Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
17-04-1949 - Giornata: 32 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Salernitana US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 58. Arezzi G.[A], 62. Soffrido L.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Cerri Felice, Di Gennaro Silvio, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Gallea Cesare, Tosi Luigi Domenico, Soffrido Luigi Vittorio, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Bassi Luigi All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Salernitana: De Fazio; Scopigno, Giorgetti; Settembrino, Malacarne, Nonis; Catalano, Taccola, Castaldo, Sifredi, Flumini. All.: Piselli Pietro

Arbitro: Cicardi Gino (Lecco)
Note
Angoli: 7-3. Inizio gara ore 15:30

Commento
Partita infuocata, col sole incombente, sul campo del Moccagatta brulicante, di pubblico, malgrado l’incerto procedere dei grigi che, dopo un ritorno vittorioso, erano ripiombati in zona pericolosa per la duplice sconfitta col Como e col Pro Sesto. Era in tutti, inoltre, vivissimo il desiderio di vedere al lavoro questa pugnace Salernitana, non ancora rassegnata all’attuale classifica ed anelante alla conquista del secondo posto, utile al ritorno tra le file della massima divisione. Invero, i granata sono partiti di scatto al fischio iniziale delle ostilità, facendo presagire una contesa serrata ed accanita quale l’importanza della posta richiedeva. I grigi, peraltro, non hanno lasciato agli avversari il comando incontrollato delle azione, e ad una prima ammonitrice stoccata di Castaldo, che per poco non colpiva in pieno il bersaglio, rispondevano con un attacco di Pietruzzi, ma De Fazio agguantava la palla con un guizzo sorprendente, rimandandola a Flumini. Fuga veloce della piccola ala granata, e la difesa grigia si ritrovava in seria difficoltà. Dopo Malacarne, alle prese con Cerri, riusciva a scoccare il tiro; se non che, ostacolato dall’avversario, il pallone finiva a lato. Al 4’ l’Alessandria subiva il primo calcio d’angolo della giornata. Taccola al volo raccoglieva e calciava fortissimo, rasente il palo. Prime avvisaglie sciolte e sbrigative ed altrettanto ben disciplinate in campo granata cui seguivano due calci di punizione contro la rete di Giorcelli, coronate da altrettanti tiri a rete salvati dal portiere e da Di Gennaro. Ora la bufera salernitana accenna a placarsi alquanto, e si fa luce l’attacco alessandrino che inizia la sua offensiva. Al 17’, la Salernitana è in angolo, e pochi minuti dopo una stoccata sorprendente di Pietruzzi è deviata in angolo da De Fazio. Capovolgimento di situazione, al 31’, per un calcio contro l’Alessandria dal limite dell’area di rigore, sciupato da Scopigno; ancora un tiro di Sifredi che va oltre i pali. Al 33’ terzo angolo contro la Salernitana. Mischia arroventata sotto la porta di De Fazio e palla mandata a lato da Soffrido. I grigi premono ora incontenuti da ogni lato e ottengono un quarto calcio d’angolo: la difesa granata è attorniata da ogni parte, paurosamente, ma tutto si risolve in nulla di fatto. Orgasmo e indecisione prevalgono sulla disciplina e sull’accorgimento tattico, infrangendo preziose possibilità di successo. Poco prima del riposo, si ha un nuovo rovesciamento di fronte: fuga veloce di Flumini, azione conclusiva di Nonis che scocca una cannonata a fil di palo, respinta – Dio sa come – da Giorcelli in corner. Poi, secco tiro rasoterra di Taccola in fuga, pure finito a lato. Nel secondo tempo si assiste ad una magnifica ripresa offensiva dei grigi veramente sorprendente. Il caldo, la stanchezza, la delusione per il successo più volte sfiorato non hanno depresso la forza e lo spirito degli atleti alessandrini che hanno cominciato a battagliare con cipiglio e decisione ammirevoli. Al 4’, due tiri di Soffrido e Pietruzzi hanno trovato il pronto intervento di De Fazio; poi, al 5’ e al 6’ la Salernitana subisce altri due angoli, e poco dopo Bassi è travolto in area di rigore. I granata si difendono ancora con tutti i mezzi, accanitamente, col sole negli occhi che rende più ardua la loro fatica; si prodiga a tutt’uomo, dove più folta e perigliosa è la mischia; poi, al 13’ un fallo, quasi dal limite della loro area di rigore fa crollare tutte le speranze granata. Tira Arazzi un’autentica cannonata a parabola; la sfera il cuoio supera lo sbarramento avversario e finisce dritta in rete, malgrado l’ultimo disperato intervento del portiere. Quattro minuti dopo, allorché già Giraudo era stato mandato a gambe all’aria di Giorgetti, a due passi dal portiere, nuova affermazione alessandrina. La palla, manovrata da Gallea, perveniva a Soffrido che con una stoccata irresistibile la mandava in fondo alla rete, nonostante l’uscita, forse intempestiva del portiere. Per alcuni minuti il gioco subisce qualche sosta; poi riprende, accanito, sotto la rete salernitana. I granata subiscono il settimo calcio d’angolo al 19’, mentre continuano gli assalti dei grigi. In un’aggrovigliata azione, Catalano si vede asportata la manica della maglia in un abbraccio eccessivamente caloroso di Di Gennaro che tentava ostacolare la fuga dell’avversario. Ne consegue una mischia sotto la rete dell’Alessandria e Nonis ancora una volta calcia a lato, a porta vuota, per un’uscita intempestiva di Giorcelli. Al 27’, calcio di punizione contro la Salernitana, quasi nelle identiche circostanze del precedente. Tira ancora Arezzi, ma questa volta la palla urta contro lo schieramento avversario, ritorna in campo e, manovrata da parecchi giocatori grigi, non frutta nulla di positivo. Gli ultimi minuti sono in netto favore del Salerno che si porta con tutti i suoi uomini all’attacco, per salvare almeno l’onore della giornata. A più riprese, Taccola, Castaldo, Flumini si portano in ottima posizione per segnare, ma la sorte non li favorisce e la contesa si conclude con la vittoria dei grigi per due a zero. I granata hanno lasciato un’ottima impressione, sia per l’impostazione del gioco che per la manovra e la velocità: sono apparsi invece deficienti nello spunto finale, difficoltà questa palesata anche dai grigi e forse in misura maggiore. Ad ogni modo, un incontro bello, attraente che ha strappato al pubblico gli applausi per tutti e ventidue i giocatori. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 18 aprile 1949) GIOCO IN SORDINA DEI GRIGI CONTRO LA SALERNITANA: 2-0 Si è cominciato in sordina, con una sconcertante povertà di gioco, a tinte scialbe. In disordine, diremmo quasi senza convinzione. C’era in palio un immediato interesse di classifica, sia pure su piani diametralmente opposti: importava all’Alessandria di sfuggire dai gorghi della retrocessione, importava alla Salernitana non perder di vista… le prime della classe, in previsione di qualche sdrucciolone a lei favorevole. Forse proprio per questo, l’emozione di pescar a tutti i costi la vittoria pareva annebbiare le idee e fiaccare i muscoli. Un paio d’occasioni pericolose – una per parte – del resto sprecate nel modo più barbino, costituisce tutto il bottino del primo tempo. Fu l’intervallo (ed i logici «cicchetti» che è probabile siano stati inflitti nel frattempo ai giocatori) che salvò la partita: le due squadre, quando ritornarono in campo, sembrarono trasformate, mutate da cima a fondo in una foga da sbalordire appena si fosse pensato al sonnellino dei primi quarantacinque minuti. All’energia fece da contrappeso, purtroppo, una fioritura di falli spesso inutili e cattivi, ma la cronaca non deve registrare incidenti gravi: qualche contuso e molti richiami inflitti dall’energico Cicardi. Dopo una sgroppata salernitana, la contesa divenne di pretta marca alessandrina. Nell’incalzare delle azioni verso la rete granata, maturava la rete, che venne al 13’, su punizione calciata con forza da Arezzi, senza che De Fazio potesse minimamente intervenire. Un minuto dopo – l’ambiente s’era riscaldato a dovere – uno scontro a tre (Giraudo da un lato, De Fazio e Malacarne dall’altro) rischiò di dare una brutta piega all’incontro, ma le acque mosse si calmarono presto, al 17’ per la precisione, grazie a Soffrido, che, su lancio di Bassi, garantiva con un secondo goal la vittoria grigia. Dalla tempesta si tornò cosi alla bonaccia: le emozioni si limitarono a due salvataggi in extremis di Gallea ed alla solita serie di occasioni sfumate, un po' in tutti i campi. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 18 aprile 1949) Arezzi con una di quelle sue cannonate che non perdonano, ha risolto al 13’ del secondo tempo la partita che pareva avviata sul binario della parità. Prima di allora e specialmente per tutto il primo tempo c’era stata equivalenza di valori in campo, anche se gli attacchi grigi erano più numerosi. Soffrido, Pietruzzi e Giraudo avevano mancato di poco il gol, ma la difesa granata se l’era sempre cavata con autorità; d’altra parte due volte Giorcelli fu messo in difficoltà, al 16’ finì in tuffo sui piedi di Catalano e al 32’ deviò in angolo un forte tiro di Settembrino; poi verso la fine del primo tempo una volta De Fazio e una volta Giorcelli si trovarono a tu per tu con gli attaccanti avversari, ma il gol non venne. Nella ripresa i grigi, passato Bassi mezzo destro e Soffrido ala destra, apparvero più redditizi. Già al 4’ De Fazio dovette salvare in angolo, poi i gol vennero a ripetizione. La Salernitana fu veramente sballottata in questo periodo e la sua difesa denunciò vuoti preoccupanti. Il gol di Arezzi venne al 13’: palla piazzata appena fuori dall’area, schieramento difensivo salernitano ma con un forte vuoto e la palla passò proprio in questo vuoto. Infatti un rapido spostamento di Gallea permise ad Arezzi di avere la mira giusta: il pallone si insaccò in rete a sinistra del portiere salernitano. Poi ancora qualche azione della Salernitana; un tiro di Castaldo, a Giorcelli sfugge la palla, e il tiro granata fu salvato da Gallea in extremis. Partita veloce giocata con estrema decisione: sette calci d’angolo contro i granata, tre contro i grigi. (Carlo Isaia, «Tuttosport», 18 aprile 1949) La Salernitana non è riuscita a spuntarla contro l’Alessandria malgrado abbia disputato un ottimo incontro. Nel primo tempo l’Alessandria cerca più di difendersi che di attaccare; le uniche azioni rimarchevoli sono state una girata di testa di Pietruzzi al 25’ deviata fortunosamente in angolo da De Fazio e un tiro di Scopigno al 31’ finito fuori per poco e uno di Settembrino al 42’, finito in angolo per merito di Giorcelli; al 44’ altro tiro di Catalano a conclusione di una discesa che, a portiere battuto, è finito fuori per poco. Nel secondo tempo, dopo una sfuriata iniziale della Salernitana, l’Alessandria è passata decisa al contrattacco; al 4’ Pietruzzi gira di testa e De Fazio riesce a salvare in angolo; al 5’ ancora De Fazio para abilmente un bel tiro di Giraudo. Bassi viene quindi colpito da un calcio e rimane dolorante a terra per qualche minuto. Al 12’ su calcio di punizione dal limite dell’area, Arezzi sferra un tiro violento che s’insacca in rete senza che De Fazio possa nemmeno tentare la parata. Rabbiosa reazione della Salernitana che inutilmente passa al contrattacco, perché su una nuova azione dell’Alessandria, Soffrido batte ancora il portiere avversario con un tiro fortissimo. Dopo alcune azioni alterne la Salernitana imbastisce azioni che mettono a serio repentaglio la porta di Giorcelli; un tiro di Catalano batte contro il montante, ritorna in campo e viene attanagliato da Giorcelli dopo una confusa azione. Al 25’ Sifredi, a porta vuota, sbaglia di testa il bersaglio. Al 41’ Catalano, giunto sotto la porta, riesce a scartare il portiere e indirizza in porta, ma il pallone viene respinto in extremis da Gallea, che colpisce la palla mentre stava per varcare la linea fatale. La Salernitana insiste fino all’ultimo all’attacco, ma la partita si chiude sul due a zero. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 18 aprile 1949) Domani altro incontro casalingo ALESSANDRIA-SIRACUSA Rientrerà Sotgiu - La vittoria di dom enica scorsa Finalm ente i grigi sono ritornati in maglia grigia Contro la Salernitana i grigi sono riusciti ad aggiudicarsi la vittoria nel secondo tempo, dopo che il pubblico, dall’andamento della partita, aveva messo in forse il risultato finale. Fortunatamente ancora una volta l’Alessandria ha portato in porto l’affermazione, mediante una stoccata di un mediano, Arezzi, che si è ormai specializzato nell’esecuzione dei calci di punizione. I primi 45’ della partita avevano riconfermato, se ancora ce n’era bisogno, l’inconsistenza del nostro attacco che nello schieramento solito difetta di collegamento, in quanto se Pietruzzi riesce con un ammirevole gioco di spola a collegarsi dall’azione di difesa a quella di attacco, Soffrido difetta di mordente nelle azioni conclusive e sosta sovente sulla stessa linea del suo laterale di quadrilatero, Arezzi. I nostri tecnici dimenticano che Soffrido, cannoniere della squadra, ha realizzato quasi tutte le sue reti spostato nel settore dell’ala destra e domenica è bastato lo spostamento di Soffrido a tale ruolo e l’innesto del volonteroso Bassi ad interno per dare adeguata incisività all’attacco e la seconda rete, scaraventata al volo da Soffrido in modo irresistibile. La squadra grigia ha vinto, meritando di vincere, ma tecnicamente è ancora al di sotto del rendimento normale; troppi palloni alti, a metà campo ed in area di rigore. I più a posto sono stati gli anziani Arezzi, Di Gennaro, Pietruzzi, Borgogno e Gallea. Hanno giocato con vitalità sorprendente e questo contrasta nettamente con la marcata volontà di fare largo ai giovani. I grigi […] finalmente hanno nuovamente indossato la casacca grigia. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 23 aprile 1949) RISULTATI: [16 aprile 1949] Legnano-Pescara 2-0 Napoli-Pisa 3-0 [17 aprile 1949] Arsenaltaranto-Spal 2-1 Como-Verona 1-0 Cremonese-Brescia 0-2 Empoli-Reggiana 4-3 Parma-Siracusa 1-0 Seregno-Spezia 2-2 Venezia-Lecce 1-1 Vicenza-Pro Sesto 0-0 CLASSIFICA: Como 49; Vicenza 40; Venezia 38; Napoli, Salernitana 36; Brescia, Cremonese, Empoli 34; Pro Sesto, Siracusa 33; Pisa, Verona 32; Legnano, Spal 30; Alessandria 29; Spezia 28; Arsenaltaranto, Seregno 27; Parma, Pescara 26; Lecce, Reggiana 25 Il punto sul campionato Vittoria, di misura, del Como che aveva sconfitto il Verona aumentando a nove i punti di vantaggio sul Vicenza che aveva pareggiato il match, casalingo, contro la Pro Sesto. In coda alla classifica il Lecce aveva impattato sul campo del Venezia raggiungendo la Reggiana sconfitta ad Empoli.