Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
08-02-1953 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pisa SC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 44. Bey C.[A], 89. Marchioro D.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Marchioro Danilo, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PISA SC: Grandi; Berretta, Niccolini; Sabbatini, Romanelli, Gorini; Prenna, Lenci, Canonico, Meini, Bassetti. All.: Migliorini Cesare.

Arbitro: Michieletto Bruno (Venezia)
Note
Angoli: 2-1. Spettatori: 6.000. Giornata di sole e vento gelido; terreno secco e gelato. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L'ALESSANDRIA SERIAMENTE IMPEGNATA CONTRO IL PISA Dopo la duplice trasferta nel Sud – conclusasi come è noto con un pareggio ed una sconfitta – l’Alessandria è tornata ieri sul suo campo per incontrarvi il Pisa. La squadra toscana è uscita, secondo le previsioni, battuta dallo stadio «Moccagatta», ma il successo dei grigi è stato assai più faticoso di quanto si potesse pensare. La caparbia resistenza dell’avversario, deciso a ben figurare sul campo della vice-capolista, il lieve grigiore di rendimento di taluni uomini-chiave della squadra ed un vento impetuoso che rendeva quanto mai arduo il controllo del pallone, hanno trasformato quella che poteva sembrare una facile galoppata in un’affannosa rincorsa alla ricerca della rete del successo. Questa è venuta dopo 44’ su tiro di Bey. A un minuto dalla fine della gara l’Alessandria ha segnato una seconda rete con Marchioro. I pisani hanno reclamato a lungo l’annullamento per fuori gioco, ma l’arbitro Michieletto di Mestre ha convalidato la vittoria dei grigi per due reti a zero. Era presente in tribuna Copernico, osservatore per conto del Torino. Atleta da «visionare»: il centrattacco Testa. L’ex-fossanese, che era stato preavvertito della presenza dell’emissario granata, ha sentito la responsabilità della prova, ha voluto strafare e non ha dato il consueto rendimento, anche perché i difensori pisani hanno sempre usato la maniera forte per frenare ogni sua iniziativa. Anche Tagnin, trattato senza complimenti dal suo mediano Sabbatini, ha stentato a trovare il ritmo giusto di gioco e la squadra tutta ha perciò girato a vuoto per oltre mezz’ora. Solo verso la fine del primo tempo le azioni alessandrine si sono ravvivate: al 33’ Savoini, raccogliendo una deviazione di Tagnin, spara deciso in porta, e Nicolini salva sulla linea con un azzeccato colpo di testa a portiere battuto. Tre minuti dopo ancora Savoini lanciato da Testa, tira in corsa e Grandi respinge alla disperata; la stessa ala sinistra riprende e ancora Nicolini salva sulla linea di porta, un terzo tiro di Generani è finalmente parato dal portiere toscano. Al 38’ una coraggiosa uscita di Borriero su Prenna impedisce al Pisa di passare clamorosamente in vantaggio e al 44’ si verifica la rete dell’Alessandria già sopra descritta. Nella ripresa i grigi falliscono altre occasioni favorevoli, ma il gioco si mantiene per lunghi periodi equilibrato. Gli attaccanti alessandrini cercano affannosamente di portare il vantaggio su un margine di sicurezza e ne sono impediti oltre che dalla loro poco buona disposizione, anche dal gioco rude dei toscani. Il portiere Borriero deve prodursi in un’altra grande parata per evitare che il mediano sinistro nerazzurro Gorini, giunto in possesso del pallone in seguito ad una collana di errori avversari, realizzi il pareggio. Questo a due minuti dalla fine. Poco dopo l’Alessandria mette al sicuro il successo con la seconda rete: su lancio di Savoini, Marchioro, in posizione nettamente irregolare, viene rimesso in gioco dalla deviazione di un difensore; il numero 8 grigio tira e segna e l’arbitro convalida nonostante le proteste dei toscani. Gli ultimi secondi di gioco offrono un non richiesto campionario di falli da parte dei pisani Bassetti e Gorini, che, senza apparente provocazione, colpiscono con un pugno l’alessandrino Generani. Il mediano grigio non reagisce subito, ma dopo il fischio finale l’allenatore Neri deve fermarlo con un perfetto placcaggio in stile rugbystico per evitare che si faccia giustizia da solo. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 9 febbraio 1953) L’Alessandria ha oggi vinto il confronto con i nerazzurri di Pisa senza tuttavia soddisfare i numerosi sportivi accorsi al Moccagatta. La squadra grigia, evidentemente, sta attraversando un periodo di stanchezza, per cui nella partita odierna non è riuscita a mettere in rilievo il suo esatto valore. Le azioni fluide, nitide, ben congegnate di un tempo sono apparse oggi sfuocate e del tutto prive di costrutto. La prima linea alessandrina, che sempre seppe dare ai suoi sostenitori spettacolo di bel gioco, è oggi esistita soltanto a tratti. Il suo brio, l’aggressività e il mordente di poche settimane fa non sono emersi oggi sul campo. Spunti individuali di Testa, Savoini e Tagnin sono stati i soli temi di gioco alessandrini. Anche la mediana, fatta eccezione di Bagliani, non ha funzionato con quella padronanza e autorità note. In quanto alla difesa, solo Borriero, autore di due spettacolose parate, si è salvato, mentre Vitto e in particolar modo Bussetti hanno lasciato nel loro settore vuoti paurosi, e si deve solo alla prontezza di Borriero e a un pizzico di fortuna se le cose non sono andate peggio. Il Pisa ha lottato con tenacia e volontà, ma la sua prima linea ha svolto un buon gioco solo a metà campo, in quanto nell’area avversaria le sue azioni si arruffavano, dando così possibilità agli alessandrini di liberare. Comunque, Prenna, Lenci e Canonico hanno sfiorato più di una volta il successo con tiri violenti. Della mediana nerazzurra ci è piaciuto Gorini, ma bisogna rendere merito anche a Romanelli e Sabbatini che hanno collaborato con lui egregiamente. Della difesa Berretta è stato il migliore. Appena iniziata la partita l’Alessandria si portava in area pisana e Savoini impegnava Grandi con un tiro non eccessivamente forte. Al 35’ era la porta dei pisani che correva un serio pericolo, ma Berretta in extremis riusciva a salvare. La situazione si capovolgeva repentinamente e Borriero al 34’ bloccava la palla calciata da distanza ravvicinata da Prenna, dopo che tutta la difesa grigia era stata superata. Al 43’ giungeva la tanto sospirata rete alessandrina: Bey, su passaggio di Tagnin, collocava nel sacco di Grandi. Nella ripresa era ancora l’Alessandria che prendeva l’iniziativa e Testa al 5’ sbagliava da pochi passi un’occasione d’oro. Al 15’ Borriero doveva effettuare un’uscita a valanga per togliere dal piede di Bussetti la palla. Quindi era Grandi che al 30’ doveva tuffarsi fra le gambe di Testa per arrestare il pericolo. Al 43’, finalmente, l’Alessandria consolidava la vittoria con una seconda rete segnata da Marchioro. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 9 febbraio 1953) Quando si nasce sfortunati, diceva un povero diavolo, non ce ne va una a pallino: sostituite al «povero diavolo» questo Pisa senza mezzi finanziari e jellato come altri mai e avrete la sintesi della sua odierna sconfitta. Una sconfitta che non disonora e che lascia anzi sperare, dopo la brutta parentesi di Reggio Emilia, in un felice girone di ritorno dei nerazzurri. Migliorini era partito con una tattica sagace, mirante al conseguimento di un prezioso pareggio: gliene diamo volentieri atto. Aveva fatto iniziare il Pisa con Meini a sostegno dei reparti arretrati, Lenzi nel consueto ruolo di mezz’ala-stantuffo, affidando al binomio Canonico-Bassetti il compito di approfittare delle eventuali gaffe dei difensori in grigio per tentare il «colpaccio». E questa sua tattica aveva dato buon esito fino al 44’ del primo tempo, quando il goal-sorpresa dell’ex pisano Bey guastava le uova nel paniere miglioriniano. Sembrava che ormai il primo tempo avesse a chiudersi a reti inviolati; ma un genietto maligno, con le sue arti malefiche, faceva sì che, da una mischia apparentemente ben controllata dai difensori del Pisa, spuntasse fuori il bravissimo Tagnin, il quale lanciava Bey, rimasto per un attimo senza controllo. Un tocchetto e il gioco era fatto, senza che Grandi, sorpreso dalla rapidità dello smistamento dell’interno sinistro, avesse neppure il tempo di muoversi. Una rete fortunosa da non potersi ascrivere a merito o demerito di alcuno. Fino ad allora il Pisa aveva saputo destreggiarsi benissimo e non era mai stata alla mercé della compagine locale. Si è visto un gioco di botta e risposta impernato da parte del Pisa su un grande Nicolini, fulcro della difesa nerazzurra, e sugli attacchi tecnicamente pregevoli di Canonico, Sabbatini e Lenzi, mentre regista delle offensive dei grigi era ora il biondo Tagnin che, sapendosi osservato da Copernico, si è comportato ancor meglio di quanto non fece a Pisa. Testa e Savoini gli erano di valido aiuto, mentre Bussetti teneva brillantemente testa al suo… quasi omonimo Bassetti e Bagliani teneva sempre il disco rosso nella sua area. Anche Grandi aveva avuto modo di farsi notare, soffiando sul tempo (10’) la palla a Savoini, lanciato in profondità da Tagnin, instancabile nel gioco di spola per tutta la gara. Lo stesso Grandi aveva bloccato in bello stile (19’) un insidioso traversone di Savoini, sfuggito alla guardia di Berretta. Botta alessandrina, risposta pisana: Lenti, al 24’, era riuscito a soffiare la palla a Bagliani, che stava cincischiando nella sua area, ad avanzare calciando poi rasoterra appena a lato del montante. Intanto, Migliorini aveva mandato Prenna centravanti avanzato, mentre Canonico era – diremmo così – il centravanti di smistamento e il ruolo di ala destra era… vacante. Il grande Nicolini si era messo in vista al 35’, allorché su punizione per suo fallo su Bey, tirato dall’estrema destra dai grigi, riusciva a soffiare in extremis la palla allo scattante Savoini che si preparava a segnare. E scintillava ancor più un minuto dopo, con un salvataggio di gran classe. Solito duello Tagnin-Savoini (che troppo spesso fuori causa Berretta) e Savoini pronto al tiro finale. Grandi riusciva a respingere alla meglio, ma Savoini riprendeva e tirava verso la rete incustodita. C’era però capitan Luciano, che respingeva con un piedino d’oro proprio sulla linea di porta. A questa duplice botta, la risposta del Pisa: la dava al 37’ Gorini, riprendendo con abile colpo di testa il tiro su angolo di Sabbatini e impegnando Borriero in una difficile parata alta. Il rammarico di dover chiudere al passivo il primo tempo è stato maggiore quando si pensi che al 38’ il Pisa ha avuto l’occasionissima del successo. Da un vivace attacco pisano, Prenna si è trovato sui piedi un ottimo pallone. Era solo a due passi da Borriero; mirava e tirava con forza a destra del portiere alessandrino che, non si sa come, respingeva di pugno. Merito di Borriero o demerito di Prenna che non aveva saputo mirare giusto? Un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Abbiamo lodato senza riserve la tattica di Migliorini, per quanto concerne i primi quarantacinque minuti di gioco che, senza l’intervento di tal maligno genietto antipisano, avrebbero senz’altro potuto chiudersi in bianco, con evidente vantaggio del Pisa. Ma non ce la sentiamo davvero di lodare la conferma di tale tattica nella ripresa. Non sempre repetita iuvant e tanto meno in questo caso. Sembrava che nel primo quarto d’ora della ripresa l’allenatore del Pisa spingesse a fondo i suoi ragazzi verso la porta di Borriero. Ma fu un’illusione. Un Lenzi come sempre arretrato, Prenna che era… Prenna e Meini, pure egli, a sostegno della difesa, cosicché l’attacco del Pisa si riduceva nel secondo tempo a Canonico e Bassetti, quest’ultimo vigilato speciale del terzino destro dell’Alessandria. Troppo poco per aver speranza di infrangere la solida difesa dei locali. Solo alla mezz’ora abbiamo visto alquanto Gorini, confermatosi ottimo laterale, ma non idoneo al ruolo di interno. Sfortuna sì, ma con altra tattica nella ripresa poteva senz’altro finire anche meglio. Dei vuoti che si creavano a metà campo, nel settore nerazzurro, sapevano ben profittare i grigi. Così, all’8’, Tagnin avanzava con serrato dribbling e lanciava Savoini. Grandi gli si faceva incontro, riuscendo a deviare la palla col corpo. La sfera perveniva poi a Testa, che alzava… di testa sulla traversa a porta vuota. Lo stesso Testa, al 14’, riusciva a liberarsi bene di Romanelli e ad impegnare Grandi. Il Pisa aveva in favore una buona occasione al 16’, su punizione battuta da Sabbatini. Spiovente a Bassetti, pronto ad evitare Bagliani, e tiro: Meini intercettava di testa e segnava. Ma Michieletto aveva nello stesso tempo fischiato un fuori gioco tutt’altro che chiaro. Ancora Tagnin in azione al 24’: perfetto allungo a Bey, che riusciva ad aver la meglio su Nicolini; Grandi si tuffava con ottima scelta di tempo e salvava. Ancora un elogio a Grandi per il coraggioso tuffo ai piedi di Testa, lanciato da Marchioro al 25’. Goal sicuro salvato. Il gioco ristagnava quindi a metà campo per lungo tempo con un Pisa troppo fragile all’attacco per poter passare. Solo al 42’ Prenna riusciva a fare un buon allungo a Gorini, che tirava in porta: il portiere dei grigi riusciva a deviare la palla che finiva poi fuori campo. Un minuto dopo, la grande papera di Michieletto, che fino allora si era comportato senza infamia e senza lode. Un nuovo attacco alessandrino con Tagnin. Marchioro, tranquillamente appostato dietro i difensori pisani, era fermo come un vigile urbano davanti ad un semaforo; riceveva la palla. Tutti attendevano venisse fischiato il limpidissimo fuorigioco. Solo l’arbitro era in altre cose affaccendato e non vedeva o faceva finta di non vedere. Così, Marchioro aveva tempo di aggiustarsi la palla e mettere alle spalle del portiere pisano. Si sperava comunque nell’annullamento della rete. Ma neppure questo si verificava, malgrado le proteste di tutti i giocatori pisani. Palla al centro. Si ricomincia con i nerazzurri a nervi tesissimi. Chiudeva questa sfortunata gara del Pisa un vivace incidente tra Bassetti e Generani, il quale ultimo voleva ad ogni costo picchiare il giocatore pisano, a stento trattenuto dai dirigenti e compagni di squadra. Brutto finale di una gara jellata per i nerazzurri e, per giunta, mal condotta nella sua seconda fase. (Enrico Bertini, «Il Tirreno», 9 febbraio 1953) L’incontro si può definire il migliore, dal lato agonistico, finora disputato al Moccagatta, per la brillante presentazione dei giocatori neroazzurri pisani che hanno fatto, a tratti, rivivere le antiche elevate contese di quando Alessandria e Pisa dominavano nel campo delle elette e ogni nuova competizione era un ripetersi di trame stilistiche di alto pregio. («Corriere dello Sport», 9 febbraio 1953) PIACENZA - ALESSANDRIA Dura trasferta per i grigi Contro il Pisa la nostra squadra ha tentennato parecchio e sarebbe grave non accorgersene: la bella scioltezza messa in risalto in qualche partita, si è offuscata. Non si gioca più sull’anticipo e si arruffano le azioni. Bussetti continua a volersi atteggiare a tecnico quando, per temperamento, riesce solo nelle azioni d’impeto. Generani è legato nella corsa, ha persa la lucidità del mediano d’attacco e difetta nei passaggi: Masperi, il più tecnico, si ostina in passaggi brevi e possibilmente a Tagnin, che indietreggia di proposito e non mette mai il naso nell’area di rigore avversaria (ciò che faceva Mazzucco); il nostro interno sinistro palleggia egregiamente ma ritarda l’azione d’attacco ed i difensori hanno il tempo di controllare Testa. Le nostre due reti non hanno entusiasmato ma sono giunte provvidenziali, ad evitare una battuta d’arresto. Sorvoliamo sull’apporto di Marchioro e delle due ali, perché ci sarebbe troppo da dire, e poiché non si può sempre dire bene, speriamo in meglio per l’avvenire. In seguito al comportamento poco… sportivo tenuto dai giocatori del Pisa al «Moccagatta» domenica, la Lega ha squalificato per due giornate Gorini, per una giornata Lenci e Bassetti, ed ha multato collettivamente di 20.000 lire i componenti la squadra pisana! (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 14 febbraio 1953) RISULTATI: Empoli-Lecce 2-0 Livorno-Parma 0-0 Maglie-Sambenedettese 3-1 Molfetta-Reggiana 2-0 Piacenza-Vigevano 1-0 Sanremese-Mantova 3-0 Stabia-Pavia 1-1 Venezia-Arsenaltaranto 1-0 CLASSIFICA: Pavia 31; Alessandria 29; Parma 25; Livorno 24; Arsenaltaranto 23; Empoli, Piacenza 22; Maglie, Pisa, Venezia 19; Lecce 18; Sanremese, Mantova, Molfetta 17; Reggiana 16; Sambenedettese 15; Stabia 13; Vigevano 12. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato L’Alessandria, sia pure a fatica, ha battuto il Pisa e recuperato un punto al Pavia fermato a Castellammare sul pareggio. Ancora più importante il punto guadagnato su Parma e Livorno che nello scontro diretto all’Ardenza avevano chiuso sullo 0-0. Queste due gare sono anche le uniche della giornata che avevano assegnato punti alle squadre viaggianti. Nel settore arretrato della classifica al pareggio dello Stabia avevano fatto da contraltare i successi di Sanremese e Molfetta che, ovviamente, avevano inguaiato ulteriormente le sconfitte Mantova e Reggiana.