria reagì con grande intensità portandosi sovente in area alessandrina, strinse la difesa grigia, nella propria area dove a dargli man forte si erano aggiunti anche i mediani, ma non riuscì a passare. Il gioco degli attaccanti, gioco veloce a metà campo, si smorzava in area senza trarne nessuna conclusione dal lungo permanere all’offensiva. Così i grigi vinsero la partita. Però la squadra non fu quella di domenica scorsa contro la Vigevanese. Soltanto la difesa e in parte la mediana seppero comportarsi assai bene; gli avanti invece non trovarono che raramente l’accordo e la posizione; si sbandarono, sovente precipitando le azioni che dovevano svolgere con la massima calma e tentennando sulle altre che avrebbero dovuto trovare prontezza di decisione e di sfruttamento. È ben vero che l’avversario, oggi, non gli diede tregua. Dal principio [parola illeggibile] con il suo con le sue azioni velocissime scombussolò non poco il lavoro dei grigi costringendo a battersi su un terreno per essi poco propizio. La Pro Patria, lo dissi all’inizio di questa cronaca, è squadra robusta, ma di questa sua forza fisica non ne abusa e la partita di oggi, che sotto certi aspetti poteva anche creare momenti di durezza, venne invece disputata dalla squadra con spirito cavalleresco altamente lodevole. Se qualche leggero incidente accadde, fu dovuto a cause occasionali e non intacca l’alto senso sportivo delle due compagini, e ciò è l’elogio migliore che si possa fare. L’arbitro Poggipollini diresse l’incontro con molta autorità. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 20 maggio 1946) Sino a circa un quarto d’ora dalla fine la partita sembrava avviata sul binario dello zero a zero e se si fosse conclusa senza vinti né vincitori, nessuno – pensiamo – avrebbe avuto nulla da ridire. È vero che i grigi erano partiti a buona andatura e pieni di buone intenzioni. Pareva anzi che essi volessero imporsi d’autorità e la loro baldanza aveva piuttosto intimorito i bustesi che, per parare ad ogni evenienza, avevano creduto opportuno di stringersi in difesa. Ma non doveva essere che un fuoco di paglia. La mediana alessandrina calava ben presto di tono, Arezzi non appariva nelle sue migliori condizioni e i laterali, insolitamente lenti sulla palla, riuscivano a stento a rifornire l’attacco. Le bellicose velleità dei grigi si smorzavano gradatamente e di pari passo i bustesi, rinfrancatisi, riprendevano quota. Il gioco si faceva più equilibrato, gli attacchi si susseguivano da un campo all’altro, ma era per lo più un duello tra le opposte difese, perché da una parte come dall’altra gli schieramenti di punta mancavano di mordente e gli interventi dei due portieri erano nel complesso assai rari. In sostanza il primo tempo si concludeva a reti inviolate. Nella ripresa era la Pro Patria che per circa un quarto d’ora si mostrava piuttosto aggressiva. Molto attivo si palesava il trio centrale che ben sorretto dalla mediana svolgeva, a metà campo, ottimi temi d’attacco che si infrangevano però contro la solida difesa alessandrina. I bustesi mantenevano comunque una lieve prevalenza ed il pubblico era tutt’altro che soddisfatto della prestazione dei propri beniamini. I grigi devono aver intuito il disappunto della folla perché verso il 15’ avevano un improvviso risveglio. Come per incanto la partita si avvolgeva in un’atmosfera rovente. Il gioco si faceva vivacissimo, i mediani alessandrino, sino a quel momento piuttosto svogliati, acceleravano i tempi, i loro rifornimenti giungevano a iosa e con rapidità agli attaccanti i quali, come gazzelle, partivano verso la porta di Visco. Frugali, Bassi e Rosso intessevano azioni su azioni, assediando letteralmente la rete bustese. Erano dieci minuti di gioco veramente elettrizzante, dieci minuti durante i quali i grigi davano un ottimo saggio delle loro virtù tecniche e del loro spirito combattivo. La difesa bustese aveva però validamente resistito all’urto. Ivaldi e soprattutto Marelli avevano contenuto senza scomporsi gli irruenti attacchi dei rivali e Visco si era fatto ammirare in due o tre parate abbastanza difficili. Insomma gli alessandrini, nonostante i loro reiterati tentativi, non erano riusciti a far saltare la serratura bustese e già il pubblico si rassegnava al «nulla di fatto». I tigrotti si disponevano anzi a passare al contrattacco quando al 28’ da un’azione di contropiede scaturiva la decisione della partita. Arezzi allungava un preciso pallone a Bassi il quale lo smistava rapidamente a Rosso. Liberissima, l’ala alessandrina filava via, stringeva al centro e da dieci metri sparava in gol. Il tiro era fortissimo, Visco lo aveva intuito e si era anche messo in posizione, ma non riusciva tuttavia a risponde il bolide che si insaccava in rete. Questa la fisionomia della partita che è finita qui perché nell’ultimo quarto d’ora i grigi hanno cercato per lo più di vivere sul vantaggio acquisito, mentre i bustesi, pur giocando prevalentemente nell’area avversaria non si sono mostrati eccessivamente pericolosi a causa della sterilità degli attaccanti. Dalle note del nostro taccuino stralceremo le fasi essenziali della partita. Nel primo tempo non sono state numerose, tuttavia i grigi come i bustesi hanno avuto qualche occasione da gol. Al 10’ ad esempio Visco, in una uscita intempestiva, mancava la palla, Armano tira a porta vuota ma la palla è respinta da un groviglio di gambe; la riprende Armano ma il suo tiro è intercettato da Marelli che si era sostituito al portiere. Al 13’ un tiro-saetta di Cavigioli sfiorava appena la traversa ed al 30’ a conclusione di una mischia sotto la rete di Visco, Rampini trovava uno spiraglio e metteva in rete; l’arbitro annullava però il gol, viziato a suo parere da fuori gioco. Al 39’ era Fasoli che da pochi metri tirava nelle mani del portiere alessandrino un pallone da rete. All’inizio della ripresa a conclusione di una bella azione Arezzi-Borgogno-Rampini, quest’ultimo girava in rete di testa un bel pallone che finiva sopra la traversa, mentre Visco era nettamente battuto. I bustesi, come s’è detto, reagivano energicamente, ma i tiri di Colombi e Fasoli erano troppo imprecisi per impegnare seriamente Diamante. Durante il serrate dei grigi il portiere bustese era messo invece a dura prova, ma con bravura riusciva a cavarsela finché al 28’ giungeva l’azione del gol. (Giovanni Bollini, «La Gazzetta dello Sport», 20 maggio 1946) RISULTATI: Padova-Reggiana 2-0 Vigevano-Cremonese 2-0 CLASSIFICA: Alessandria 7; Vigevano 5; Cremonese, Pro Patria 4; Padova 3; Reggiana 1 Il punto sul campionato Quarto successo dell’Alessandria che aveva permesso ai grigi di restare in testa alla classifica con due punti di vantaggio sul Vigevano, alla seconda vittoria stagionale contro la Cremonese. Prima vittoria del girone finale del Padova contro la Reggiana.

Girone Finale

Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

75. Rosso A.[A]

Alessandria US

Diamante Luigi, Pietrasanta Piero, Cassano Luigi, Pietruzzi Mario, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Armano Gino, Rampini Sergio, Frugali Fabio

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