Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
01-02-1953 - Giornata: 19 - Taranto - Valentino Mazzola


Arsenaltaranto US - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 4. Tortul M. [Ar] , 10. Tortul M. [Ar]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Pietruzzi Mario, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
ARSENALTARANTO US: Rossetti; Civolani, Canavesi; Fabrello, Bernardel, Ferrari; Castellano, Galassi, Silvestri, Tortul, Ferrara. All.: Costantino Raffaele.

Arbitro: Gemini Luigi (Roma)
Note
Inizio gara ore 14:30.

Commento
Il tabellino dei gol che precede questo commento all’atteso duello fra il Taranto e l’Alessandria, dice con sufficiente chiarezza che gli uomini di Costantino hanno liquidato il conto di ritorno con i grigi alessandrini d’acchito, senza dar loro il tempo di rendersi conto di quanto accadeva ai loro danni. Sono bastati, infatti, 10’ di gioco fosforescente, di quel gioco che l’Arsenaltaranto sa allestire di solito sui campi avversari, per mettere al tappeto un avversario del calibro dell’Alessandria. Già Silvestri al 2’ aveva posto l’allarme nelle retrovie avversarie con un bolide che passava poco alto sulla traversa della rete di Borriero. L’iniziale pressione rossoblù non aveva un solo istante di tregua e al 4’ Tortul, presente in area di rigore avversaria, raccoglieva un centro improvviso di Castigliano e saettava in rete alla confluenza dei pali. Non aveva il tempo di riprendersi dallo smacco, l’Alessandria, che appena 6’ dopo altra manovra minacciosa sul terreno dei grigi. Agganciamento della palla del solito Tortul e staffilata imperdonabile a mezza altezza sulla destra di Borriero. La partita era chiusa? Nient’affatto. L’Arsenaltaranto aveva fatto bottino, mettendo in ginocchio il temuto avversario, ma non poteva dirsi sicuro del risultato finale. Un incidente a Civolani di lì a poco scompaginava il blocco difensivo dei padroni di casa e, per riflesso, lo schieramento tattico. Civolani, infatti, passava all’ala destra, completamente passivo, Castellano si stringeva all’interno al posto di Gavazzi e questi rimpiazzava Fabrello. L’impresa di vivere sul vantaggio era ardua ma i tarantini sudavano al di là di ogni previsione e continuavano con il ritmo di gioco tutto ardore e vitalità, mettendo a segno altre due reti annullate per falli di poca entità. E l’Alessandria? Si aspettava che venisse fuori alla distanza. Niente. È apparsa rassegnata al suo destino. Sullo sfondo della gara, un giocatore si staglia come un campione: Tortul. (Giuseppe Scotti, «La Gazzetta dello Sport», 2 febbraio 1953) Imitiamo il fioraio quando sceglie fior da fiore per confezionare un grazioso bouquet: stacchiamo, cioè, la prima mezz’ora dalla complessiva durata della partita e valutiamola con un sereno giudizio. In questo periodo i tarantini non hanno avuto praticamente rivali, svolgendo un giuoco di pregevole fattura tecnica e tale da mettere in serie difficoltà la pur coriacea difesa avversaria. Per trenta abbondanti minuti gli arsenalotti hanno fatto il bello e il cattivo tempo sotto gli occhi attoniti degli opposti difensori; e, come il pittore Apelle non lasciava trascorrere un sol giorno senza dare una pennellata alla sua tavolozza, così essi non hanno permesso che i minuti trascorressero col lento incedere sul quadrante dell’orologio senza una loro iniziativa. È stato in quella frazione di gioco che si è visto all’opera un grande Tortul e un Arsenaltaranto oltremodo battagliero. In seguito il livello tecnico della contesa subiva un abbassamento. («Corriere dello Sport», 2 febbraio 1953) STOP PER I GRIGI A TARANTO: 0-2 L’Alessandria ha avuto la sventura di trasformare il volto dell’Arsenaltaranto che la domenica precedente tanto aveva stentato a vincere con un solo goal sulla non ambiziosa Sanremese. Ieri invece i tarantini, punti nell’orgoglio, hanno impostato e sviluppato un gioco brillante, non contrastato a tempo dalla squadra grigia, apparsa in poco lieta vena: il risultato, insomma, ha una spiegazione logica e rispecchia con sufficiente realtà le differenze registrate ieri in campo. I due goals dei rossoblù sono stati opera della mezz’ala Tortul, a conclusione di due limpide azioni, cui hanno partecipato quasi tutti i componenti della prima linea. La rete numero uno è stata realizzata a solo quattro minuti dall’inizio, quando la palla, attraverso una fitta rete di passaggi tra Castellano e Silvestri, giungeva a Tortul: un secco tiro e la sfera, battendo sullo spigolo destro, schizzava nella porta di Borriero. L’Arsenaltaranto, sull’incitamento dell’entusiasmo, continuava a premere, fin tanto che Civolani, in un intervento, si produceva una distorsione al piede destro, restando in campo per onore di firma. Della situazione approfittava l’Alessandria, che tentava di riordinare il suo gioco, spingendosi a ritmo incalzante nell’area avversaria. Le azioni dei grigi, però, erano costruite da una serie di passaggi precisi, ma senza mordente e la retroguardia dell’Arsenaltaranto riusciva a «tenere» senza lasciarsi battere. Anzi, era ancora l’Alessandria a capitolare, al 29’, ed era ancora Tortul ad aumentare il vantaggio dei meridionali. Nella ripresa, le due squadre, per quanto impegnate a fondo, non potevano evitare che il gioco calasse notevolmente di tono: l’Alessandria reagiva, ma il suo attacco non sapeva sfruttare le buone occasioni che s’andavano a mano a mano presentando; ad ogni modo, per due volte, al 23’ ed al 25’ il portiere Rossetti doveva farsi aiutare dalla fortuna per deviare in corner due tiri pericolosi. Quindi azioni alterne e fischio finale dell’arbitro Gemini di Roma. Nulla da rimproverare alla retroguardia dell’Alessandria, che ha avuto in Bagliani e Masperi gli uomini migliori; all’attacco il solo Testa si è messo in mostra per la sua sveglia attività. (Franco De Gennaro, «Stampa Sera», 2 febbraio 1953) In 19 partite di campionato i grigi hanno perso due volte LA SCONFITTA DI TARANTO E L'INCONTRO DI DOMANI CON IL PISA Rientra in squadra la mezz'ala Marchioro Per la seconda volta l’Alessandria ha conosciuto la sconfitta, la prima alla 9ª partita di campionato, a Parma, la seconda alla 19ª, a Taranto. Staremo a vedere (prima di dichiarare che il numero 9 è fatale ai grigi) quale sarà il risultato alla 29ª giornata, che vedrà l’Alessandria alle prese con la Sambenedettese. La duplice trasferta del Meridione ha fruttato il solo punto raccolto a Lecce, ed ha segnato una pausa nella potenza del nostro reparto di punta, rimasto sterile per la prima volta durante questo campionato, durante 190 minuti di gioco. La tattica a «catenaccio», risultata negativa a Parma, non ha avuto maggior fortuna a Taranto, dove i compagni di Tortul, con una rete di vantaggio in partenza, hanno centuplicato lo slancio, rendendo vano il nostro tardivo contrattacco. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 7 febbraio 1953) RISULTATI: Lecce-Sanremese 2-1 Mantova-Venezia 2-0 Parma-Molfetta 4-1 Pavia-Maglie 1-0 Pisa-Piacenza 2-1 Reggiana-Empoli 3-0 Sambenedettese-Stabia 3-0 (giocata sul campo neutro di Pescara) Vigevano-Livorno 1-2 CLASSIFICA: Pavia 30; Alessandria 27; Parma 24; Arsenaltaranto, Livorno 23; Empoli, Piacenza 20; Pisa 19; Lecce 18; Maglie, Mantova, Venezia 17; Reggiana 16; Sanremese, Molfetta, Sambenedettese 15; Vigevano, Stabia 12. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato Il Padova aveva battuto, di misura, il Molfetta portando a tre il vantaggio sull’Alessandria sconfitta a Taranto. Il parma, staccato di tre lunghezze dai grigi, aveva ottenuto la quarta vittoria consecutiva con la vittoria sul Molfetta. Staccate di una lunghezza il Livorno che aveva sconfitto il Vigevano: seconda vittoria consecutiva per i toscani che avevano raggiunto l’Arsenal. Successo ed aggancio in classifica del Mantova sul Venezia. Tre sono state le reti con cui la Reggiana aveva liquidato l’Empoli.