Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
23-11-1952 - Giornata: 10 - Parma - Ennio Tardini


Parma AC - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 12. Vycpálek C. [Pa] , 35. rig. Korostolev J. [Pa]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Vitto Luigi, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Marchioro Danilo, Generani Renzo, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PARMA AS: Canini; Cocconi, Taucar; Allodi, Raimondi, Bertolini; Fabbri (V) Edmondo, Guidazzi, Bronzoni, Vycpálek, Korostelev. All.: Tabanelli Paolo.

Arbitro: Fumagalli Abramo (Milano)
Note
Angoli: 10-4 (7-2 nel primo tempo). Spettatori: 6.000 circa. Temperatura mite, terreno soffice e poco erboso. Inizio gara ore 14:30

Commento
Quando si deve affrontare un avversario di riguardo, da nove settimane imbattuto, come nel caso dell’Alessandria, le precauzioni non sono mai troppe. Era chiaro, quindi, nell’intenzione dei tecnici parmensi, il proposito di predisporre un reparto offensivo capace di fare breccia nella munita difesa alessandrina e anche una base di equilibrio nell’eventualità di dover arginare le manovre offensive avversarie. Ma dopo poche battuta, le preoccupazioni della vigilia sono apparse esagerate. Il piano tattico dell’Alessandria non aveva bisogno di essere studiato, era la tattica della rinuncia. L’Alessandria ha perduto oggi la sua fama di imbattuta, senza attenuanti. È caduta male, ma è stata anche costretta a cadere dalle azioni di una squadra che ha saputo vincere per bellezza di gioco, per continuità di azioni e per lucidità di idee. Il Parma ha oggi dominato in lungo e in largo per tutta la partita. Sceso in campo a riscattare la cattiva prova precedente, ha offerto al suo pubblico la misura esatta di quanto possa dare in rendimento una squadra quando gli elementi che la compongono sono in grado di svolgere con entusiasmo il ruolo che viene loro affidato. Se si dovesse giudicare dalla partita di oggi, si dovrebbe pronosticare al Parma un cammino cosparso di rose. Con ciò non intendiamo illudere nessuno. Più che il risultato può testimoniare chi ha assistito alla partita e gli angoli ottenuti stanno a confermare la superiorità registrata dai locali. Il Parma attacca subito e l’Alessandria si difende, ma si difende e l’Alessandria si difende, ma si difende male, mentre i gialloblù conducono il gioco con azioni di pregevole fattura. Al 12’ il primo gol premia la superiorità di gioco: Bronzoni avanza da posizione arretrata e tenta il tiro da lontano; la palla rimbalza su Vycpálek e gli rimane smorzata tra i piedi; il tiro effettuato a distanza ravvicinata finisce in rete nell’angolo basso a fil di palo. Non si nota nessun segno di reazione degli alessandrini. Il gol li coglie quasi rassegnati alla dura legge della prima sconfitta che dovevano prima o poi subire. Al 18’ si aggiunge un incidente a Gabbiani che lo costringe a spostarsi all’ala quasi inutilizzabile per tutto l’incontro; lo sostituisce Vitto, il quale viene rimpiazzato da Generani, mentre Marchioro si sposta a interno sinistro. Così scombinata, la squadra alessandrina perde ogni prerogativa funzionale e cerca di arrangiarsi come può. Il Parma, ottenuto il primo gol, aumentava il volume delle proprie azioni e al 34’ raddoppiava il punteggio stabilizzandolo sul 2-0 con cui terminerà l’incontro. L’azione è in area alessandrina: Vycpálek, mentre tenta di contendere la palla a Vitto, scivola; l’arbitro decreta la massima punizione, ma a noi è parso che l’azione di Vitto fosse corretta. Dobbiamo anche precisare che la punizione ci è sembrata troppo severa in quanto l’aggrovigliamento fra Vitto e Vycpálek è avvenuto quando quest’ultimo è scivolato nell’urto contro l’avversario e non avrebbe in nessun modo potuto riprendere l’azione. Ormai non c’è che una squadra che preme ed una che si difende. Al 47’ (il tempo era già scaduto da due minuti) Testa si libera da una carica di Raimondi ma l’arbitro anziché accordare la regola del vantaggio concede la punizione. Al brillantissimo primo tempo condotto dal Parma in modo eccellente, si è contrapposto un secondo tempo di ordinaria amministrazione. Solo a tratti vengono impostate azioni rigorose e per puro caso il punteggio non è salito in proporzione alla differenza di valori osservata in campo. Solo nell’ultimo quarto d’ora l’Alessandria, ha battuto disperatamente la via del gol, ma le sue azioni più [parola illeggibile] e ordinate non hanno mai trovato l’uomo pronto a sfruttarle e hanno cozzato contro la ben organizzata difesa avversaria. L’unica bella azione, impostata in profondità da Tagnin a Testa ben piazzato, è fermata dall’arbitro per un ipotetico fuori gioco al 39’. Se dovessimo giudicare l’Alessandria in base alla prestazione odierna, dovremmo dire che ha deluso l’attesa. Ci auguriamo di poter tramutare la critica di oggi nell’elogio di un domani non lontano. L’arbitro non è piaciuto: troppe valutazioni errate. (Adolfo Baloncieri, «La Gazzetta dello Sport», 24 novembre 1952) ARBITRO E PARMA BATTONO I GRIGI: 2-0 Prima sconfitta dell'Alessandria - Incidente a Gabiano L’Alessandria, dopo nove gare utili consecutive è caduta alla decima sul campo del Parma. La sua difesa, che da cinque domeniche era considerata «tabù», ha incassato due reti (e avrebbe potuto prenderne di più) ma il punteggio non riesce a dare da solo l’idea di quanto è successo. È successo che i grigi, scesi in campo a nervi tesi, nelle particolari condizioni di spirito di chi deve difendere una posizione superiore alle sue forze, hanno avuto di fronte un avversario deciso, veloce, padrone di un vero gioco ed hanno dovuto inoltre subire le conseguenze di un arbitraggio assolutamente negativo. La CAN nell’inviare a Parma il milanese Fumagalli, deve aver tenuto conto unicamente della comodità dei treni tra Milano e l’Emilia, tralasciando ogni altra considerazione sull’importanza della partita, che esigeva la designazione di un arbitro di provate capacità. L’errore più grosso Fumagalli lo ha commesso al 33’ di gioco, concedendo agli emiliani un calcio di rigore per un fallo inesistente di Vitto su Bronzoni. La Alessandria perdeva già per 1-0 dall’undicesimo minuto. La rete era stata segnata dall’interno sinistro parmense, l’ex juventino e palermitano Vycpálek. La concessione del calcio di rigore al Parma ha avuto un peso notevole sull’andamento della partita. I grigi, infatti, erano riusciti ad arginare la veemente offensiva dell’attacco gialloblù, incassando una sola rete quando i goals potevano essere anche tre; potevano quindi sperare di raddrizzare la situazione nella ripresa quando il Parma provato dallo sforzo dei primi 45’, avrebbe rallentato il suo ritmo di gioco. Invece, dopo aver subito il penalty realizzato da Korostelev, l’Alessandria si è trovata perdente per 2-0; la squadra non si è arresa, ha continuato a lottare cercando di risalire la corrente, ma in ben diverse condizioni di spirito, tanto più che altri non lievi errori arbitrali hanno ancora danneggiato i grigi. Il peso della giornata nera del direttore di gara nulla toglie alla legittimità del successo del Parma. L’undici allenato da Tabanelli, comprende uomini di notevole classe, quali i due boemi ex juventini Vycpálek e Korostelev, il centravanti Bronzoni e il terzino destro Cocconi, ha disputato un gran primo tempo, svolgendo un gioco d’attacco veloce e travolgente che avrebbe senz’altro sommerso una difesa meno forte di quella alessandrina. La fortuna li ha aiutati a far saltare lo sbarramento difensivo grigio (Vitto terzino volante e il numero 8 Generani su Vycpálek) poi gli emiliani hanno dominato per lunghi periodi, dimostrando però di avere le mani bucate nell’amministrare il loro ricco patrimonio di gioco e di azioni. I grigi hanno resistito con tecnica, anche se a partire dal 15’ di gioco si sono visti praticamente ridotti in dieci per un infortunio al terzino sinistro Gabbiani che, nel cadere a terra dopo una rovesciata, si produceva una distorsione alla caviglia sinistra. Con Gabbiani relegato all’ala destra, Vitto terzino sinistro e Generani mediano, l’Alessandria ha dovuto abbandonare lo schieramento ultra-difensivo. Dopo aver corso altri pericoli (un palo di Bronzoni al 37’) la squadra di Neri riesce ad organizzarsi e a partire in contrattacco. Allo scadere del primo tempo l’arbitro, ignorando la regola del vantaggio, ferma il centrattacco Testa lanciato verso la rete, per concedere una punizione a favore dell’Alessandria. Nella ripresa al 10’ Savoini, su passaggio di Tagnin viene atterrato in area dal suo terzino, ma questa volta il rigore non viene concesso. Al 18’ per poco non segna lo zoppo Gabbiani con uno spiovente che sfugge al portiere (salva Cocconi in corner) mentre al 38’ ancora Testa viene fermato per un dubbio fuori gioco. Oltre a queste azioni alessandrine, nella ripresa si sono registrati altri attacchi del Parma sventati dai grigi, tra i quali Vitto, Generani, Borriero e Testa sono stati i migliori. L’Alessandria ha subito così la sua prima disavventura: ora potrà giocare con maggior tranquillità senza più il peso di quello zero da difendere nella casella delle sconfitte. Non tutto il male – si dice – viene per nuocere. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 24 novembre 1952) Netta e meritata vittoria del Parma che ha superato con il classico punteggio l’imbattuta Alessandria. Contro i gialloblù, che avevano sostituito alcuni giocatori e sveltito l’attacco con l’innesto del positivo Guidazzi, oggi forse nessuna squadra si sarebbe salvata. Di ciò danno atto gli otto calci d’angolo a favore e un palo di Bronzoni a portiere battuto, oltre ad alcuni salvataggi veramente miracolosi di Borriero, vero numero uno della squadra grigia. L’Alessandria ha imposto la sua partita sulla difensiva e il Parma non si è fatto tanto pregare per portare pericolose azioni alla difesa avversaria che al 12’ subiva la prima rete ad opera di Vycpálek che insaccava dal limite dopo aver superato il terzino Bussetti. Poi bellissime triangolazioni del quintetto parmense guidato da un ottimo Bronzoni mentre l’Alessandria difficilmente superava la metà campo (mai nel primo tempo gli attaccanti alessandrini si affacciavano all’area parmense!). Al 35’ l’arbitro concedeva un rigore per atterramento di Vycpálek, e Korostolev, incaricato del tiro, segnava imparabilmente spiazzando il portiere. Dopo tre minuti il centravanti gialloblù stampava sulla traversa l’impronta del pallone mentre Borriero era a terra per una precedente respinta. Nella ripresa il gioco calava e l’Alessandria si spiegava all’attacco, ma la difesa parmense conteneva bene e riusciva a portare in porto il risultato. Del Parma i migliori sono stati Bronzoni, Raimondi e Vycpálek; dell’Alessandria Vitto, Tagnin e Borriero. («Corriere dello Sport», 24 novembre 1952) DOMANI A SANREMO Un’altra trasferta difficile dei grigi L’Alessandria non è più «tabù» e la sua sconfitta è stata causata dalla tattica rinunciataria o difensiva che precedentemente aveva dato buoni frutti, anche se erano assenti i migliori titolari. Torna quindi naturale pensare che, fidando sull’apporto tecnico dei rientranti, è venuta a mancare quella forza di volontà palesata nei precedenti incontri. È vero che l’arbitro Fumagalli è stato parziale oltre misura e che l’incidente a Gabbiani ha provocato disorientamento dei reparti; ma anche la mediana è mancata a completo e Generani, che già in allenamento non era parso nella pienezza delle sue forze (ad ogni contatto scivolava a terra) non era da ritenere superiore a Pietruzzi. Si aggiunga la cattiva giornata di Masperi, Bussetti e Gabbiani, il gioco arretrato di Tagnin, e se ne trae la conclusione che i grigi non sono stati e non erano in condizioni di minacciare la rete avversaria, difesa tra l’altro da un emozionato esordiente. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 29 novembre 1952) RISULTATI: Empoli-Arsenaltaranto 1-1 Maglie-Pisa 2-1 Mantova-Sambenedettese 5-1 Molfetta-Sanremese 0-0 Piacenza-Reggiana 2-2 Stabia-Livorno 0-0 Venezia-Pavia 2-1 Vigevano-Lecce 1-0 CLASSIFICA: Pavia, Venezia 14; Alessandria 13; Livorno 12; Arsenaltaranto, Empoli, Sanremese 11; Parma, Piacenza 10; Maglie, Mantova, Molfetta, Vigevano 9; Pisa, Reggiana, Sambenedettese 8; Lecce, Stabia 7 Il punto sul campionato Dopo dieci giornate di campionato erano state due le squadre a comandare la classifica. Nello scontro diretto il Venezia, al termine di un successo entusiasmante aveva sconfitto il Pavia, raggiungendolo in cima alla graduatoria. Staccata di un punto l’Alessandria. In quarta posizione, dopo tre vittorie di fila, il Livorno aveva pareggiato la sfida di Stabia, ultimo in classifica che aveva raggiunto il Lecce sconfitto a Vigevano. Cinquina inflitta dal Mantova contro la Sambenedettese.