Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
02-11-1952 - Giornata: 7 - Molfetta - Paolo Poli


Molfetta AS - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Vitto Luigi, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Marchioro Danilo, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MOLFETTA AS: Dal Pozzo; Parmeggiani, Trabucco; Visconti, Dardo, Montrone; Minervini, Marconi, Valente, Gioia, Barbieri. All.: Milli Alberto.

Arbitro: Jonni Cesare (Macerata)
Note
Angoli: 7-3. Spettatori: 2.500. Forte vento di tramontana, terreno soffice.

Commento
Ancora un risultato nullo è venuto fuori dal Poli; ancora una volta la vittoria è stata avara verso gli uomini del Molfetta che, per quanto si siano prodigati per sfatare la iella che li perseguita, non sono riusciti a sfondare l’ordinata e anche fortunata difesa degli ospiti. Così l’Alessandria ha portato a casa un prezioso pareggio facendo sì che la sua casella delle sconfitte rimanesse ferma sullo zero iniziale. Veramente l’incontro non ha avuto quei tocchi di alta drammaticità che tutti aspettavano, perché sia il vento, dominatore incontrastato in campo, che le contrapposte difese hanno bagnato le polveri agli attaccanti che si sono presentati privi di mordente e incapaci nella conclusione finale, anche se qualche atleta ha mostrato di avere classe e numeri sufficienti per militare in serie superiore. L’Alessandria, nel primo tempo, con il favore del vento, ha cercato di mettere in scacco l’avversario con un gioco costellato di improvvisazioni, ma ha trovato di fronte un Molfetta che, con la sua generosità e puntiglio, ha neutralizzato a dovere tutti i tentativi di Tagnin e compagni. Non va disconosciuto che nella prima parte della contesa l’Alessandria ha giocato per il risultato pieno, mentre il Molfetta, che non dormiva certamente il sonno di chi vive di rendita, ha pensato ad azionare la pericolosa arma del contropiede volante; e per poco non ha fatto centro con Barbieri al 27’ dopo un’azione condotta brillantemente da Minervini. Chiuso a reti inviolate il primo tempo con leggero predominio degli ospiti, si aveva netta la sensazione che, nella seconda parte dell’incontro, il Molfetta dovesse passare. Invece l’attesa è stata tradita. Infatti l’Alessandria, che non godeva più i favori di Eolo, cambiava tattica schierando i suoi uomini nel tradizionale mezzo sistema. Era evidente che, dopo aver speso le migliori proprie energie nella prima parte della gara, puntava alla divisione della posta, non trascurando l’arma del contropiede affidata al veloce tandem Tagnin-Savoini con Testa e Bey che azionavano da raccordo. Spinge animosamente il Molfetta, ma la sua azione manca di lucidità per sperare in qualche cosa di positivo. Comunque, al 15’, l’abilità di Borriero salvava l’Alessandria dalla capitolazione; la palla era entrata in rete sotto la traversa, ma la provvidenziale mano del guardiano ospite e l’arbitro che non aveva visto facevano perdere al Molfetta l’occasione unica per cogliere lo sperato successo. È inutile spingersi oltre a rivangare le note di cronaca della cavalleresca partita. Però una cosa resta: l’amara constatazione di un altro punto perduto in casa. Terreno soffice con forte vento di tramontana. Spettatori, 2.500 circa. Calci d’angolo 7-3 per il Molfetta (3-0 per l’Alessandria nel primo tempo). Leggeri incidenti a Gioia e Bey. Dopo 9’ Trabucco e Visconti si sono scambiati di posto. Continui i mutamenti della prima linea molfettese. Nella ripresa l’Alessandria portava Vitto a terzino libero. (Giovanni Paparella, «Corriere dello Sport», 3 novembre 1952) Principale protagonista è stato il vento, un forte vento di tramontana che ha soffiato ininterrottamente. Il valore delle due squadre non è stato quindi possibile misurarlo col solito metro, visto che l’incontro è stato un batti e ribatti. Nel primo tempo il vento era a favore dei grigi alessandrini, i quali hanno tentato il gol in tutti i modi, con micidiali tiri di Bey e Savoini; ma la difesa del Molfetta, vacillante nel primo quarto d’ora di gioco si è subito ripresa quando si sono scambiati Visconti e Trabucco. La difesa ha quindi retto bene un indiavolato primo tempo in cui la palla era sempre nella metà campo dei locali. Comunque le vere azioni degne di gol sono state pochissime. Quando per ben tre volte il Molfetta è riuscito a liberarsi ed è andato avanti, i grigi hanno dovuto correre ai ripari per neutralizzare la foga biancorossa. Ma tanto Gioia al 4’, quanto Marconi al 16’ e Barbieri al 28’ hanno mandato o alto o a lato il pallone. Poi il Molfetta, che aveva iniziato con inutili palloni alti, ha capito la tattica e ha cominciato a giocare rasoterra, suscitando buona impressione. Nel secondo tempo le parti si sono invertite. Parecchie volte i locali hanno cercato quel risultato di vittoria che tutti si auguravano. Ma non era possibile realizzare, perché il vento, mentre era di grande aiuto per far viaggiare il pallone, ne deviava la traiettoria. Comunque il Molfetta si era presentato con una formazione varata all’ultimo momento; si attendeva la prima uscita del mediano Lussu e dell’attaccante Grattarola, che dovevano disputare il primo incontro col Molfetta, ma i due atleti non si sono presentati. In questo secondo tempo l’Alessandria si è stretta in difesa per portarsi a casa il pareggio, e vi è riuscita con un gioco tenace e preciso. (Franco Petruzzella, «La Gazzetta dello Sport», 3 novembre 1952) L'ALESSANDRIA NON CEDE A MOLFETTA IN UNA GARA DOMINATA DAL VENTO: 0-0 Ieri il principale protagonista dell’incontro è stato il vento, un forte vento di tramontana che ha soffiato ininterrottamente per i novanta minuti di gioco. Nel primo tempo il vento era a favore dei grigi alessandrini i quali hanno tentato in tutti i modi con i tiri di Bey, Testa, Marchioro e Savoini di portare a casa i due punti; ma la difesa del Molfetta, seppur vacillante nel primo quarto d’ora di gioco, si è poi ripresa quando e stato operato un cambiamento, e cioè si è fatto passare Visconti a tortino sinistro e Trabucco a mediano laterale. La difesa ha quindi retto con sicurezza ad un indiavolato primo tempo in cui la palla stava quasi sempre alla metà campo dei locali. Gli ospiti hanno continuamente premuto e le occasioni per segnare sono state moltissime appunto per quel vento di tramontana che faceva viaggiare velocemente la palla verso la porta difesa dal bravo Dal Pozzo. Comunque le vere azioni da goal sono state pochissime nei primi 45 minuti, durante i quali per ben tre volte il Molfetta, riuscito a liberarsi e a contrattaccare, ha costretto i grigi a correre ai ripari per neutralizzare la foga biancorossa. Ma tanto Gioia al 4’, quanto Marconi al 16’ e Barbieri al 28’ hanno mandato o alto o a lato il pallone. Poi nuovamente la sarabanda dei grigi sotto la porta del Molfetta. Le azioni intessute dalle due parti hanno avuto un rilievo soprattutto tattico. Il Molfetta che aveva iniziato con inutili e dannosi palloni alti, ha capito dove era il buio nella sua azione e ha quindi svolto un gioco rasoterra che ha fatto buona impressione. Nella ripresa le parti si sono invertite anche se gli attori erano sempre quelli. Il Molfetta è ricorso a spostamenti nella linea d’attacco per cercare di raggiungere il successo, ma non è stato possibile conseguire lo scopo perché il vento mentre era di grande aiuto per far viaggiare rapidamente la palla verso la porta avversaria, imprimeva alla sfera false traiettorie creando una notevole confusione nelle manovre offensive dei biancorossi. Il Molfetta si è presentato con una formazione varata all’ultimo momento. Si attendeva ieri la prima uscita del mediano Lussu e dell’attaccante Grattarola, che dovevano disputare il loro primo incontro di questo campionato in maglia biancorossa contro l'Alessandria, ma i due atleti non si sono presentati sul campo. Come è noto, il Molfetta aveva infortunato l’allenatore e giocatore Milli e squalificati il terzino destro e il centravanti. Il Molfetta era teso soprattutto nel secondo tempo, col vento in favore, verso la vittoria, ma l’Alessandria si è stretta in difesa per portarsi a casa il pareggio. E il pareggio è riuscita a portarselo via con un gioco tenace e preciso, non lasciando però ogni tanto l’occasione per tentare il contropiede. Infatti appena il pallone usciva dall’area dei grigi, pur essendo ostacolato dal vento, viaggiava facilmente verso la porta biancorossa perché ben manovrato. Il Molfetta allora doveva ricorrere a tutte le sue risorse per poter riportare la sfera nell’area degli ospiti. Comunque varie azioni da goal sono sfumate per un piede o per un palo o per uno scivolone. Ma, come si è detto sopra, con la tramontana non c’era da fare molto, c’era solamente da sperare che quello che non era fatto dai giocatori fosse fatto dal vento. Ma il vento non ha voluto ieri prendersi nessuna responsabilità. (R.C., «Stampa Sera», 3 novembre 1952) DOPO IL,PAREGGIO COL MOLFETTA I grigi si preparano ad un confronto col Maglie "Non manca alla nostra squadra la volontà di ben figurare" Il pareggio di Molfetta, mentre consolida l’imbattibilità dell’Alessandria, conferma le possibilità dei grigi di poter restare nel gruppo di testa. La nostra squadra non è più il complesso che si accascia al primo colpo, come si verificava ancora lo scorso anno, ma una compagine che, nonostante le incertezze causate da doverose sostituzioni, mantiene una notevole quota di costante rendimento. Il corrispondente del «Corriere dello Sport» chiude il suo dire constatando amaramente come un altro punto sia stato perso in casa dal Molfetta, dopo la «cavalleresca partita» con l’Alessandria. Quando si arriva a mantenere nel Meridione, un incontro alla pari, gli è perché nel primo tempo i grigi, favoriti dal vento, avevano sfiorato più volte il successo e guadagnato la stima del pubblico. Lo studente Lenti, nostro concittadino, che ha assistito alla partita di Molfetta, ha detto che l’Alessandria ha giocato con saggia distribuzione di forze e fortunosamente il Molfetta ha saputo conservare inviolata la sua rete nel primo tempo; nel secondo tempo i grigi, controvento, hanno contenuto egregiamente l’attacco avversario, tentando di contropiede la via del successo. Borriero è ritornato in gran torma ed ha effettuato una parata spettacolosa. Il risultato ha lasciato contente entrambe le squadre. Il morale della squadra e ottimo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 8 novembre 1952) RISULTATI: Livorno-Sanremese 1-0 Maglie-Empoli 1-1 Mantova-Pisa 1-1 Piacenza-Venezia 1-3 Reggiana-Arsenaltaranto 1-1 Sambenedettese-Parma 1-0 Stabia-Lecce 0-0 Pavia-Vigevano 1-0 (giocata il 1º novembre 1952) CLASSIFICA: Venezia 11; Pavia 10; Alessandria, Livorno 9; Empoli, Piacenza, Pisa, Sambenedettese, Sanremese 8; Arsenaltaranto, Maglie 7; Mantova, Parma 6; Molfetta, Vigevano 5; Reggiana, Stabia 4; Lecce 3 Il punto sul campionato Espugnando il campo del Piacenza il Venezia aveva mantenuto la vetta della classifica con un punto di vantaggio sul Pavia vittorioso sul Vigevano. Era tornato alla vittoria il Livorno che aveva ottenuto il successo, di misura, sulla Sanremese ed aveva agganciato l’Alessandria. Secondo pareggio consecutivo per l’Empoli sul campo del Maglie e risultato di parità per il Pisa a Mantova ne aveva approfittato la Sambenedettese che aveva avuto ragione del Parma, di misura. La sfida penultima contro ultima, ovvero Stabia e Lecce era terminata in parità.