Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
18-01-1953 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Stabia AC 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 47. Tuberosa F.[A], 50. rig. Tagnin C.[A]

Alessandria US Buraschi Franco, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Tuberosa Franco, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
STABIA AC: Mazzetti; Tiriticco, Casuzzi; Tanelli, Vultaggio, Francese; Nardi, Gatti, Castaldi (II) Fulvio, Ganelli (II) Luigi, Cereseto. All.: Tofani Renato.

Arbitro: Gronda Giovanni (Milano)
Note
Angoli: 5-1. Spettatori: 7.000. Terreno in parte gelato e in parte viscido, giornata gelida.

Commento
GIOCO IN TONO MINORE PER ALESSANDRIA-STABIA: 2-0 Non si può certamente dire che l’Alessandria abbia concluso il girone d’andata con una bella esibizione davanti al suo pubblico. Avversario dei grigi era lo Stabia, piazzato esattamente al polo opposto della classifica: primi i padroni di casa, ultimi a ben quattordici punti di distacco i gialloblù di Castellammare. L’allenatore alessandrino Giacomo Neri si era inutilmente affaticato nel raccomandare ai suoi uomini il massimo impegno, ricordando che le squadre modeste non desiderano che fare bella figura sul campo della capolista e che l’anno scorso proprio le ultime in classifica erano riuscite ad ottenere risultati a sorpresa al «Moccagatta». L’incompletezza dei ranghi (mancavano il portiere Borriero infortunato e il centravanti Testa squalificato) e la cattiva giornata di qualche elemento hanno fatto il resto e ne è venuta fuori una gara noiosa e incolore. L’assenza di Testa ha senza dubbio nuociuto al rendimento dell’attacco alessandrino. Intendiamoci: l’esordio del diciannovenne Tuberosa a fianco dei compagni ex juventini Bey e Mazzucco è stato senza alcun dubbio positivo. Il bruno ragazzotto ha un ottimo tocco di palla e supplisce alla mancanza di peso con un’intelligenza tattica notevole. Ma il confronto con un centravanti della forza di Testa è pericoloso per chiunque e Tuberosa ha sentito questa responsabilità apparendo assai emozionato nei primi minuti. Testa è un trascinatore e avrebbe galvanizzato il reparto anche contro lo Stabia, l’esordiente Tuberosa avrebbe invece avuto bisogno dell’esempio dei compagni per entrare nel pieno della lotta senza sentire l’emozione del debutto. Nessuno dei componenti della prima linea alessandrina era ieri all’altezza di se stesso: Savoini poco mobile e impreciso, Tagnin meno attivo del solito, Mazzucco e Bey aiutati a far brutta figura dalla scarsità dei passaggi nella loro zona di influenza. Perciò Tuberosa se ha voluto togliersi l’emozione ha dovuto arrangiarsi da solo. Dopo un quarto d’ora di gioco, il giovane centravanti è sfuggito abilmente alla sorveglianza di Vultaggio, sbagliando la conclusione della azione; al 22’ su azione di Masperi, Savoini e Tagnin, ha colpito il palo con un tiro di testa. Cinque minuti dopo su lancio di Savoini, ancora Tuberosa ha evitato l’uscita del portiere ed ha restituito un invitante pallone all’ala sinistra, che lo ha rimesso gentilmente nelle mani del numero 1 avversario. Al 30’ lo stesso centrattacco, avuto il pallone da Bey, lo ha deviato astutamente a Savoini che ha sbagliato incredibilmente. Doppietto irresistibile all’inizio della ripresa. Secondo minuto: punizione battuta da Generani, Mazzucco riceve il passaggio, viene caricato, ma cadendo riesce ugualmente a deviare il pallone a Tuberosa che segna da pochi passi. Quinto minuto: Savoini, entrato in area con il pallone al piede, viene abbracciato da Vultaggio. Rigore inevitabile, nonostante le proteste dei gialloblù, che mettono in difficoltà il poco autoritario arbitro Gronda. Finalmente Tagnin può eseguire il tiro da undici metri e Mazzetti, ingannato da una finta, vede il pallone quando è in fondo al sacco. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 19 gennaio 1953) Nonostante il freddo pungente, spalti e tribune discretamente affollati. I grigi hanno saputo premiare i loro sostenitori vincendo il confronto con lo Stabia, controllando con assoluta padronanza la partita per tutti i novanta minuti di gioco. Essi hanno dominato in tutti i campi, in velocità, volume di gioco e specialmente nel controllo della palla e nelle azioni di linea. Solida e sicura in difesa, costruttiva nella mediana, brillante all’attacco, la squadra alessandrina ha costruito le sue azioni senza un attimo di tentennamento, lavorando il pallone in maniera veramente ammirevole. Lo Stabia dal canto suo non ha potuto affrontare molto; ha lottato con volontà e tenacia, ma solo per metà partita e senza la convinzione di poter resistere a lungo. Inferiori tecnicamente, i gialloblù di Tofani si sono limitati al gioco difensivo. La loro tattica è riuscita in qualche modo poiché senza tale accorgimento molto probabilmente avrebbero subito un maggior numero di reti. Tiriticco e Casuzzi si sono destreggiati egregiamente impedendo a Mazzucco, Bey e Tuberosa di portare a buon fine le loro insidiose azioni. L’esordiente centrattacco alessandrino ha sfoggiato qualità tecniche e stilistiche lusinghiere, destando viva ammirazione. I primi minuti di gioco non hanno storia. Il terreno gelato mette in pericolo la stabilità degli atleti in campo. Solo al 23’ un bel passaggio di Tagnin in area gialloblù viene intercettato di testa da Tuberosa, ma la palla colpisce il palo e il pericolo viene allontanato dall’intervento di Vultaggio. Al 30’ una discesa in linea Savoini-Masperi-Tuberosa, e palla calciata da quest’ultimo che sibila a lato. Al 32’ Buraschi si esibisce in una spettacolosa parata su forte tiro di Nardi. L’Alessandria, che per tutto il primo tempo ha dominato senza impegnarsi a fondo, inizia la ripresa a tutto vapore e Tuberosa subito al 1’ segna. Al 4’ Vultaggio commette un grave fallo in area di rigore ai danni di Savoini. L’arbitro sanziona la massima punizione che Tagnin trasforma in gol. Al 10’ è Tanelli che colpisce con una forte stoccata il palo di Buraschi. La partita finisce virtualmente a questo punto. Ancora al 35’ alterne azioni nella metà campo tra l’uno e l’altro avversario. Poi la fine. Encomiabile la prestazione dell’arbitro. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 19 gennaio 1953) Gli ultimi in classifica hanno tenuto in scacco per tutto il tempo i capolista del girone, non solo, ma la leggera e pur decisa compagine gialloblù ha più volte minacciato la rete di Buraschi, che sostituiva ancora Borriero, ormai ristabilito. I grigi hanno lavorato a lungo a vuoto, pur essendo emersi nettamente superiori, come stile di gioco ed impostazioni offensive, per poi smarrirsi in inutili passaggi e sconcertanti tentennamenti che hanno favorito la difesa avversaria, nel suo lavoro di rottura e di rimandi. Questo difetto è apparso ancor più palese nelle file dei compagni di Vultaggio i quali hanno sciupato almeno una mezza dozzina di ottime occasioni per giungere al successo. Anche quando gli uomini del quintetto gialloblù sono riusciti a superare lo schieramento difensivo grigio e l’unico ostacolo, non eccessivamente insormontabile era rappresentato dal guardiano della rete, la loro impresa è fallita, per i tiri errati o sfuocati che hanno malamente raggiunto il bersaglio. Una contesa, in sostanza, negativa per lo Stabia, che pure si è battuto con marcato cipiglio ed ardore combattivo ammirevoli. («Corriere dello Sport», 19 gennaio 1953) In soli sette giorni I GRIGI A LECCE E A TARANTO Partita ieri la squadra per le dure e impegnative trasferte del Sud Domenica, nell’incontro con lo Stabia, dopo il primo tempo terminato a reti inviolate il pensiero è corso a ritroso proprio all’ultima partita del girone di andata dello scorso anno tra Alessandria e Gallaratese fanale di coda. L’incontro, giocato mediocremente dai grigi, era terminato 1-1. Fortunatamente all’inizio della ripresa Tuberosa ha violato la rete dello Stabia e pochi minuti dopo Tagnin ha realizzato su rigore. L’assenza di Testa e l’indisposizione di Mazzucco si sono fatti sentire anche perché Tuberosa, al centro del quintetto, è rimasto troppo isolato in seguito al gioco arretrato di Mazzucco ed alla prestazione in sordina di Generani, Gabbiani e Savoini. Buraschi, che ancor ha sostituito Borriero, si è meritato i galloni. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 24 gennaio 1953) RISULTATI: Arsenaltaranto-Parma 1-1 Empoli-Molfetta 1-2 Maglie-Venezia 1-0 Mantova-Pavia 0-2 Piacenza-Sambenedettese 4-0 Pisa-Livorno 0-0 Reggiana-Lecce 1-2 Vigevano-Sanremese rinviata per nebbia CLASSIFICA: Alessandria, Pavia 26; Parma, Piacenza 20; Arsenaltaranto, Livorno 19; Empoli 18; Maglie, Pisa, Venezia 17; Sanremese, Lecce, Mantova, Molfetta 15; Reggiana, Sambenedettese 12; Vigevano 11; Stabia 10. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato Il girone di andata si era concluso con il Pavia e l’Alessandria in vetta a pari merito: con lo stesso punteggio erano state superate Mantova e Stabia, ultimo in classifica. Grazie alle quattro rifilate alla Sambenedettese il Piacenza aveva raggiunto il Parma che ha pareggiato sul campo di Taranto. Importante vittoria del Molfetta conquistata in casa dell’Empoli. Il derby Pisa-Livorno era terminato in parità. Non si era giocata Vigevano-Sanremese rinviata per nebbia.