Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
20-02-1949 - Giornata: 26 - Brescia - Stadium


Brescia AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 83. Bulgarelli S. [Br]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Cerri Felice, Scarrone Secondo, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Gallea Cesare, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Giraudo Franco, Pietruzzi Mario, Bassi Luigi All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
Brescia: Romano; Spaggiari, Paolini; Fusari, Albini, Mariani; Bertoni Ettore, Schiavi, Grazioli, Bulgarelli, Rosso. All.: Senkey Imre

Arbitro: Bernardi Leonello (Savona)
Note
Inizio gara ore 15:00

Commento
Un chiaro sole, nel mite pomeriggio, con la primavera che già fermenta nel sangue e lo fa languido, un pubblico senza voglia, senza voce, senza passione, un gioco svenato, più irritato che deciso, senza impegno comunque, vago, impreciso. Questo oggi, tra Brescia e Alessandria, due squadre già tutti fuoco anche nei giorni di minor lena; due squadre solite a darsi impetuosa battaglia, tecnica e atletica, oggi estremamente caute, titubanti, timiducce. Una di quelle partite che obbligano alla cronaca piatta, senza elogi e senza condanna; si può condannare l’Alessandria che ha perduto a 7’ dalla fine per un’azione su calcio d’angolo poco chiara, con la palla che rimbalza come un ciottolo piatto lanciato sull’acqua, da testa a testa, fino a trovare il piede di Bulgarelli? Condannare l’Alessandria ben serrata in difesa, non del tutto immeritevole all’attacco? Ma se non si può condannare l’Alessandria, ancora meno agevole pare il poterne tessere gli elogi. Troppe le occasioni sfruttate male e troppo pochi i tiri del suo attacco; non del tutto continua l’azione della mediana pur con un fortissimo Arezzi (forse non immune da colpe la difesa sull’azione della rete) con Scarrone che ha giocato solo nella ripresa. Identiche cose si potrebbero scrivere del Brescia, dire per esempio che l’attacco ha sentito poco l’azione da rete; che la mediana si è salvata per Albini e a tratti per Fusari; che la difesa, pur di fronte a degli avversari molto rispettosi, è sembrata non sempre insuperabili. D’altra parte il Brescia, se non ha vinto dando battaglia, è tuttavia riuscito a trovare nel momento opportuno la decisione per passare. Si può dire che la sua rete resta più il frutto d’uno scatto rabbioso che il risultato d’un progressivo e metodico sforzo; più lo slancio d’un atleta che il gioco di una squadra. E tuttavia non si potrà trascurare del tutto di sottolineare quello scatto e quello slancio. Questa lunga premessa riduce la cronaca a due battute. Basta infatti riferire i due tentativi bresciani nel primo tempo, con Grazioli al 7’ che dalla sinistra rimette al centro a mezza altezza e Bertoni solo, davanti al portiere, trova il tempo per inserirsi sulla traiettoria quando la rete sembrava già segnata; un minuto dopo, su punizione di Spaggiari lo stesso Bertoni riesce a toccare di testa, ma questa volta Giorcelli con un gran balzo annulla il tiro. I grigi replicano al 12’ con un tiro di Soffrido che esce a lato. Venti minuti d’accademia e poi, sul chiudersi del tempo, ritorno del Brescia. La difesa dell’Alessandria controlla bene Grazioli; Cerri respinge le puntate di Rosso, Scarrone toglie di bravura una palla a Bertoni già proiettato a rete. E tutto finisce qui. La ripresa è piemontese per un quarto d’ora ma il gioco non esce dalla zona centrale del campo. Poi il Brescia ritenta qualche trama, sposta qualche uomo (Grazioli all’ala, Bertoni al centro), ripropone il suo nome all’incontro. La rete di cui s’è detto al 38’ riaccende qualche fiammella, ma è fuoco breve. Alcune disapprovazioni all’arbitro Bernardi di Savona. (Antonio Morini, «Tuttosport», 21 febbraio 1949) Partita combattuta e tirata fino all’ultimo uomo. Il Brescia ha avuto nei reparti arretrati i suoi uomini migliori, Albini specialmente è messo in luce insieme a Bertoni e a Spaggiari. Il Brescia ha attaccato con leggera prevalenza, ma nel primo tempo ha trovato in Giorcelli uno strenuo difensore della propria rete; anche Arezzi e Borgogno hanno a metà campo costituito un solido sbarramento. Nella ripresa dopo un’inziale prevalenza dell’Alessandria, il Brescia ritornava all’attacco e finalmente al 38’ Bulgarelli risolveva un’azione in linea dando alla propria squadra la meritata vittoria. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 21 febbraio 1949) Più volte (e precisamente al 12’, 13’ e 35’ del primo tempo e al 30’ della ripresa) Soffrido, Arezzi e Sotgiu hanno avuto il pallone da rete, ma Romano ha compiuto la parata più difficile su un improvviso e sconcertante colpo di testa del suo compagno Mariani al 35’ della ripresa. La prevalenza dei bresciani, concretatasi specialmente nella ripresa, è dovuta in gran parte alla ripresa di Bulgarelli, che, piuttosto in ombra nel primo tempo, è andato man mano crescendo, fino a coronare la partita con uno splendido colpo di testa, che ha dato la vittoria agli azzurri. L’azione è partita da Fusari e condotta da Grazioli; Scarrone si salva in angolo; sul tiro della bandierina di Rosso, testa di schiavi e colpo finale di Bulgarelli, che spiazza completamente il pur bravo Giorcelli. (Valentino Salvi, «Corriere dello Sport», 21 febbraio 1949) DI MISURA IL BRESCIA SUPERA I GRIIG: 1-0 L’Alessandria – confermando la sua ripresa – si è difesa bene a Brescia dove è stata piegata quasi sul finire con uno scarto minimo di un goal. La difesa grigia che aveva tenuto brillantemente all’incalzare degli attacchi dei padroni di casa ha infatti ceduto solo al 38’ della ripresa. La rete bresciana è stata segnata dalla mezz’ala sinistra Bulgarelli. Vana è stata successivamente la reazione degli avanti alessandrini. Soffrido, Giraudo, Sotgiu e compagni si sono portati spesso in area bresciana, ma il pareggio è loro sfuggito. («Stampa Sera», 21 febbraio 1949) CRONACHE SPORTIVE Non combattivi i grigi sul campi avversari La squadra alessandrina è stata sconfitta a Brescia e, procedendo di questo passo, diventa sempre più difficile fare dello spirito intorno all’orso grigio. Il campionato attuale sta diventando una via crucis. Si sperava in un’affermazione che facesse degna corona alle clamorose vittorie ottenute sul campo amico, ma inesorabilmente l’orso grigio ha fatto la fine del coniglio tra le zanne della leonessa bresciana. Come si poteva far saltare la roccaforte degli azzurri quando si è dominati dalla superstizione? Come si può essere atleti quando si ha paura ad indossare la maglia grigia? Sembra incredibile, ma questa è la dura realtà della situazione: alcuni dirigenti dell’Alessandria sono del parere che la maglia grigia porti “iella” e noi lasciamo giudicare agli sportivi alessandrini circa questo stato di cose, che viene a ledere l’integrità dei colori sociali. Durante venticinque anni l’Alessandria è passata attraverso periodi luminosi e di crisi, ma non si è mai giunti al punto di ripudiare i colori dell’Alessandria. Dopo la sconfitta di Parma era stato detto che questa era dovuta in quanto l’Alessandria aveva indossato la maglia grigia per non confondersi con quella parmigiana, ed a Brescia è stata rimessa la maglia bianco-cerchiata e, nonostante tutte le precauzioni, i «tocca ferro», gli amuleti, i numeri 13 e relativi scongiuri, le sconfitte arrivano con spaventevole precisione. Anche a Brescia i grigi hanno conosciuto la sconfitta o meglio l’undicesima sconfitta in campo avversario su tredici partite. Ciò denota la preoccupante mancanza di combattività sui terreni avversari o l’imprecisa efficienza in quanto tutte le partite esterne trovano i grigi alla mercé delle squadre avversarie nell’ultimo quarto d’ora della contesa. Mancanza dì preparazione, stanchezza provocata da allenamenti troppo intensi, o mancanza di fiducia? Ai tecnici dell’Alessandria la relativa risposta. Sta di fatto che la nostra squadra è tornata nei bassifondi della classifica e si torna a sentire odore di fanale di coda. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 26 febbraio 1949) RISULTATI: [14ª giornata] Pro Sesto-Brescia 2-0 (giocata il 17 febbraio 1949) [26ª giornata] Empoli-Como 0-0 Lecce-Verona 3-1 Napoli-Pescara 1-1 Pisa-Arsenaltaranto 1-0 Pro Sesto-Parma 3-0 Reggiana-Cremonese 2-0 Salernitana-Vicenza 4-0 Seregno-Siracusa 4-0 Spal-Spezia 1-1 Venezia-Legnano 1-1 CLASSIFICA: Como 39; Vicenza 35; Venezia 32; Cremonese 30; Pisa 29; Empoli, Napoli, Salernitana 28; Brescia 27; Spal, Verona 26; Siracusa 25; Pro Sesto, Spezia 24; Alessandria, Lecce, Legnano 23; Arsenaltaranto, Seregno 21; Parma, Pescara, Reggiana 20 Il punto sul campionato La ventiseiesima giornata era stata caratterizzata dal pareggio della capolista Como in casa dell’Empoli e dal crollo del Vicenza sconfitto a Salerno. Pareggio del Venezia, terza forza del torneo, opposto al Legnano. In zona salvezza vi era molta bagarre per evitare di scivolare nei bassi fondi della classifica: tre squadre occupavano l'ultimo posto della classifica: soltanto la Reggiana era riuscita ad ottenere i due punti in palio grazie alla vittoria ottenuta contro la Cremonese, agganciando il Parma sconfitto a Sesto San Giovanni e il Pescara fermato sul pareggio a Napoli.