Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
07-12-1952 - Giornata: 12 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Sambenedettese US 3 - 0 (3 - 0)
RETI: 34. Tagnin C.[A], 38. Bey C.[A], 44. Mazzucco E.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
SAMBENEDETTESE US: Persico; Astraceli, Tozzi; Flammini, Cacchiò, Morsan; Ferretti, Olivieri, Traini (I) Luigi, Traini Filippo, Ottino. All.: Ottino Valeriano.

Arbitro: Griggi Nello (Brescia)
Note
Angoli: 8-3 (4-1). Spettatori: 3.994. Giornata fredda, terreno buono ma sdrucciolevole. Inizio gara ore 14:30.

Commento
I grigi hanno ottenuto una nuova vittoria fornendo una prestazione di gran lunga superiore a quelle che erano state loro abituali, sinora, al Moccagatta. Contro una Sambenedettese preoccupata soltanto di difendersi, l’undici grigio ha avuto il merito di imprimere alle sue azioni un tono sbrigativo cercando di curare più la rapidità che non magari la precisione del tiro finale. Ne è venuta fuori una partita disputata alla garibaldina, tutta cuore e volontà e decisione, una partita in cui le azioni dei grigi si susseguirono con un ritmo travolgente, sino alla definitiva capitolazione degli antagonisti. Gli ospiti hanno sostenuto bene il confronto per buona parte del primo tempo svolgendo persino qualche azione di indubbio valore tecnico, senza tuttavia riuscire a sorprendere la salda difesa alessandrina. Il volitivo Bussetti e l’astuto Vitto frustrarono tutte le velleità avversarie. Un apprezzabile punto di forza l’Alessandria lo ha avuto nella linea mediana dove Generani e Bagliani sono stati assidui nella marcatura e nei rifornimenti alla linea di attacco ottimamente coadiuvati da Masperi. La prima linea ha brillato per gioco vivace e realizzatrice, per cui l’elogio va esteso a tutti i componenti senza alcuna distinzione. Della Sambenedettese si sono particolarmente distinti Traini I, Morsan e Astraceli. La partita si è iniziata con un accenno offensivo dei grigi e Bey, solo davanti alla rete di Persico, sbagliava il tiro. Quindi erano gli stessi uomini di Traini che attaccavano la roccaforte grigia, ma la vigile difesa alessandrina neutralizzava le loro azioni. Al 33’ Tagnin collocava nella rete di Persico; immediatamente lo seguiva Bey che segnava al 36’ la seconda rete su passaggio di Testa. La Sambenedettese tentava una debole reazione, ma senza esito. L’Alessandria non tardava a riprendere l’iniziativa dell’attacco e a corollario del suo incontrastato dominio realizzava al 44’ la terza e ultima rete ad opera di Mazzucco. Eccellente l’arbitraggio del signor Griggi di Brescia. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 8 dicembre 1952) La contesa si è risolta nei primi quarantacinque minuti, in cui gli alessandrini, in splendida forma fisica e tecnica, hanno letteralmente dominato gli avversari in campo stilistico, impedendo loro qualsiasi abbozzo di efficace azione offensiva. Pareva, come già nell’incontro di domenica scorsa a Sanremo, di essere ritornati ai bei tempi del calcio alessandrino! Gioco limpido e lineare in cui tutti i reparti si muovevano organicamente e portavano al sicuro successo. In queste condizioni i grigiorossi marchigiani si sono battuti con animo gagliardo e pugnace, profondendosi in un continuo lavoro di rottura, ma senza riuscire a costruire qualche solido attacco alla rete di Borriero, rimasto pressoché inoperoso per tutto il primo tempo. Sono scaturiti così a getto continuo assalti alla rete del bravo Persico, sviluppato, sviluppati velocemente e ordinatamente in cui tutto il reparto avanzato dell’Alessandria si muoveva e manovrava con precisione e intuito creando costanti pericoli per la porta degli ospiti. Tutti si sono distinti senza eccezioni, e il pubblico è rimasto attratto dal veloce gioco costruttivo e realizzatore, tanto da prorompere in continue acclamazioni. Nella ripresa, l’Alessandria è calata invece di tono, rallentando il ritmo degli attacchi. La Sambenedettese si è lanciata allora con cipiglio ardito e smaniosa di affermarsi, costruendo numerose situazioni che avrebbero potuto concretizzarsi se avessero trovato un abile stoccatore nello spunto finale. Ma Ferretti ed Ottino ed anche i Traini, apparsi nelle migliori condizioni di giungere più volte al successo, hanno mancato il tiro per eccessiva precipitazione o errata valutazione del bersaglio. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 8 dicembre 1952) 3-0 alla Sambenedettese L'ALESSANDRIA VINCE ANCORA La gara si è decisa nei primi quarantacinque minuti, durante i quali l’Alessandria, sfoggiando lo stesso gioco limpido e lineare che le ha dato la vittoria di Sanremo, ha indiscutibilmente dominato gli avversari, costringendoli a difendersi accanitamente senza poter abbozzare nessuna efficace azione di contrattacco. I grigiorossi della Sambenedettese si sono battuti gagliardamente prodigandosi in un continuo lavoro di rottura, ma senza riuscire a costruire qualche solida offensiva alla rete di Borriero, rimasto pressoché inoperoso. Il primo tempo è stato quindi un monologo della prima linea alessandrina che con un gioco veloce e ordinato ha saputo segnare tre reti e strappare più volte l’applauso a scena aperta dai cinquemila spettatori accorsi al «Moccagatta» nonostante la gelida giornata. Nella ripresa l’Alessandria è calata di tono, rallentando il ritmo. Ne ha approfittato la Sambenedettese che si è lanciata al contrattacco, alla ricerca della rete della bandiera. Ma Ferretti, Ottino e i due fratelli Traini, pur essendosi trovati a volte nella migliore condizione per raggiungere il successo, hanno mancato i tiri per eccessiva precipitazione o errata valutazione del bersaglio. L’inizio è velocissimo. I grigi sono lanciati irresistibilmente. Un tiro a volo di Testa è fermato a fil di palo dal portiere avversario Persico; quindi Generani fallisce il successo con una cannonata su passaggio di Tagnin, mentre poco dopo Bey tira ancora a lato su allungo di Bussetti. Ancora tiri falliti di Masperi e Mazzucco, poi al 34’ la prima rete: una intricata mischia nell’area degli ospiti è risolta da Tagnin che batte Persico. Quattro minuti dopo l’ala destra Bey conclude una azione impostata da Savoini e Mazzucco, sospingendo la palla in rete da due metri. L’arbitro convalida il punto, nonostante le proteste grigiorosse per un preteso fuori gioco. Ad un minuto dal riposo un violento tiro di Testa viene respinto dal palo, Mazzucco riprende al volo e realizza la terza rete. Nella ripresa l’Alessandria si limita a controllare il risultato e la Sambenedettese attacca a lungo ma senza esito. Negli ultimi cinque minuti i grigi riprendono l’iniziativa e, pur senza aumentare il vantaggio, chiudono in bellezza il facile incontro. (Giovanni Camagna, «Stampa Sera», 8 dicembre 1952) La resistenza della bella compagine rossoblù è durata esattamente trentacinque minuti di gioco, prima di capitolare. L’Alessandria, fino allora, aveva vanamente tentato la via del goal con manovrate azioni concluse con sconclusionati tiri che erano usciti di poco o erano stati ben neutralizzati dal pronto Persico. La Samb aveva schierato il bravo Ottino a terzino volante, ma subito dopo la rete si è spiegata all’attacco: scoprendosi, ha fatto il gioco dell’avversaria, che nel giro di pochi minuti ha messo a segno altre due reti. Nella ripresa, l’Alessandria si è baloccata ed ha vissuto di rendita, riprendendo verso il finale una sarabanda di azioni che hanno mandato in visibilio il pubblico. Ancora, come a Sanremo, il punto di forza della squadra grigia è stato il quadrilatero, che ha egregiamente lavorato con Generani, Masperi, Tagnin e Mazzucco i quali hanno girato a pieno agio; ma in complesso, tutta la squadra è da elogiare per il suo brillante comportamento. Della Samb, degno di rilievo l’animo impiegato dalla squadra che non si è mai dimostrata doma dell’avversaria: eccellente la prestazione del diciassettenne Olivieri e inesauribile il gioco di Morsan. Ma contro l’Alessandria di oggi sarebbero crollate ben altre squadre. La cronaca è degna di spunti e costellata di azioni alessandrine; per la Sambenedettese abbiamo registrato un unico tiro pericoloso di Morsan, su calcio di punizione al 32’ del secondo tempo, di poco oltre la traversa. Al 35’ del primo tempo, su calcio d’angolo battuto da Bey, Tagnin calcia direttamente in rete un pallone denso di strabiliante effetto che finisce in rete fra l’attonita sorpresa dei difensori. Due minuti dopo, Mazzucco scende verso la rete e, nei pressi della porta, porge a Bey smarcato che ha un’occasione facile per segnare. Al 44’ Generani e Mazzucco scendono di conserva e quest’ultimo dà a Testa, che saetta sul palo: sul rimbalzo, Mazzucco segna. Nel secondo tempo, il gioco ristagna alquanto fino a quando, al 30’, i grigi riprendono lena e le loro azioni non si contano; nulla di positivo, però, fino alla fine. (Enrico Reposi, «Stadio», 8 dicembre 1952) IMPEGNATIVA TRASFERTA DEI "GRIGI" A VENEZIA Immutata la formazione dell'Alessandria La partita contro la Sambenedettese si è risolta con la facile vittoria dei grigi, limitata alle tre reti realizzate nel primo tempo da Tagnin, Bey e Mazzucco. Nella ripresa, Neri dava ordine di non forzare per non provocare la reazione avversaria con conseguenti eventuali incidenti di gioco. Nulla di nuovo si registrava quindi fino al termine. Testa, Mazzucco, Tagnin e Generani sono stati i più brillanti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 dicembre 1952) RISULTATI: Empoli-Parma 1-0 Lecce-Venezia 2-1 Maglie-Stabia 2-0 (giocata l’8 dicembre 1952) Mantova-Molfetta 3-1 Pavia-Arsenaltaranto 2-0 Piacenza-Sanremese 2-0 Pisa-Vigevano 3-1 Reggiana-Livorno 1-2 CLASSIFICA: Pavia 18; Alessandria 17; Livorno, Venezia 14; Arsenaltaranto, Empoli, Mantova 13; Parma, Piacenza, Pisa 12; Maglie, Molfetta, Sanremese 11; Lecce, Reggiana, Sambenedettese, Stabia, Vigevano 9 Il punto sul campionato Nulla di invariato tra le prime due in classifica. Il Pavia aveva mantenuto il primo posto con il successo sul Taranto, conservando il punto di vantaggio sull’Alessandria che aveva avuto tre punti sulle terze: il Venezia, perdendo a Lecce era stato raggiunto dal Livorno che aveva espugnato Reggio Emilia. Si era fatta sempre piu’ incerta ed avvincente la lotta per evitare la retrocessione con cinque squadre all’ultimo posto in classifica: l’unico a riuscire a portare a casa i due punti era stato il Lecce.