Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
30-11-1952 - Giornata: 11 - Sanremo - Comunale


Sanremese US - Alessandria US 1 - 2 (1 - 0)
RETI: 4. Mantero U. [Sa] 55. Bey C.[A], 63. rig. Tagnin C.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Vitto Luigi, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
SANREMESE US: Von Mayer; Monza, Littarelli; Rispoli, Pattarozzi, Trevisan (I) Pietro; Mantero, Albertelli, Bertoni, Rao, Ventimiglia. All.: Pascucci Filippo.

Arbitro: Arpaia Gilberto (Roma)
Note
Infortunato Rispoli [S], passato nella ripresa all’ala destra. Angoli: 5-2 (2-1 nel primo tempo). Spettatori: 3.500. Cielo coperto, temperatura mite. Terreno leggermente umido. Inizio gara ore 14:30.

Commento
L’Alessandria, una volta tanto, è riuscita a sfatare la tradizione e a vincere con i biancoazzurri. E ha vinto in bellezza, anche se il punteggio indica il suo successo legato alla massima punizione. La Sanremese era partita bene, tanto è vero che al 4’ già conduceva per una rete realizzata da Mantero su di un calcio d’angolo battuto da Ventimiglia. Poi, dopo una ventina di minuti, era l’Alessandria – più compatta, più intraprendente e più solida nei reparti arretrati – a dominare la partita. La sua superiorità veniva coronata soltanto al 9’ della ripresa su di un calcio di punizione battuto da Generani e girato di testa in rete da Bey. Era lo squillo d’allarme: la Sanremese, disunita, perdeva terreno e vani erano gli spostamenti dell’attacco e delle linee arretrate, ché ognuno giocava per contro proprio e il gioco di squadra andava a farsi benedire. Non così, invece, nelle file alessandrine, compatte, ché gli uomini apparivano più in palla: sempre primi nell’anticipo, potenti nel gioco di testa e intraprendenti all’attacco. Sfociava così al 19’ il rigore per fallo di Littarelli: palla toccata con la mano e rigore realizzato da Tagnin. Poi vana la reazione dei padroni di casa che due volte sfioravano il pareggio, mentre però gli alessandrini tenevano decisamente le redini della partita. I migliori in campo degli alessandrini sono stati Vitto, la mediana al completo, e particolarmente Tagnin, Bey e Testa all’attacco. Dei sanremesi si sono salvati Pattarozzi, Monza, Trevisan e il piccolo Rao. Nel primo tempo Rispoli in uno scontro si produceva una contusione al ginocchio destro e nella ripresa al posto di mediano passava Albertelli e Rispoli andava ad ala destra. (Aldo Galletti, «Corriere dello Sport», 1º dicembre 1952) Gli alessandrini parevano essere angustiati dalla severità con la quale è stata giudicata la loro squadra nella sua prima sconfitta di campionato. D’altra parte la verità appare tanto cruda quanto evidente risulta la differenza fra illusione e realtà. Ci avevano parlato di una squadra ritornata alla sua originaria prerogativa di vivaio provinciale, del suo gioco stilisticamente genuino, della sua tecnica ispirata alla tradizione d’una scuola che da tempo aveva smarrito la strada maestra. Era quanto bastava per elevare un inno all’antico valore risorto a nuovo splendore. Un pizzico di nostalgia stuzzicava i nostri ricordi giovanili, ma il terreno di gioco non ammette sentimentalismi. Anche a Sanremo, come a Parma, la posta in gioco era forte per l’Alessandria e l’avversario molto agguerrito. Siamo lieti di trasformare la critica in elogio ad una squadra che a Sanremo ha spezzato la tradizione che la vedeva soccombente ed ha largamente meritato la vittoria sulla irriducibile avversaria. Allo stadio sanremese l’Alessandria ha fatto vedere di essere veramente la squadra degna della posizione che occupa ed il suo gioco ha lasciato in tutti l’impressione di un blocco omogeneo, armonicamente fuso. L’Alessandria ha avuto in Bey l’attaccante più intraprendente, in Tagnin il più classico, in Savoini il più irruente e in Testa il più ostinato. E quando le reazioni dei sanremesi si sono fatte rabbiose, tutto il sestetto difensivo si è prodigato generosamente senza risparmio. Il solo Masperi qualche volta si è attardato in alcune azioni troppo studiate. Quando il direttore di gara dà il via è la Sanremese che assume l’iniziativa. L’azione dei locali è sbrigativa, i temi semplici, il gioco leggero ma penetrante. Rao e Mantero sono i più intraprendenti, Trevisan il più ordinato, si ha l’impressione di una squadra che non abbia nessuna intenzione di rinunciare alla posta in gioco. Quando al 5’ riesce ad andare in vantaggio, le azioni aumentano di ritmo e l’entusiasmo si moltiplica. Al primo corner tirato da Ventimiglia, la palla spiove al centro della porta e, mentre i difensori stavano a contemplarsi, interviene Mantero, il quale si accomoda la sfera e la rovescia in rete senza difficoltà da due metri. Sotto l’irruente incalzare dei locali, l’Alessandria pare debba crollare. Ma invece resiste, lentamente riordina le file e finalmente riesce a controllare l’avversario. All’8’, su centro di Bey, Testa si libera di un difensore ed effettua un tiro angolato fortissimo che Von Mayer para in bello stile. Al 12’ un tiro di Tagnin, diagonalmente dalla sinistra, è ancora bloccato dal portiere con facilità. Sono questi i primi segni della vitalità del gioco, che vedrà poi l’Alessandria affermarsi. Al 19’ è la Sanremese che per poco non aumenta il bottino. Mantero scarta Bussetti leggermente verso sinistra; mentre sta per effettuare il tiro, Borriero gli si fa incontro e la palla colpisce le gambe dell’estremo difensore e viene allontanata da Bagliani. Nel giro di pochi minuti i sanremesi insistono. Un passaggio di Mantero a Bertoni porta il contrattacco a pochi metri dalla porta: il tiro è ancora respinto dal groviglio di gambe formatosi davanti alla rete. L’azione si sposta immediatamente in campo avversario. Furiosa mischia in area sanremese: il gol pare inevitabile, ma i locali riescono affannosamente ad allontanare il pericolo. Siamo al 35’ di gioco. L’azione si ripete al 39’. Poi, al 44’, Monza, incalzato da Bey, effettua un passaggio precipitoso a Von Mayer e per poco la palla non finisce in rete. Così termina il tempo. Quando inizia la ripresa si nota subito l’intenzione aggressiva degli ospiti. Al 3’ Bey, l’elemento più insidioso, scatta in area, ma rimane schiacciato come una noce tra Pattarozzi e Littarelli e finisce a terra: l’arbitro non ravvisa la gravità del fallo e fa segno di proseguire. Al 9’ il primo gol alessandrino: punizione a favore dell’Alessandria. Tira Generani e la palla, raccolta di testa da Bey, infila l’angolo basso a sinistra di Von Mayer. L’Alessandria insiste con azioni manovrate; ora il suo gioco è gagliardo, la visione più limpida. Una breve parentesi. Su calcio di punizione tirato da Ventimiglia irrompono contemporaneamente Rao e Mantero, ma entrambi mancano la facile occasione. Poi al 19’ la palla spiove con una lunga parabola in area sanremese e sul rimbalzo se la contendono Mazzucco, Testa e Littarelli; nel tentativo di liberare, Littarelli colpisce la palla con una mano e l’arbitro decreta il rigore. Il tiro di Tagnin finisce in rete dopo che la palla viene toccata da Von Mayer. Ormai l’Alessandria è lanciata. Al 22’ Savoini, con azione individuale, colpisce precipitosamente di punta la palla, che finisce a lato. Al 24’ Monza esce dal campo per alcuni minuti per farsi medicare una ferita alla fronte. Da questo momento è un alternarsi di furiose offensive e controffensive. Ancora pochi minuti e poi la chiusura con un «rien ne va plus» che vede l’Alessandria finalmente vincitrice su un campo che le era stato ostinatamente ostile per molti anni. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 1º dicembre 1952). Dopo una rete subita al quarto minuto L'ALESSANDRIA VITTORIOSA PER LA PRIMA VOLTA A SANREMO: 1-2 L’Alessandria ha vinto sul campo delta Sanremese, dove la tradizione la voleva sempre battuta. La saldezza morale dell’Alessandria è stata messa alla prova già nei primi minuti di gioco, quando le due squadre si stavano ancora studiando a vicenda. In una di queste azioni d’assaggio, un tiro del centravanti sanremese Bertoni veniva deviato in angolo casualmente da un difensore grigio. Sul calcio dalla bandierina tirato da Ventimiglia, il portiere alessandrino Borriero respingeva debolmente e il pallone veniva sospinto in rete di testa, da pochi passi, dall’ala destra biancoazzurra Mantero. Si era appena al quarto minuto di gioco: questa rete subita di sorpresa avrebbe potuto essere per i grigi il colpo da k.o., la buccia di banana per un clamoroso scivolone. La squadra invece riprese immediatamente l’equilibrio, le offensive a testa bassa dell’avversario – convinto di poter facilmente aumentare il vantaggio – furono controllate con calma, tutte le vie di accesso alla porta difesa da Borriero furono sbarrate con prontezza e decisione. Poi i grigi vennero fuori alla distanza, chiudendo l’avversario nella morsa di ferro di un dominio inesorabile. La Sanremese, che pure aveva cominciato abbastanza bene, si trovò ben presto immobilizzata dal gioco fitto di passaggi del quadrilatero sistemista alessandrino, finalmente al completo con il rientro dell’interno destro titolare Mazzucco. Da Generani, Masperi, Mazzucco e Tagnin partivano i migliori suggerimenti per il trio di punta dell’attacco, sullo sbarramento opposta da questi quattro atleti si infrangevano a metà campo le azioni che Trevisan e Rispoli – i due ottimi laterali liguri – imbastivano per la prima linea sanremese. Le rare volte in cui gli attaccanti di Sanremo riuscivano ad avvicinarsi all’area di Borriero, i due terzini Bussetti e Vitto e il giovane ma bravissimo centromediano Bagliani, mettevano il disco rosso sulla strada della loro porta. I grigi ebbero occasione di raggiungere il pareggio già pochi minuti dopo aver subita la rete di Mantero. Il centrattacco Testa, alle prese con Pattarozzi, non riuscì a controllare bene il pallone passatogli da Savoini e calciò altissimo. Poi il gioco tornò ad equilibrarsi, la Sanremese si rifece minacciosa tentando di superare di forza uno schieramento difensivo che con la manovra si dimostrava insuperabile. Appunto in una di queste rabbiose offensive al 33’, Borriero dovette uscire incontro al centravanti avversario Bertoni e districare con un intervento, di piede una situazione difficile. Al termine dei primi 45 minuti la Sanremese era sempre in vantaggio per una rete a zero, ma l’Alessandria, superiore come dominio tattico e territoriale, stava – per parlare in termini pugilistici – vincendo largamente ai punti. Era impressione generale che la squadra grigia, protagonista della gara fino a quel momento, avrebbe saputo conservare l’iniziativa nella ripresa, dare il colpo decisivo ad un avversario già barcollante e rovesciare le sorti della contesa. Ciò avvenne infatti ma, dopo tanto dominio e tanta dimostrazione di superiorità tecnica, in modo meno convincente del previsto, cioè attraverso un calcio di punizione e un penalty. Già al 3’, dopo che un tiro di Mazzucco era stato parato da Von Mayer, l’ala destra Bey (attivo e altruista come in questo campionato non si era ancora avuto occasione di vedere) fu atterrata in area senza che l’arbitro punisse l’irregolarità. Al decimo minuto però giungeva il pareggio. Per un fallo di Trevisan su Mazzucco, Generani batteva una punizione a tre quarti campo nell’area sanremese: il pallone giungeva sul mucchio dei giocatori ammassato in area e Bey, più lesto di tutti lo sospingeva di testa in rete. Uno a uno. Ancora otto minuti e l’Alessandria passava in vantaggio. Un lancio di Tagnin metteva in azione contemporaneamente Testa e Savoini e il terzino sinistro ligure Lazzaretti per salvare una situazione disperata deviava istintivamente la palla con il pugno teso. Rigore inevitabile. Tagnin, dopo aver spiazzato con una finta Von Mayer, segnava con un tiro a mezza altezza al centro della porta. (Gianni Pigliata, «Stampa Sera», 1º dicembre 1952) UN ARTICOLO DI CARLO CARCANO La clamorosa e convincente vittoria dei grigi a Sanremo Per la prima volta l’Alessandria è uscita dal campo di Sanremo vittoriosa, ed è uscita a testa alta, superbamente certa di aver riportata la vittoria con tutte le carte in regola e grazie solo al magnifico comportamento dei suoi bravi undici ragazzi. L’applauso dello sportivissimo pubblico sanremese, che si è unito a fine partita a quello frenetico dei numerosi alessandrini che hanno seguito la squadra del cuore, testimonia chiaramente il consenso generale per la affermazione della squadra grigia, la quale ha sviluppato un gioco tecnicamente migliore, conservando dall’inizio alla fine della gara un ritmo incalzante di azioni costanti ed ordinate, senza mai disunirsi, neppure, dopo avere subito la rete, a soli quattro minuti dall’inizio. Per chi ha seguito la squadra grigia in questo campionato, la soddisfazione è stata ancora maggiore perché ha potuto constatare il rinascere del gioco di squadra che ha sempre distinto le formazioni dei vecchi tempi. Ogni giocatore ha svolto il proprio compito in modo ammirevole e, salvo qualche temporanea incertezza singola, il lavoro di marcatura degli avversari fu costante e preciso. A favorire questo perfetto funzionamento dei reparti ha in parte contribuito la giornata poco felice della squadra avversaria, la quale, dopo un ottimo inizio, è andata man mano calando di tono, perdendo ogni collegamento tra linea e linea e creando una confusione indicibile. Cercare di individuare i migliori tra i giocatori grigi, e qui varrebbe far torto alla compagine intera. Gli undici atleti debbono essere considerati tutti, in parti eguali, meritevoli del successo. Bravi grigi! (Carlo Carcano, «Il Piccolo», 6 dicembre 1952) Domani al “Moccagatta,, ALESSANDRIA-SAMBENEDETTESE L’Alessandria nel giro di otto giorni è passata dal livello della mediocrità (Parma), al gioco superlativo (Sanremo), con il riconoscimento generale della sua superiorità tecnica. Lasciamo all’amico Carcano il breve commento sulla partita. I GRIGI E LA SAMBENEDETTESE Dopo la smagliante vittoria ottenuta nella città dei fiori dalla squadra grigia ed il consolidamento della posizione in classifica l’Alessandria attende la visita dei grigiorossi di Traini. Il secondo posto in classifica assume maggior valore dalla considerazione che i grigi hanno disputato già sei partite fuori sede, mentre le inseguitrici Venezia ed Arsenaltaranto hanno giocato una partita di più in casa. Come possiamo constatare dal ruolino di marcia della Sanbenedettese, il pericolo non si presenta eccessivo, comunque, di fronte ad un’avversaria che praticherà ima tattica difensiva, i grigi non potranno più svolgere le azioni manovrate sciorinate a Sanremo, ma debbono puntare con immediatezza a rete. L’attacco grigio, al gran completo, deve ancora raggiungere il normale rendimento; Bey ha incominciato a trovare la via della rete, e Savoini non dovrebbe tardare a riprendere il ruolo di stoccatore. Siamo certi di non dovere questa volta invitare il pubblico ad applaudire, perchè l’affermazione di Sanremo ha entusiasmato tutti gli sportivi e le acclamazioni al la squadra grigia saranno spontanee. L’ALLENAMENTO DEI GRIGI I grigi si sono allenati giovedì nella stessa formazione di domenica scorsa, sottoponendo Borriero, per l’occasione a difesa della rete degli allenatori, ad intenso e duro lavoro difensivo. Le azioni di gioco hanno richiamato le frequenti osservazioni e suggerimenti di Neri; nel gioco veloce di spola Savoini e Masperi non agiscono ancora con la prontezza di Generani e Bey, più sbrigativi — in particolar modo il primo — ad indietreggiare quando l’attacco avversario passa all’offensiva. Il nostro reparto di punta lavora con buona intesa e Testa si è fatto applaudire in diverse occasioni per tiri a rete e precisi smistamenti ai compagni. Tra gli allenatori ha giocato Gabbiani, che sta riprendendosi con celerità. (Andrea Canestri, 6/12/1952, Il Piccolo) RISULTATI: Arsenaltaranto-Maglie 2-1 Livorno-Mantova 1-2 Molfetta-Venezia 2-0 Parma-Piacenza 2-0 Pavia-Lecce 4-2 Pisa-Empoli 2-1 Sambenedettese-Reggiana 0-0 Vigevano-Stabia 1-2 CLASSIFICA: Pavia 16; Alessandria 15; Venezia 14; Arsenaltaranto 13; Livorno, Parma 12; Empoli, Mantova, Molfetta, Sanremese 11; Piacenza, Pisa 10; Maglie, Reggiana, Sambenedettese, Stabia, Vigevano 9; Lecce 7 Il punto sul campionato Era tornato alla vittoria ed aveva riconquistato la vetta della classifica il Pavia che aveva sonoramente sconfitto il Lecce, ultimo in classifica, mantenendo una lunghezza di vantaggio sull’Alessandria. Caduta del Venezia, terzo in classifica, sul campo del Molfetta: i lagunari avevano avuto a ridosso l’ArsenalTaranto che aveva sconfitto il Maglie. Colpo del Mantova che aveva conquistato il campo del Livorno. Importante vittoria dello Stabia, e scavalcamento in classifica, per sul campo del Vigevano.