Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
26-06-1949 - Giornata: 41 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - S.P.A.L. 4 - 0 (3 - 0)
RETI: 7. Arezzi G.[A], 12. Soffrido L.[A], 43. Bassi L.[A], 50. Sotgiu P.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Guaschino Paolo, Cerri Felice, Arezzi Giuseppe, Corradini Vittorio, Pietruzzi Mario, Grattarola Giuseppe, Soffrido Luigi Vittorio, Bassi Luigi, Tosi Luigi Domenico, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Spal: Nuciari; Patuelli, Pesaresi; Ciccarelli, Lucchelli, Morelli; Cammoranesi, Badiali, Valli, Nesti, Cremonesi. All.: Hirzer Ferenc

Arbitro: Melgari (Bergamo)
Note
Infortunati al 10’ Pesaresi [S] e all’80’ Badiali [S]. Espulsi al 72’ Corradini V. [A] e Badiali [S] per reciproche scorrettezze. Angoli: 8-1. Spettatori: 3.000. Incasso: oltre 500.000 lire. Tempo caldo. Inizio gara ore 16:30

Commento
DOMANI A PESCARA Finire in bellezza un campionato finito bene Provati 11 nuovi giocatori - Flatley in libertà - Se ne va Giorcelli? L’ultima partita del campionato verrà sostenuta dall’Alessandria sul campo del Pescara contro la squadra locale matematicamente condannata alla retrocessione. Una vittoria dei grigi nella partita di domani farebbe salire l’Alessandria nella graduatoria della classifica di diversi gradini in quanto ben tre squadre con quaranta punti giocheranno fuori sede (Cremonese, Arsenal Taranto e Verona); il Legnano riceverà lo Spezia ancora in pericolo ed il Siracusa riceverà la visita del Vicenza che tenta in Sicilia di raggiungere il punteggio pieno per affiancarsi al Venezia. Un’affermazione dei compagni di Arezzi non giungerebbe inatteso ed a quota 41 l’Alessandria si porterà al centro della classifica. (Andrea Canestri, Il Piccolo, 02/07/1949) I grigi si sono congedati dal fedele pubblico del campo Moccagatta con una sonante vittoria che li ha posti al riparo da ogni sorpresa, superando gli ardimentosi azzurri ferraresi, i quali avevano fortemente impressionato negli ultimi due incontri segnando 15 punti senza subirne alcuno. («Corriere dello Sport», 27 giugno 1949) Con l’odierna vittoria l’Alessandria ha messo al sicuro la sua permanenza nella divisione B. Ha vinto agevolmente e, come è successo tutte le volte che è riuscita a segnare per prima, ha saputo imprimere a tratti al suo gioco pregevoli spunti tecnici dominando incontrastata per quasi tutta la gara. La squadra ferrarese priva di alcuni dei suoi titolari – e tra questi l’ala destra Frizzi, ora del Torino – non è riuscita a contenere la veemenza del gioco avversario e, se non fosse stato per le ottime parate del suo portiere unite ad un pizzico di fortuna, il distacco di reti avrebbe assunto proporzioni assai alte. Nei rari momenti in cui riuscì a contrattaccare seppe mettere in evidenza un gioco sciolto e veloce, forse un po’ troppo chiuso al centro ma comunque dotato di buona impostazione e soprattutto chiaro come idee. Della squadra è allenatore Hirzer, la gazzella di buona memoria juventina, e la scuola dell’ottimo ex giocatore è apparsa assai visibile specialmente nel gioco delle ali, dove Hirzer era un vero campione. Però oggi contro i grigi non c’era nulla da fare. Segnato il primo punto con un formidabile tiro di Arezzi su punizione dal limite, l’Alessandria, scrollata di dosso la preoccupazione che sempre la domina quando è in forse il risultato, si mise a giocare con una manovra a pallone radente che imbrigliò la difesa avversaria tempestandola di tiri da ogni lato. Arezzi e Pietruzzi furono i perni del quadrilatero e dalla loro azione vigorosa, precisa, tecnicamente perfetta sbocciò l’intenso lavorio dell’attacco con un Soffrido più pronto e più preciso del solito e con Bassi e Tosi in continuo movimento e con Sotgiu pronto a sfruttare con i suoi spunti velocissimi ogni buona occasione. Grattarola invece non era in buona giornata; è un ragazzo che possiede buoni spunti di gioco ma è ancora acerbo. Come acerbo è stato Corradini che sostituiva l’assente Borgogno. Però sia nell’uno che nell’altro le qualità positive sono state superiori a quelle negative e l’avere insistito a tenerli in squadra significa da parte dei dirigenti alessandrini un passo innanzi verso un programma di ringiovanimento della compagine. Poco lavoro ebbe Giorcelli (due sole parate difficili), in progresso Guaschino, mentre Cerri continua ad essere un terzino… metodista. Nel primo tempo lo Spal subì tre reti, una di Arezzi, una di Soffrido di testa dopo un veloce scambio Arezzi-Bassi, e la terza con una magnifica azione Arezzi-Grattarola-Bassi con un tiro da pochi metri. A molti parve, e così pure a noi, che la palla fosse ripresa da Grattarola oltre la linea di fondo. Particolare che non riveste importanza perché, come ho detto, le occasioni per segnare furono numerosissime. La ripresa, dopo un veloce spunto iniziale di Sotgiu che sorpassava Morelli battendo Nuciari con un tiro fortissimo, la partita si spense. Ogni tanto – com’era anche stato nel primo tempo – il piccolo e biondo attaccante spallino Valli, inscenava veloci scorribande dimostrandosi giocatore di buone doti combattive e di non comune attività. Dopo Pietruzzi e Arezzi è quello che riuscì a mettersi più in vista. Dopo uscì dal campo Patuelli, che si era confinato prima alla destra, in seguito l’arbitro mandò fuori Corradini e Badiali perché dopo uno scontro, si erano alzati come due galletti pronti a beccarsi; la partita però viveva i suoi ultimi momenti. Essa, dopo la quarta rete dei grigi, era virtualmente finita. Così i battenti del Moccagatta si chiudono e prosegue il lavorio di riassestamento della squadra per il prossimo campionato. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 27 giugno 1949) CONTINUI ATTACCHI GRIGI ALLA RETE DELLA SPAL: 4-0 Il conto è presto fatto: al momento di scendere in campo, l’Alessandria era sedicesima nella classifica della B. Oltre alla gara casalinga con lo Spal, aveva in programma una sola partita, a Pescara, campo difficile, perché anche questa squadra si trova in lotta contro la retrocessione, ed è anzi in acque molto più cattive che i grigi. Perdendo contro i ferraresi, l’Alessandria sarebbe rimasta a quota 37, con grave rischio di scivolare nella divisione inferiore. Una serie troppo bassa per un gran nome come il suo: ci sono già Vercelli e Casale a trascinare in C le memorie gloriose di mezzo quadrilatero piemontese. Meglio se l’Alessandria resta nell’aura meta, per suonare, insieme al Novara, la diana del risveglio. Cifre alla mano, la squadra grigia non doveva, dunque, perdere. A ricordarglielo sono andate tremila persone: tremila eroi del caldo, del berretto fatto con la carta di giornale e della birra a 20 lire la bottiglietta. Per ricompensarli gli attaccanti grigi hanno adottato lo stile delle grandi occasioni, quello in cui i goals arrivano a costellazioni, cosicché si è giocato la pratica ad una porta sola. Al centro della mediana la squadra piemontese schierava un giovane ancora grezzo, Corradini; Gallea era stato tenuto a riposo e Pietruzzi aveva preso il suo posto di mediano sinistro. Bassi, assente ancora Giraudo, guidava l’attacco. Anche lo Spal aveva parecchi uomini nuovi nella formazione: Cammoranesi era all’estrema destra al posto di Frizzi, che alla stessa ora stava giocando a Madrid, col Torino. I mediani titolari avevano lasciato il posto alla linea dei tre «elli», Ciccarelli, Lucchelli e Morelli. Insomma lo Spal non aveva né possibilità né voglia di adottare la difesa ad oltranza, mentre l’Alessandria appariva decisa a sfondare. Passò, infatti, come volle, demolendo l’avversarlo nel primo quarto d’ora, che è stato il più bello della partita. Al 7’, per una punizione contro i ferraresi, si fece avanti Arezzi, il quale è in Serie B quello che era il povero Meo Menti nel Torino: il suo tiro non perdonò ed i grigi ebbero il primo goal. Ribadirono il successo, al 12’, quando Soffrido, di testa, seppe bene sfruttare un bel passaggio al volo di Sotgiu e un salto fuori tempo del portiere Nuciari. Prima che il tempo scadesse Bassi concluse con una stangata irrimediabile un centro di Grattarola. All’inizio della ripresa – 5’ – il quarto goal premiò l’intraprendenza di Sotgiu: il numero 11 alessandrino, per motivi suoi personali, aveva deciso di mettere in vetrina tutta la sua abilità. Vi riuscì in modo egregio, facendo impallidire di rabbia qualche suo dirigente che si domandava: «ma perché non ha giocato così bene in tutta la stagione»? Il bombardamento alla rete ferrarese continuò fino alla fine e gli spostamenti rivoluzionari nelle file dello Spal non contribuirono ad aumentare la resistenza degli ospiti. Colpa del trambusto furono uno stiramento per Patuelli e l’esagerata severità dell’arbitro che, al 27’, intervenne con la leggerezza di un carro armato in un diverbio in cui lo sfollagente della Celere sarebbe stato di troppo. Ci rimisero i due litiganti, Corradini e Badiali, che furono espulsi, mentre il gioco non mutò fisionomia. Se non vennero segnati altri goals dai grigi, ciò fu dovuto al caso, non alla buona volontà degli atleti. Con una temperatura che si avvicina ai 30 gradi all’ombra anche la tecnica va in ferie: inutile è quindi una pagella dei migliori. Ad ogni modo si può dire che il piccolo e intraprendente Valli, Badiali e il portiere ebbero, nello Spal, l’aria dei primi della classe. Fra gli alessandrini Sotgiu ha meritato una menzione onorevole per l’intraprendenza, Pietruzzi per i passaggi e il tocco del pallone e gli altri per la buona volontà. (Paolo Bertoldi, «Stampa Sera», 27 giugno 1949) La Spal si è dimostrata pericolosa soltanto nei primi due minuti della contesa, quando con un giuoco veloce e insidioso ha portato quattro attaccanti alla porta difesa da Giorcelli; poi, in tutto il rimanente dell’incontro, ha subito la costante superiorità dei grigi. L’Alessandria è passata in vantaggio al 6’ per merito di Arezzi che con tiro fortissimo ha realizzato una punizione dal limite dell’area. Quindi ha aumentato il punteggio con Soffrido al 12’, che di testa ha girato in porta un passaggio di Sotgiu. Al 28’ si registra una delle rare discese degli spallini su azione Valli-Cammoranesi, ma Giorcelli pronto risolve di pugno. Quindi sono ancora i grigi a segnare al 42’ per merito di Bassi. Nel secondo tempo Sotgiu al 6’ con una magnifica azionale personale segna con tiro imparabile. Nel primo tempo dopo circa dieci minuti la Spal ha dovuto rinunciare alle prestazioni di Pesaresi, uscito di campo contuso; al 28’ del secondo tempo Corradini e Badiali si sono disputati il pallone con troppa vivacità e l’arbitro li ha invitati entrambi fuori campo. Infine al 35’ del secondo tempo Patuelli abbandonava la gara, pure contuso. Con la vittoria odierna accolta da vivo entusiasmo degli sportivi alessandrini la squadra grigia si è assicurata la permanenza in Serie B. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 27 giugno 1949) RISULTATI: [42ª giornata] Como-Spal 2-0 (giocata il 23 giugno 1949) [41ª giornata] Arsenaltaranto-Napoli 3-0 Brescia-Siracusa 2-0 Cremonese-Legnano 1-2 Empoli-Pro Sesto 0-2 Lecce-Seregno 5-1 Pisa-Venezia 1-0 Salernitana-Como 4-1 Spezia-Parma 1-1 Verona-Reggiana 0-3 Vicenza-Pescara 6-2 CLASSIFICA: Como* 60; Venezia 50; Vicenza 49; Brescia, Salernitana 45; Napoli 43; Pisa, Pro Sesto 42; Spal* 41; Arsenaltaranto, Cremonese, Legnano, Siracusa, Verona 40; Alessandria 39; Empoli 38; Reggiana, Spezia 37; Parma 35; Lecce, Seregno 34; Pescara 33. *: una gara in più Il punto sul campionato Nonostante la sconfitta incassata a Pisa il Venezia aveva mantenuto il secondo posto in classifica con un punto di vantaggio sul Vicenza che aveva nettamente battuto il Pescara che ha salutato la Serie B ed era stato retrocesso in Serie C cosi come il Seregno era stato sconfitto e superato in classifica dal Lecce anche’esso retrocesso insieme al Parma che aveva pareggiato a Spezia.