Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1945/1946
Misto B-C
28-04-1946 - Giornata: 1 - Alessandria - Comunale
Girone Finale


Alessandria US - Padova AC 6 - 2 (3 - 0)
RETI: 27. Rosso A.[A], 31. Rosso A.[A], 40. Arezzi G.[A], 57. Stradella C.[A], 58. Rosso A.[A], 60. aut. Cassano L.[A], 65. Rosso A.[A] 64. rig. Formentin S. [Pa]

Alessandria US Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Pietruzzi Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
PADOVA AC: Romano; Sforzin, Arrighini; Rolle, Meneghello, Giuliani; Schiavo, Formentin, Pavanello, Coppola, Alghisi. All.: Dentelli Bruno

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)
Note
Angoli: 7-4. Spettatori: 6.000. Tempo piovoso, terreno pesante e sdrucciolevole Inizio gara ore 15.30

Commento
Risultato clamoroso, ma meritato. Se avrete la bontà di seguirmi attraverso le note di cronaca vi convincerete che lo scarto di reti avrebbe potuto essere, non dico con un po’ più di fortuna, ma di calma e soprattutto di precisione nel tiro degli avanti grigi, ancora maggiore. Si è giocato sotto la pioggia continua, a tratti anche violenta; il campo era abbastanza pesante e sdrucciolevole e il pallone difficilmente controllabile, appunto perché, viscido com’era, sgusciava via e si impantanava nelle larghe pozzanghere d’acqua. L’Alessandria ebbe il grande merito di aver saputo manovrare con maggior facilità e maggior precisione e da questo suo comportamento meritava la vittoria. All’inizio della gara il Padova diede l’impressione di sapersi bene adattare allo stato del terreno; la saldezza della sua mediana e la velocità con cui attuare i suoi attacchi lasciava perplessi i giocatori grigi i quali dovettero volenti o nolenti adattarsi al gioco degli avversari e subire anche un primo calcio d’angolo dopo nove minuti di gioco. Poco alla volta, però, l’azione dei grigi andava prendendo sviluppo e armoniosità; la linea attaccante incominciò ad impostare tutta una nutrita serie di avanzate alimentate dal gioco poderoso di Arezzi che fu il miglior uomo in campo. E allora incominciò per il Padova un duro lavoro difensivo. La squadra, che aveva pochi minuti prima assalito l’area dei grigi, si vedeva ora costretta a serrarsi in difesa e tutto ciò provocava quei grovigli di uomini che, facendo scudo al proprio portiere, impedivano il concretarsi d’una superiorità viva e costante. Dunque la rete sfiorata due volte da Rosso (una di queste a porta letteralmente vuota per un’intempestiva uscita del portiere Romano) avveniva dopo circa mezz’ora di gioco, cioè al 28’. L’azione fu bella sia sotto l’aspetto tecnico che per la perfetta collaborazione di Bassi e Rosso, e permetteva a quest’ultimo di battere Romano con un tiro raso terra di rara potenza. Il Padova allo smacco s’accascio; squadra giovane, risentì subito il peso di questa rete e per qualche minuto vacillò sotto i colpi d’un attacco assolutamente preciso. Tre minuti dopo (al 31’) ecco nuovamente una brillante azione degli avanti alessandrini; triangolazione perfetta della palla smistata da Arezzi – un vero gladiatore – ripresa da Frugali, lavorata da Rampini e nuovamente conclusa da Rosso con un tiro micidiale. Come se ciò non bastasse, l’Alessandria, cercando sempre di sfruttare il successo, intensificò maggiormente le sue azioni, conducendo una manovra così precisa e così efficace che sembrava giocasse non su un terreno pesante, ma addirittura sul più asciutto dei campi. Sicché, perdurando in questa sua supremazia e incantando tutta la difesa patavina tutta intenta a fronteggiare il gioco degli attaccanti grigi, Arezzi poteva insinuarsi in mezzo a loro e tirare in rete un pallone che Romano non riuscì a parare. Si era al 40’ di gioco e l’incessante martellamento dei grigi era rotto soltanto da qualche sporadica volata di Formentin e di Coppola i quali, aiutati da Alghisi, davano modo a Diamante di intervenire qualche volta con parate non difficili. La ripresa ebbe presso a poco la fisionomia del primo tempo; iniziale andatura sostenuta del Padova, due calci d’angolo contro l’Alessandria; poi nuovo predominio degli attaccanti grigi che realizzano la quarta rete al 12’ dopo uno scambio di posto e di palleggi tra Rampini, Rosso e Frugali conclusi da Stradella che saettava in rete da pochi passi. Due minuti erano trascorsi che Rosso, di testa, infilava la rete patavina per la quinta volta. A questo punto il Padova, con uno spirito di bandiera encomiabile, si buttò all’attacco costringendo a un lavoro serio i terzini grigi. Ottenne un calcio d’angolo e su questa punizione scaturì la prima rete patavina; anzi, per essere precisi, l’autorete, che doveva essere il primo punto. Sull’azione del calcio d’angolo Diamante interveniva respingendo di pugno il pallone che si alzava a parabola ricadendo perpendicolarmente sulla porta. Al portiere si sostituì Cassano, accorso sul limite della rete; malauguratamente però, la palla toccata male di testa, entrava in rete. Come una molla il Padova scattò all’attacco e per qualche minuto sostò in area grigia. Un centro di Schiavo colpiva un braccio, proprio sul limite dell’area, del terzino Cassano. L’arbitro ravvisava gli estremi per il rigore che Formentin trasformava nella seconda rete patavina. Arrivati a questo punto si può affermare che il Padova subì un continuo predominio degli alessandrini. Le occasioni nascevano una dopo l’altra, qualcuna sciupata o per fuori gioco di Stradella o per troppa precipitazione o per fortunosi e talvolta abili interventi del portiere il quale non poteva impedire a Rosso di sfruttare un magnifico passaggio di Rampini e segnare con tiro perfetto la sesta e ultima rete della giornata (20’). Il Padova tentò in seguito ma inutilmente di giungere a concretare qualche brillante avanzata, ma gli interventi di Pietrasanta e di Cassano e il gioco di Vitto e Pietruzzi – che si dimostrò eccellente mediano – troncarono le loro velleità; anzi ancora Rampini, Bassi e Stradella furono sul punto di segnare per la loro squadra se la precipitazione, e talvolta l’incertezza, non avessero fatto loro sciupare occasioni d’oro. Così la partita è terminata col punteggio di 6-2. L’Alessandria, come avete appreso dalle note di cronaca che registrano soltanto una parte delle tante occasioni avute dai grigi, ha vinto in virtù d’un gioco migliore e di una superiorità tecnica assoluta, favorita forse dallo stato del terreno. Essa seppe fornire una prova magnifica per potenza difensiva e per l’eccellente impostazione del suo gioco di attacco. Ma soprattutto fu la squadra come complesso agonistico che funzionò in modo perfetto, tanto che se si eccettua il gioco di Arezzi, assolutamente magnifico, non saprei quale tra i giocatori classificare al di sopra dei compagni. Tutti giocarono bene. Il Padova non può essere giudicato sulla prova di oggi disputata su di un terreno difficile. La squadra è atleticamente a posto; seppe anche svolgere qualche trama di gioco brillante, ma nel complesso mancò all’attacco, impantanandosi talvolta in una serie di passaggi poco conclusivi e facilmente controllati dagli avversari. La mediana pare la parte migliore della squadra. Occorre però citare i due interni Formentin e Coppola e l’azione di Pavanello e qualche buon intervento di Sforzin. Ripeto che la squadra dovrà essere rivista un’altra volta. Contro l’Alessandria nulla poteva fare. C’è troppa differenza tecnica tra le due compagini. Eccellente l’arbitraggio di Camiolo; 6.000 ombrelli aperti sul campo e 2.000 persone in tribuna. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 29 aprile 1946) Molto invocato alla vigilia, il maltempo ha beneficiato i grigi dell’Alessandria d’un campo viscido all’inizio, pesante e quasi proibitivo con il persistere della pioggia, diventata anzi scrosciante nella ripresa. Questa è l’indispensabile premessa della nostra cronaca, senza peraltro voler assegnare al fango e alle pozzanghere il merito esclusivo della travolgente vittoria alessandrina. Chiaro è, comunque, né il rilievo si dovrebbe ripetere qui, che meglio si trova a suo agio la squadra piemontese su terreni pesanti allorché il ritmo della gara è più moderato e quindi perfettamente idoneo alle caratteristiche tecniche dei grigi, non tutti giovani e non tutti veloci. Il Padova, al contrario, proprio nel terreno ha trovato l’insidia più grave perché nei primi 25’ quando ancora la pioggia era tenue e il campo soltanto viscido, alla meglio dimostrò se non di poter con successo frustrare le travolgenti offensive dell’avversario almeno di arginarle a dovere. E precisiamo subito, a scanso di errate illazioni tecniche da parte del lettore, che il Padova ha rivelato, pur sotto l’infuriare degli attacchi alessandrini, una dignità di squadra veramente notevole, una fiducia in se stesso che basterebbe sola a definirne le qualità: ne diede mai le impressioni di rovinare o rassegnarsi alla sconfitta che si delineava schiacciante. Anzi combatté sempre con spirito e con un desiderio di far bene e pulitamente nell’impostare le azioni che persino gli torna a demerito: perché contro l’Alessandria di oggi, degna senz’altro di competere con squadre di Divisione superiore, meglio avrebbe giovato ai veneti di buttarsi animosamente allo sbaraglio senza indugiare in finezze che di fronte all’impeto avversario miseramente si perdevano sul nascere. La squadra impostata a suo tempo dal bravo Cattaneo e affidata dopo le note vicende al fortunato Sperone ha mostrato oggi una vena assolutamente irresistibile. Felicissima in difesa, con Cassano più che mai tempista e gladiatorio (ma poi, a dire il vero, anche un tantino plateale), l’Alessandria ha avuto oggi nella mediana il reparto più completo e omogeneo. Arezzi ricorda Andreolo per rapidità e nitidezza delle sue impostazioni tattiche, per la destrezza nello scatto e la precisa violenza nei tiri a rete. Vitto è deciso nelle azioni d’attacco e sicuro sulla palla. Dal canto suo Pietruzzi, sostituto di Ellena, è stato di validissimo aiuto a Rampini, attardato all’inizio dalla sua mancanza di scatto. Quanto alla prima linea dei grigi, con simile mediana alle spalle, non avrebbe assolutamente potuto fare meno; anzi, fu insolitamente prodiga nello sprecare preziosissimi palloni da rete. Ottimo comunque fu Rosso, di sicurissimo fiuto in area, e si confermò Fugali, molto abile nel traversone, un elemento di brillante avvenire. Stradella, al centro, è stato deciso nelle aperture, scattante sugli allunghi; aiutò però l’arbitro Camiolo ad affinare la sua mirabile tempestività sul fuori gioco e sbagliò qualche rete che più facile sarebbe stato realizzare. Le mezze ali, infine, per quanto attive e tenaci, hanno perso il diretto confronto con i patavini, dei quali per continuità e stile molto ci piacque Coppola, forse meno tecnico e piacente in azione di Formentin, ma più di lui solido e disinvolto in ogni frangente. Coppola è stato fra i migliori in campo con Arezzi e Cassano, mentre cose bellissime alternò ad errori marchiani il giovane Arrighini, comunque superiore oggi a Sforzin molto sfasato. Nella mediana, almeno oggi, buio. Il vecchio scancosciato Meneghello non ha perso la antica virtù nel tocco e negli arresti, ma lo slancio e soprattutto il fiato. All’attacco poi, tolte le mezze ali, specialmente si notò la debolezza di Pavanello, immaturo alla B, lento e privo di idee. Le ali poco servite non fecero male e meglio di Alghisi, immacolato nella divisa anche alla fine, ci piacque il coraggio e la decisione di Schiavo. In complesso una squadra giovane e fine, questo Padova, capace di fare meglio su terreni meno ingrati. Due distinte fisionomie, l’incontro: all’inizio non ancora bene carburata l’Alessandria, tornò possibile al Padova di destreggiarsi in qualche brillante folata verso Diamante. Poi la mediana grigia si impose. Via via si coordinarono le azioni d’attacco e subito la superiorità degli alessandrini fu chiara. La difesa patavina mostrò in ogni incursione avversaria di scomporsi, incerta negli interventi, impacciata nei riguardi di Rosso, Frugali e Stradella, continuamente sospinta all’attacco coi ben dosati e sconvolgenti lanci di Arezzi. È il Padova ad ogni modo a conquistare il primo angolo con Alghisi, ma sul lungo traversone di Schiavo si tuffa animosamente Cassano e la palla colpita di testa ritorna in area patavina. Rosso sciupa in prima rete su punizione di Arezzi. Poi ancora manca un facile tiro a causa del terreno e, complice Stradella, si fa soffiare poco dopo da Arrighini una palla da rete. Sono i primi assaggi, comunque. E già la superiorità dei grigi è chiarissima e si sente nell’aria la rete e l’invoca il pubblico a gran voce. Eccola infatti: su lancio innanzi di Rampini, Stradella tenta la rovesciata, la palla colpita a mezza altezza cade sui piedi di Rampini, Stradella tenta la rovesciata, la palla colpita a mezza altezza cade sui piedi di Rosso, tocca da tre metri: rete (27’). Rotto il ghiaccio si inizia la serie. Il Padova è in angolo al 30’: esce Romano, respinge di pungo, Cassano riprende e mette a Rampini, questi si libera su Rosso, rete bellissima nell’angolo destro. Romano tuttavia avrebbe potuto parare. Egli è stato oggi felice in non poche occasioni, stranamente incerto invece nelle uscite e poco pronto sul tiro di Arezzi scoccato al 40’ da trentacinque metri: un bolide sulla traversa, ma non angolato e parabile. Il Padova alla terza rete appare scosso, diremmo anzi non convinto ancora della scopola che minaccia di diventare preoccupante. Non abbandona tuttavia la bella baldanza iniziale. E nella ripresa, tornato in palla Formentin, il primo portiere impegnato è Diamante. Al 5’, anzi, Cassano compie involontariamente in area un chiaro fallo di mano che Camiolo crede di non rilevare, giustamente ritenendo di essere longanime al 19’ quando un fallo di minor gravità avrà compiuto Pietruzzi: tiro di Formentin, tuffo animoso di Diamante e rete. Prima del rigore tuttavia l’Alessandria ha già aumentato il vantaggio con due reti brucianti di Stradella e Rosso. La prima dovuta ad un infelice passaggio al portiere da Giuliani, che Stradella riprende. Il suo tiro è forte, ma non preciso; Romani respinge e ancora saprà salvarsi dalla ribattuta di Rampini: questa volta però Stradella non può sbagliare. È la quarta rete (12’). Essendo non poco smarrito il Padova, ancora Rosso può battere Romano dopo un solo minuto con un magnifico colpo di testa su traversone di Frugali. Prima del rigore il Padova salva ancora la bandiera in virtù di un ottimo angolo battuto da Schiavo: Diamante svirgola di pugno sulla palla né serve la testata in extremis di Cassano, la rete è già cosa fatta. L’ultima rete da descrivere, sotto i violenti scrosci della pioggia, non brillante in verità e secondo noi evitabile da Romano: una mischia, un allungo di Bassi a Rosso bene appostato, un tocco di petto, palla tesa verso l’angolino destro, inutile e tardivo tuffo di Romano. Sei a due. I molti ombrelli aperti sugli spalti si chiudono. Gli alessandrini entusiasti hanno da applaudire. (Gianni Brera, «La Gazzetta dello Sport», 29 aprile 1946) RISULTATI: Pro Patria-Cremonese 0-0 (giocata il 2 maggio 1946) Vigevano-Reggiana 2-0 CLASSIFICA: Alessandria, Vigevano 2; Cremonese, Pro Patria 1; Padova, Reggiana 0 Il punto sul campionato Alessandria e Vigevano avevano iniziato il girone finale per la promozione in Serie A con una vittoria ottenuta contro Padova e Reggiana. Senza reti la sfida tra Pro Patria e Cremonese.

Girone Finale

Alessandria US - Padova AC 6 - 2 (3 - 0)

RETI:

27. Rosso A.[A], 31. Rosso A.[A], 40. Arezzi G.[A], 57. Stradella C.[A], 58. Rosso A.[A], 60. aut. Cassano L.[A], 65. Rosso A.[A]
64. rig. Formentin S. [Pa]

Alessandria US

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Pietruzzi Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio

All.: Sperone Mario

Formazione avversaria

PADOVA AC: Romano; Sforzin, Arrighini; Rolle, Meneghello, Giuliani; Schiavo, Formentin, Pavanello, Coppola, Alghisi. All.: Dentelli Bruno

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone Finale

Alessandria US - Padova AC 6 - 2 (3 - 0)

RETI:

27. Rosso A.[A], 31. Rosso A.[A], 40. Arezzi G.[A], 57. Stradella C.[A], 58. Rosso A.[A], 60. aut. Cassano L.[A], 65. Rosso A.[A]64. rig. Formentin S. [Pa]

Alessandria US

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Pietruzzi Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali FabioAll.: Sperone Mario

Formazione avversaria

PADOVA AC: Romano; Sforzin, Arrighini; Rolle, Meneghello, Giuliani; Schiavo, Formentin, Pavanello, Coppola, Alghisi. All.: Dentelli Bruno

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)

Note

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27. Rosso A.[A], 31. Rosso A.[A], 40. Arezzi G.[A], 57. Stradella C.[A], 58. Rosso A.[A], 60. aut. Cassano L.[A], 65. Rosso A.[A]
64. rig. Formentin S. [Pa]

Diamante Luigi, Cassano Luigi, Pietrasanta Piero, Pietruzzi Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Rosso Angelo Triestino , Bassi Luigi, Stradella Carlo, Rampini Sergio, Frugali Fabio

All.: Sperone Mario