Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
07-11-1948 - Giornata: 9 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como AC - Alessandria US 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 5. Rabitti E. [Co] , 56. Stua M. [Co] , 63. Stua M. [Co]

Alessandria US Bani Sergio, Di Gennaro Silvio, Guaschino Paolo, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Bussetti Luigi, Soffrido Luigi Vittorio, Bassi Luigi, Tosi Luigi Domenico, Pietruzzi Mario, Sotgiu Pietro All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
COMO AC: Dal Pozzo; Travia, Pedroni; Maronati, Bosco, Villa; Maesani, Rabitti, Meroni, Stua, Lipizer. All: Varglien (I) Mario.

Arbitro: Zilli Bruno (Reggio nell'Emilia)
Note
Infortunato al 15’ Borgogno [A], passato all’ala destra. Angoli: 2-3. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Il Como è sceso dall’altalena dei suoi risultati a saliscendi e a un successo in trasferta ha fatto finalmente eseguire un’affermazione sul campo di casa. Il turno in discesa che voleva oggi i lariani messi in difficoltà dall’ospite Alessandria è stato saltato a piè pari; il merito ne va assegnato in identiche parti alla bravura degli azzurri e alla scarsa efficienza degli attaccanti grigi; un altro elemento tuttavia deve essere tenuto presente per una serena valutazione della gara, questo: che l’Alessandria al 41’ del primo tempo ha colpito il palo con una palla destinata a darle il pareggio e che il Como all’11’ della ripresa si è visto regalare dall’arbitro una rete viziata da un formidabile fuori gioco. Nell’arco di questi quindici minuti – gli ultimi quattro del primo tempo e i primi undici della ripresa – i grigi hanno bruciato ogni loro possibilità di controllare la gara. Il pareggio raggiunto in quel momento della partita – e l’Alessandria attaccava con insistenza – avrebbe evidentemente potuto modificare almeno numericamente l’esito dell’incontro. Con un infortunio poi a Di Gennaro l’Alessandria, che già al 15’ del primo tempo aveva dovuto rinunciare a Borgogno confinato all’ala, giocò praticamente ridotta da undici a nove uomini. Tutto questo abbiamo voluto ricordare non per minimizzare in qualche modo il successo degli azzurri, ma per motivare in certo senso un così notevole scarto di reti che il gioco delle due squadre solo parzialmente giustifica. In sostanza questo ci pare sia possibile oggi affermare: che se i lariani hanno ottenuto un successo del quale non sono indegni, i grigi hanno da parte loro sufficienti giustificazioni per renderlo comprensibile. La gara fu infatti, nel suo complesso, almeno per buona parte aperta a ogni possibile risultato; l’Alessandria era partita con un’autorevole precisa manovra a destra già al primo minuto di gioco, subito impegnando, con un tiro di Bassi, Dal Pozzo; il Como con altrettanto autorevole e limpida azione aveva risposto al 3’ mandando Lipizer a fondo campo per servire Rabitti. Il tiro-saetta finì nelle braccia di Bani. Era stata una manovra esemplare, di quelle che i manuali recano fra gli esempi e i lariani vollero ritentarla trenta secondi dopo. A Lipizer si sostituì a tre quarti di campo Meroni che batté in volata Guaschino, ricamò sul fondo correndo sul filo della linea bianca e centrò misuratissimo. Fu ancora Rabitti a colpire di testa e questa volta non perdonò. Il gioco delle due contrapposte compagini sull’ispirazione degli uomini del quadrilatero d’un tratto si era elevato a toni d’ottima tecnica: Arezzi e Pietruzzi da un lato, Villa e Rabitti dall’altro, erano fra tutti i più ordinati e più ricchi di idee chiare e di felici intenzioni. L’Alessandria partiva al 6’ con Bassi sulla destra e Soffrido tentava la rete, il Como rilanciava con Meroni al 13’ che riusciva a battere Borgogno e solo al momento del tiro, ostacolato, cadeva. Ancora riappariva l’Alessandria con uno scambio Soffrido-Bassi-Pietruzzi, una veloce manovra volante che disorientava mediana e difesa (13’). Ma Villa (19’) già riprendeva nelle sue mani la manovra e faceva partire d’improvviso Lipizer che beveva di Gennaro e tentava il tiro a sua volta. Tutto questo continuò – e sarebbe noioso rifare la cronaca delle singole azioni – fino a che si giunse al 41’ col palo di Soffrido cui abbiamo accennato. Poteva essere il pareggio per l’Alessandria; la palla rimbalzando sul campo recò invece il primo segno avverso; fu il preannuncio della condanna che poco dopo doveva essere pronunciata. La ripresa vide infatti i grigi in offensiva. Era una pacata manovra sviluppata a mezzo campo e realizzata con una trama di corti passaggi tra uomo e uomo sino in area avversaria. Il Como si difendeva con qualche difficoltà, più che tutto fidando sulle estreme risorse di Bosco, efficacissimo in ogni intervento. Fu nel tentativo di scrollarsi di dosso la pressione avversaria che i lariani ebbero la seconda rete. L’inesauribile Villa a tre quarti di campo lanciò a Meroni che, attirato Bussetti, smistò a Maesani; sul centro dell’ala effettuato in corsa la difesa grigia ebbe un attimo d’incertezza. Stua raccogliendo alle spalle dei terzini tranquillamente serrò le distanze e mise in rete nonostante l’estremo tentativo di Bani. L’arbitro non ebbe dubbi e il punto fu convalidato. Il Como da quel momento trovò via libera; al 17’ ripeté l’azione in situazione pressoché identica (ma questa volta senza il fuori gioco finale) e ancora Stua, a conclusione di una triangolazione Villa, Rabbi e Meroni, fulminò in rete risolvendo da pochi passi una mischia creatasi davanti a Bani. Lo svantaggio assumeva ormai proporzioni notevoli. Nessuno avrebbe più potuto sperare di poterlo colmare e tuttavia l’Alessandria, dura a morire, continuò a battersi a testa levata, a opporre uomo a uomo, manovra a manovra, offensiva a offensiva. Senza possibilità di passare, l’attacco ridotto a quattro uomini, menomata in difesa senza un terzino, seppe tuttavia mantenere in questo limite onorevole la sua sconfitta. La mediana del Como continuò a suggerire azioni su azioni al suo attacco, tambureggiò le retrovie grigie con un susseguirsi ininterrotto di azioni offensive. Maronati (32’), Lipizer (38’), Meroni (40’ e 42’), tentarono di aumentare il bottino, le azioni erano facili, la rete a portata di mano. La gara era ormai finita; è stata una bella partita non del tutto priva di felici ispirazioni, qualche volta efficace anche dal punto di vista tecnico, specie al centro del campo; meno interessante il lavoro da questo punto di vista dei reparti d’attacco che al momento della decisione sono sembrati, sui due lati del rettangolo, qualche volta perplessi e poco sicuri di sé. (Antonio Morini, «Tuttosport», 8 novembre 1948) Superiorità quasi costante del Como per tutti i novanta minuti di giuoco. Alessandria ha dalla sua l’attenuante dell’infortunio occorso a Borgogno che, dopo quindici minuti di giuoco, è stato costretto a passare all’ala e tutta la squadra dell’Alessandria doveva subire parecchi spostamenti che ne minavano l’efficienza. Il Como, che già al 5’ aveva ottenuto la prima rete con una bellissima azione di Rabitti, uno dei migliori uomini, insisteva all’attacco e nel secondo tempo aumentava con l’intraprendente Stua il vantaggio all’11’ e quindi al 17’, aggiudicandosi un margine di sicurezza contro le azioni di contropiede che gli alessandrini riuscivano ad imbastire, specialmente per merito di Sotgiu e Soffrido. Il Como oggi è apparso veloce e ben inquadrato, mentre l’Alessandria, per l’infortunio di Borgogno, non ha potuto mettere in luce le sue qualità. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 8 novembre 1948) IL COMO CHIUDE LA PORTA AGLI ATTACCHI ALESSANDRINI Gli alessandrini hanno subito una severa sconfitta: Bani ha dovuto incassare tre reti e intervenire più volte per contenere il punteggio. Oltre all’irruenza dei lariani, la causa del collasso alessandrino va ricercata in un infortunio capitato a Borgogno, a un quarto d’ora dall’inizio, e all’instabile efficienza della difesa, incerta e malsicura. Di contro l’attacco ha funzionato egregiamente, creando ultime trame di gioco, spezzate per altro dall’intervento deciso dei difensori comaschi. I grigi, nel corso della partita, hanno dovuto rimaneggiare continuamente il loro schieramento, spostando dapprima Borgogno all’ala destra, Bassi a centromediano, arretrando Pietruzzi a mediano sinistro e portando al posto di quest’ultimo Soffrido. Per tutto l’incontro la superiorità è stata di marca azzurra e al 5’ Rabitti sfrutta di testa un passaggio di Meroni, sfuggito a Borgogno, e segna. Per tutto il resto del primo tempo le fasi della contesa sono alterne. Nella ripresa, dopo rabbiosi e insistenti attacchi degli alessandrini i comaschi, con bellissima azione manovrata, aumentano il vantaggio con Stua, il quale sarà anche l’autore della terza rete, scaturita da una mischia sotto la rete di Bani. Il portiere azzurro ha dovuto intervenire solo raramente. Da segnalare un palo di Soffrido al 42’ del primo tempo. I migliori fra gli alessandrini: Soffrido e lo sfortunato Bani; degli azzurri: Rabitti, Stua e Maronati. Soddisfacente l’arbitraggio di Zilli. («Stampa Sera», 8 novembre 1948) DOMANI, CAMPO MOCCAGATTA, ORE 14,30 L’incontro col Pro Sesto segnerà la rinascita dei “grigi,,? Mezza squadra in infermeria - Samu e Flatiey L'allenamento - La danza dell’Orso (grigio) A Como le cose sono andate in modo opposto alla partita di Pavia, e la fortuna si è presa subito la rivincita, costringendo i grigi a giocare con Borgogno e Di Gennaro spostati nei ruoli di ala; le ali dovettero perciò limitarsi a svolgere il gioco difensivo. Ridotta a mal partito, la nostra squadra ha dovuto subire una severa sconfitta, pur sfiorando la possibilità di ristabilire il pareggio nella prima parte della partita. La formazione è stata la seguente: Bani, Di Gennaro e Guaschino; Arezzi, Borgogno e Bussetti; Soffrido, Bassi, Tosi, Pietruzzi e Sotgiu. («Il Piccolo», 13 novembre 1948) RISULTATI: Arsenaltaranto-Siracusa 6-0 Brescia-Venezia 2-2 Cremonese-Parma 3-2 Lecce-Pro Sesto 3-1 Legnano-Vicenza 2-0 Pisa-Seregno 0-1 Reggiana-Spal 0-1 Salernitana-Napoli 1-1 Spezia-Pescara 3-0 Verona-Empoli 1-0 CLASSIFICA: Como, Vicenza 13; Cremonese, Napoli 12; Empoli, Lecce, Spal, Venezia 10; Brescia, Legnano, Pisa, Reggiana, Salernitana, Spezia 9; Verona 8; Alessandria, Arsenaltaranto, Pro Sesto, Seregno, Siracusa 7; Parma 6; Pescara 5 Il punto sul campionato Seconda sconfitta stagionale per il Vicenza, incassata a Legnano. Ne aveva approfittato l’aggancio in vetta della classifica dei veneti ad opera del Como. Non ne aveva approfittato il Napoli, fermato sul pareggio in casa della Salernitana ed era stato agganciato dalla Cremonese che aveva battuto il Parma al termine di un match tirato ed avvincente.