Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
29-05-1949 - Giornata: 37 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Vicenza AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Giorcelli Anselmo, Cerri Felice, Guaschino Paolo, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Gallea Cesare, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Pietruzzi Mario, Bassi Luigi, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Vicenza: Dalla Fontana; Venturi, Coeli; Spavanello, Santagiuliana, Valcareggi; Cattaneo, Morisco, Quaresima, Muci, Zambelli. All.: Wilhelm Wilmas.

Arbitro: Galeati Giovanni (Bologna)
Note
Infortunato al 46’ Frugali [A], rimasto inoperoso all’ala. Angoli: 12-10. Tempo piovoso, terreno fangoso Inizio gara ore 16.00

Commento
L’incontro ha deluso i tifosi accorsi numerosi al campo Moccagatta. I grigi hanno svolto un giuoco scialbo, sconclusionato e pur avendo avuto momenti felici, i concittadini non sono riusciti a realizzare, per mancanza di coesione nel reparto attaccante, dove Pietruzzi nel suo nuovo ruolo di centroattacco, è stato pressoché nullo. Come se questo non bastasse Frugali, infortunatosi a metà incontro, pur rimanendo in campo, non è più stato in condizioni di aiutare i compagni di linea. Nel primo tempo l’Alessandria non è riuscita a segnare, anche per la bravura del portiere vicentino, il quale al 26’ con un tuffo che ha avuto del miracoloso è riuscito a impadronirsi della palla che già gli era sfuggita e che Soffrido stava per calciare nella porta incustodita. Gli ospiti dal canto loro su tiro di Morisco hanno colto il palo superiore della porta al 43’. Nel secondo tempo al 19’ su punizione battuta da Gallea, Sotgiu ha colto di testa il palo superiore. Ben ventidue calci d’angolo sono stati battuti (e questo crediamo rappresenti un primato) nel corso dell’incontro: 12 a favore dell’Alessandria e 10 a favore del Vicenza. (Mario Scabiolo, «Il Nuovo Piccolo» di Genova, 30 maggio 1949) SI IMPANTANA CON IL VICENZA L'ATTACCO DEI GRIGI: 0-0 Due squadre, l’Alessandria e il Vicenza, che troppo avevano bisogno dì vincere, per riuscire a giocare bene: i grigi vivono sotto l’incubo della retrocessione, mentre davanti ai biancorossi si agita incantatrice la speranza della scalata alla A. Quando ci sono in campo interessi tanto contrastanti, è vano, ingenuo addirittura aspettarsi lo spettacolo tecnico. Si può cercare – questo sì – l’emozione della lotta accanita, fatta di botte e risposte continue, con l’acqua alla gola, che tengano desta l’attenzione per tutti i novanta minuti. Ma è proprio qui che, a nostro parere, è mancata la partita di Alessandria. Le idee poco chiare all’inizio, si sono mano a mano impegolate, mentre una pioggia copiosa pensava, per suo conto, a rendere pesante la scena di gioco. Alla fatica di dominare i propri nervi si è aggiunta quella non meno difficile di controllare il pallone… e se stessi nelle classiche quattro dita di fango, fatte apposta per creare la confusione. In questa atmosfera, a dire la verità, si è trovato meglio quasi il Vicenza, sì che i brividi maggiori, e verso la fine della gara, sono stati di marca biancorossa, quando gli attaccanti veneti sono riusciti ad infilarsi nelle maglie della difesa grigia. Pericoli più apparenti che reali – siamo d’accordo – e giusto è stato che sia finito così sullo zero a zero, per non punire troppo l’Alessandria. Sul campo dei grigi la fortuna ha voluto sorridere alla retroguardia biancorossa, che – sugli scudi Santagiuliana e Dalla Fontana – aveva inalberato il «di qui non si passa». Erano più sbrigativi i vicentini, ma la pressione era di netta marca di Alessandria. Incominciò la serie dei corner (e furono ventidue, se siamo riusciti a contarli tutti) in uno sferrettare affannoso d’ogni azione che uno qualsiasi dei due attacchi riuscisse a congegnare. La pressione grigia divenne pressante verso la mezz’ora e, sotto la porta degli ospiti, successero scene da Far West. Dieci, quindici uomini in un fazzoletto a disputarsi quel pallone che il fango appiccicava letteralmente al terreno. L’illusione del goal balenò a tratti, senza che fosse per altro possibile tradurla in realtà: quando erano battuti i difensori, si ersero due volte i pali a dir di no. E, quasi convinta dell’inanità dello sforzo, l’Alessandria allentò le redini. La ripresa vide raddoppiata l’ansia per il risultato e la fatica. Le due squadre, scombiccherate, tentarono con qualche spostamento di ruolo, di dar vivacità al ritmo delle azioni, ma furono prove inutili. Affiorò qualche cattiveria, mentre la gara rotolava alla deriva. Intervennero i portieri – in apertura Dalla Fontana, al 29’ Giorcelli – a salvare due discese pericolose, poi la fine rimandò provvidenziale i ventidue atleti agli spogliatoi, senza che capitasse null’altro di notevole da segnalare. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 30 maggio 1949) NECESSARIA DOMANI PER I "GRIGI" UNA BUONA AFFERMAZIONE Mancano cinque giornate alla conclusione del campionato e la posizione dell'Alessandria è tutt'altro che soddisfacente A volte, ma raramente, si può vedere anche a giocare peggio di domenica scorsa. Troveremmo d’accordo con noi anche Kovács. Tutto dire. Sì, perché oggi, nell’Alessandria, manca completamente il gioco individuale. In compenso, però, non c’è gioco di squadra. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 4 giugno 1949) RISULTATI: Brescia-Parma 2-2 Como-Legnano 2-0 Cremonese-Arsenaltaranto 1-1 Napoli-Empoli 2-0 Pescara-Venezia 0-1 Reggiana-Lecce 3-0 Salernitana-Pisa 1-1 Spal-Seregno 2-1 Spezia-Pro Sesto 1-1 Verona-Siracusa 0-0 CLASSIFICA: Como 54; Venezia, Vicenza 45; Napoli 42; Salernitana 41; Brescia, Siracusa 39; Pro Sesto 38; Cremonese, Empoli, Spal 37; Pisa 36; Legnano, Verona 35; Spezia 34; Alessandria 33; Arsenaltaranto, Parma, Seregno 32; Reggiana 31; Lecce, Pescara 30 Il punto sul campionato La vittoria ottenuta dalla capolista Como contro il Legnano aveva avvicinato i lariani alla conquista del campionato avendo i lombardi nove punti di vantaggio sulla coppia Venezia, vincitrice sul campo del Pescara, ultima in classifica, con il Lecce, che aveva incassato tre reti dalla Reggiana, unico successo esterno della giornata e Vicenza.