Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1948/1949
Serie B
10-10-1948 - Giornata: 4 - Reggio nell'Emilia - Mirabello


Reggiana AC - Alessandria US 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 31. Soffrido L.[A], 89. Tosi L.[A]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Di Gennaro Silvio, Guaschino Paolo, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Pietruzzi Mario, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Tosi Luigi Domenico, Bassi Luigi, Frugali Fabio All.: Flatley Albert

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Martinelli; Rossi, Giaroli; Benelli, Cortini, Borri; Tolloi, Panciroli, Beghi, Zavatti, Mantovani. All: Ferrari Piero

Arbitro: Boffardi Giuseppe (Genova)
Note
Spettatori: 7.500. Incasso: 1.800.000 lire. Inizio gara ore 15:00

Commento
Chi la fa l’aspetti. È proprio il caso di dirlo. Infatti, a una Reggiana franca e disinvolta, vincitrice dello Spezia otto giorni fa con il punteggio di due reti a zero, ha fatto riscontro oggi una Reggiana volenterosa sì, ma niente affatto persuasiva nel suo gioco slegato e amorfo, tanto da vederla incassare un passivo (di due reti, naturalmente) ad opera dell’Alessandria. La vittoria degli ospiti non fa una grinza. È stata ottenuta con un gioco più tecnico e ordinato, svolto da uomini atleticamente più preparati e tecnicamente a postissimo. I grigi si sono sempre imposti, sia nel primo tempo, quando resistettero alla disorganizzata offensiva dei locali, sia nella ripresa quando, ottenuto il vantaggio, lo difesero con olimpionica autorevolezza. A risultato ormai acquisito, l’Alessandria raddoppiò il suo bottino quando la partita era in zona di recupero e fu un regalo un po’ troppo vistoso della buona sorte. L’Alessandria ottenne il suo primo punto al 31’ del primo tempo con Soffrido, il quale dopo essersi lavorata a metà campo la palla, lasciava partire un bolide da una ventina di metri. Nulla da fare per Martinelli. Al 46’ della ripresa i grigi segnavano con Tosi (intesa Frugali-Sotgiu) sorprendendo la Reggiana tutta protesa in cerca del pareggio. Eccellente in blocco l’Alessandria, con una citazione particolare per Di Gennaro e Pietruzzi, i quali con Giaroli e Benelli sono risultati i migliori dei ventidue. Meticoloso, a proposito e a sproposito, l’arbitraggio di Boffardi. (Guglielmo Fanticini, «La Gazzetta dello Sport», 11 ottobre 1948) I grigi partono decisamente all’attacco. È Soffrido che segna su allungo di Arezzi il primo goal alessandrino al 31’, dopo una mezz’ora di azioni su azioni. Subito il punto i reggiani operano alcuni spostamenti ma non rimediano, tanto che nella ripresa tutto torna come prima. Ma anche nel secondo tempo l’iniziativa è dei grigi anche se per poco questi non subiscono il pareggio per l’eccessivo entusiasmo di Giorcelli che, troppo spesso, esce di porta e lascia incustodita la sua casa. Solo al 44’ Tosi aumenta il bottino a coronamento della netta superiorità della sua squadra. («Il Nuovo Piccolo» di Genova, 11 ottobre 1948) La vittoria di Spezia ha avuto il magico potere di far registrare al Mirabello un «tutto esaurito» d’occasione; un pubblico quindi d’eccezione, convenuto anche dai centri minori della provincia e dalle altre città per salutare e vedere all’opera questa squadra che pareva stesse attraversando un vero periodo di grazia. La risposta del campo invece è stata secca e deludente; e diverso deve essere stato il ritorno di coloro che avevano percorso il cammino che conduce al Mirabello con tanta sicurezza nell’animo. Ma tant’è: il gioco del calcio è pieno di imprevisti ed è forse bello anche perché vive ai margini di questa incertezza. Ma passiamo dunque alla partita. Le squadre si schierano secondo quanto era stato annunciato e la Reggiana allinea Panciroli al posto dell’infortunato Forlani. Si incomincia bene per i granata in quanto la prima azione partita dal piede di Panciroli, che allunga in profondità a Tolloi, obbliga immediatamente il portiere ad un’uscita burrascosa. Al 6’ un altro biglietto da visita di marca granata; Mantovani fugge come un capriolo e giusto sulla linea del fondo crossa all’indietro benché pressato da Di Gennaro; Zavatti pronto raccoglie al volo ma il tiro fischia a lato del palo sinistro della casa di Giorcelli. Inizio, abbiamo detto, reggiano; ma ben presto la sinfonia cambia di tono e si veste di un colore più monotono ma più preciso: il grigio. L’Alessandria viene fuori alla distanza proprio mentre sta crollando nella Reggiana la forza di gioco di Cortini e dei due interni presi nelle panie degli avversari: Soffrido, Arezzi, Pietruzzi e Bassi si elevano sugli altri e danno tono al gioco dell’intera squadra. La difesa reggiana è chiamata spesso al lavoro mentre al centro del campo dominano gli avversari; qualche controffensiva dei granata però mette spesso in pericolo la difesa dei grigi, dove il portiere tra l’altro non pare troppo sicuro di sé. Al 26’ un tiro di Zavatti su passaggio di Mantovani termina a lato; al 28’ Frugali porge a Soffrido che invia a lato di poco mentre alla mezz’ora Martinelli è impegnato da Arezzi con un tiro da lontano. Il pericolo alessandrino si fa sempre più pressante ed al 31’ le sorti granata ricevono il primo colpo: è ancora Soffrido che, imbeccato da Borgogno, se ne avanza con disinvoltura fino all’altezza dell’area di rigore, poi lascia partire una staffilata tagliente raso terra; Martinelli si tuffa ma l’angolo è perfetto e la sfera si insacca di precisione. La botta ricevuta provoca una prima reazione della Reggiana, ma il gioco dei locali appare sempre meno convincente. Al 34’ viene il primo angolo a favore, ma la testa di Borri alza la palla sopra la traversa; subito dopo ne viene un altro, ma Beghi manda la sfera oltre la linea di fondo. Giorcelli è costretto ad uscire ancora al 40’ mentre nei ranghi granata si opera uno spostamento che pare necessario: Benelli e Cortini infatti invertono i ruoli. Zavatti allunga troppo a Tolloi allo scadere del tempo. La ripresa inizia con un nuovo schieramento: Borri si porta all’attacco mentre retrocede Panciroli e Benelli si sposta a laterale sinistro. Subito la Reggiana pare intenzionata a gettare nella lotta tutta se stessa per raggiungere il pareggio, ma l’Alessandria si difende con ordine. Una punizione dentro l’area di rigore per carica a Tolloi viene concessa dall’arbitro al 10’; ne nasce una mischia furibonda, ma alla fine la palla viene cocciata lontano. Verso il 15’ una delle poche azioni lineari di marca granata: Benelli lancia verso Mantovani che dà a Beghi il quale lo rilancia: scatto in avanti, traversone verso Tolloi, al momento del tiro Pietruzzi lo arresta irregolarmente. Punizione dal limite: salva Di Gennaro, ma la sfera perviene a Benelli all’altezza dell’area di rigore; parte una autentica staffilata e la palla in extremis viene respinta a pugno chiuso da Giorcelli. Le speranze sfumano lentamente: Panciroli lancia alle stelle al 25’, Tolloi raccoglie un cross di Mantovani al 27’ e obbliga il portiere ad una difficile parata; l’azione si ripete in senso inverso al 30’, ma stavolta Mantovani pressato colpisce malamente e manda a lato. Termina il predominio territoriale reggiano ed inizia il finale alessandrino; Sotgiu al 33’ pianta in asso tutti quanti ed in poche falcate si presenta dinanzi a Martinelli: il portiere, con tuffo tempestivo, salva. Nascono le ultime occasioni: al 34’ su punizione battuta da Benelli, Borri scatta in avanti, raccoglie la sfera, si gira, poi tira… oltre la traversa. Giaroli da metà campo (dove assieme a Rossi si è spostato a dar man forte ai compagni) tira in rete al 38’; una nuova mischia al 40’ si registra dinanzi a Giorcelli, poi il capovolgimento di fronte che porta alla seconda segnatura della giornata: è una intesa fra Soffrido e Tosi che si ripete due volte; la prima sfuma per l’intervento di Giaroli, alla seconda il centroattacco pianta in asso la nostra difesa, giunge all’altezza giusta e stanga di precisione sulla sinistra: perfetto ed imparabile. Stavolta per la Reggiana è proprio finita: il Mirabello, imbattuto da due anni, ha perso la propria verginità. (Laerte Guidetti, «Reggio Democratica», 11 ottobre 1948) Mentre al Vomero i napoletani hanno di comune accordo fischiato l’undici azzurro appena l’arbitro Donati ha chiuso l’incontro con lo Spezia, al Comunale i reggiani hanno applaudito a lungo la squadra dei grigi che rientrava negli spogliatoi dopo aver battuto i locali. Domenica, infatti, con la vittoria i piemontesi si sono conquistati anche il pubblico. Appena il genovese Boffardi ha dato il «via» è riaffiorato in loro lo spirito di Lecce ed essi lo hanno subito materializzato in un gioco limpido, veloce e vivacissimo, nel quale i rossi hanno finito per smarrirsi per confondersi. Gli uomini di Flatley si sono imposti fin dall’inizio. Al 31’ hanno realizzato il primo gol con una cannonata di Soffrido. Nella ripresa, dopo aver respinto tutti i furiosi contrattacchi avversari, hanno raddoppiato le distanze, al 44’, grazie alla rete di Tosi. Gli stessi marcatori, il medesimo equilibrio e l’identico risultato di tre domeniche fa hanno quindi fatto di quest’altra difficile trasferta dei grigi una «Lecce numero 2». Gli alessandrini possono dunque essere soddisfatti di quest’undici che, se recentemente al Moccagatta ha offerto una prova mediocre, ha già spadroneggiato per due volte in casa altrui. (G.Q., «l’Unità», 13 ottobre 1948) Dopo la bella prova di Reggio IL BRESCIA DOMANI AL CAMPO "MOCCAGATTA" Contusi Di Gennaro, Borgogno e Sofgiu, ma saranno in campo domani - La "mascotte,, dei grigi - Rosso guida i bresciani A Reggio, da tutte le parti dell’Emilia, come ha descritto la «Gazzetta dello Sport» erano convenute centinaia di spettatori in treni speciali. Gli alessandrini al seguito della squadra erano nientepopodimeno che otto, tra i quali troneggiava il purillo di Pino Mutti. Il tifoso peso massimo alessandrino che tenoreggia e baritoneggia al nostro Stadio, fuori sede diventa afono e ci risulta che l’emozione durante la prima mezz’ora di Reggio, gli ha fatto più effetto di un mese di cura a Montecatini. Vittorio Ferrari e Tunen Rigoni rientrando da Reggio, raccontavano con entusiasmo l’azione del primo goal alessandrino. Si vede, o meglio si deduce, che la gioia della vittoria aveva toccato il cuore dei due fedeli sportivi alessandrini, i quali sostenevano che l’autore della rete era stato Arezzi, Tale errore ha fatto piacere in quanto sta a dimostrare che Arezzi ritorna a giganteggiare tra gli amici in grigio. Nel giro di otto giorni, l’Alessandria è passata da una partita giocata al di sotto del livello della mediocrità, allo sfolgorio di una tecnica impeccabile, alla stesura di temi di gioco che hanno surclassato gli avversari di Reggio, ed entusiasmato il pubblico. Tale affermazione sta a dimostrare che mentre centinaia di sportivi si arrovellano alla ricerca di una formazione della squadra (Borgogno terzino, Arezzi centrosostegno, Pietruzzi centroattacco, Soffrido ala destra e qualche altro giocatore… a vendere i biglietti), Mr. Flatley che aveva visto i suoi ragazzi a Taranto e a Lecce non si preoccupava affatto; anzi, incoraggiava gli stessi giocatori a non impressionarsi e possibilmente a non tendere orecchio durante la partita ad eventuali indiscrezioni da parte di tifosi incontentabili. La vittoria è stata realizzata da due goals segnati da Soffrido nel primo tempo e da Tosi nella ripresa. La squadra ha giocato nella seguente formazione: Giorcelli, Di Gennaro, Guaschino; Arezzi, Borgogno, Pietruzzi; Sotgiu, Soffrido, Tosi, Bassi, Frugali. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 16 ottobre 1948) RISULTATI: Brescia-Pescara 2-0 Como-Parma 2-0 Empoli-Legnano 3-2 Napoli-Spezia 0-0 Pro Sesto-Spal 0-0 Salernitana-Seregno 1-0 Siracusa-Pisa 1-0 Venezia-Cremonese 2-2 Verona-Arsenaltaranto 3-1 Vicenza-Lecce 1-2 CLASSIFICA: Como, Salernitana 6; Alessandria, Cremonese, Pro Sesto, Siracusa, Spal, Vicenza 5; Brescia, Empoli, Lecce, Legnano, Napoli, Reggiana, Verona 4; Parma, Seregno, Spezia, Venezia 3; Arsenaltaranto, Pescara, Pisa 2 Il punto sul campionato La quarta giornata di campionato sorrise principalmente a Salernitana e Como che si portarono in testa alla classifica. I campani, alla terza vittoria di fila, sconfissero di misura, il Seregno mentre i comaschi ebbe la meglio sul Parma. Prima sconfitta stagionale per il Vicenza che venne battuto dal Lecce. In fondo alla classifica si trovavano ArsenalTaranto e Pescara.